Le ragioni dell’urbanistica
Evoluzione della disciplina urbanistica dal dopoguerra
Piani e regolamenti: evoluzione dei contenuti e del disegno
Limiti all’attività di pianificazione: vincoli e problematiche di settore
L’urbanistica materia regionale: ambiente e sostenibilità
Il Governo del territorio
Pianificazione sistemica: aree di garanzia ambientale, agricole, insediative, servizi
Garanzie di sostenibilità: pianificazione strutturale e operativa.
Caratteri della norma urbanistica
Edoardo Salzano, Fondamenti di urbanistica, Laterza, Bari, 2008.
Bernardo Secchi, Prima lezione di urbanistica, Laterza, Bari, 2000.
Giuseppe De Luca, Marco Gamberini, Toscana, Norme per il governo del territorio, Lr 3 genn. 2005, n.1, Il Sole 24 Ore, Milano, 2006.
- E. Salzano, Fondamenti di urbanistica. La storia e la norma, Laterza, Bari 2003
- I. McHarg, Progettare con la natura, F. Muzzio ed., Padova 1989
- Leonardo Benevolo, Le origini dell’urbanistica moderna, Laterza, Bari 1978
- L. Spagnoli, Storia dell’urbanistica moderna (2° vol.), Zanichelli, Milano 2012
- Hans Bernoulli, La città e il suolo urbano, Corte del Fontego, Venezia 2006
- Carlo Natali, L’analisi delle risorse nella formazione del piano strutturale, Ed. Alinea, Firenze 2004
- A. Magnaghi, Il progetto locale, Bollati Boringhieri, Torino 2000
- Patrizia Gabellini, Tecniche urbanistiche, Carocci, Roma 2001
- Aldo Fiale, Compendio di diritto urbanistico, Edizioni Simone, Napoli 2010
Obiettivi Formativi - Parte A
L’insegnamento è indirizzato a fornire agli studenti le conoscenze teoriche di base e le nozioni tecniche fondamentali per la preparazione dei piani urbanistici, con particolare riferimento alla problematica del piano regolatore comunale (piano strutturale + regolamento urbanistico).
Il corso si colloca al II anno del Corso di laurea quinquennale a ciclo unico. Per poter sostenere l’esame di Fondamenti di urbanistica occorre aver superato l’esame di Analisi del territorio e degli insediamenti.
Obiettivi Formativi - Parte B
Partendo dalle problematiche che hanno determinato e determinano la necessità di disciplinare le azioni umane negli insediamenti e nel territorio, il percorso formativo è orientato a fornire agli studenti le basi teoriche concettuali, con i necessari riferimenti storici, e le nozioni fondamentali connesse alla disciplina urbanistica e alle modalità con cui questa può rispondere alle istanze nelle varie situazioni contestuali attraverso gli strumenti e i metodi che le sono propri.
Strumenti e metodi sono strettamente connessi agli obiettivi che dinamicamente si rapportano nei tempi e nei luoghi alle istanze espresse dalla collettività e dalle sue istituzioni in termini di “bene comune”.
Il corso intende mettere in grado lo studente di affrontare con le necessarie conoscenze di base e un primo apparato critico le varie problematiche territoriali e urbane nel contesto temporale attuale. Trattandosi di disciplina progettuale, questo comporta sia una formazione teorica, che una sia pur contenuta sperimentazione applicativa in parti di territorio opportunamente scelte comprendenti un piccolo centro abitato.
Risultati attesi del corso dovrebbero essere la comprensione dei principi fondamentali dell’urbanistica e la consapevolezza del rapporto dinamico e sempre cogente della disciplina con i problemi, che comporta la necessità di un continuo affinamento del suo impianto di contenuto, di metodo, di strumenti tecnico legislativi e di relazione con i soggetti coinvolti.
Prerequisiti - Parte B
Per sostenere l'esame occorre aver superato l'esame di Analisi del territorio e degli insediamenti
Metodi Didattici - Parte A
La didattica si articola nel corso di lezioni sugli argomenti indicati sopra e in un lavoro di ricerca volto ad analizzare la strategia e le previsioni di un piano comunale e ad approfondire i contenuti prescrittivi di una sua parte (Cfr. Programma lavoro di ricerca).
La frequenza delle lezioni del corso non è obbligatoria, anche se è consigliata. Per ogni lezione viene comunque fatto un accertamento della presenza per ragioni di monitoraggio sull’andamento del corso.
Il lavoro di ricerca sul piano comunale può essere svolto anche in gruppo (formato da due o tre studenti).
Metodi Didattici - Parte B
L’organizzazione della didattica è mirata a che il processo di formazione e di sperimentazione necessario per sostenere l’esame avvenga in prevalenza durante lo svolgimento del corso.
Il corso è articolato in cicli di lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, revisioni collettive e discussioni.
a) Le lezioni teoriche sono finalizzate ad evidenziare le problematiche e i contenuti della disciplina, anche nella loro recente evoluzione, e a fornire gli strumenti tecnico-concettuali e metodologici necessari per l’applicazione progettuale.
b) Le esercitazioni (programma specifico) sono obbligatorie e sono finalizzate ad addestrare gli studenti all’applicazione di alcuni strumenti disciplinari specifici e allo studio di una proposta progettuale nell’ambito della pianificazione generale da applicarsi nelle aree preventivamente concordate con il docente. Saranno svolte in aula esercitazioni applicative in ex tempore e costituiranno anch’esse materiale di valutazione.
c) La discussione programmata ha lo scopo di dibattere e, eventualmente, chiarire i contenuti del corso e delle esercita-zioni.
