Il corso fornisce agli studenti un bagaglio di conoscenze tecniche, procedurali e gestionali relativi agli strumenti operativi necessari per applicare le diverse tecniche della valutazione ai piani e programmi di governo del territorio. Nello specifico il corso ha lo scopo di delineare, nel rispetto della normativa in materia, il procedimento e i contenuti di un sistema per l’analisi e la valutazione ambientale strategica e integrata per i piani e per i programmi di governo del territorio.
M. Aleo, Valutazioni ambientali. Le procedure di VAS, VIA AIA e VI nel governo del territorio, Grafil, Palermo 2012
F. Karrer, A. Fidanza, La valutazione ambientale strategica, Le penseur, Brienza 2010
G. De Luca, M. Gamberini, Toscana. Norme per il governo del territorio. Lr 3 gennaio 2005, n. 1, Il Sole-24 Ore, Milano 2006
G. De Luca, D. Rallo, «Chi è abilitato a coordinare e redigere la Valutazione Ambientale Strategica?», Urbanistica Informazioni, n. 238, 2011
Obiettivi Formativi
Alla base della disciplina urbanistica, oggi chiamata “di governo del territorio”, vi è la consapevolezza che la limitazione delle possibilità soggettive di modificare il soprasuolo – a favore di una autoregolamentazione affidata ai pubblici poteri in un rapporto partecipativo con la cittadinanza – consente di perseguire un maggior bene collettivo. I metodi e gli strumenti sono vari e dipendono dalle culture maturate dalle comunità nei tempi e luoghi diversi. Tuttavia, indipendentemente dalle modalità perseguite e dagli strumenti utilizzati – in nome del principio di pianificazione – ogni ente pubblico elettivo rappresentante gli interessi generali della cittadinanza, esprime le proprie scelte sul territorio mediante decisioni e strumenti di pianificazione: nei quali le scelte debbono essere esplicite, chiaramente definite nei confronti di tutti, trasparenti, precisamente riferite al territorio - cioè rappresentate su di una base cartografica di scala adeguata alla maggiore o minore definizione e precettività delle scelte) e soprattutto valutate nel processo decisionale, che per questa natura è connesso alla decisione stessa, è interno al processo di pianificazione.
È proprio quest’ultimo nodo che, nel sistema decisionale contemporaneo, assume un ruolo determinate e condizionante le odierne politiche urbane e territoriali, perché connesso alla salvaguardia delle risorse territoriali (costituite dall’ambiente naturale e da quello artificiale prodotto dall’uomo, nonché dalle relazioni e condizioni di vita che in esso si sono affermate e consolidate nel tempo). Il suolo, in quanto bene indispensabile alla vita, costituisce un patrimonio collettivo fondamentale da non dissolvere, da tutelare e valorizzare secondo i principi dello sviluppo sostenibile.
La consapevolezza che la risorsa suolo può essere esauribile è recente, comincia a manifestarsi nei primi anni ’80, ma solo alla fine del decennio diventa anche consapevolezza istituzionale. È con la Conferenza ONU di Rio De Janeiro del ’92 (che approva il documento Agenda 21 - Piano di azione ambientale per il ventunesimo secolo) e con il V° Programma di azione ambientale dell’Unione Europea che si afferma il concetto dello sviluppo sostenibile e la necessità di perseguirlo attraverso l'integrazione di tutte le politiche economiche, sociali, ambientali, formative da sottoporre a preventiva valutazione dei loro effetti sull’ambiente. Da qui l’idea di fare una valutazione ambientale strategica per ugni decisione, ampliando l’azione della precedente Valutazione di impatto ambientale – che si riferiva a singoli progetti di trasformazione – ai piani e ai programmi, riconoscendo come gli impatti ambientali più critici derivino dall’interazione tra più progetti e attività all’interno del medesimo territorio e da scelte compiute nelle prime fasi dei processi decisionali. La procedura della Valutazione ambientale strategica (VAS) è formalmente introdotta in Europa dalla Direttiva 42/2001/CE.
La Regione Toscana, anticipando il recepimento della Direttiva, ha interpretato la VAS – all’interno della muova legge regionale sul governo del territorio n. 1 del 2005, all’art. 11 – come Valutazione Integrata all’interno del processo di formazione degli strumenti della pianificazione territoriale e degli atti di governo del territorio. Una novità di rilievo, che il corso intende studiare ed approfondire, perché in un solo atto venivano legate insieme le “ragioni” dell’ambiente con le “ragioni” del territorio, e queste con la salute dell’uomo.
