Questo Laboratorio intende guidare gli allievi verso l’acquisizione di un
metodo progettuale che renda possibile, nel tempo, affrontare tematiche
caratterizzate da gradi crescenti di difficoltà.
Contenuto del corso - Parte C
Il corso propone, attraverso lezioni di carattere teorico ed applicazioni pratiche, un avvicinamento alla disciplina del progetto d’architettura.
Roberto Masiero, L’estetica dell’architettura, Il Mulino Bologna 1999
Aldo Rossi - L’architettura della città. Quodlibet Macerata 2011
Ludovico Quaroni, Progettare un edificio, otto lezioni di architettura, Kappa Roma 1977
Manfredo Tafuri, Storia dell’architettura italiana 1944-1985, Einaudi Torino 1986
Manfredo Tafuri, Teorie e storia dell’architettura, Laterza Bari 1968
Ulisse Tramonti - Lettura, interpretazione, progetto. in Ferrari L. (a cura di) - Progetti per luoghi. Alinea Firenze 2010
Bruno Zevi - Saper vedere l’architettura. Einaudi Torino 2005
Ulteriori informazioni bibliografiche verranno fornite durante il corso.
E.L. Boullée_Architettura, saggio sull'arte_Marsilio
H. Tessenow_Osservazioni elementari sul costruire_Franco Angeli, 1990
Le Corbusier_Verso un 'architettura_Longanesi, 1986
E. N. Rogers_Esperienza dell'architettura_Skyra, Milano 1997
J. Summerson_Il linguaggio classico dell'architettura_PBE, Torino 1970
A. Rossi_L'architettura della città_CLUP, Milano 1966
A. Rossi_Autobiografia scientifica_Pratiche Editrice, Milano 1999
R. Venturi_Complessità e contraddizioni nell'architettura_Dedalo, Bari 1980
P. Portoghesi_Dopo l'architettura moderna_BUL, Roma Bari 1991
R. Moneo_La solitudine degli edifici_Umberto Allemandi & C, Torino 1999
A. Siza_Scritti di architettura_Skyra, Milano 1997
P. Zermani_Identità dell’architettura I/II_Roma 1995 - 2002
P. Zumthor_Pensare Architettura_Electa 2003
E. N. Rogers_Gli elementi del fenomeno architettonico_Marinotti 2006
F. Capanni_Spazio, luce, architettura_Noèdizioni, Firenze 2009
Obiettivi Formativi - Parte A
Il corso pone come obiettivo il conseguimento da parte dello studente di un senso critico capace di comprendere ed analizzare le complessità prodotte dalle tracce e dal sistema di segni propri del progetto urbano, così da poter orientare poi coscientemente le scelte progettuali capaci di condurre al progetto finaleIl corso pone come obiettivo il conseguimento da parte dello studente di un senso critico capace di comprendere ed analizzare le complessità prodotte dalle tracce e dal sistema di segni propri del progetto urbano, così da poter orientare poi coscientemente le scelte progettuali capaci di condurre al progetto finaleIl corso pone come obiettivo il conseguimento da parte dello studente di un senso critico capace di comprendere ed analizzare le complessità prodotte dalle tracce e dal sistema di segni propri del progetto urbano, così da poter orientare poi coscientemente le scelte progettuali capaci di condurre al progetto finaleIl corso pone come obiettivo il conseguimento da parte dello studente di un senso critico capace di comprendere ed analizzare le complessità prodotte dalle tracce e dal sistema di segni propri del progetto urbano, così da poter orientare poi coscientemente le scelte progettuali capaci di condurre al progetto finaleIl corso pone come obiettivo il conseguimento da parte dello studente di un senso critico capace di comprendere ed analizzare le complessità prodotte dalle tracce e dal sistema di segni propri del progetto urbano, così da poter orientare poi coscientemente le scelte progettuali capaci di condurre al progetto finale
Obiettivi Formativi - Parte C
A conclusione del corso lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di affrontare la progettazione di un organismo architettonico caratterizzato da una certa complessità funzionale, di svilupparlo alle diverse scale di rappresentazione, controllando il rapporto fra i caratteri distributivi, gli aspetti formali, le tecniche costruttive, e il rapporto con il contesto.