Potranno essere previste alcune revisioni collettive allo scopo di mettere a punto specifici aspetti del percorso didattico, partecipare e discutere metodi seguiti, difficoltà incontrate e risultati e, soprattutto, individuare problematiche e contenuti del progetto.
Altre Informazioni - Parte B
Gli studenti del corso di laurea in Architettura quinquennale afferiscono al corso secondo le iniziali alfabetiche del loro cognome. Sono tuttavia consentiti trasferimenti di corso secondo le modalità definite per tutta la Facoltà.
Per evidenti ragioni organizzative tutti gli studenti confermeranno l’iscrizione con la partecipazione alla prima esercitazione obbligatoria e con la compilazione di una scheda individuale, nella quale sarà indicato anche il tema oggetto dell’esercitazione semestrale che potrà essere formato da più di una persona (fino a tre). I dati sono strettamente riservati e finalizzati ad uso esclusivo del corso.
Al corso possono iscriversi anche studenti afferenti ad altri corsi di laurea nell’ambito degli insegnamenti a scelta e studenti Erasmus. Secondo l’indirizzo, il programma potrà subire piccole variazioni da concordare con il docente.
La frequenza non è obbligatoria, anche se consigliata. Durante le lezioni sarà comunque fatto un accertamento di presenza ai fini di monitoraggio del corso non incidente sulla verifica di apprendimento.
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
L’esame è individuale, anche nel caso in cui la ricerca sul piano comunale sia stata svolta in gruppo, e verte sugli argomenti trattati nelle lezioni (con eventuali approfondimenti bibliografici: cfr. testi di riferimento), oltre che sui risultati dell’esercitazione.
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
L'esame è individuale e la valutazione complessiva medierà quelle sugli argomenti trattati nelle lezioni approfonditi nella bibliografia formativa, sulle esercitazioni ex tempore e sull’esercitazione progettuale prodotta.
Per sostenere l'esame orale occorre:
a) aver confermato l’iscrizione al corso come indicato nel precedente punto 4;
b) aver fatto le esercitazioni obbligatorie previste nel programma di corso;
c) presentarsi al preesame di ammissione all'esame, in generale fissato il lunedì precedente, con gli elaborati scritti e grafici prescritti completi in ogni loro parte.
Programma del corso - Parte A
Contenuti del corso
- Crescita spontanea e sviluppo pianificato nel processo di urbanizzazione
- La legge urbanistica del 1942
- I livelli della pianificazione in Italia
- Conoscenza della città e contenuti di un piano regolatore
- Formazione dei piani urbanistici comunali
- Gli altri strumenti di attuazione del Prg: dalla legge n.167 del 1962 ai piani di recupero
- La problematica dei centri storici
- Gli “standard urbanistici”
- Le tre generazioni dei piani urbanistici del secondo dopoguerra
- Deregulation e urbanistica contrattata
- Dal piano urbanistico al governo del territorio: evoluzione delle leggi regionali
- Piano strutturale e regolamento urbanistico
- Attori, strategie e progetti di riqualificazione urbana
Programma del corso - Parte B
CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA (classe LM4cu)
FONDAMENTI DI URBANISTICA anno accademico 2012/13
Corso B – Prof. Carlo Natali
Programma del corso
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1. Obiettivi del corso
Alla base della disciplina urbanistica è la consapevolezza che la limitazione delle possibilità individuali di modificare il soprasuolo a favore dei pubblici poteri consente di perseguire un maggiore bene collettivo. I metodi e gli strumenti per il suo conseguimento sono vari e dipendono dalle differenti culture maturate dalle comunità nei tempi e luoghi diversi.
Partendo dalle problematiche che hanno determinato e determinano la necessità di disciplinare le azioni umane negli insediamenti e nel territorio, il percorso formativo è orientato a fornire agli studenti le basi teoriche concettuali, con i necessari riferimenti storici, e le nozioni fondamentali connesse alla disciplina urbanistica e alle modalità con cui questa può rispondere alle istanze nelle varie situazioni contestuali attraverso gli strumenti e i metodi che le sono propri.
Strumenti e metodi sono strettamente connessi agli obiettivi che dinamicamente si rapportano nei tempi e nei luoghi alle istanze espresse dalla collettività e dalle sue istituzioni in termini di “bene comune”.
Il corso intende mettere in grado lo studente di affrontare con le necessarie conoscenze di base e un primo apparato critico le varie problematiche territoriali e urbane nel contesto temporale attuale. Trattandosi di disciplina progettuale, questo comporta sia una formazione teorica, che una sia pur contenuta sperimentazione applicativa in parti di territorio opportunamente scelte comprendenti un piccolo centro abitato.
Risultati attesi del corso dovrebbero essere la comprensione dei principi fondamentali dell’urbanistica e la consapevo-lezza del rapporto dinamico e sempre cogente della disciplina con i problemi, che comporta la necessità di un continuo affinamento del suo impianto di contenuto, di metodo, di strumenti tecnico legislativi e di relazione con i soggetti coin-volti.
2. Argomenti trattati nel corso
L’urbanistica e i suoi presupposti
- Problematiche alla base della necessità di disciplinare le azioni di intervento nel territorio e negli insediamenti.