Il recepimento della Direttiva europea in Italia con il D.lgs. 152/2006, e la successiva modifica operata dal D.lgs. 4/2008, hanno depotenziato l’impostazione culturale e operativa della Regione Toscana che, prima con la legge regionale 10/2010 e poi con la successiva 6/2012 ha separato i procedimenti: da una parte quelli di VAS relativi all’ambiente e al patrimonio culturale; dall’altra quelli di coerenza esterna ed interna e sul sistema territoriale, economico, sociale, e della salute umana delle scelte pianificatorie.
Quindi una doppia lettura: quella connessa alla VAS che riguarda i piani e i programmi di intervento sul territorio, preordinata a garantire che gli effetti sull’ambiente derivante dall’attuazione di detti piani e programmi siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione. La VAS è quindi molto più ragionevolmente circoscritta al processo di formazione di una decisione pubblica che genera effetti trasformativi sul territorio. Ciò significa che le “valutazioni ambientali strategiche” altro non sono che “considerazioni ambientali”. Le quali, sotto forma di valutazioni, devono fare riferimento e rapportarsi al processo interno di costruzione di ogni piano e programma che abbiano ricadute territoriali: non possono essere quindi né separate, né posticipate, ma connesse e – appunto – integrate nel processo di costruzione di quell’atto; quella connessa alla VAS integrata con le politiche territoriali per le “considerazioni territoriali”.
Prerequisiti
Consigliato il superamento del Laboratorio di Urbanistica 1 e 2; e buona conoscenza della normativa e delle procedure per la formalizzazione dei piani urbanistici.
Metodi Didattici
L’organizzazione del Corso è fatta di lezioni frontali; di seminari di lettura partendo da alcuni testi di urbanistica; di conferenze ad invito riservate a urbanisti e pianificatori; discussione in aula sulle esercitazioni in progress.
Argomenti trattati:
- Il processo di valutazione nelle sue fasi.
- Modalità di integrazione della valutazione nel percorso ordinario di formazione del Piano
- Le specificità dell’integrazione della valutazione integrata con i piani territoriali e urbanistici.
- La verifica preliminare di assoggettabilità del piano
- Informazione, consultazione e partecipazione
- Forme e strumenti per la valutazione integrata
- Il ruolo dei Soggetti con competenze ambientali.
- Il ruolo del pubblico interessato.
Tenuto conto che strumenti e metodi sono strettamente connessi agli obiettivi, che dinamicamente si rapportano nei tempi e nei luoghi alle istanze espresse dalla collettività e dalle sue istituzioni, obiettivo specifico del Corso è la loro sperimentazione alla scala locale in una applicazione progettuale adeguata al livello formativo del terzo anno. Alla conclusione lo studente deve dimostrare di disporre delle conoscenze che gli consentano di muoversi autonomamente nei “sentieri” della pianificazione urbanistica.
Altre Informazioni
La frequenza al Corso è fortemente consigliata. L’accertamento di frequenza è fatto durante lo svolgimento delle lezioni. Si considera utile, e vale anche ai fini della valutazione finale di accreditamento, una presenza non inferiore al 75% delle lezioni effettive. Sono esonerati da questo consiglio gli studenti lavoratori certificati come tali, che dovranno concordare con il docente le modalità di organizzazione dello studio individuale e della relativa esercitazione.
Tutti gli studenti iscritti devono preparare una esercitazione, il cui scopo è quello di addestrare lo studente verso alcuni fondamentali aspetti della VAS nella pratica urbanistica corrente. Lo studente dovrà studiare le fasi del procedimento VAS in un caso concreto di piano urbanistico.
Tale studio offrirà il pretesto di compiere alcuni passaggi fondamentali, la cui base teorica, sia dal punto di vista tecnico urbanistico, sia da quello giuridico amministrativo, verrà trattata durante le lezioni del corso.
Modalità di verifica apprendimento
L’esame sarà scritto, dopo la presentazione degli elaborati predisposti durante l’anno relativi all’esercitazione. Nel caso di esercitazione di gruppo l’esame è individuale e verterà sugli argomenti trattati nelle lezioni teoriche e nella bibliografia, nonché sull’esercitazione finale.
Programma del corso
Programma esteso del corso
CORSO di LAUREA triennale PIANIFICAZIONE DELLA CITTA’, DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO (L21)
anno accademico 2012/13
VALUTAZIONE INTEGRATA DEI PIANI E DEI PROGRAMMI PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO (B002606)
prof. Giuseppe De Luca, arch. Valeria Lingua, cultore della materia
Finalità del corso
Secondo l’attuale normativa che regola il sistema delle professioni i laureati triennali in pianificazione (art. 16, comma 5, lettera b, del DPR 328/01) svolgeranno « 1) le attività basate sull’applicazione delle scienze volte al concorso e alla collaborazione alle attività di pianificazione; 2) la costruzione e gestione di sistemi informativi per l’analisi e la gestione della città e del territorio; 3) l’analisi, il monitoraggio e la valutazione territoriale ed ambientale; 4) procedure di gestione e di valutazione di atti di
pianificazione territoriale e relativi programmi complessi».
