Gli obiettivi formativi qualificanti e specifici del Corso di laurea magistrale in Architettura del Paesaggio - comprensivi di quelli della classe LM-3 "Architettura del Paesaggio" e della classe LM-69 "Scienze e tecnologie agrarie"- analogamente a quanto avviene nell'ambito dell'Unione Europea, sono stati individuati nel conseguimento delle competenze pertinenti alla pianificazione, progettazione e gestione dei processi connessi con le configurazione e le modificazioni del paesaggio, nelle sue componenti naturali ed antropiche. Tali competenze sono fondate sulla conoscenza dei caratteri fisici, ecologicoambientali e socio-culturali del territorio nell'ambito delle strategie dello sviluppo sostenibile e vengono acquisite utilizzando principi estetici, funzionali e operativi basati su metodologie tecnico-scientifiche. In particolare:
a) per la classe LM-3 Architettura del paesaggio
I laureati nei corsi di laurea magistrale (come i laureati in analoghi corsi dell'Unione Europea) devono possedere specifiche competenze pertinenti all'analisi, alla progettazione, alla pianificazione e alla gestione del paesaggio.
Tali competenze devono essere acquisite attraverso una specifica formazione che prenda in
considerazione, in modo integrato, tutte le componenti naturali e antropiche del paesaggio; devono quindi essere fondate sulla conoscenza sintetica ed integrata dei caratteri fisici, storici, ecologici, ambientali, socio-culturali e percettivo-visive del paesaggio, da utilizzare nelle attività di progettazione e pianificazione paesistica. La formazione è basata sull'applicazione di specifiche metodologie tecnicoscientifiche e persegue "obiettivi di qualità paesistica" (Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze 2000).
I laureati magistrali devono essere in grado di utilizzare, in forma scritta e orale, almeno l'inglese o
un'altra lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari, e devono aver maturato un'esperienza di stage o tirocinio presso enti pubblici o studi privati, ed avere inoltre conoscenze nel campo dell'etica professionale.
I principali sbocchi occupazionali previsti dai corsi di laurea magistrale della classe sono:
- la progettazione di parchi, giardini e spazi verdi alle varie scale;
- la conservazione, il restauro e la riqualificazione di parchi, giardini e paesaggi storici;
- la pianificazione paesaggistica;
- la riqualificazione del paesaggio (anche con riferimento ad aree dimesse e degradate);
- l'inserimento paesistico di reti infrastrutturali;
- l'analisi e la valutazione paesistica e gli studi di impatto ambientale.
Ambiti professionali dell'attività dei laureati magistrali saranno, fra gli altri, la libera professione e funzioni di elevata responsabilità (anche di coordinamento di altri operatori), in istituzioni ed enti pubblici e privati operanti per le trasformazioni e la conservazione del paesaggio, nonchè in società di promozione e di progettazione.
b) per la classe LM-69 Scienze e tecnologie agrarie
I laureati nei corsi delle lauree magistrali della classe devono:
- possedere una solida preparazione culturale nei settori della biologia, della matematica, della fisica e della chimica indispensabili per una formazione professionale specifica;
- possedere una buona padronanza del metodo scientifico d'indagine;
- conoscere le tecniche, anche di laboratorio, per il controllo della qualità delle filiere delle diverse
produzioni agrarie;
- essere capaci di progettare, gestire e certificare sistemi e processi della produzione agraria, anche in relazione ai mezzi tecnici, alle macchine, agli impianti, alla sicurezza degli ambienti di lavoro e all'impatto ambientale;
- essere capaci di mettere a punto, gestire e valutare progetti di sviluppo;
- possedere un'elevata preparazione scientifica e tecnologica per progettare e gestire l'innovazione della produzione agraria, qualitativa e quantitativa, con particolare riferimento alla fertilità del suolo, al miglioramento genetico, alla produzione e difesa delle piante coltivate e dei progetti di filiera ad essa correlati, comprendendo anche le problematiche della conservazione e gestione post-raccolta dei prodotti agricoli e del loro marketing, anche riguardanti le peculiari problematiche connesse alle aree tropicali e subtropicali;
- possedere una completa visione dei problemi del territorio rurale, compresi gli aspetti catastali,
topografici e cartografici, della stima dei beni fondiari, dei mezzi tecnici, degli impianti e della gestione dei progetti, strutture, macchine e mezzi tecnici e impianti in campo agrario, compreso il verde;
- possedere la capacità di progettazione di sistemi ed opere complessi relativi agli ambiti agrario e rurale;
- avere competenze avanzate nella gestione delle imprese, delle filiere alimentari e non alimentari e delle imprese di consulenza e servizi ad esse connesse;
- essere in grado di pianificare il territorio rurale e le attività in esso comprese;
- essere in grado di gestire i cantieri e di collaudare le opere anche in relazione ai piani di sicurezza sul lavoro;
- essere capaci di utilizzare lo strumento informatico anche per il monitoraggio e la modellistica relative al sistema agrario;
- essere in grado di operare con ampia autonomia assumendo la responsabilità di progetto e di struttura;
- conoscere i principi e gli ambiti dell'attività professionale e relative normativa e deontologia;
- essere in grado di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale almeno una lingua dell'Unione
Europea, di norma l'inglese, oltre l'italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari.