Nello specifico, allo studente sarà particolarmente richiesto di affrontare lo sviluppo del rapporto fra architettura e identità dei luoghi in seno alle virtualità di un progetto di architettura contemporaneo fortemente caratterizzato da un inedito approccio al tema della luce intesa come generatrice dello spazio architettonico.
Prerequisiti - Parte C
Laboratori di Progettazione dell’Architettura 1 e 2, disegno dell’architettura, Laboratorio di Tecnologia, Storia dell’Architettura 1
Metodi Didattici - Parte A
L'esperienza progettuale sarà integrata da una sequenza di lezioni tese a confrontare esperienze concrete prodotte nell’ambito italiano e internazionale contemporaneo. L’approccio alla didattica permetterà allo studente, libero di scegliere se lavorare da solo o in coppia, di svolgere esercitazioni in aula e di sviluppare idee sul tema finale mediante le tecniche di rappresentazione ritenute adeguate dal collegio dei docenti.
La prima parte del corso sarà dedicata ad esercitazioni con relative consegne definite ed improrogabili mentre la seconda vedrà come unico interesse il progetto finale.
La frequenza al corso deve essere costante, così come le consegne fissate per cui verrà stilato un registro.
Gli studenti dovranno sempre presentarsi alle revisioni individuali muniti di modello di studio e dei disegni in scala opportuna. Si esclude in maniera categorica l’uso del computer nella fase progettuale iniziale. L’esame consisterà nella discussione del progetto elaborato tenendo conto anche dei risultati dei due corsi integrati.
E' obbligatorio ad inizio corso presentare un book in A3 dei lavori fatti nei precedenti laboratori di Progettazione.
I temi dell’esercitazione progettuale riguarderanno, a scelta, il recupero di due aree di differente riqualificazione architettonica-ambientale:
- l’area dell’ex Teatro Comunale a Firenze
- l’area Arlecchino a Lido di Camaiore.
ELABORATI GRAFICI RICHIESTI
- Analisi di formazione del contesto
- Planimetria generale 1:500
- Sezioni ambientali 1:500
- Piante di tutti i livelli 1:200
- Sezioni 1:200
- prospetti 1:200
- Plastici di studio in scala adeguata
- Vedute prospettiche
- Relazione di progetto (una cartella)
Metodi Didattici - Parte B
Il Laboratorio si articolerà in lezioni, attività di laboratorio,
esercitazioni, secondo un calendario che verrà nel tempo messo a punto e
concordato fra allievi e docenti
Metodi Didattici - Parte C
Il Laboratorio si articola su un doppio binario che prevede: da un lato un ciclo di lezioni teoriche incentrate sulle tematiche della composizione architettonica, del rapporto fra architettura e contesto e del rapporto fra luce, spazio, architettura; dall'altro una serie di esercitazioni che prevedono l'immediata sperimentazione progettuale dei principi teorici oggetto delle lezioni.
Lo strumento di conoscenza e di apprendimento fondamentale è rappresentato dal progetto che mette in atto le tematiche affrontate nella parte teorica e sperimentate nelle esercitazioni.
Altre Informazioni - Parte C
Il corso è di natura sia teorica che applicativa e prevede almeno un viaggio studio volto alla conoscenza dell’architettura contemporanea.
Modalità di verifica apprendimento - Parte C
Il Laboratorio si conclude con una prova finale a cui lo studente accede se in regola con i risultati attesi dallo sviluppo del progetto ed una verifica preliminare del regolare svolgimento e consegna delle esercitazioni tematiche. La prova finale (esame) viene effettuata contestualmente a quella delle altre materie del Laboratorio e consiste in una discussione dei risultati progettuali raggiunti.
Programma del corso - Parte A
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE 3 – corso A
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2:
Prof.Ulisse Tramonti
CARATTERI DISTRIBUTIVI DEGLI EDIFICI:
Prof.Giancarlo Cataldi
ARCHITETTURA DEGLI INTERNI:
Prof.Alessandro Lucchi
COLLABORATORI AL CORSO:
Dott.Arch.Riccardo Renzi
Dott.Arch.Letizia Nieri
Dott.Arch.Stefano Gambacciani
Dott.Arch.Alessandro Guidetti
Dott.Arch.Andrea Di Nunzio
Dott.Arch.Enzo Crestini
OBIETTIVI
Il corso pone come obiettivo il conseguimento da parte dello studente di un senso critico capace di comprendere ed
analizzare le complessità prodotte dalle tracce e dal sistema di segni propri del progetto urbano, così da poter
orientare poi coscientemente le scelte progettuali capaci di condurre al progetto finale.