- La risposta alle problematiche attraverso regolamenti e piani; i principali riferimenti storici.
- Natura e caratteristiche della norma urbanistica; soggetti e strumenti per la sua formazione e applicazione.
L’urbanistica nel nostro paese e i suoi strumenti
- Il quadro evolutivo della disciplina urbanistica dal dopoguerra in relazione agli avvenimenti e in risposta, tec-nica e giuridica, al continuo mutare dei problemi e della cultura.
- Gli strumenti di pianificazione alle varie scale nella loro evoluzione di contenuto e di disegno in relazione alla problematica del tempo; strumenti di controllo dell’attività edilizia.
- La pianificazione generale.
- I limiti tecnico giuridici all’attività di pianificazione; le relazioni del piano con i vincoli e con le problematiche di settore (paesaggio, difesa del suolo, protezione della natura).
- L’urbanistica come materia delegata alle regioni: la tematica ambientale e la sostenibilità. Il contributo specifico della Regione Toscana.
- Le problematiche della pianificazione oggi; il governo del territorio e i recenti strumenti urbanistici.
Il dispositivo tecnico e il disegno del piano
- Il dispositivo tecnico del piano; caratteristiche della norma urbanistica.
- Il piano in relazione ai problemi posti dal territorio inteso come sistema; rapporto del piano con le aree di ga-ranzia ambientale, con quelle della produzione agricola e con le aree insediative, di servizio e di relazione.
- Le garanzie di sostenibilità: la norma strutturale di garanzia e quella applicativa gestionale.
- Il ruolo dei soggetti.
3. Modalità della didattica
L’organizzazione della didattica è mirata a che il processo di formazione e di sperimentazione necessario per sostenere l’esame avvenga in prevalenza durante lo svolgimento del corso.
Il corso è articolato in cicli di lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, revisioni collettive e discussioni.
a) Le lezioni teoriche sono finalizzate ad evidenziare le problematiche e i contenuti della disciplina, anche nella loro recente evoluzione, e a fornire gli strumenti tecnico-concettuali e metodologici necessari per l’applicazione progettuale.
b) Le esercitazioni (programma specifico) sono obbligatorie e sono finalizzate ad addestrare gli studenti all’applicazione di alcuni strumenti disciplinari specifici e allo studio di una proposta progettuale nell’ambito della pianificazione generale da applicarsi nelle aree preventivamente concordate con il docente. Saranno svolte in aula esercitazioni applicative in ex tempore e costituiranno anch’esse materiale di valutazione.
c) La discussione programmata ha lo scopo di dibattere e, eventualmente, chiarire i contenuti del corso e delle esercita-zioni.
Potranno essere previste alcune revisioni collettive allo scopo di mettere a punto specifici aspetti del percorso didattico, partecipare e discutere metodi seguiti, difficoltà incontrate e risultati e, soprattutto, individuare problematiche e contenuti del progetto.
4. Iscrizione al corso
Gli studenti del corso di laurea in Architettura quinquennale afferiscono al corso secondo le iniziali alfabetiche del loro cognome (da E a M). Sono tuttavia consentiti trasferimenti di corso secondo le modalità definite per tutta la Facoltà.
Possono altresì iscriversi al corso studenti afferenti ad altri corsi di laurea che abbiano inserito tale insegnamento nel proprio piano di studi e studenti Erasmus. Essi possono iscriversi senza obbligo di iniziale alfabetica.
Per evidenti ragioni organizzative per tutti gli studenti occorre una conferma nominativa di iscrizione, che avverrà con la partecipazione alla prima esercitazione obbligatoria e con la compilazione della scheda individuale di corso; con la stessa scheda è indicato anche il tema oggetto dell’esercitazione semestrale e sono specificati i componenti del gruppo di studio (se formato da più di una persona). I dati sono strettamente riservati e finalizzati ad uso esclusivo del corso.
5. Modalità d'esame
- Per gli studenti afferenti al corso di laurea in Architettura quinquennale 4/S l'esame, anche nel caso di esercitazione in gruppo di due o tre persone, è individuale e verterà sugli argomenti trattati nelle lezioni approfonditi nella bibliografia formativa, sulle esercitazioni ex tempore e sull’esercitazione progettuale prodotta.
Per sostenere l'esame orale occorre:
a) aver confermato l’iscrizione al corso come indicato nel precedente punto 4;
b) aver fatto le esercitazioni obbligatorie previste nel programma di corso;
c) presentarsi al preesame di ammissione all'esame, in generale fissato il lunedì precedente, con gli elaborati scritti e grafici prescritti completi in ogni loro parte.
- Per gli studenti afferenti ad altri corsi di laurea e al programma Erasmus l’esame è individuale. Il programma d’esame sarà concordato con il docente e, normalmente, consisterà in una relazione di non più di 10 cartelle (completa di note di riferimento e bibliografia) quale approfondimento di uno degli argomenti trattati nel corso o nella bibliografia di base e una prova orale, che verterà sulle tematiche delle lezioni e sul contenuto di alcuni libri (o parti di essi) della bibliografia. Il materiale elaborato dovrà essere presentato al preesame.
6. Frequenza
La frequenza non è obbligatoria, anche se consigliata. Durante le lezioni sarà comunque fatto un accertamento di frequenza per ragioni di monitoraggio sull’andamento del corso non incidente sulla valutazione di profitto.
