Il laboratorio di progettazione dell'Architettura al primo anno del corso di studi tenta un percorso sperimentale di avvicinamento all'arte del costruire e si propone di insegnare a progettare una città misurata e dignitosa con architetture appropriate. L’obiettivo è quello di apprendere la lingua della città come antidoto alle diversità e ai personalismi.
Contenuto del corso - Parte B
Il laboratorio ha al suo centro l'esperienza del progetto; l'esercizio proposto - un caso di sostituzione nel tessuto di un piccolo centro storico dell'Italia centrale - è capace di investire, pur nelle sue limitate dimensioni fisiche, molti temi del comporre; tra essi: la tipologia, la memoria, la plurifunzionalità della fabbrica, la struttura, la luce naturale.
Contenuto del corso - Parte D
I contenuti del laboratorio sono orientati a fornire indicazioni necessarie ad una riflessione sul Carattere dell’Architettura Italiana a partire dall’esame di un gruppo di lavori, realizzati da alcuni maestri dell’architettura contemporanea.
I riferimenti di lunga durata, ed i caratteri peculiari che da sempre rappresentano assunto fondativi, e al tempo stesso terreno fertile per lo sviluppo dell’architettura italiana, rappresentano il tema di approfondimento di questo ciclo di lezioni.
Contenuto del corso - Parte E
I principali argomenti trattati dal corso riguardano le logiche compositive che stanno alla base della progettazione architettonica e il rapporto tra organismo architettonico e contesto.
Le lezioni, proponendo esempi di architetture storiche, moderne e contemporanee, affronteranno i temi della pianta, della sezione, del prospetto, il principio insediativo, carattere, luogo, paesaggio.
-AA.VV., Manuale dell’architetto: C.N.R.-U.S.I.S, 1946, a cura del Consiglio nazionale delle ricerche, pubblicato dall'ufficio informazioni Stati Uniti, Roma 1946.
-C. SITTE, L’arte di costruire le città. L’urbanistica secondo i suoi fondamenti artistici, Jaca Book, Milano 1981.
-G. PIGAFETTA, I. ABBONDANDOLO, M. TRISCIUOGLIO, Architettura tradizionalista: architetti, opere, teorie, Jaca Book, Milano 2002.
-V. GREGOTTI, L’architettura del realismo critico, Laterza, Bari-Roma 2004.
-A. LOOS, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1983.
-L. QUARONI, Progettare un edificio, otto lezioni di architettura, Clup, Milano 1977.
-A. ROSSI, L’architettura della città, Marsilio Editori, Padova 1966.
-A. ROSSI, Autobiografia scientifica, Il Saggiatore, Milano 2009.
-H. TESSENOW, Osservazioni elementari sul costruire, Mazzotta, Milano 1974.
-SUPERSTUDIO, 1966-1982 Storie, figure, architettura, Electa, Firenze 1982.
-A. NATALINI, Figure di pietra, Quaderni di Lotus n 3, Electa, Milano 1984.
-V. SAVI, Adolfo Natalini. Architetture raccontate, Electa, Milano 1989.
-V. SAVI, Adolfo Natalini.Natalini Architetti, nuove architetture raccontate, Electa, 1996.
-A. NATALINI, Album olandese, Aiòn edizioni, Firenze 2003.
-A. NATALINI, Quaderni olandesi, Aiòn edizioni, Firenze 2005.
-F. ARRIGONI, Il cervello delle passioni-Dieci tesi di Adolfo Natalini, FUP, 2008.
Riviste
-Aiòn.
-Casabella.
-Costruire in laterizio.
-L'industria della costruzioni.