MODALITÀ DELLA DIDATTICA
L'esperienza progettuale sarà integrata da una sequenza di lezioni tese a confrontare esperienze concrete prodotte
nell’ambito italiano e internazionale contemporaneo. L’approccio alla didattica permetterà allo studente, libero di
scegliere se lavorare da solo o in coppia, di svolgere esercitazioni in aula e di sviluppare idee sul tema finale
mediante le tecniche di rappresentazione ritenute adeguate dal collegio dei docenti.
La prima parte del corso sarà dedicata ad esercitazioni con relative consegne definite ed improrogabili mentre la
seconda vedrà come unico interesse il progetto finale.
La frequenza al corso deve essere costante, così come le consegne fissate per cui verrà stilato un registro.
Gli studenti dovranno sempre presentarsi alle revisioni individuali muniti di modello di studio e dei disegni in scala
opportuna. Si esclude in maniera categorica l’uso del computer nella fase progettuale iniziale. L’esame consisterà
nella discussione del progetto elaborato tenendo conto anche dei risultati dei due corsi integrati.
E' obbligatorio ad inizio corso presentare un book in A3 dei lavori fatti nei precedenti laboratori di Progettazione.
I temi dell’esercitazione progettuale riguarderanno, a scelta, il recupero di due aree di differente riqualificazione
architettonica-ambientale:
- l’area dell’ex Teatro Comunale a Firenze
- l’area Arlecchino a Lido di Camaiore.
ELABORATI GRAFICI RICHIESTI
- Analisi di formazione del contesto
- Planimetria generale 1:500
- Sezioni ambientali 1:500
- Piante di tutti i livelli 1:200
- Sezioni 1:200
- prospetti 1:200
- Plastici di studio in scala adeguata
- Vedute prospettiche
- Relazione di progetto (una cartella)
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Roberto Masiero, L’estetica dell’architettura, Il Mulino Bologna 1999
Aldo Rossi - L’architettura della città. Quodlibet Macerata 2011
Ludovico Quaroni, Progettare un edificio, otto lezioni di architettura, Kappa Roma 1977
Manfredo Tafuri, Storia dell’architettura italiana 1944-1985, Einaudi Torino 1986
Manfredo Tafuri, Teorie e storia dell’architettura, Laterza Bari 1968
Ulisse Tramonti - Lettura, interpretazione, progetto. in Ferrari L. (a cura di) - Progetti per luoghi. Alinea Firenze 2010
Bruno Zevi - Saper vedere l’architettura. Einaudi Torino 2005
Ulteriori informazioni bibliografiche verranno fornite durante il corso.
PROGRAMMA PROF.CATALDI
A.A. 2012-13
Modulo di caratteri distributivi degli edifici
(Prof. Giancarlo Cataldi)
parte integrante del
Laboratorio di progettazione dell’architettura III
(Prof. Ulisse Tramonti)
1. CONTENUTO DEL MODULO
L’insegnamento dei Caratteri distributivi degli edifici ha in Italia una notevole tradizione didattica, il cui originale sviluppo è in gran parte legato all’apporto innovativo della teoria tipologica che Saverio Muratori elaborò nei primi anni ’50 del secolo scorso in occasione dei suoi Corsi veneziani. Nel solco di tale linea di ricerca, il Modulo intende delineare criticamente, con la collaborazione degli allievi, un quadro sistematico delle tipologie edilizie, concentrandosi in particolare sullo sviluppo di quelle speciali non abitative.
2. LIBRI DI TESTO CONSIGLIATI
· MURATORI S.(1963), Architettura e civiltà in crisi, Centro Studi Storia Urbanistica, Roma.
· MURATORI S., Civiltà e territorio (1967), Centro Studi di Storia Urbanistica, Roma; 1 v. testo; 2 v., allegati: programmi e schemi sinottici dei corsi 1965-66 e 1966-67.
· VAGNETTI L. (1973), L’architetto nella storia di Occidente, Teorema, Firenze.
· CANIGGIA G. (1976), Strutture dello spazio antropico. Studi e note, 1a ed: Uniedit, Firenze -2a ed: Alinea, Firenze, 1985.
· CATALDI G. (1977), Per una scienza del territorio. Studi e note, Uniedit, Firenze.