7. Bibliografia
1 - Edoardo Salzano, Fondamenti di urbanistica. La storia e la norma, Laterza, Bari 2003 (Fond.).
2 - Ian L. McHarg, Progettare con la natura, F. Muzzio ed., Padova 1989 (Fond.).
3 - L. Benevolo, Le origini dell’urbanistica moderna, Laterza, Bari 1978 (Fond.).
4 - H Bernoulli, La città e il suolo urbano, Corte del Fontego, Venezia 2006 (Consult.).
5 - Carlo Natali, L’analisi delle risorse nella formazione del piano strutturale, Ed. Alinea, Firenze 2004 (Consult.).
6 - A. Magnaghi, Il progetto locale, Bollati Boringhieri, Torino 2000 (Consult.).
7 - F. Steiner, Costruire il paesaggio: un approccio ecologico alla pianificazione del territorio, McGraw-Hill Libri Italia. Milano 1994 (Consult.).
8 - Patrizia Gabellini, Tecniche urbanistiche, Carocci, Roma 2001 (Consult.).
9 - L. Spagnoli, Storia dell’urbanistica moderna (2°vol.), Zanichelli, Milano 2012 (Consult.).
10 - Aldo Fiale, Compendio di diritto urbanistico, Edizioni Simone, Napoli 2010 (Fond.).
11 - Un testo di legislazione urbanistica(Consult.).
Bibliografia di approfondimento degli specifici argomenti sarà fornita durante lo svolgimento del corso.
8. Riferimenti del corso
Orario delle lezioni: - martedì: 8,45-10,45 in aula 3 – sede di S. Verdiana
- giovedì: 14,45-16, 45 in aula 11 – sede di S. Verdiana
- venerdì: 10,45-12,45 in aula 11 – sede di S. Verdiana.
Ricevimento studenti: - giovedì: dalle 16,45 c/o le sedi di S. Verdiana o via Micheli secondo le disponibilità.
Sede corso: c/o il dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del territorio - Via Micheli, 2 - 1° piano.
Il docente è reperibile all’indirizzo di posta elettronica: carlo.natali@unifi.it.
Avvisi relativi al corso e eventuale materiale didattico saranno resi noti nel sito web del docente in: www.urba.unifi.it/CMpro-v-p-191.html.
PROGRAMMAZIONE DEL LAVORO DEL CORSO
settima-na giorno ore le-zione ore
esercitaz. oggetto
1° settim. 25/09 2 Lezione introduttiva e illustrazione programma
27/09 2 Illustrazione delle esercitazioni
28/09 2 Scelta tema e formazione gruppi
2° settim. 02/10 2 Caratteri della "regola" urbanistica
04/10 2 Gli elaborati d'inquadramento - Scelta tema e formazione gruppi
05/10 2 La pianificazione prima della legge urbanistica (1° p.)
3° settim. 09/10 2 La pianificazione prima della legge urbanistica (2° p.)
11/10 2 La carta dell'organizzazione funzionale
12/10 2 La disciplina in Italia dalla LU all’epoca riformatrice
4° settim. 16/10 2 Il P.R.G. in Italia nell'evoluzione del disegno e dei contenuti 1°
18/10 2 Le carte dell'evoluzione e stratificazione storica e della morfologia urbana
19/10 2 La questione dei centri storici e l’esaurimento dell’epoca riformatrice
5° settim. 23/10 2 Il P.R.G. in Italia nell'evoluzione del disegno e dei contenuti 2°
25/10 2 La disciplina in Italia negli anni ’80 e ‘90
26/10 2 Il P.R.G. in Italia nell'evoluzione del disegno e dei contenuti 3°
6° settim. 06/11 2 Il P.R.G. e le problematiche di settore - il paesaggio
08/11 2 La carta dei vincoli
09/11 2 Prima esercitazione obbligatoria
7° settim. 13/11 2 Limiti e obblighi del P.R.G. – le dotazioni obbligatorie e gli standard
15/11 2 I piani attuativi e gli strumenti dell'intervento diretto
16/11 2 Crisi del piano tradizionale - Sviluppo sostenibile e governo del territorio - La pianificazione nella LR Toscana
8° settim. 20/11 2 La trasformazione urbana: problemi e nuovi strumenti
22/11 2 Il patrimonio identitario e le invarianti
23/11 2 Il territorio è un sistema: pianificazione sistemica
9° sett. 27/11 2 Pianificazione per sistemi: subsistema delle strutture insediative
29/11 2 La carta delle regole per il territorio urbanizzato
30/11 2 Pianificazione per sistemi: le aree per la produzione agricola
10° sett. 04/12 2 Pianificazione per sistemi: le aree di garanzia della qualità ambientale
06/12 2 La costruzione dell'ideogramma di progetto
07/12 2 Piano operativo e caratteri della norma urbanistica
11° sett. 11/12 2 Esempi di pianificazione sostenibile 1° Estratto di pianificazione strutturale
13/12 2 Seconda esercitazione obbligatoria
14/12 2 Esempi di pianificazione sostenibile 2° Estratto di piano operativo e norme
12° sett. 18/12 2 Lezione conclusiva del corso
tot.ore 60 8
* N.B. La programmazione può subire variazioni per ragioni didattiche o non prevedibili
Programma delle esercitazioni
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1. Obiettivi delle esercitazioni
Le esercitazioni previste nel corso sono obbligatorie e sono finalizzate ad addestrare gli studenti all’acquisizione del linguaggio dell’urbanistica attraverso specifiche applicazioni concernenti alcuni strumenti disciplinari (esercitazioni obbligatorie in aula) e allo studio di una proposta progettuale nell’ambito della pianificazione generale da applicarsi in aree preventivamente concordate con il docente.
