Il Laboratorio propone come oggetto di studio una attrezzatura specialistica in grado di connotare non solo funzionalmente l’habitat urbano e territoriale.
L’obiettivo è quello pensare un sistema architettonico che tenda al superamento di una visione oggettuale ed autorefenziale per generare nuovi luoghi urbani dal punto di vista relazionale, spaziale e semantico.
Contenuto del corso - Parte B
La ricezione e l’individuazione delle potenzialità e delle vocazionalità di un luogo da trasformare, sono le premesse iniziali di tale percorso, che parte, inevitabilmente, dalla riconoscibilità delle qualità intrinseche nell’esistente, viste come promotrici di una qualità in divenire, in cui le tracce del passato e la proposta del nuovo si contaminano.
Cesare Blasi, Gabriella Padovano (a cura di), “La sfida della sostenibilità”, Foxwell & Davies Italia srl, Gennaio 2003.
Antonio Capestro (a cura di), L’immagine del progetto urbano, Alinea Editrice, Firenze 2001
Antonio Capestro (a cura di), Prato . I Territori del progetto, Alinea Editrice, Firenze 2001
Catalogo della mostra “Concorso di progettazione per il recupero dell’ex area Fiat in V.le Belfiore”. edita da Vallecchi Editore, Firenze Ottobre 2002
Antonio Capestro (a cura di), Firenze_progetto a margine, Alinea Editrice, Firenze 2004
Daria Risaliti (a cura di) “Pratiche e strategie per la città”, Alinea Editrice, Firenze 2007.
A. Capestro ”La Declassata di Prato: da infrastruttura a città”. Sta in Firenze Architettura 2.2008. Atlante dei Corsi di Progettazione Ar-chitettonica. Periodico del Dip. di Progettazione dell’Architettura di Firenze, pgg. 8-9
A. Capestro e C. Zanirato ”Le città ideali: paesaggio, qualità, architettura”. Sta in Firenze Architettura 2.2008. Atlante dei Corsi di Pro-gettazione Architettonica. Periodico del Dip. di Progettazione dell’Architettura di Firenze, pgg. 24-25
A. Capestro ”Sapere e saper fare per saper essere Architetto”. Sta in Firenze Architettura 1.2010. Atlante dei Corsi di Progettazione Architettonica. Periodico del Dip. di Progettazione dell’Architettura di Firenze, pgg. 38-39
ISSN 1826-0772
A. Capestro ”La Tramvia di Firenze – da infrastruttura a città”. Sta in Firenze Architettura 1.2010. Atlante dei Corsi di Progettazione Architettonica. Periodico del Dip. di Progettazione dell’Architettura di Firenze, pgg. 54-55
ISSN 1826-0772
Ulteriore bibliografia sarà comunicata nel corso del Laboratorio
* S.Holl, PARALAX. Architettura e percezione, Postmedia srl, Milano, 2004
* C.Zanirato, ARCHITETURA AL LIMITE, Ed Alinea, Firenze, 1999
Obiettivi Formativi - Parte A
Fornire strumenti per una metodologia di progetto che integri aspetti di ordine tecnico e funzionale.
Produrre stimoli per la formazione di una propria filosofia del comporre spazi interpreti della contemporaneità e capaci di innescare un processo di riqualificazione e reinvenzione del loro contesto di appartenenza.
Obiettivi Formativi - Parte B
Durante il corso sono trattati i principi generali che presiedono alla corretta costituzione dell’organismo architettonico, cioè degli elementi che concorrono alla composizione della forma urbana. Alla conclusione del corso lo studente deve essere in grado: di eseguire il progetto di un organismo architettonico non complesso, sviluppandolo alle diverse scale di rappresentazione, controllando il rapporto fra le forme, tecniche, materiali e programma funzionale, controllandone alle diverse scale lo spazio di relazione fra edifici in rapporto al contesto d’appartenenza.
Prerequisiti - Parte A
Capacità di analisi, elaborazione e sintesi di architetture di media complessità.
Conoscenza delle varie tipologie strutturali in modo da poterle scegliere in maniera adeguata per il progetto;
Capacità di rappresentazione grafica e renderizzazione bidimensionale e tridimensionale di sistemi architettonici di media complessità;
Conoscenza dei capisaldi della Storia dell’Architettura e del panorama architettonico e urbano contemporanei.
Prerequisiti - Parte B
Il processo progettuale proposto dev’essere teso ad esaltare le potenzialità espressive d’ogni componente presente ed impiegato in esso, esaltare il senso della forma, della plasticità, della matericità: per questo, si dovranno potenziare le capacità percettive, l’abitudine a visualizzare lo spazio, la sensibilità estetica.