· CANIGGIA G., MAFFEI G.L. (1979), Composizione architettonica e tipologia edilizia. I: Lettura dell'edilizia di base, Marsilio, Venezia.
· CHIAPPI C., VILLA G. (1979), Tipo, progetto, composizione architettonica, 1a ed: Uniedit, Firenze, 1979 - 2a ed: Alinea, Firenze, 1982.
· CATALDI G. (1981), Lezioni di Architettura. Appunti dalle lezioni di Composizione Architettonica, Alinea, Firenze.
· CANIGGIA G., MAFFEI G.L. (1984), Composizione architettonica e tipologia edilizia. 2. Il progetto nell'edilizia di base, Marsilio, Venezia.
· CATALDI G. (a cura di) (1986), All'origine dell'abitare, Numero monografico di "Studi e Documenti di Architettura", catalogo della mostra itinerante, n.13.
· CATALDI G., FORMICHI F. (2005), Pienza Forma Urbis, Aión Edizioni, Firenze.
· MAFFEI G. L., MAFFEI M. (2011), Lettura dell’edilizia speciale, Alinea, Firenze.
· ANDERSON S. (2012), voce Morfologia Urbana, Enciclopedia Treccani, pp. 79-87.
3. OBBIETTIVI FORMATIVI
Obiettivo del Modulo è la conoscenza operativa della teoria e del metodo tipologico, nelle due possibili alternative dialettiche, della lettura (il tipo come analisi a posteriori) e del progetto (il tipo come sintesi a priori).
4. PREREQUISITI
Gli allievi devono essere iscritti al Laboratorio di progettazione dell’architettura del III anno.
5. METODI DIDATTICI
Il metodo didattico è quello tipologico derivante dall’insegnamento di Saverio Muratori, basato su un processo critico di apprendimento, che contempla alle varie scale progressivi meccanismi di verifica tra i momenti dialettici della lettura e del progetto.
6. MODALITÀ DI VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO
Il Modulo prevede tre livelli didattici: lezioni, comunicazioni seminariali, esercitazioni di lettura, con progressivo trasferimento dell’impegno operativo dal docente agli allievi, che dovranno applicarsi, criticamente e graficamente, sui temi proposti per dimostrare, con una tesina finale finalizzata al colloquio d’esame, la propria fattiva partecipazione allo svolgimento del Corso.
7. PROGRAMMA DEL CORSO
Le lezioni e le comunicazioni seminariali toccheranno i seguenti cicli di argomenti:
Teoria e metodo tipologico
Antropologia dell’abitazione
Tipologie edilizie di base
Tipologie edilizie speciali
Le esercitazioni di lettura consisteranno nell’applicazione della teoria e del metodo tipologico ai vari temi “brevi” di ricerca, di volta in volta assegnati dal docente, che si concluderanno con un tema più approfondito e articolato, oggetto del colloquio finale.
Programma del corso - Parte B
Collocato al centro del percorso didattico quinquennale, il Laboratorio di
Progettazione dell’Architettura III costituisce:
— momento di sintesi delle esperienze maturate nei primi due anni, tese a
fornire gli strumenti conoscitivi e tecnici di base per affrontare la
progettazione;
— momento significativo per lo sviluppo e l’arricchimento dell’esperienza di
progetto, attraverso il confronto con problematiche più complesse.
Questo Laboratorio intende guidare gli allievi verso l’acquisizione di un
metodo progettuale che renda possibile, nel tempo, affrontare tematiche
caratterizzate da gradi crescenti di difficoltà.
E’ necessario chiarire preliminarmente che si intende l’attività progettuale
come attività tipica dell’uomo, inteso nella sua complessità fisica
intellettuale spirituale, e, nello specifico, l’attività progettuale
architettonica come azione che tende a conoscere una situazione di luogo,
analizzarla per modificarla secondo una finalità, e costruire un momento di
sintesi progettuale.
Argomento centrale dell’esercitazione progettuale proposta agli allievi non è
il costruito né tanto meno l’edificio, ma la COSTRUZIONE DEL LUOGO, attraverso
la realizzazione di un sistema di relazioni concretizzabili negli strumenti
tipici della progettazione architettonica, che vedano lo spazio come supporto e
conduttore di tali relazioni.