Il curriculum delle classi prevede attività dedicate:
- all'approfondimento delle conoscenze della struttura e delle principali funzioni degli organismi utilizzati nella produzione agraria, tenendo anche conto delle particolari caratteristiche degli organismi delle aree tropicali e subtropicali;
- all'approfondimento delle conoscenze dei fattori fisici, chimici e biologici che condizionano le produzioni agrarie, e sui principi su cui si fondano le tecnologie tese a mitigare e/o valorizzare gli effetti che essi determinano sulle piante in coltura e sugli animali allevati;
- all'acquisizione di un'elevata preparazione di base con particolare riguardo alla biologia e fisiologia applicata ed alla genetica per operare il miglioramento qualitativo e quantitativo della produzione agraria, utilizzando tecnologie tradizionali ed innovative;
- all'acquisizione di una solida conoscenza degli agenti nocivi (insetti, patogeni, malerbe) e delle
interazioni che essi stabiliscono con le piante agrarie e degli effetti che determinano in esse;
- all'acquisizione di conoscenze operative e gestionali sui mezzi e tecnologie utilizzati nella produzione, difesa, conservazione e trattamento post-raccolta dei prodotti, e sull'impatto che essi possono avere sull'ambiente e sulla salute dell'uomo;
- alla conoscenza di aspetti economici della produzione e dei problemi demoetnoantropologici, in
particolare delle aree tropicali e subtropicali;
- all'acquisizione delle capacità progettuali generali e di pianificazione del territorio rurale anche con l'impiego di modelli matematici e di strumenti informatici e telematici;
- ad esercitazioni pratiche e di laboratorio per la conoscenza di metodi sperimentali e di elaborazioni dei dati;
- all'uso delle tecnologie tradizionali ed innovative, agli aspetti informatici computazionali e ad attività seminariali e tutoriali;
- all'attività di una tesi sperimentale, consistente nell'esecuzione della parte sperimentale, dell'elaborazione e discussione dei risultati nonché alla formulazione di un elaborato.
Gli sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (Decreti sulle Classi, Art. 3, comma 7) sono relativi agli ambiti professionali dei laureati in Architettura del paesaggio e, pertanto, sono la libera professione e le funzioni di elevata responsabilità svolte presso enti pubblici e privati operanti nell'ambito della conservazione e delle trasformazione del paesaggio (DM 20/11/2000) in relazione agli adempimenti e compiti previsti nella Convenzione europea del paesaggio divenuta operativa in Italia con legge (1/09/2006) e al Codice del Beni culturali e del Paesaggio (DM 42/2004).
La predisposizione di un corso interclasse (LM3/LM69) e la collaborazione fra la facoltà di Architettura e la facoltà di Agraria garantisce la creazione di un laureato specialistico multidisciplinare che potrà operare sia nell'ambito dell'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (sezione Paesaggisti), sia nell'Ordine degli Agronomi.
Requisiti di accesso ai corsi di studio
a) Essere in possesso di un diploma di laurea triennale in grado di attestare la acquisita competenza nei capi dell'analisi del paesaggio, del territorio e dell'ambiente (comprensione, gestione dati, rappresentazione) nonché capacità di orientarsi nella lettura e nella definizione di un progetto di
paesaggio e di avere nozioni di base in materia di geologia, botanica, ecologia e diritto dell'ambiente e del paesaggio.