Testi base:
F. Arrigoni, Incipit, Firenze University Press, Firenze 2006
F. Arrigoni, Cava, Firenze University Press, Firenze 2009
Arrigoni Architetti, Dieci progetti, Blurb.com, San Francisco (Ca) 2010
Ernst Neufert, Enciclopedia pratica per progettare e costruire, Hoepli, Milano 1999
Su Piero della Francesca:
Giorgio Vasari, Le vite (edizione per i tipi di Lorenzo Torrentino, Firenze 1550), Einaudi, Torino1986
Roberto Longhi, Piero della Francesca (1927), in Id., Da Cimabue a Morandi, Mondadori, Milano 1973
Antonio Paolucci, Piero della Francesca, Cantini, Firenze 1989
AA.VV., Piero della Francesca e il novecento, Marsilio, Venezia 1991
Carlo Ginzburg, Indagini su Piero, Einaudi, Torino 1994
AA.VV., Piero della Francesca, Skira-Rizzoli, Milano 2003
Henri Focillon, Piero della Francesca (1934), Abscondita, Milano 2004
Bernard Berenson, Piero della Francesca o dell’arte non eloquente (1950), Abscondita, Milano 2007
Su La Madonna del Parto:
AA.VV., Un progetto per Piero della Francesca, Alinari, Firenze 1989
AA.VV., Piero della Francesca. La Madonna del Parto. Restauro e iconografia, Marsilio, Venezia 1993
Ingeborg Walter, Piero della Francesca. La madonna del Parto, Franco Cosimo Panini, Modena 1996
Sul tipo:
Marcella Aprile, Museo, Flaccovio editore, Palermo 1991
I luoghi del museo. Tipo e forma fra tradizione e innovazione a cura di Luca B. Peressut, Editori Riuniti, Roma 1985
Patricia Cummings Loud, Louis I. Kahn. I musei, Electa, Milano 1991
Bianca Alberini Sandro Bagnoli, Scarpa. Musei ed esposizioni, Jaca books, Milano 1992
Antonello Marotta, Atlante dei musei contemporanei, Skira, Milano 2010
Bibliografia generale:
Alberti Leon Battista, De re aedificatoria, (trad. it. di G. Orlandi L’architettura, 2 voll. il Polifilo, Milano 1966)
fonti novecentesche:
Le Corbusier , Scritti, a cura di R. Tamborrino, Einaudi, Torino 2003
Loos Adolf , Ins Leere gesprochen Trotzdem (trad. it. di S. Gessner, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano, 1972)
Kahn Louis I., Architettura è. Gli scritti, a cura di M. Bonaiti, Electa, Milano 2002
G. Grassi, La costruzione logica dell’architettura, Allemandi, 1998.
R. Moneo, La solitudine degli edifici e altri scritti, Allemandi, 1999.
P. Portoghesi, Dopo l’architettura moderna, Laterza, 1994.
E.N. Rogers, Esperienza dell’architettura, Skira, 1997.
A. Rossi, L’architettura della città, Città Studi Edizioni, Milano, 1995.
A. Rossi, Autobiografia scientifica, Pratiche Editrice, Milano, 1999.
H. Tessenow, Osservazioni elementari sul costruire, Angeli, 2005.
P. Zermani, Identità dell’architettura, Voll.I-II, Officina, 1995-2002.
Altri testi (a carattere monografico).
F. Dal Co, Tadao Ando, Electa, 1995.
A. Guerra e M. Morresi, Gabetti e Isola, Electa ,1996.
P. Zermani, Gabetti e Isola, Zanichelli,1989.
P. Zermani, Ignazio Gardella, Laterza, 1991.
Giorgio Grassi, i progetti, le opere e gli scritti, Electa, 1996.
A + U, Louis I. Kahn, 1983.Le Corbusier 1887-1965, Electa, 1993.
Adalberto Libera, Electa, 1989.
Adolf Loos 1870-1933- architettura, utilità e decoro, Electa, 2006.
C. Conforti, R. Dulio, M. Marandola, Giovanni Michelucci 1891-1990, Electa, 2006.
F. Cellini, C. D’Amato, Le Architetture di Ridolfi e Frankl, Electa, 2005.
A. Ferlenga (a cura di), Aldo Rossi-architettura 1959-87, Electa, 1987.
G. Ciucci (a cura di), Giuseppe Terragni, Electa, 1996.
Paolo Zermani, Architetture 1983-2003, Diabasis, 2003.
Altri testi di carattere generale:
Catalogo "Esercizi d'Identità Architettonica", Petruzzi,1995.
Catalogo "Identità dell'Architettura Italiana 1°, Diabasis, 2003.