Non si tende dunque al progetto di un singolo oggetto, ma alla costruzione di
sistemi di relazioni dalle quali sia possibile formare addensamenti di spazi
urbani.
L’esperienza progettuale deve dunque contenere componenti che facciano
riferimento a contenuti antropologici e sociali, alle relazioni spaziali, oltre
che ai requisiti di natura funzionale e formale.
Occasione per la verifica del metodo progettuale sono due aree in Firenze,
intese come ambiti e non come “lotti” circoscritti da confini, in grado di
proporre stimoli interessanti per la progettazione.
Gli allievi potranno scegliere il campo del loro intervento fra:
— un’area posta su Via lungo l’Affrico, da Piazza Alberti fino all’Arno, nei
tratti considerati più significativi, anche in rapporto alle realtà e ai
tessuti circostanti;
— un’area posta lungo l’Arno, nella zona dei Mulini di Rovezzano, che veda
protagonista il rapporto tra il fiume e il tessuto periferico retrostante.
Il Laboratorio si articolerà in lezioni, attività di laboratorio,
esercitazioni, secondo un calendario che verrà nel tempo messo a punto e
concordato fra allievi e docenti.
Il materiale cartografico di base è reperibile su Google Earth, e sarà
comunque disponibile in forma cartacea, secondo le indicazioni fornite dai
docenti.
L’esame sarà sostenuto individualmente, anche se all’interno di un gruppo di
lavoro, costituito da un massimo di tre persone, e verterà sul progetto
elaborato dagli allievi. Accerterà inoltre la preparazione dei singoli allievi
sugli argomenti trattati durante l’anno accademico, sia dal docente titolare
sia dai responsabili dei moduli didattici.
La bibliografia essenziale verrà fornita in sede di laboratorio.
Programma del corso - Parte C
"MUSEO GIUSEPPE POGGI"
Allo studente è richiesto di progettare una piccola struttura museale per la città di Firenze. L'edificio dovrà avere una superficie complessiva di circa mq 1.600 e sarà ubicato in piazza Vittorio Veneto, così come indicato nella planimetria allegata in formato dwg. Nella stessa planimetria l'area del modello è opportunamente delimitata (da stampare in scala 1:500). Le dimensioni e l'organizzazione interna del complesso architettonico previsto sono indicate dal seguente programma funzionale e non devono intendersi vincolanti ma sono semmai da intendersi come riferimento orientativo.
Programma funzionale:
- Ingresso/atrio/biglietteria
- Bookshop
- Caffetteria
- Internet point
- Ufficio APT
- Direzione, uffici
- Sale espositive (almeno una per ognuna delle seguenti tipologie: sale per disegni, sale per documenti, sale per plastici
- Servizi igienici, Spogliatoio personale
Allo studente sarà richiesto di presentarsi al laboratorio obbligatoriamente fornito di: disegni esaustivi (schizzi e piante, sezioni, prospetti in scala opportuna), modello di studio da aggiornare contemporaneamente allo sviluppo del progetto (la scala del modello sarà decisa di volta in volta in relazione allo stato d'avanzamento del progetto). Il lavoro di progettazione relativo al tema di esame sarà individuale o in gruppi di non più di due componenti. Sarà ammesso l’utilizzo del disegno automatico solamente nella fase di dimensionamento del progetto e della sua restituzione finale.
Elaborati richiesti:
Planivolumetrico dell'opera nel contesto e sezioni 1/500
Piante di tutti i livelli 1/100
Sezioni significative (almeno due) 1/100
Prospetti 1/100
Prospettive (1 o 2) o assonometria
Modelli dell'opera 1/500 – 1/100
Relazione di progetto (massimo trenta righe)
Gli elaborati di progetto (con dimensioni da concordare con il docente) dovranno riportare: Università, Facoltà, Corso, Anno Accademico, nome del docente, nome e numero di matricola dell'allievo, titolo dell'esercitazione, oggetto dell'elaborato, scala.
La relazione di progetto dovrà essere in formato A4 con indicate le informazioni di cui sopra. Tutti gli elaborati d'esame dovranno essere obbligatoriamente forniti in formato digitale in un CD contenuto in busta in pvc morbida trasparente; sul CD dovrà essere indicato (con pennarello indelebile): Università, Facoltà, Corso, Anno Accademico, nome del docente, nome, numero di matricola e numero di telefono dell'allievo, titolo dell'esercitazione.