Il Laboratorio offre agli studenti una metodologia del progetto urbanistico di scala intermedia (piano particolareggiato) rispondente alle esigenze attuali di sostenibilità ambientale/ecologica, economica e sociale; di vivibilità, accessibilità, fruibilità e qualità intrinseca degli spazi urbani.
Contenuto del corso - Parte B
Noi pensiamo che sia necessario uscire dai modelli standardizzati ed ideologizzati rivisitandoli criticamente, per soddisfare ambedue gli stili di vita e realizzando delle forme fisiche coerenti con uno sviluppo urbano che sia sostenibile. Le soluzioni urbanistiche devono quindi puntare a nuovi equilibri dinamici tra compiutezza e dispersione, promovendo la diversità urbana nei differenti insediamenti senza dimenticare gli obiettivi ambientali e di sostenibilità dello sviluppo.
Contenuto del corso - Parte C
Il contenuto disciplinare del laboratorio di urbanistica (che comprende anche il corso di gestione urbana)è teso a recuperare la tradizione disciplinare dell’urbanistica che ha la sua specificità e centro di maggior interesse lo studio e il progetto dell’assetto fisico e morfologico della città.
F. Indovina, Governare la città con l’urbanistica, Maggioli, San Marino 2005
P. Colarossi, A. P. Latini, La progettazione urbana, Milano, Il Sole 24 ore, 2007
A.Pedrolli, Il moderno progetto urbanistico: caratteri originari, Bollettino del DUPT, 2001
M. Massa, Il moderno progetto urbanistico: nozioni e tendenze a confronto, Bollettino del DUPT, 2001
M. Massa, Quale progetto per la riqualificazione della città?, Contesti. Città, territori, progetti, n. 1-2, 2011
Ulteriori testi saranno forniti in relazione agli argomenti trattati nelle lezioni e allo sviluppo dell'esercitazione
P. Giovannini Un progetto strategico coerente per Novoli, ed. Librerie Dedalo, Roma 1997
P. Giovannini Urban form and sustainable development in Bioclimatic design and urban regeneration, Dimitra Babalis (a cura di) Ed. Polistampa, Firenze 2003
J.Jacobs, Vita e morte delle grandi città, ed.Einaudi 1969
B.J. Simpson, Il traffico in città, F. Muzzio ed. Padova 1990
- AA. VV., "Il disegno degli spazi aperti", in “Casabella” n. 597-598, gennaio-febbraio 1993;
- B. Secchi, "Prima lezione di urbanistica", Roma-Bari, 2000;
- C. Alexander, S. Ishikawa, M. Silverstein, "A pattern Language: Town, Building, Construction"; Oxford, 1977
- M. Carmona, S.Tiesdell,T.Heath,T. Oc, "Public Places-Urban Spaces", Burlington, USA, 2010;
- P. Giorgieri e P. Ventura (cura di), "Strada strade", Firenze, 2007;
- G. Fanelli, "Firenze, architettura e città", Firenze, 1973;
- P.Giorgieri (a cura di),"Firenze il progetto urbanistico. Scritti e contributi 1975-2010", Firenze, 2010;
Bibliografie specifiche sui temi trattati durante le lezioni saranno fornite durante lo svolgimento del corso.
Obiettivi Formativi - Parte A
Il laboratorio è dedicato a fornire agli studenti una cultura del progetto urbanistico composta di conoscenza delle teorie contemporanee, e conseguente capacità di confronti e riferimenti appropriati; di spirito critico delle pratiche inadeguate attuali; di addestramento all’applicazione di teorie e metodologie tecnicamente pertinenti. Alla conclusione del laboratorio gli studenti saranno in grado di sviluppare un progetto urbanistico di scala intermedia.
Obiettivi Formativi - Parte C
L’obiettivo del Laboratorio (che comprende i corsi di Urbanistica e Gestione urbana) è arricchire la conoscenza dell’ urbanistica intesa come momento di sintesi e saldatura fra il progetto del singolo “frammento” architettonico e il contesto urbano. Più precisamente lo scopo è quello di individuare i modi specifici della formazione dello spazio pubblico urbano e verificare le possibilità di riqualificare parti significative delle città esistenti e del territorio tramite la
costituzione di un sistema articolato di “luoghi centrali”.
L’attenzione del laboratorio sarà rivolta in particolare all’approfondimento della pratica della progettazione sia attraverso la sperimentazione e l’esercizio diretto sia attraverso lo studio e l’analisi di specifiche esperienze.