Catalogo "Identità dell'Architettura Italiana 4°, Diabasis, 2006.
Rivista Firenze-Architettura 2.2006.
P. Culotta, A. Sciascia, Archivi dell'architettura del XX secolo in Sicilia, L'Epos, 2006.
Rivista Casabella n.764, Marzo 2008.
Rivista Firenze-Architettura n.1.2009.
E.L. Boullée, Architettura, saggio sull'arte, Marsilio
A.Loos, Parole nel vuoto, Adelphi, 1992
H. Tessenow, Osservazioni elementari sul costruire, Franco Angeli, 1990
Le Corbusier, Verso un 'architettura, Longanesi, 1986
E. N. Rogers, Esperienza dell'architettura, Skyra, Milano 1997
J. Summerson, Il linguaggio classico dell'architettura, PBE, Torino 1970
A. Rossi, L'architettura della città, CLUP, Milano 1966
A. Rossi, Autobiografia scientifica, Pratiche editrice, Milano 1999
R. Moneo, La solitudine degli edifici, Umberto Allemandi & C, Torino 1999
A. Siza, Scritti di architettura, Skyra, Milano 1997
P. Zermani, Identità dell’architettura I/II, Roma 1995 - 2002
P. Zumthor, Pensare Architettura, Electa 2003
P.Zermani, L’architettura delle differenze, Edizioni Kappa, Roma 1988
R.Butini, Giovanni Michelucci.
Fotogrammi del museo, Diabasis, Reggio Emilia 2007
Obiettivi Formativi - Parte B
Il corso intende allestire, da subito, le condizioni per una esperienza del progetto/composizione; e questo compiendo delle scelte fondanti quali il decidersi per la ragione piuttosto che per l’istinto, per la semplicità piuttosto che per la sovradeterminazione, per la memoria piuttosto che per l’oblio, per la coerenza piuttosto che per l’arbitrio, per il fatto collettivo piuttosto che per l’espressione individuale, per il tempo lungo e denso di sedimenti del mestiere piuttosto che per quello corto e vuoto dell’avanguardia. Crediamo dunque, senza indugi o preoccupazioni, che l’inizio possa contenere in nuce l’intera cifra di una vicenda lunga una vita.
Obiettivi Formativi - Parte D
Le finalità del laboratorio riguardano gli strumenti per la progettazione di una biblioteca, in un’area significativa della città di Arezzo. La prova progettuale avverrà in un contesto degradato della città, nelle ex Caserme, oggi luogo abbandonato al proprio destino.
Il progetto ricerca l’identità dell'architettura in rapporto con il paesaggio.
Obiettivi Formativi - Parte E
Il corso si pone l’obiettivo di fornire allo studente la conoscenza della disciplina compositiva e dei principali strumenti progettuali.
Lezioni di carattere teorico e applicazioni pratiche propongono allo studente un itinerario didattico di avvicinamento alla riflessione progettuale in un contesto storico consolidato.
Prerequisiti - Parte B
Quelli previsti dal regolamento.
Prerequisiti - Parte D
Nessuno
Prerequisiti - Parte E
Si considera necessaria una conoscenza minima della storia dell'Architettura e delle basi del disegno tecnico e a mano libera.
Metodi Didattici - Parte B
Il primo semestre sarà riservato a lezioni frontali, comunicazioni, sopralluoghi, analisi; il secondo semestre sarà principalmente dedicato alle revisioni – singole e collettive – degli elaborati prodotti dagli allievi. Il corso prevede la redazione di un “quaderno nero” (zibaldone per studi, ricerche, rilievi etc.) e lo svolgimento di brevi esercitazioni durante il ciclo di lezioni.
Principali argomenti trattati
sulla nozione di composizione e progetto
il disegno - la pianta, la sezione, il prospetto
sulla nozione di tradizione ed avanguardia
il locus
il principio insediativo
la luce – la struttura
i materiali – la costruzione
il museo: tipo, caratteri distributivi e funzionali
Metodi Didattici - Parte D
La didattica si articola di lezioni e di esercitazioni, durante le quali verranno approfonditi temi e lavori di alcuni maestri del Novecento, quali: Loos, i viaggi e le opere di Le Corbusier e Kahn, Mies van der Rohe, Gropius, o italiani, Gardella, Ridolfi, Libera, Terragni, Albini, Michelucci, Rogers, Scarpa, Gabetti e Isola, Rossi, alla ricerca di una continuità dell’identità dell’architettura.