Tale formazione di base è garantita da quanti siano in possesso dei diplomi relativi alle seguenti classi laurea: L-21, L-17, L-7, L-23, L-25, L-26 nonché da quanti siano in possesso di lauree magistrali in Architettura, Urbanistica, Ingegneria civile, edile e ambientale, in Scienze Agrarie, alimentari e forestali, relative a LM-10, LM-11, LM-23, LM-24, LM-35, LM-48, LM-60, LM-70, LM-73, LM-75, LM-76, che avranno accesso al Corso di Laurea Magistrale in Architettura del Paesaggio senza dover assolvere a debiti formativi e senza l'obbligo di frequenza dei Laboratori di Compensazione.
I Laboratori di compensazione sono organizzati dal corso di Laurea magistrale in Architettura del
Paesaggio per "compensare" ed adeguare i gap formativi degli iscritti non provenienti dai corsi di laurea di cui sopra e saranno articolati in: 1) Cultura del progetto (P) e 2) Formazione nel campo dell'Ecologia (E).
Tali Laboratori, che non danno diritto ad alcun CFU, sono obbligatori secondo le modalità di seguito riportate per coloro che non sono in possesso delle competenze sopra menzionate.
b) Quanti in possesso delle lauree triennali e/o magistrali potranno essere immatricolati solo previo
superamento del Laboratorio di compensazione in Ecologia (E) e del Laboratorio di Cultura del Progetto (P), che si terranno fra settembre e novembre, e precisamente:
a) quanti siano in possesso di lauree magistrali e/o triennali appartenenti alle classi: LM-6 , LM-7, LM-55, LM-79, LM-80, LM-86, L-32 dovranno aver superato il Laboratorio (P);
b) quanti siano in possesso di lauree magistrali e/o triennali appartenenti alle classi: LM-12,
LM-88, L-6, L-43 dovranno aver superato il Laboratorio (E);
c) quanti siano in possesso di lauree triennali appartenenti alle classi: L-1, L-34, L-40 dovranno aver superato entrambi i Laboratori (P) e (E).
c) Gli studenti in possesso di altre lauree triennali o magistrali non comprese fra quelle indicate dovranno sostenere un colloquio per la verifica della preparazione individuale, presso una apposita commissione nominata dal Consiglio del CdLM , secondo le modalità stabilite dal Regolamento.
Gli studenti dovranno avere nozioni di Pianificazione del territorio e dell'ambiente ICAR/20 e ICAR/21, di Ecologia AGR/03 e AGR/05, nonché di Sistemi di rappresentazione ICAR/17 e di Storia dell'architettura ICAR/18, dimostrando di avere ottenuto almeno 15 CFU all'interno dei SSD sopra descritti.
In questo colloquio verrà valutato il curriculum dello studente.
In alternativa alla frequenza ai Laboratori di Compensazione, il CdLM potrà, valutando i singoli curricula, individuare e indicare debiti formativi.
Gli eventuali debiti formativi individuati, e la conseguente frequenza dei laboratori di riequilibrio, dovranno essere conseguiti prima dell'iscrizione al CdLM.
Tutti gli studenti, indipendentemente dal corso di laurea triennale di provenienza, dovranno sostenere un colloquio per la verifica della preparazione personale ai sensi dell'art. 6, comma 2, D.M. 270/04, presso una apposita commissione nominata dal Consiglio del CdLM.
La votazione superiore a 95/110 attestata dal diploma di laurea comporta l'esonero dal colloquio di cui sopra.
Articolazione delle attivita' formative ed eventuali curricula
ART. 4 Articolazione delle attività formative ed eventuali curricula
Il corso di Laurea magistrale in Architettura del Paesaggio ha durata di due anni ed ha un unico
curriculum.
Il quadro formativo è organizzato sulla base di due forme di offerta didattica: il corso frontale (integrati e monodisciplinari, 6 CFU) e il "laboratorio" con carattere interdisciplinare ed esito progettuale (15 CFU).
Ogni semestre – a parte il primo del primo anno - è caratterizzato da almeno un laboratorio.