Nell’esame finale la valutazione si formerà dimostrando la capacità di ideare e di comunicare, rappresentare compiutamente e congruentemente, con efficace esecuzione restituiva, le soluzioni architettoniche proposte secondo gli aspetti concettuali, compositivi, tecnologici e figurativi scelti, in riferimento anche ai contenuti delle lezioni del Laboratorio. La valutazione di ciascuna fase contribuirà al giudizio finale.
Metodi Didattici - Parte A
La complessità del tema richiede una messa a punto del concept di progetto articolato in più tematiche da elaborare attraverso una prima fase esplorativa per individuare elementi di qualità e di criticità dell’area d’intervento proposta.
Successivamente alla fase esplorativa seguirà l’elaborazione di una struttura di indirizzi attraverso lo sviluppo di un masterplan dell’intera area.
L’approfondimento in scala architettonica di una porzione del masterplan costituirà la fase conclusiva del progetto.
Fase esplorativa e masterplan verranno sviluppati all’interno del Laboratorio dagli studenti organizzati in gruppi di massimo 3 persone, invece lo sviluppo architettonico successivo del progetto farà parte del lavoro individuale.
Il coordinamento dei docenti e il supporto diretto degli assistenti garantirà la continuità delle fasi del processo progettuale.
Durante lo svolgimento del Laboratorio verranno forniti materiale cartografico di base, indicazioni bibliografiche e calendari di lavoro.
Metodi Didattici - Parte B
L’esperienza didattica del laboratorio consiste in comunicazioni teoriche e nell’elaborazione-traduzione di progetti individuali, seguite da revisioni individuali settimanali. Alcune occasioni generali cadenzate, con esposizione e discussione collettiva, scandiranno la verifica della maturazione dei lavori, come esperienza corale di scambio ed esercizio di comunicazione e confronto delle proprie proposte progettuali.
Tali scadenze intermedie sono anche obbligatorie per la valutazione del personale andamento didattico all’interno della programmazione didattica, per cui l’inadempienza si potrà ripercuotere sulla possibilità della regolare frequentazione del corso e dell’ammissione all’esame finale. Lezioni-dibattito e comunicazioni teoriche accompagneranno lo sviluppo del corso nelle sue fasi, e saranno tenute dai docenti stessi, dai cultori della materia e da invitati esterni. Le comunicazioni saranno supportate prevalentemente con esposizione d’esempi di realizzazioni, con problematiche similari a quelle assegnate e non solo, con indicazioni linguistiche utili per la formazione di un personale quadro critico di riferimento specifico, per la formulazione di una propria concezione progettuale.
I calendari dei cicli di comunicazioni saranno forniti all’inizio del corso, assieme ad indicazioni bibliografiche specifiche.
La frequenza del laboratorio è obbligatoria e soggetta a firma di presenza ai fini della sua certificazione, a conclusione del corso, sul libretto personale, previo accertamento della presenza ad almeno due terzi degli incontri svolti.
Altre Informazioni - Parte A
La frequenza al Laboratorio è essenziale per seguire il calendario delle esercitazioni, delle revisioni collettive, delle lezioni e delle comunicazioni dei docenti.
Lo studente dovrà garantire i 2/3 della frequenza al Laboratorio secondo il calendario delle presenze.
Altre Informazioni - Parte B
Progetto di un Padiglione Espositivo Regionale Italiano assieme ad un Padiglione Espositivo di una Città-Provincia-Area Territoriale, ricercando una continuità ambientale all’interno dei tematismi proposti nell’Expo2015 di Milano nel quadro del Masterplan approvato, attraverso la manipolazione degli elementi costitutivi la disciplina, negli indirizzi della contemporaneità. Il confronto con la pratica progettuale della costruzione architettonica, dotata di un’interiorità ed un’esteriorità interconnesse, dovrà portare a compimento il percorso di maturazione compositiva-progettuale del Corso di Laurea triennale.
Studio funzionale e distributivo di un organismo spaziale a destinazione prevalentemente espostitivo/culturale, di piccole dimensioni (2.000mq di superficie lorda complessiva). Il progetto dovrà soprattutto interpretare le relazioni con l’assetto generale dell’area di progetto, ossia il “cardo” del complesso espositivo internazionale. Il tema portante dovrà confrontarsi con la storia del territorio assegnato, la ricerca della sua natura nello spazio contemporaneo. L’edificio potrà articolarsi su non più di tre livelli, disponendosi con gli allineamenti assegnati dal Masterplan, e dovrà essere progettata anche una piccola area destinata a parco tematico-agricolo.
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
La valutazione finale dell’esame si baserà sui seguenti paramentri:
− Originalità del concept di progetto;
− Qualità spaziale e funzionale dell’organismo urbano;
− Qualità semantica dell’architettura.
Lo studente non potrà sostenere l’esame se:
- non avrà sostenuto tutti gli esami di laboratorio,
- non risulterà regolarmente iscritto al corso,
- non avrà la firma di frequenza al laboratorio,
- non avrà prodotto tutto il materiale richiesto.