Metodi Didattici - Parte E
Il Laboratorio di Progettazione dell’architettura si articolerà essenzialmente in due fasi coincidenti con i due semestri: il primo semestre sarà dedicato innanzi tutto allo svolgimento di lezioni teoriche, integrate da alcune esercitazioni progettuali da svolgere principalmente in aula; il secondo semestre sarà dedicato prevalentemente al lavoro progettuale, oggetto dell’esame finale.
Altre Informazioni - Parte B
Esercitazione 1: Lettura-analisi di un edificio ad uso museo
L’esercitazione consiste nella lettura-analisi di un edificio ad uso museo; il campione di studio fa parte di una selezione curata dal docente e riguarda alcune tra le architetture più significative costruite nella seconda metà del novecento. Il campione di studio sarà assegnato seguendo un ordine alfabetico.
Fonti per la raccolta del materiale documentario di base – schizzi, disegni, modelli, reportage fotografici, scritti dell’autore, etc. – saranno le riviste di settore – “Abitare”, “Aión”, “Architectural Review”, “Area”, “Casabella”, “Costruire in Laterizio”, “Detail”, “Domus”, “El Croquis”, “Lotus International”, etc. – e le ricerche di carattere monografico – studi sul singolo autore, raccolte per tipologia, panorama sulla produzione di un paese etc. Tali fonti sono reperibili sia presso la Biblioteca di Scienze tecnologiche – Sezione architettura (via Micheli, 2) sia presso la Biblioteca del Dipartimento di progettazione architettonica (via Gramsci, 42).
Lo studio dovrà rendere esplicito per tramite di diagrammi, schemi, ricostruzioni ed altro i seguenti punti:
1 le modalità di inserimento nel contesto (naturale ed artificiale)
2 il sistema dei percorsi (esterni ed interni/ orizzontali e verticali / pubblici e privati)
3 la distribuzione e le relazione reciproche tra le diverse funzioni alloggiate
4 le aree afferenti al pubblico e le aree del personale
5 il sistema strutturale di costruzione
6 l’impiego della luce naturale
7 i materiali impiegati
Lo studio – sia esso un collage o una scrittura diretta – dovrà essere riportato su di un foglio di cartoncino nel formato A2 (420 x 594 mm). La tavola dovrà recare sul retro la cedola di riconoscimento opportunamente compilata. Si ricordi che saranno accettati i soli documenti corretti per dimensione e procedura.
La consegna dell’ esercitazione confermerà l’iscrizione al Laboratorio di Progettazione ed avrà carattere individuale. La valutazione sarà articolata in:
a – buono
b – sufficiente
c – non sufficiente
Tale valutazione concorrerà alla valutazione finale.
Altre Informazioni - Parte E
Nel corso delle lezioni saranno fornite ulteriori indicazioni bibliografiche sui temi trattati.
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
L’esame coinciderà con la presentazione e valutazione dell’ultima esercitazione. Il voto deriverà dalla media delle quattro valutazioni e terrà in particolare conto il rispetto delle scadenze richieste
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
Elaborati
modello complessivo dell’intervento in scala 1:100 (dimensione 100x100 cm.);
materiale di costruzione cartone bianco polyplatte/plume negli spessori idonei
disegni bianco/nero nel formato A1 verticale (59,4x84,1 cm.) secondo lay-out:
tavola 1: relazione progetto, diagrammi esplicativi; planivolumetrico scala 1:200
tavola 2: relazione progetto, planimetria piano terra scala 1:100, sezioni/prospetti, scala 1:100
tavola 3: relazione progetto, planimetria piano tipo scala 1:100, sezioni/prospetti, scala 1:100
quaderno nero di appunti e studi (tipo Canson sketch book 14,5x21 cm; 108/100 gm2)
Esame
L’allievo dovrà sostenere un esame individuale; le esperienze fatte nel laboratorio (le esercitazioni, il quaderno nero di studio, la redazione del progetto) saranno tutte oggetto di specifico giudizio e contribuiranno alla valutazione finale.