Gli esami sono:
PRIMO ANNO
-N° 1 esame integrato, N° 1 esami di laboratorio, N° 4 esami (6 CFU)
SECONDO ANNO
-N° 2 esami di laboratorio, N° 3 esami (6CFU) ,N° 1 esame a scelta libera.
Sono mutuabili i corsi attivati in tutti i corsi di laurea presenti nelle Facoltà di Agraria ed Architettura dell'Università degli studi di Firenze.
Tipologia delle forme didattiche, anche a distanza, degli esami e delle altre verifiche del profitto
Il corso è articolato in 3 laboratori e 1 corso integrato, 8 corsi dei quali uno libero per un totale di N. 12 esami.
Forma didattica privilegiata è stata individuata nei Laboratori collegati a campi di applicazione e/o
problematiche specifiche e definite per ambito o settore, quali: la progettazione dei sistemi di verde alla scala urbana, la pianificazione paesaggistica, il restauro del verde storico e la progettazione e la gestione dei sistemi territoriali. Si tratta di esperienze di studio e di apprendimento fortemente improntate all'interazione interdisciplinare, che vengono integrate da poche materie di supporto a carattere specialistico, quali l'idraulica, l'elaborazione e la rappresentazione delle informazioni e la storia del paesaggio agrario, dei parchi e giardini e del paesaggio. Trattandosi di laurea magistrale le conoscenze di base debbono essere acquisite in precedenza e sono testate nei laboratori di compensazione al momento dell'ingresso al corso di laurea stesso.
Ad ogni laboratorio corrisponde una serie congruente per sequenza di approfondimento di elaborati
grafici, cartografici, relazioni scritte idonee a restituire il processo di ricerca applicata e il progetto redatto dallo studente. Il lavoro di laboratorio è collettivo, ma la valutazione è individuale e riferita ad elaborati personali ed individuali. Oltre il progetto (esito finale di ogni laboratorio) sono previsti colloqui individuali dai quali sia possibile valutare il grado e la capacità di apprendimento di ogni studente.
Sono presenti nel CdLM esami teorici con lezioni frontali che hanno esito in esami orali e/o scritti,
secondo le indicazioni dei singoli docenti.
Modalita' di verifica della conoscenza delle lingue straniere
Il cds non prevede un esame di lingua straniera, ma per l'iscrizione al corso è necessario essere in possesso del certificato dell'esame di lingua straniera sostenuto dagli studenti nel precedente corso di studi
Per la lingua straniera, da intendersi come altra lingua della Comunità Europea da scegliersi tra inglese, francese, tedesco, portoghese e spagnolo, oltre l'italiano. Il riconoscimento, necessario per essere ammessi al corso di laurea magistrale, viene effettuato sulla base di certificazioni rilasciate da strutture interne all'Ateneo o anche esterne appositamente accreditate mediante convenzione approvata dal Senato Accademico su proposta della struttura didattica, a tale fine sono valide anche le attestazioni di esami di lingua straniera sostenuti dagli studenti nel precedente corso di studi.
Modalità di verifica delle altre competenze richieste, dei risultati degli stages e dei tirocini
Il CdLM in Architettura del Paesaggio prevede un'attività di tirocinio presso enti pubblici o studi
professionali da svolgere al secondo anno. Il Consiglio del CdLM provvederà alla valutazione di stage, dei corsi e dei tirocini, concordati preventivamente attraverso la presentazione di un progetto al Consiglio del CdLM che li dovrà approvare e, successivamente, ne verificherà la congruenza con i risultati e procederà all'attribuzione dei CFU fino al massimo dei 3 CFU previsti per tali attività.
Modalità di verifica dei risultati dei periodi di studio all'estero e relativi CFU
Il CdLM aderisce ai programmi di mobilità riconosciuti dalle università dell'Unione Europea e ad altri programmi, a qualsiasi livello di corso di studio. E' condizione per il riconoscimento dei crediti di esami sostenuti all'estero che lo studente presenti un prospetto sottoscritto che riporti le materie frequentate, i programmi delle stesse e le modalità di verifica adottate delle conoscenze acquisite. Il progetto deve essere approvato dal Consiglio del CdLM in Architettura del Paesaggio, che procederà alla valutazione sulla documentazione fornita. I CFU riconosciuti non possono comunque essere superiori a 15 (Laboratorio) + 3 (seminari, workshop, altro).