Sia l’esercitazione sul territorio scelto che quelle da fare in ex tempore in aula costituiranno materiale di valutazione in sede d’esame.
Alla base dell’esercitazione nel territorio scelto è il concetto della sostenibilità delle scelte di pianificazione che, oppor-tunamente inquadrate in un contesto più generale che non potrà essere ulteriormente approfondito, interesseranno prevalentemente l’assetto di un piccolo centro abitato.
Il piano urbanistico è un atto amministrativo; ad esso è affidato il compito di decidere gli usi e le trasformazioni del territorio di una comunità, previa una sua precisa conoscenza e altrettanto precisi obiettivi programmatici, che orientano contenuti e metodologia dello stesso momento conoscitivo. Nel piano si depositano le regole che i membri della comunità (cittadini e suoi rappresentanti eletti) si danno per perseguire uno sviluppo sostenibile, che garantisca cioè al tempo stesso la tutela e l’uso delle risorse in modo da soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la possibilità per le generazioni future di poterle usare con le stesse opportunità.
Il complesso di regole che la comunità deposita nel piano urbanistico presuppone la consapevolezza che:
1. “qualsiasi luogo è la somma di processi storici, fisici e biologici; che questi sono dinamici; che costituiscono (per motivi diversi) dei valori sociali; che ogni area è intrinsecamente adatta a certi usi del suolo, e infine che certe aree si prestano ad usi del suolo multipli” (I. McHarg);
2. quando si trasforma un luogo si crea qualcosa di nuovo, ma si perde per sempre quello che c’era prima;
3. il mercato e le sue regole non aggiustano le cose da sé nel tempo: il mercato ha fine diversi da quelli del bene comune e le trasformazioni del suolo per il bene comune devono essere perseguite con azioni a quello finalizzate.
2. La scelta dei temi per l’esercitazione semestrale
Ciascun gruppo (composto da una a tre persone) dovrà scegliere un comune nel quale svolgere l’esercitazione.
Il comune dovrà essere dotato di cartografia aerofotogrammetria in scala 1:10.000 e 1:2000 per il centro abitato.
Per lo studio del centro abitato la cartografia aerofotogrammetrica potrà essere integrata da quella catastale.
Nel caso in cui gli studenti non siano in grado di proporre un tema, il docente ne assegnerà uno nell’ambito della Regio-ne Toscana, in zona servita da mezzo di trasporto pubblico.
3. Elaborati dell’esercitazione semestrale
L’esercitazione si articola in elaborati scritti e grafici da organizzare in tavole di formato A1 (84 x 59,7) o altro formato UNI: da un lato dovrà essere restituito il quadro di sintesi interpretativa dello stato di fatto attraverso alcuni essenziali elaborati, nei quali saranno messi a frutto per quanto possibile contenuti e metodologie apprese nel corso di Analisi del territorio e degli insediamenti, dall’altro sarà elaborata una piccola porzione di progetto di piano urbanistico limitata al piccolo centro abitato e alle sue immediate aree esterne secondo la metodologia proposta dal corso.
1 – Inquadramento del contesto del centro abitato:
Dovrà essere sviluppato in due scale e comprenderà:
a) - Inquadramento territoriale: dovrà prendere in considerazione i tratti principali caratterizzanti il contesto fisico-ambientale e funzionale nel quale è localizzato il piccolo centro abitato scelto e che interagiscono con le problematiche della pianificazione. Esso potrà essere espresso in una o due tavole comprendenti due grafici: uno in scala territoriale (1:50.000/1:200.000 secondo il tema scelto e la disponibilità), l’altro in scala 1:10.000.
Il primo comprende, selezionando opportunamente le informazioni ritenute necessarie ad una descrizione mirata al tema:
- 3-4 fasce altimetriche che evidenzino i tratti principali del contesto fisico: aree di fondovalle, di versante, di crinale ed eventuali altre variazioni significative della morfologia fisica;
- idrografia principale;
- principale rete infrastrutturale (strade, ferrovie e, eventualmente, porti e aeroporti) con i relativi nodi e punti di interscambio, classificata per tipologia e per importanza;
- la localizzazione dei principali servizi territoriali di interesse sovracomunale dell’istruzione, ospedalieri, culturali, sportivi e del tempo libero, tecnologici, ecc..
- centri abitati classificati per fasce di importanza collegati dalla stessa rete infrastrutturale;
- eventuali emergenze ambientali documentate dalla pianificazione sovrordinata quali parchi territoriali e/o naturali, aree protette, ecc. (piano regionale o piano territoriale di coordinamento) e altre eventuali aree di continuità del contesto ambientale.
b) – Inquadramento locale: Il secondo grafico contiene la specificazione sintetica del contesto ambientale (boschi e continuità biotiche, corsi d’acqua, ecc.) e umano (aree agricole, centri abitati o produttivi, cave, ecc.) e delle principali limitazioni e relazioni fisiche che ne condizionano, e ne hanno condizionato, assetto ed evoluzione (alte pendenze, suoli instabili, aree soggette a rischio idraulico, aree terrazzate, sistemazioni idrauliche, ecc.), oltreché i principali elementi di relazione funzionale, quali strade, ferrovie, ecc.. Può essere eseguito come carta d’incrocio dei vari parametri, curando-ne la leggibilità, o come carta interpretativa delle relazioni emergenti.