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
Il Laboratorio sarà caratterizzato da una stretta relazione tra le comunicazioni teoriche e la progressione del lavoro progettuale in aula, assistito dai docenti. Pertanto, è indispensabile, per sostenere con profitto l’esame finale, avere raggiunto il minimo richiesto di frequenza in aula (70%), con firma di frequenza (in entrata ed in uscita) e gli obbiettivi prefissati nelle tre fasi del semestre, per la certificazione sul libretto personale a fine corso.
Sono previste tre fasi didattiche cui corrispondono altrettante consegne obbligatorie d’elaborati conformi, di progressivo sviluppo progettuale, esposti dagli studenti e valutati dai docenti. Queste scadenze intermedie sono obbligatorie e consentono di verificare l’avanzamento dei lavori, per sostenere l’esame alla fine del semestre: in mancanza di tali requisiti, lo studente non potrà completare l’iter di studio del laboratorio e quindi sostenere l’esame finale.
PRIMA FASE. Individuazione dei concept di progetto e delle idee matrici, che dovranno interpretare il senso del luogo, il suo rapporto con la regione/città e la sua autonomia espressiva.
Una tavola A1, con descrizione delle intenzioni progettuali, con schemi ideogrammatrici e slogan, analisi contestuale, riferimenti culturali, sintesi concettuale, logo e motto del progetto, a scala e tecnica libere.
SECONDA FASE. Soluzione volumetrica della proposta progettuale, sviluppata in un plastico di studio in scala 1:100.
Una tavola A1, con gli schemi delle planimetrie e dei fronti dell’edificio, gli schemi funzionali d’insieme.
TERZA FASE. Soluzione tridimensionale (assonometria) dell’intervento e scelta dei materiali, in scala 1:200, con grafici ideogrammatici e schemi distributivi-funzionali di verifica, individuazioni strutturali e materiche di fondo, il tutto in una tavola A1.
ESERCITAZIONE FINALE. Sviluppo delle intenzioni progettuali in un iter compositivo, concept, matrici ed ideogrammi grafici, concettualizzazione di base, foto del plastico.
Disegni progettuali finali d’approfondimento architettonico (piante, prospetti, sezioni, con ombreggiatura tridimensionale e rappresentazione dei materiali) in scala 1:200-100-50.
Soluzioni tecnologico-strutturali e scelta delle finiture; approfondimento di almeno un particolare costruttivo originale, in scala 1:10-1:5.
Viste tridimensionali, renderizzazioni, fotoinserimenti, immagini del plastico.
Il tutto in due tavole in formato A0 ed un plastico architettonico in scala 1:100 (sull’impronta assegnata e con il parco realizzato con finitura bianca assoluta), oltre ad un album rilegato in formato A3, formato dagli schizzi e altri materiali di studio.
Per sostenere l’esame finale si dovrà montare una tavola dell’esame nel formato A0 verticale da esporre in un evento appositamente dedicato.
Su tutti gli elaborati sottoposti alla valutazione dei docenti dovranno essere riportati un’intestazione su tutto il lato corto della tavola, d’altezza 6cm, su fondo nero e riportante le informazioni di cui in testata al presente programma, nonché il logo ed il motto individuati dallo studente, la fase ed il titolo dell’elaborato, numero e scala di disegno…
I risultati delle tre fasi saranno computati individualmente in sede d’esame assieme al progetto finale, da tutti i docenti e nei loro rispettivi ambiti disciplinari.
I materiali grafici ed illustrativi di base per l’elaborazione delle esercitazioni assegnate saranno messi a disposizione degli iscritti al corso su supporto digitale sull’apposito sito internet. Per la restituzione grafica è consentito l’impiego di tecniche libere.
Programma del corso - Parte B
L’esperienza progettuale proposta verte sul tema dell’architettura specialistica (padiglione espositivo-promozionale), da ambientare in una realtà localizzativa data (Expo2015, Esposizione Mondiale, Milano). Una parte del lavoro da svolgere progettualmente potrà essere coordinata in gruppi ristretti di persone, anche se l’esperienza pratica e l’esame saranno rigorosamente individuali.
Per sostenere l’esame finale, si dovranno dimostrare in sintesi: le riflessioni, i riferimenti e gli studi di tutto l’iter progettuale; la sintesi, mediante grafici ideogrammatici e plastici di studio, d’illustrazione degli spunti concettuali e delle matrici fondamentali dell’idea compositiva; schemi illustrativi delle componenti progettuali proposte (caratteri distributivo-funzionali, configurazioni strutturali, linguistiche…); grafici in proiezione ortogonale (in scala da 1:500 a 1:50) e viste assonometriche-prospettiche; plastici finali.
Gli elaborati progettuali saranno uniformati nel numero e nei formati come di seguito indicato.