Eventuali obblighi di frequenza ed eventuali propedeuticita
Tutti i Laboratori hanno frequenza obbligatoria.
Si considerano frequentanti gli studenti che assolvono l'80% del monte ore totale.
Il CdLM in Architettura del Paesaggio ha una struttura sequenziale volta all'apprendimento e
all'approfondimento delle tematiche della conoscenza, della progettazione e della gestione del verde e del paesaggio, e pertanto è fondato su una forte propedeuticità.
Pertanto, non si può sostenere il Laboratorio di progettazione dei Sistemi di Verde a scala urbana se non si è sostenuto l'esame di Progettazione dei giardini e di Ecologia del paesaggio.
Non si può sostenere il Laboratorio di Restauro del verde storico se non si è sostenuto l'esame di
progettazione dei giardini, di Rappresentazione del paesaggio e l'esame di Storia del Paesaggio e
dell'Agricoltura. Non si può sostenere il Laboratorio di progettazione dei Sistemi Verdi territoriali se non si sono sostenuti tutti i Laboratori previsti nel primo anno di corso e nel primo semestre del secondo anno.
Eventuali modalità didattiche differenziate per studenti part-time
La possibilità di immatricolare studenti part-time è regolata dal Manifesto degli Studi.
Altresì, per studenti lavoratori in grado di attestare l'impossibilità di frequenza all'inizio dell'anno
accademico, è possibile concedere una riduzione della presenza obbligatoria fino al 25% rispetto al
monte ore definito. Per gli studenti che certifichino e motivino adeguatamente l'impossibilità parziale ad una o più attività, sarà possibile individuare particolari attività alternative che consentano di ottenere i crediti corrispondenti.
Regole e modalità di presentazione dei piani di studio
Il piano di studio è presentato secondo le modalità previste dal Regolamento Didattico di Ateneo.
Caratteristiche della prova finale per il conseguimento del titolo
Per essere ammessi alla prova finale è necessario aver ottenuto tutti i CFU previsti nel piano di studio (120 meno i 9 della prova finale).
La prova finale consiste in una tesi elaborata in modo originale da ogni studente sotto la guida di un relatore appositamente individuato. Di norma la tesi consiste in una ricerca applicata con esito progettuale. Il grado di elaborazione e la qualità della ricerca vengono valutate da una commissione di laurea appositamente costituita dal Consiglio del CdLM che può attribuire fino a 9 punti. La commissione può, eventualmente, tener conto oltre che dei risultati ottenuti negli esami di profitto, del rispetto dei tempi previsti per il conseguimento del titolo. Le modalità di svolgimento della prova finale sono quelle indicate dal Regolamento didattico di Ateneo.
Procedure e criteri per eventuali trasferimenti e per il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti in altri corsi di studio e di crediti acquisiti dallo studente per competenze ed abilità professionali adeguatamente certificate e/o di conoscenze ed abilità maturate in attività formative di livello post-secondario
I criteri per i trasferimenti ed il riconoscimento dei crediti sono fissati con delibera di Consiglio del CdLM.
La commissione didattica nominata dal Consiglio del CdLM provvede all'esame dei singoli curriculum e dei singoli casi di riconoscimento di esami sostenuti presso altri corsi di laurea presso università italiane e/o europee e li sottopone al Consiglio stesso, che delibera in merito ad ogni specifico caso.
Relativamente al trasferimento degli studenti da un corso di laurea magistrale ad un altro, ovvero da una università ad un'altra, il Consiglio del CdLM valuterà i curricula con l'obiettivo del riconoscimento del maggior numero dei crediti , accertando le conoscenze con colloqui individuali appositi, tuttavia la quota di crediti relativi al medesimo settore disciplinare non potrà essere inferiore al 50% dei credi maturati. Nel caso che il trasferimento avvenga da un corso di laurea magistrale affine svolto con modalità a distanza, la quota di crediti relativi al medesimo settore disciplinare la quota minima disciplinare del 50% potrà essere riconosciuta solo se il corso di provenienza risulta accreditato ai sensi del regolamento ministeriale di cui all'art.2, comma 148, del DL 3 ottobre 2006, n. 262, convertito in legge il 24 novembre 2006, n.286.