2 – Carta dei vincoli in scala 1:10.000:
Carta dei vincoli giuridici e delle prescrizioni da atti sovraordinati e di settore: la carta è volta all’individuazione e alla rappresentazione dei vincoli disposti per via legislativa (ricognitivi e conformativi) e urbanistici definiti da piano sovraordinato (PIT regionale, PTC provinciale e Piano di bacino), che la pianificazione comunale deve necessariamente recepire. Le scelte strategiche del piano ne dovranno tenere conto e dovranno essere con essi compatibili. La carta si costruisce organizzando la legenda per tipologia di vincolo e rendendo espliciti territorialmente per ciascuno di essi le limitazioni all’uso delle risorse presenti sul territorio, esplicitandone oggetto, riferimento a provvedimenti legislativi o a piani, contenuti del vincolo, effetti che produce. Le fonti sono: gli stessi provvedimenti legislativi per i vincoli conformativi, i provvedimenti di individuazione dei beni e territori interessati per quelli ricognitivi, i piani sovraordinati e di settore per quelli urbanistici. Fermo restando quanto sopra specificato, potranno essere consultati anche gli strumenti di pianificazione locale, tenendo conto che potranno contenere errori e inesattezze e che, spesso, in essi non sono evidenziate e distinte natura e origini dei vincoli descritti.
3 – Carte di sintesi sul centro abitato in scala 1:2.000:
Devono essere elaborate attraverso le normali fonti di analisi, di cui fondamentali sono quelle dirette. Di grande suppor-to potranno essere le riprese computerizzate satellitari con le relative visioni a terra.
- Organizzazione funzionale e criticità in atto: per l’esecuzione si dovrà procedere al preventivo riconoscimento dei lotti (minima entità urbanistica) sui quali insiste l’edificazione, utile anche per le carte successive. Per questo, oltre l’uso dei segni di delimitazione del suolo contenuti nella carta aerofotogrammetria, occorre procedere all’incrocio di questa con la mappa catastale, tenendo conto della diversità delle due fonti. La carta dell’organizzazione funzionale dovrà chiarire quali e come sono localizzate le funzioni nel centro abitato, le rela-zioni con il suo immediato contesto esterno e, conseguentemente, il ruolo che esso svolge nel territorio. Nella tavola le categorie dovranno essere razionalmente organizzate in modo da distinguere in una legenda ad “albero” le aree, edificate o non, a destinazione pubblica e a funzioni riconosciute di interesse collettivo, quelle a carattere privato, per le attività economiche e quelle a funzioni miste. Dovranno essere individuati e classificati inoltre tutti gli usi marginali non riferibili alle precedenti categorie, in condizione di degrado funzionale, di abbandono e di criticità. Le fonti principali, oltre la cartografia e le eventuali foto aeree, sono quelle dirette.
- Evoluzione e stratificazione delle strutture urbanistiche:Le analisi sull’evoluzione dell’assetto urbano tendono ad evidenziare la dinamica delle trasformazioni umane, di cui quelle dei centri abitati sono certamente le più visto-se. Esse tendono a chiarire come l'assetto attuale sia un momento di passaggio da uno passato ad uno futuro. Do-vrebbe essere inoltre il momento di conoscenza principale per chiarire il significato storico dei “segni” costruiti e-sistenti e dei tessuti urbanistici, formatisi sulla base di regole condivise e processi consapevoli oppure dietro la spin-ta di forze incontrollate. Con questa carta dovranno essere ricostruite: a) le tappe fondamentali dello sviluppo urbanistico, b) la stratificazione delle varie strutture urbanistiche sviluppatesi nel tempo.
- A) Le tappe fondamentali dello sviluppo urbanistico devono essere impostate come sezioni storiche fatte in più periodi successivi ritenuti significativi per lo sviluppo urbano. Per i momenti considerati esse dovranno tendere a chiarire in termini essenziali il rapporto fra la società e il modello di sviluppo urbano corrispondente, comprensivo dei suoi spazi significativi di vita. La ricostruzione, da fare con schemi o su estratti di cartografia in scala ridotta (1:10000 o 1:5000), può basarsi su dati di fonte (cartografici o scritti), su ipotesi da essi deducibili o su studi fatti.
- B) La stratificazione consiste nel riconoscimento nel tessuto attuale delle varie strutture urbanistiche che si sono sviluppate e sovrapposte nel tempo e nella loro certa o ipotetica attendibile datazione. L’analisi dovrà mirare per-tanto a riconoscere i segni dello sviluppo storico del luogo presenti nell’assetto urbanistico attuale. Potranno essere pertanto individuate e datate le strutture urbanistiche esistenti: aree edificate e loro pertinenze, percorsi e altre infrastrutture, servizi e attrezzature pubbliche, modifiche alle acque superficiali, canalizzazioni artificiali, ecc..
Le fonti principali da consultare, oltre la letteratura storica locale, sono costituite dalla serie storica della cartogra-fia IGM, dalla cartografia catastale degli stati preunitari (lorenese per la Toscana) e di impianto attuale (1935-36), dalle varie mappe pregeodetiche consultabili (es. Capitani di Parte Guelfa della fine XVI secolo per il Granducato Mediceo) e dalle eventuali iconografie per quanto esistenti.