Modalità di verifica apprendimento - Parte D
La valutazione principale del lavoro svolto durante l’anno sarà il progetto della biblioteca e delle sue relazioni con il contesto, in questo caso nella città di Arezzo.Inoltre si svolgeranno durante il secondo semestre una o più esercitazioni individuali su temi specifici, con discussioni collettive.Per sostenere l’esame sarà comunque indispensabile la partecipazione attiva e la frequenza documentata degli allievi durante l’anno accademico. L’Esame è di tipo individuale, gli studenti dovranno presentarsi alle revisioni muniti di modello di studio e dei disegni in scala opportuna. L’esame consisterà nella discussione degli argomenti trattati dal corso e del progetto elaborato.
Modalità di verifica apprendimento - Parte E
Saranno oggetto di verifica e valutazione tutte le esercitazioni previste nei due semestri.
Il progetto finale potrà essere affrontato individualmente o a gruppi di max due componenti.
E’ richiesto di portare alle revisioni tutto il materiale prodotto (schizzi di studio, disegni, modelli di studio) ed è obbligatorio effettuare una revisione di tutti gli elaborati d’esame prima dell’appello.
Gli elaborati d’esame dovranno essere consegnati in formato digitale su un CD sul quale dovrà essere indicato: anno di corso, nome dell'allievo, recapito telefonico, elenco elaborati.
Informazioni dettagliate sul tema di esame saranno comunicate nel corso dell'anno.
Elaborati richiesti:
Planivolumetrico 1:1000
Planivolumetrico di dettaglio 1:500
Piante di tutti i livelli 1:100/200
Sezioni significative 1:100/200
Prospetti 1:100/200
Prospettive (almeno 2)
Modelli
Relazione di progetto
Programma del corso - Parte A
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELL' ARCHITETTURA 1
CORSO A - 2009/2010 Prof. Adolfo Natalini
Collaboratori al corso:
Lapo Galluzzi, Saverio Pisaniello, Matteo Baralli, Bruno Mario Broccolo, Marco Genovese.
Il laboratorio di progettazione dell'Architettura al primo anno del corso di studi tenta un percorso sperimentale di avvicinamento all'arte del costruire e si propone di insegnare a progettare una città misurata e dignitosa con architetture appropriate. L’obiettivo è quello di apprendere la lingua della città come antidoto alle diversità e ai personalismi.
Il linguaggio urbano dell’architettura dichiara un desiderio di stare insieme non tanto la costruzione di una nuova lingua (“Novelty is but oblivion” La novità non è altro che dimenticanza, scriveva John Donne) ma l’approfondimento della lingua parlata della città in cui lavoriamo. Senza sforzo o intenzionalità sarà una lingua diversa poiché ognuno di noi è diverso, ma sempre basata su (e riconducibile a) una lingua comune, una koiné urbana. I libri e le riviste ci mostrano un altro panorama (poiché solo la mostruosità e la novità fanno notizia)ma i nostri progetti aspireranno alla normalità senza cercar di fondar metodologie o definir ragionamenti.
Per essere iscritti al corso occorre presentare entro il 30/10/2009 un curriculum in formato A3 verticale, composto da dodici pagine e contenente i seguenti elaborati:
- autobiografia del candidato, contenente le motivazioni che lo hanno spinto a iscriversi alla facoltà di Architettura. In chiusura il candidato risponderà a queste due domande: ”Perché voglio fare l'architetto?”; ”Quali sono le mie caratteristiche che mi fanno pensare di essere adatto a questo mestiere?”
- autoritratto eseguito con le tecniche del disegno manuale
- autoritratto architettonico (una selezione di immagini di precedenti esperienze progettuali di qualsiasi tipo)
Il curriculum, che serve esclusivamente a definire una graduatoria per l’iscrizione nel caso di un numero di richieste superiore al previsto, verrà restituito una volta adempiute le formalità necessarie.