Uno dei compiti professionali fondamentali è legato proprio alla «valutazione territoriale e ambientale». Per questo il Corso di Valutazione integrata dei piani e dei programmi per il governo del territorio è indirizzato a trattare i metodi (nei suoi presupposti teorici) e le modalità (nei suoi presupposti normativi e strumentali) che è necessario conoscere, e quantomeno saper utilizzare, per una buona formazione di un sapere specifico utile all’analisi, alla costruzione, e al monitoraggio degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, con specifico riferimento all’esperienza sviluppata nella Regione Toscana.
Obiettivi del corso
Alla base della disciplina urbanistica, oggi chiamata “di governo del territorio”, vi è la consapevolezza che la limitazione delle possibilità soggettive di modificare il soprasuolo – a favore di una autoregolamentazione affidata ai pubblici poteri in un rapporto partecipativo con la cittadinanza – consente di perseguire un maggior bene collettivo. I metodi e gli strumenti sono vari e dipendono dalle culture maturate dalle comunità nei tempi e luoghi diversi. Tuttavia, indipendentemente dalle modalità perseguite e dagli strumenti utilizzati – in nome del principio di pianificazione – ogni ente pubblico elettivo rappresentante gli interessi generali della cittadinanza, esprime le proprie scelte sul territorio mediante decisioni e strumenti di pianificazione: nei quali le scelte debbono essere esplicite, chiaramente definite nei confronti di tutti, trasparenti, precisamente riferite al territorio - cioè rappresentate su di una base cartografica di scala adeguata alla maggiore o minore definizione e precettività delle scelte) e soprattutto valutate nel processo decisionale, che per questa natura è connesso alla decisione stessa, è interno al processo di pianificazione.
È proprio quest’ultimo nodo che, nel sistema decisionale contemporaneo, assume un ruolo determinate e condizionante le odierne politiche urbane e territoriali, perché connesso alla salvaguardia delle risorse territoriali (costituite dall’ambiente naturale e da quello artificiale prodotto dall’uomo, nonché dalle relazioni e condizioni di vita che in esso si sono affermate e consolidate nel tempo). Il suolo, in quanto bene indispensabile alla vita, costituisce un patrimonio collettivo fondamentale da non dissolvere, da tutelare e valorizzare secondo i principi dello sviluppo sostenibile.
La consapevolezza che la risorsa suolo può essere esauribile è recente, comincia a manifestarsi nei primi anni ’80, ma solo alla fine del decennio diventa anche consapevolezza istituzionale. È con la Conferenza ONU di Rio De Janeiro del ’92 (che approva il documento Agenda 21 - Piano di azione ambientale per il ventunesimo secolo) e con il V° Programma di azione ambientale dell’Unione Europea che si afferma il concetto dello sviluppo sostenibile e la necessità di perseguirlo attraverso l'integrazione di tutte le politiche economiche, sociali, ambientali, formative da sottoporre a preventiva valutazione dei loro effetti sull’ambiente. Da qui l’idea di fare una valutazione ambientale strategica per ugni decisione, ampliando l’azione della precedente Valutazione di impatto ambientale – che si riferiva a singoli progetti di trasformazione – ai piani e ai programmi, riconoscendo come gli impatti ambientali più critici derivino dall’interazione tra più progetti e attività all’interno del medesimo territorio e da scelte compiute nelle prime fasi dei processi decisionali. La procedura della Valutazione ambientale strategica (VAS) è formalmente introdotta in Europa dalla Direttiva 42/2001/CE.
La Regione Toscana, anticipando il recepimento della Direttiva, ha interpretato la VAS – all’interno della muova legge regionale sul governo del territorio n. 1 del 2005, all’art. 11 – come Valutazione Integrata all’interno del processo di formazione degli strumenti della pianificazione territoriale e degli atti di governo del territorio. Una novità di rilievo, che il corso intende studiare ed approfondire, perché in un solo atto venivano legate insieme le “ragioni” dell’ambiente con le “ragioni” del territorio, e queste con la salute dell’uomo.
Il recepimento della Direttiva europea in Italia con il D.lgs. 152/2006, e la successiva modifica operata dal D.lgs. 4/2008, hanno depotenziato l’impostazione culturale e operativa della Regione Toscana che, prima con la legge regionale 10/2010 e poi con la successiva 6/2012 ha separato i procedimenti: da una parte quelli di VAS relativi all’ambiente e al patrimonio culturale; dall’altra quelli di coerenza esterna ed interna e sul sistema territoriale, economico, sociale, e della salute umana delle scelte pianificatorie.