La tavola può comprendere tutti i passaggi e contenere anche alcune foto o estratti significativi per la comprensio-ne e l’interpretazione dei segni.
- Morfologia e livelli di strutturazione. Con questa analisi si dovranno studiare le regole, che sono alla base della morfologia urbana dell’area edificata scelta. Dovranno essere studiate e individuate pertanto le regole fonda-mentali di formazione e di sviluppo dell’impianto urbanistico emergenti dall’analisi evolutiva (e dei rapporti funzionali e sociali che esso ha espresso nel tempo) e, ad esso strettamente legate, le diverse componenti degli spazi liberi/in edificati ed edilizie (tipologie insediative), che ne costituiscono la tessitura e le loro aggregazioni in tessuti coerenti. Con l’analisi delle tipologie insediative devono essere individuati e classificati i modelli edificati che la popolazione, nelle sue stratificazioni e relazioni sociali ed economiche e nei suoi comportamenti di vita quotidiana, ha espresso nel tempo in risposta alle esigenze di residenza, attività, servizio e relazione sociale, organizzativa e politica. Oltre le parti strutturate potranno essere classificate le aree non strutturate, eterogenee o prive di regole riconoscibili. Le fonti, oltre quelle cartografiche e le eventuali foto aeree, sono quelle dirette.
3 – Quadro di progetto:
- Carta del patrimonio identitario e delle strutture permanenti del centro abitato: il passaggio delle comunità insediate ha portato nel corso della storia alla continua sedimentazione di “segni” territoriali e urbanistici, testimo-nianza di civiltà e significato comunitario, e alla cancellazione di altri. Le azioni di continuo adeguamento dell’organizzazione territoriale sono in ogni tempo finalizzate a renderla il più possibile aderente alle necessità. Tali elementi giunti fino a noi possono costituire in tutto o in parte i “segni costruiti” identitari della comunità attuale, ri-sorse da conservare come documenti fisici della cultura del luogo e come base fondante e durevole dello sviluppo futuro. La valutazione degli elementi e dei tessuti identitari può comprendere anche il patrimonio sociale e quello ambientale connesso al centro abitato, componente essenziale del paesaggio e delle risorse locali. Un’adeguata rappresentazione può esprimere più facilmente il significato che si intende attribuire a ciascuna risorsa.
- Carta delle regole per le trasformazioni fisiche e per le funzioni compatibili: attraverso l’interpretazione e l’incrocio dei diversi contenuti tematici delle carte di sintesi emergono i caratteri e le problematiche connesse alle varie parti del centro abitato, che possono essere assunte quali domanda emergente. Tali parti (aree edificate e non, singoli complessi o “oggetti” urbani, infrastrutture o servizi, ecc.) sono individuate e classificate nella legenda in funzione dei diversi comportamenti (risposta) che tali problematiche richiedono. La risposta dovrà indicare conseguentemente quali azioni, o interventi, si rendono necessarie (varie forme di tutela, varie possibilità di modifica, necessità o possibilità di trasformazione) e quali funzioni sono compatibili con i caratteri e le azioni previste. La legenda dovrà essere organizzata a matrice in modo che per ogni entità urbanistica siano espressi: simbolo, titolo, caratteri e problematiche, comportamento, interventi e funzioni compatibili.
- Ideogramma di progetto: è uno schema, che deve essere fatto in scala ridotta e deve esprimere sinteticamente le idee guida del progetto di piano per il centro abitato (masterplan). Esso deve rispondere ad alcune dichiarate scelte strategiche. Alcune di esse sono costanti per tutti i temi scelti dagli studenti; altre specifiche sono fissate e adegua-tamente argomentate da ciascun gruppo sulla base delle riflessioni deducibili dai contenuti delle tavole di sintesi e dalla conoscenza diretta dello stesso centro abitato.
Le scelte strategiche per ogni centro abitato sono:
1. lo sviluppo del centro deve essere sostenibile: non deve pertanto prevedere nuove espansioni oltre il suo peri-metro attuale, se non per l’eventuale commisurato adeguamento dei servizi e delle attrezzature collettive e per la ridefinizione del perimetro urbano;
2. il disegno dei servizi deve essere alla base del disegno di progetto e deve costituire una rete organica; di essi il verde urbano è componente essenziale e deve essere, nei limiti del possibile, parte integrante della rete ecologi-ca territoriale;
3. deve essere individuato un “luogo centrale” e tale deve essere considerato nel disegno urbano;
4. non sono di norma da prevedere nuove infrastrutture viarie se non per consentire accessibilità e organicità alla rete dei servizi e al funzionamento interno; l’eventuale traffico di attraversamento si intende drenato a monte;
5. occorre in particolare riconoscere le aree che dovranno essere oggetto di riqualificazione urbana, che nel lungo periodo potranno assumere rilevanza strategica;
6. gli elementi naturali eventualmente presenti (corsi d’acqua, boschi e altro) devono essere considerati quali op-portunità e potranno essere integrati nel complessivo disegno urbano.
L’ideogramma è il vero progetto urbanistico e può essere composto anche all’interno della tavola successiva.