Servizi di tutorato
Ad ogni studente è assegnato dal Consiglio del CdLM un docente con funzioni di Tutor, in grado di
seguire lo studente nei due anni curriculari del CdLM. Gli studenti fuori corso saranno seguiti da una struttura di tutoraggio appositamente nominata dal Consiglio del CdLM.
Pubblicita su procedimenti e decisioni assunte
Ogni atto, delibera, decisone formale che influisca sull'andamento del CdLM e sugli studi dei suoi iscritti, così come le ricerche dei docenti impegnati nel Corso e le iniziative attinenti agli insegnamenti attivati saranno inserite nel sito web ufficiale del CdLM e saranno a disposizione presso la segreteria amministrativa del CdLM ed affissi in un apposita bacheca nella sede della didattica.
Valutazione della qualita'
Il CdLM in Architettura del Paesaggio adotterà al suo interno il sistema di rilevazione dell'opinione degli studenti frequentanti gestito dal Servizio di valutazione della didattica di Ateneo.
Il CdLM in Architettura del Paesaggio attiverà al suo interno un sistema di valutazione delle qualità
coerente con il modello approvato dagli Organi Accademici.
Ambiti Occupazionali
Gli ambiti professionali dei laureati in Architettura del paesaggio sono la libera professione e le funzioni di elevata responsabilità svolte presso enti pubblici e privati operanti nell'ambito della conservazione e delle trasformazione del paesaggio (DM 20/11/2000) in relazione agli adempimenti e compiti previsti nella Convenzione europea del paesaggio divenuta operativa in Italia con legge (1/09/2006) e al Codice del Beni culturali e del Paesaggio (DM 42/2004).
La predisposizione di un corso interclasse (LM3/LM69) e la collaborazione fra la facoltà di Architettura e la facoltà di Agraria garantisce la creazione di un laureato specialistico multidisciplinare che potrà operare sia nell'ambito dell'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori(sezione Paesaggisti),sia nell'Ordine degli Agronomi.
Abilità comunicative (communication skills)
Vengono acquisite attraverso la dialettica insita nel lavoro svolto all'interno dei Laboratori(confronto disciplinare, integrazione delle informazioni ecc.) e tramite l'acquisizione di tecniche avanzate di rappresentazione e trasmissione dei dati che emergono dai paesaggi e dal territorio-ambiente in modo da garantire una corretta informazione sociale e personale e da permettere la partecipazione non solo coinvolgendo le autorità pubbliche ed i soggetti "forti" che operano sul territorio, ma anche i cittadini, singoli e organizzati in associazioni e/o comitati, al processo di formazione connesso all'azione progettuale/gestionale che si sta conducendo.
Autonomia di giudizio (making judgements)
Autonomia di giudizio ovvero la capacità di studiare in modo autonomo ed elaborare soluzioni originali e specifiche. Tale processo si basa sulla capacità di analizzare e selezionare le informazioni e sulla applicazione di un metodo di lavoro basato, dopo un primo semestre di acquisizione di competenze specialistiche fondative, sul confronto e sulla interazione interdisciplinare acquisita nel Corso prevalentemente attraverso i laboratori e l'elaborazione di una tesi di laurea (cfu 9), nonché sulla capacità di cogliere i rapporti "uomo-società- ambiente" che implicano una padronanza della comunicazione delle informazioni e una capacità di ascolto e comprensione delle istanze partecipative delle popolazioni che vivono sul territorio.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
Tale capacità è da intendersi in relazione alle competenze specifiche del laureato e attengono alle attività di analisi/valutazione,interpretazione/rappresentazione, progettazione di aree a valenza naturale prevalente e alla conduzione del processi tecnico-amministrativi ad esso connessi.
Tali capacità sono acquisite mediante lo studio della progettazione del paesaggio (tecniche e rappresentazione), delle tecniche costruttive del paesaggio e della gestione del progetto e del paesaggio.