Quindi una doppia lettura: quella connessa alla VAS che riguarda i piani e i programmi di intervento sul territorio, preordinata a garantire che gli effetti sull’ambiente derivante dall’attuazione di detti piani e programmi siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione. La VAS è quindi molto più ragionevolmente circoscritta al processo di formazione di una decisione pubblica che genera effetti trasformativi sul territorio. Ciò significa che le “valutazioni ambientali strategiche” altro non sono che “considerazioni ambientali”. Le quali, sotto forma di valutazioni, devono fare riferimento e rapportarsi al processo interno di costruzione di ogni piano e programma che abbiano ricadute territoriali: non possono essere quindi né separate, né posticipate, ma connesse e – appunto – integrate nel processo di costruzione di quell’atto; quella connessa alla VAS integrata con le politiche territoriali per le “considerazioni territoriali”.
Il corso fornisce agli studenti un bagaglio di conoscenze tecniche, procedurali e gestionali relativi agli strumenti operativi necessari per applicare le diverse tecniche della valutazione ai piani e programmi di governo del territorio. Nello specifico il corso ha lo scopo di delineare, nel rispetto della normativa in materia, il procedimento e i contenuti di un sistema per l’analisi e la valutazione ambientale strategica e integrata per i piani e per i programmi di governo del territorio.
Modalità della didattica e dell’esame
L’organizzazione del Corso è fatta di lezioni frontali; di seminari di lettura partendo da alcuni testi di urbanistica; di conferenze ad invito riservate a urbanisti e pianificatori; discussione in aula sulle esercitazioni in progress.
Argomenti trattati:
- Il processo di valutazione nelle sue fasi.
- Modalità di integrazione della valutazione nel percorso ordinario di formazione del Piano
- Le specificità dell’integrazione della valutazione integrata con i piani territoriali e urbanistici.
- La verifica preliminare di assoggettabilità del piano
- Informazione, consultazione e partecipazione
- Forme e strumenti per la valutazione integrata
- Il ruolo dei Soggetti con competenze ambientali.
- Il ruolo del pubblico interessato.
Tenuto conto che strumenti e metodi sono strettamente connessi agli obiettivi, che dinamicamente si rapportano nei tempi e nei luoghi alle istanze espresse dalla collettività e dalle sue istituzioni, obiettivo specifico del Corso è la loro sperimentazione alla scala locale in una applicazione progettuale adeguata al livello formativo del terzo anno. Alla conclusione lo studente deve dimostrare di disporre delle conoscenze che gli consentano di muoversi autonomamente nei “sentieri” della pianificazione urbanistica.
La frequenza al Corso è fortemente consigliata. L’accertamento di frequenza è fatto durante lo svolgimento delle lezioni. Si considera utile, e vale anche ai fini della valutazione finale di accreditamento, una presenza non inferiore al 75% delle lezioni effettive. Sono esonerati da questo consiglio gli studenti lavoratori certificati come tali, che dovranno concordare con il docente le modalità di organizzazione dello studio individuale e della relativa esercitazione.
Tutti gli studenti iscritti devono preparare una esercitazione, il cui scopo è quello di addestrare lo studente verso alcuni fondamentali aspetti della VAS nella pratica urbanistica corrente. Lo studente dovrà studiare le fasi del procedimento VAS in un caso concreto di piano urbanistico.
Tale studio offrirà il pretesto di compiere alcuni passaggi fondamentali, la cui base teorica, sia dal punto di vista tecnico urbanistico, sia da quello giuridico amministrativo, verrà trattata durante le lezioni del corso.
L’esame sarà scritto, dopo la presentazione degli elaborati predisposti durante l’anno relativi all’esercitazione. Nel caso di esercitazione di gruppo l’esame è individuale e verterà sugli argomenti trattati nelle lezioni teoriche e nella bibliografia, nonché sull’esercitazione finale.
Testi di riferimento
M. Aleo, Valutazioni ambientali. Le procedure di VAS, VIA AIA e VI nel governo del territorio, Grafil, Palermo 2012
F. Karrer, A. Fidanza, La valutazione ambientale strategica, Le penseur, Brienza 2010
G. De Luca, M. Gamberini, Toscana. Norme per il governo del territorio. Lr 3 gennaio 2005, n. 1, Il Sole-24 Ore, Milano 2006
G. De Luca, D. Rallo, «Chi è abilitato a coordinare e redigere la Valutazione Ambientale Strategica?», Urbanistica Informazioni, n. 238, 2011