- Carta di piano urbanistico operativo di dettaglio (scala 1:2000); Attraverso questa carta ciascun gruppo svilup-perà in termini di piano urbanistico operativo le previsioni relative a una porzione del centro abitato o ad una specifica tematica individuata nell’ideogramma di progetto, quale porzione della fase operativa del governo del territorio (regolamento urbanistico della LR 1/05). Tale fase dovrà essere espressa sotto forma di “zonizzazione”, intendendo con tale termine l’articolazione in aree (da estese a singoli componenti urbanistiche) a ciascuna delle quali dovrebbe essere associata una norma per l’attuazione delle previsioni. L’articolazione delle zone, ordinate organicamente nella legenda, dovrà essere compatibile con quanto previsto in termini statutari nella tavola delle “regole”.
- Progetto di norma: di una sola zona individuata nella porzione di di piano operativo di progetto 1:2.000, caratte-rizzata da omogeneità di scelta progettuale, dovrà essere confezionata la norma urbanistica atta a definire le prescizioni per l’attuazione delle previsioni. La norma dovrà essere articolata nei seguenti punti (indispensabili per essere in grado di “normare”): titolo della zona, oggetto, funzioni compatibili (o prescritte), interventi ammissibili (o prescritti), prescrizioni per gli interventi, strumento/i di attuazione, altre prescrizioni.
- Relazione illustrativa argomentativa sul percorso seguito e sulle ragioni a sostegno delle scelte alla base del pro-getto di piano (max. 10 cartelle A4): caratteri principali dello stato di fatto del centro abitato nella sua struttura fisi-ca e organizzativa e in riferimento al suo specifico contesto, problemi ed esigenze emersi, logica delle scelte proget-tuali complessive e di dettaglio, eventuali indirizzi per la parte operativa.
4. Le esercitazioni obbligatorie in aula
Hanno la finalità di insegnare elaborazioni tecniche specifiche e saranno svolte in aula su scheda prestampata fornita dal corso nelle date indicate nella programmazione del corso.
Per lo svolgimento delle esercitazioni occorre portare alcuni pastelli colorati e alcuni fogli A4 per appunti e, per la se-conda, calcolatrice tascabile e un doppio decimetro.
Prima esercitazione obbligatoria
Verterà sulla lettura e interpretazione della struttura morfologica di un piccolo centro abitato rappresentato su scheda fornita dal corso.
Seconda esercitazione obbligatoria
Verterà sui contenuti del D.M. 2.04.1968 n. 1444 e consisterà nella risoluzione di un problema sulla relazione fra il carico urbanistico di un insediamento esistente o previsto rappresentato su una scheda fornita dal corso e il dimensionamento minimo necessario per i servizi. Il tema potrà riguardare una problematica di previsione o una di verifica di una situazione esistente.
Programma del corso - Parte C
scheda Corso monodisciplinare
Corso di studio: Architettura
Attività formativa: Fondamenti di Urbanistica
Docente: Massimo Preite
Lingua insegnamento Italiano
Contenuti, in lingua italiana
L’evoluzione della disciplina urbanistica attraverso l’analisi dei principali piani urbanistici elaborati in Italia dall’Unità ad oggi
Contenuti, in lingua inglese
The evolution of urban planning system through the evaluation of the main urban plans designed in Italy from the national unification
Testi di riferimento
1. 150 di urbanistica in Italia (dispense del corso)
2. Mancuso F., Le vicende dello zoning, Il Saggiatore, 1978
3. Giovannoni G., Vecchie città e edilizia nuova, Città studi, 1995
4. Sitte C., L’arte di costruire le città, Jaca Book
5. Zucconi G., La città contesa, Jaca Book, 1999
6. Gabellini P., Il disegno urbanistico, Carocci, 1999
7. Campos Venuti G., Cinquant’anni di urbanistica in Italia: 1942 – 1992, Laterza 1993
8. Gabellini P., Di Biagi P., Urbanisti italiani, Laterza, 1992
9. Aymonino C., Lo studio dei fenomeni urbani, Officina, 1977
10. Rossi A., L’architettura della città, Marsilio 1966
11. Gregotti V., Il territorio dell’architettura, Feltrinelli, 1993
12. Insolera I., Roma moderna, Einaudi, 1962
Obiettivi formativi
L'analisi urbana e territoriale si è alimentata negli ultimi anni dei contributi di molteplici settori disciplinari: le scienze regionali, la geografia, la sociologia, l'economia urbana, la morfologia dei sistemi insediativi, la tipologia delle strutture edilizie. La disomogeneità delle tecniche di indagine relative ai settori sopracitati ha finora impedito di fissare entro una struttura codificata i diversi saperi cui rimanda lo studio della città e del territorio. Obiettivo del corso diventa allora, non tanto quello di proporre i metodi dell'analisi urbana entro una cornice di apparente sistematicità, quanto quello di verificare le forme empiriche che lo studio della città ha assunto sia nella redazione di alcuni piani urbanistici, sia nell'elaborazione di alcuni grandi progetti urbani.
Prerequisiti
Nessuno
Metodi didattici
La didattica si svolge attraverso comunicazioni a carattere tematico e l’esposizione di singoli piani seguite da seminari di discussione. La frequenza alle lezioni è fortemente raccomandata.
Altre informazioni
Modalità verifica
L’esame si svolge attraverso un colloquio sui temi svolti durante il corso e riportati nei testi elencati in bibliografia. Con i frequentanti sarà concordata una selezione dei testi da portare al colloquio. Per i non frequentanti le domande di esame riguardano TUTTI i testi elencati in bibliografia. L’esame è individuale.