La didattica, fondata su corsi di approfondimento, corsi integrati e laboratori interdisciplinari e sulla dialettica fra docente e discente propone un processo di acquisizione delle conoscenze interattivo ed esplorativo. Il paesaggista si troverà ad operare in un campo mutevole, varo e complesso rispetto al quale dovrà trovare soluzioni e proposte specifiche e mirate alla soluzione di problematiche assolutamente diversificate applicate su territori e popolazioni mai raffrontabili fra loro. Da qui la necessità di un approccio dialettico, critico ed approfondito proposto attraverso i tre laboratori che costituiscono oltre un terzo del carico di crediti formativi mirati alla Progettazione dei sistemi di verde alla scala urbana, alla Pianificazione paesaggistica, al Restauro del verde storico, fino alla Progettazione e gestione dei sistemi di paesaggio. In ognuno dei laboratori concorrono da due a tre materie di settori diversi che compongono un mosaico integrato di competenze e di saperi.
Capacità di apprendimento (learning skills)
E' da relazionarsi alla capacità di autonomia di giudizio ovvero alla possibilità di operare una selezione ed una sintesi delle nozioni apprese nel corso degli studi. Suscitare la curiosità d'indagine e di ricerca è uno dei punti cardini dell'insegnamento delle discipline che attengono al territorio ed al paesaggio in quanto –come più volte ribadito- non ci sono mai soluzioni universalmente applicabili né territori e/o comunità che per la soluzione dei loro problemi inducano a soluzioni identiche. Tale capacità è da acquisire indagando e incrociando le diverse aree della conoscenza che riguardano:
a) progettazione e pianificazione del paesaggio (teorie, tecniche, strumenti); b) rapporto uomo-società-ambiente (storia del paesaggio, dell'arte e dell'architettura, della forma urbana e del paesaggio nonché leggi in materia di beni culturali, ambiente e paesaggio);
c) aspetti naturali e funzionali del paesaggio (ecologia, uso del suolo e requisiti funzionali);
d) gestione e valutazione degli interventi (tecniche costruttive, elaborazione dati, gestione del progetto e del paesaggio.
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati in Architettura del Paesaggio dovranno essere in grado di svolgere analisi, anche complesse e specialistiche, su e per il paesaggio e di operare, con elevata responsabilità, anche coordinando altri operatori, nei campi della pianificazione, progettazione, conservazione del paesaggio. Dovranno, inoltre, possedere conoscenze nel campo dell'organizzazione aziendale e dell'etica professionale.
Motivazioni dell'istituzione del corso interclasse
La nuova istituzione nasce dall'esigenza di proporre un progetto formativo che:
- si faccia carico di relazionarsi al nuovo quadro istituzionale e normativo in materia di Paesaggio (Codice del Beni culturali e del Paesaggio/2004), alle direttive e documenti europei (Carta Europea del Paesaggio/2000) con un metodo interdisciplinare che vede protagoniste due facoltà (Agraria e Architettura) tradizionalmente impegnate in questi settori disciplinari;
- recuperi la peculiare identità culturale che ha da sempre contraddistinto il rapporto tra la Facoltà di Firenze e un paesaggio caratterizzato dalla sua formazione storica, dalla sua morfologia e dalla forte presenza di aree sottoposte o da sottoporre a tutela, quale quello toscano;
- dalla necessità di proporre un corso di studi magistrale che intervenga sull'ambito del restauro del territorio, del paesaggio e del verde storico (parchi, giardini) all'interno di un territorio caratterizzato da un ricchissimo patrimonio culturale;
- recuperi nella formazione la Cultura della Progettazione degli spazi aperti e del giardino all'interno dell'Ateneo fiorentino ( Facoltà di Architettura- Facoltà di Agraria) per la sperimentazione e l'avanguardia sia nel campo della nuova progettazione che del restauro e conservazione;
- consenta un effettivo e proficuo scambio a livello europeo ed internazionale di strumenti, metodi, criteri, esperienze progettuali che si riferiscano agli interventi sul Paesaggio;
- condivida i principi e le regole europee sui modelli formativi e i requisiti per il riconoscimento del titolo di "paesaggista".
- perfezionare l'offerta formativa attraverso una verifica coordinata con le lauree triennali presenti nelle Facoltà di Agraria ed Architettura, il Dottorato attivato in collaborazione con altre sedi italiane .
Motivi dell'uso nelle attività affini di settori già previsti dal decreto per la classe
L'insegnamento indicato fra le attività affini e integrative è stato selezionato al fine di assicurare le necessarie integrazioni disciplinari nel percorso formativo.