Il laboratorio si svolgerà attraverso un ciclo di lezioni teoriche sull’architettura di tradizione e/o avanguardia e quattro esercitazioni progettuali. Ogni esercitazione occuperà otto settimane e terminerà con la presentazione e valutazione di un gruppo di elaborati.
I temi e i tempi delle esercitazioni sono:
a) Progettare un tavolo; Ottobre-Novembre
b) Progettare una stanza; Dicembre-Gennaio
c) Progettare una casa (tra altre due); Febbraio-Marzo
d) Progettare un isolato; Aprile-Maggio
Nota:
Il tavolo deve stare nella stanza,la stanza deve star nella casa, la casa deve star nell'isolato,
l 'isolato deve stare nella città e la città è Firenze.
Per la prima esercitazione (il tavolo) si richiede un album in formato A3 verticale composto da 12 fogli contenenti:
- Immagini di altri tavoli;
- Schizzi del progetto;
- Disegni in scala 1:10 : Pianta, Sezione, Prospetto, Viste assonometriche;
- Rappresentazione dei materiali e/o finiture.
Per la seconda esercitazione (la stanza) si richiede un album in formato A3 verticale contenente:
- Immagini di stanze;
- Schizzi di progetto della stanza;
- Disegni in scala 1:20 : Pianta, Sezione, Prospetto, Viste assonometriche;
- Rappresentazione dei materiali e/o finiture.
-
Per la terza esercitazione (la casa) si richiedono 4 tavole in formato A1 verticale contenente:
- Immagini di case;
- Schizzi di progetto della casa;
- Disegni in scala 1:50 : Pianta, Sezione, Prospetto, Viste assonometriche;
- Rappresentazione dei materiali e/o finiture.
-
Per la quarta esercitazione (isolato) si richiedono 4 tavole in formato A1 verticale contenente:
- Localizzazione dell'isolato;
- Progetto di un isolato in scala 1:200;
- Piante, sezioni e prospetti in scala 1:200
- Particolari in varie scale
La quarta esercitazione si completa con un “racconto del progetto” costituito da un album A3 verticale contenente quattro pagine di descrizione, quattro pagine con le riduzioni in A3 delle 4 tavole presentate per l'isolato, una pagina scelta per ognuna delle altre tre esercitazioni e una pagina di “Diario del corso”.
L’esame coinciderà con la presentazione e valutazione dell’ultima esercitazione. Il voto deriverà dalla media delle quattro valutazioni e terrà in particolare conto il rispetto delle scadenze richieste.
Bibliografia
- AA.VV., Manuale dell’architetto: C.N.R.-U.S.I.S, 1946, a cura del Consiglio nazionale delle ricerche, pubblicato dall'ufficio informazioni Stati Uniti, Roma 1946.
- C. SITTE, L’arte di costruire le città. L’urbanistica secondo i suoi fondamenti artistici, Jaca Book, Milano 1981.
- G. PIGAFETTA, I. ABBONDANDOLO, M. TRISCIUOGLIO, Architettura tradizionalista: architetti, opere, teorie, Jaca Book, Milano 2002.
Letture consigliate
- V. GREGOTTI, L’architettura del realismo critico, Laterza, Bari-Roma 2004.
- A. LOOS, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano 1983.
- L. QUARONI, Progettare un edificio, otto lezioni di architettura, Clup, Milano 1977.
- A. ROSSI, L’architettura della città, Marsilio Editori, Padova 1966.
- A. ROSSI, Autobiografia scientifica, Il Saggiatore, Milano 2009.
- H. TESSENOW, Osservazioni elementari sul costruire, Mazzotta, Milano 1974.
- SUPERSTUDIO, 1966-1982 Storie, figure, architettura, Electa, Firenze 1982.
- A. NATALINI, Figure di pietra, Quaderni di Lotus n 3, Electa, Milano 1984.
- V. SAVI, Adolfo Natalini. Architetture raccontate, Electa, Milano 1989.
- V. SAVI, Adolfo Natalini.Natalini Architetti, nuove architetture raccontate, Electa, 1996.
- A. NATALINI, Album olandese, Aiòn edizioni, Firenze 2003.
- A. NATALINI, Quaderni olandesi, Aiòn edizioni, Firenze 2005.