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
Gli obiettivi formativi qualificanti e specifici del Corso di laurea magistrale in Architettura del Paesaggio, analogamente a quanto avviene nell'ambito dell'Unione Europea, sono stati individuati nel conseguimento delle competenze pertinenti alla pianificazione, progettazione e gestione dei processi connessi con le configurazione e le modificazioni del paesaggio, nelle sue componenti naturali ed antropiche. Tali competenze sono fondate sulla conoscenza dei caratteri fisici, ecologico-ambientali e socio-culturali del territorio nell'ambito delle strategie dello sviluppo sostenibile e vengono acquisite utilizzando principi estetici, funzionali e operativi basati su metodologie tecnico-scientifiche.
Il Corso è articolato attraverso laboratori collegati a campi di applicazione e/o problematiche specifiche e definite per ambito o settore, quali: la progettazione dei sistemi di verde alla scala urbana, la pianificazione paesaggistica, il restauro del verde storico e la progettazione e la gestione dei sistemi territoriali. Si tratta di esperienze di studio e di apprendimento fortemente improntate all'interazione interdisciplinare, che vengono integrate da poche materie di supporto a carattere specialistico, l'elaborazione e la rappresentazione delle informazioni e la storia dei parchi e giardini e del paesaggio. Trattandosi di laurea magistrale le conoscenze di base devono essere state acquisite in precedenza.
Sintesi del parere del comitato regionale di coordinamento
Il Comitato regionale di coordinamento delle Università toscane, nella riunione del 22.1.2008, vista la proposta dell'Università degli Studi di Firenze, valutate le motivazioni addotte dai proponenti esprime parere favorevole all'istituzione del seguente nuovo corso di studio: Corso di Laurea Magistrale interclasse ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO (LM3-LM-69) (Facoltà di Agraria e Architettura).
Consultazione con le organizzazioni rappresentative - a livello nazionale e internazionale - della produzione di beni e servizi, delle professioni (Istituzione del corso)
Il Comitato di Indirizzo si riunisce il giorno 22 febbraio 2011 alle ore 16.00.
Sono stati consultati: l'Ordine degli Architetti, l'Ordine dei dottori Agronomi e Forestali, La Regione Toscana, la Provincia di Firenze, la Provincia di Pistoia. Il Prof. Bernetti, delegato del presidente del corso di laurea magistrale, prof.ssa Zoppi, presenta le modifiche apportate all'ordinamento del corso di laurea magistrale per consentire l'adeguamento al Decreto Ministeriale N.17. Il campo professionale del "progetto di giardino e di paesaggio" è attualmente coperto da numerose figure professionali con percorsi formativi autonomi, articolati in diplomi universitari e non, che presentano curricula spesso non confrontabili fra loro. L'unica certificazione ufficiale è l'iscrizione volontaria ad associazioni anche di livello internazionale (es. IFLA- AIAP) che riconosce stage, master di primo e secondo livello, lauree triennali, ma non fa riferimento a percorsi formativi specifici. Attualmente il campo è coperto da altre professionalità ma si avverte la mancanza di un corso universitario di secondo livello con possibilità di abilitazione negli albi specifici professionali. Si sottolinea l'esigenza di una qualificazione nei settori della conservazione e del restauro del verde storico e del paesaggio a qualsiasi titolo protetto, come pure in quello della riqualificazione di aree degradate e della nuova progettazione di ambiti urbani e non. La protezione dell'ambiente costituisce un ulteriore campo di azione: dai parchi nazionali alle Anpil locali, dai corridoi ecologici ai sistemi di verde urbano, ai bordi delle città (es. parchi agricoli).
L'interesse locale per questo tipo di formazione e relativa professionalità di settore è da rivedersi nella vicinanza a zone di interessante produzione vivaistica, quale in particolare, quella pistoiese. I membri del comitato di indirizzo sottolineano l'opportunità di mantenere alto il numero di crediti assegnati al tirocinio per consentire allo studente una maggiore capacità pratica, senza però scordare che i corsi universitari devono presentare un forte carattere teorico. Esprimono inoltre un forte apprezzamento per la partecipazione di due diverse facoltà al corso in quanto questo consente di formare laureati con una forte preparazione interdisciplinare.
Dopo attento esame ha approvato all'unanimità le modifiche all'ordinamento del Corso di Studio