- F. ARRIGONI, Il cervello delle passioni-Dieci tesi di Adolfo Natalini, FUP, 2008.
Riviste
- Aiòn.
- Casabella.
- Costruire in laterizio.
- L'industria della costruzioni.
Programma del corso - Parte B
Le stanze di Piero. Tema di progetto
Il tema progettuale del corso è il disegno di un edificio idoneo a ospitare l’affresco battezzato “La Madonna del Parto” di Piero della Francesca. La nuova fabbrica sorgerà in un lotto tangente a via della Reglia a Monterchi (Arezzo) quale sostituzione dell’immobile esistente.
Destinazioni funzionali:
hall di ingresso con bancone di biglietteria, guardaroba e spazio per il bookshop
sala 1. Essa dovrà contenere i materiali per la conoscenza dell’opera e del suo più recente restauro; supporti per informazioni: 4 pannelli di dimensione base 80 cm. e altezza 100 cm.; 4 pannelli di dimensione base 60 cm. e altezza 80 cm.; una fotografia retroilluminata dimensione sostegno base 200x35 cm. e altezza 254 cm. (dimensione foto base 122cm. altezza 184 cm.); a tale struttura va affiancato un cartello esplicativo di dimensione base 56 cm. altezza 100 cm. Frammenti rimossi: pannello a: base 203 cm. e altezza 260 cm.; pannello b: 100 cm. base e altezza 70 cm.
sala 2. Aula didattica. Essa dovrà contenere un lungo tavolo di lavoro, scaffalature (profondità: 60 cm.) e monitor con lettore dvd.
sala 3. Uno spazio per la proiezione di video; posti seduti 20.
sala 4. La stanza conterrà l’affresco e una panca di seduta (4 posti). Dimensione zoccolo della teca: base 280x190 cm. altezza 20 cm. Dimensione teca dell’affresco base 280x90 cm. altezza 380 cm.
servizi. Due bagni uomini (compreso uno per disabile); due bagni donne (compreso uno per disabile)
magazzino
L’accesso principale alla nuova costruzione deve essere mantenuto da via della Reglia. L’edificio può essere sviluppato su più livelli. Altezza minima dei vani: 270 cm.; altezza minima ambienti di servizio: 240 cm.
Sistemazioni esterne:
La proposta dovrà prevedere un riordino complessivo del sito in cui sorge il manufatto. Nello specifico dovrà essere mantenuto il percorso in direzione del palazzo Massi e immaginato al contempo un collegamento con la quota dei terreni agricoli. L’area di pertinenza museale dovrà prevedere la realizzazione di un giardino; si deve infine allestire uno spazio (la stanza dello sguardo) inteso come luogo di sosta e affacciato sul paesaggio circostante; questo ultimo ambiente può essere allestito come spazio esterno o interno.
Illuminazione:
Tutti gli ambienti possono godere di illuminazione naturale; i locali per magazzini e i servizi possono essere concepiti con aerazione forzata e illuminazione artificiale. La sala dell’affresco può essere oscurata – uso della teca esistente – o disegnata con una fonte di luce naturale appropriata (indiretta, diffusa, oscurabile).
Programma del corso - Parte D
I contenuti del laboratorio sono orientati a fornire indicazioni necessarie ad una riflessione sul Carattere dell’Architettura Italiana a partire dall’esame di un gruppo di lavori, realizzati da alcuni maestri dell’architettura contemporanea.
I riferimenti di lunga durata, ed i caratteri peculiari che da sempre rappresentano assunto fondativi, e al tempo stesso terreno fertile per lo sviluppo dell’architettura italiana, rappresentano il tema di approfondimento di questo ciclo di lezioni.
In una stagione in cui le fibrillazioni tecnologiche, propongono la mescolanza e la frenetica variabilità dei linguaggi come tema costitutivo dell’architettura contemporanea, appare necessario riflettere se sotto questa crosta uniforme e indistinta di ibridazioni lessicali, siano tuttora riconoscibili i tratti distintivi precipui delle varie condizioni particolari, che da sempre connotano la specificità dell’architettura italiana nel contesto internazionale.