Prerequisiti - Parte C
Non ci sono prerequisiti particolari se non quelli derivanti dai piani di studio
Metodi Didattici - Parte A
Il laboratorio è organizzato in tre tipi di attività
1. A partire da una fase iniziale di presentazione dell’argomento del laboratorio le lezioni illustreranno i diversi approcci teorici e di metodo (breve storia della progettazione urbanistica, dalle origini in relazione al Movimento Moderno alle diverse posizioni contemporanee in relazione ai cambiamenti della città) gli strumenti e le procedure istituzionali (da quelli tradizionali come i piani particolareggiati a quelli innovativi come i programmi complessi, le procedure di perequazione, ecc.), i temi e gli esempi significativi (tesi di laurea, progetti, interventi realizzati in città europee). Parteciperanno altri docenti del Dipartimento ed esperti esterni.
2. Gli argomenti delle lezioni saranno verificati nel corso di due/tre workshop della durata di un giorno che saranno svolti in aula . Gli workshop consistono in schede composte da brevi testi e qualche immagine sui temi delle lezioni funzionali all’esercitazione applicata.
3. E’ prevista un’esercitazione progettuale applicata su un tema complesso da svolgersi in aula. Il programma dell'esercitazione sarà distribuito a parte.
Metodi Didattici - Parte B
Il Corso si articola nelle lezioni ed esercitazioni sul caso di studio di Firenze; le esercitazioni verteranno su:
● analisi critica delle strategie del Piano Strutturale per quanto riguarda i sistemi infrastrutturali, insediativi e ambientali;
● analisi delle criticità e delle potenzialità in termini morfologici e funzionali presenti nel quartiere di Novoli;
● elaborazione del Piano Guida per la riqualificazione sostenibile dell’area di Novoli compresa tra viale Guidoni, via Accademia del Cimento e via Almerico da Schio, in scala 1:5000
● elaborazione di un progetto coerente e sostenibile nell’area oggetto del Piano Guida in scala 1:2000
Metodi Didattici - Parte C
Gli argomenti del Laboratorio sono sviluppati attraverso una serie di lezioni e un lavoro di “atelier” che prevede lo sviluppo puntuale di un' esperienza di progettazione urbanistica. Tale esperienza avrà come campo applicativo una porzione urbana di una città (Firenze oppure Massa) che per la rilevanza urbanistica, il degrado ambientale e la collocazione nel contesto urbano si presta ad essere riqualificata tramite la formazione di un sistema di luoghi centrali, dotati di identità, capacità di attrazione, elevata complessità funzionale ,in grado
quindi di ricostruire l’attuale contesto insediativo in modo più equilibrato e insieme più vitale.
I contenuti e le fasi di lavoro consistono in:
1.Lo studio e la ricerca intorno al tema della città sostenibile. Al fine di arricchire la conoscenza delle tematiche inerenti la progettazione urbanistica, gli studenti, (singolarmente) dovranno svolgere una ricerca documentaria su un quartiere o città nuova che si evidenzi di particolare interesse soprattutto per le scelte attuate in materia di qualità della struttura urbana e di sostenibilità ambientale.
L’elenco delle città o quartieri da studiare sarà fornito dal docente insieme a una scheda da compilare in modo fa facilitare la raccolta delle informazioni.
Questa parte del lavoro, dal carattere introduttivo e formativo per meglio affrontare le tematiche progettuali, dovrà essere tassativamente conclusa entro il mese di dicembre e costituirà un elemento di primaria importanza nella determinazione della valutazione finale. La conclusione del lavoro prevede l’elaborazione dei una relazione sulla base della scheda-traccia fornita e l’elaborazione di un tavola si sintesi in formato A1. Si precisa che la mancata, o l’insufficiente elaborazione della ricerca nei tempi stabiliti preclude la possibilità di concludere positivamente il laboratorio.
2. L'elaborazione di un progetto di riqualificazione di una porzione urbana definita attravero il progetto di un sistema di luoghi centrali.
Questa seconda fase di lavoro è strutturata in due fasi:
La prima, essenzialmente analitica, è tesa ad evidenziare i “valori” , le “criticità” e le possibili strategie per la riqualificazione del contesto urbano oggetto di studio. A tal fine dovranno essere prodotti una serie di elaborati grafici che illustrino:
• la collocazione urbana e territoriale l'area di studio, evidenziando le relazioni con le principali emergenze storiche, ambientale e funzionali circostanti; (scala 1:20.000/1:10.000)
• i valori storici. Tale lavoro va svolto attraverso la lettura e il confronto delle carte
storiche, in date significative;(scala 1:10.000)
• la struttura morfologica e funzionale del sistema degli spazi aperti;
• il sistema della mobilità;
• gli elementi di criticità e di degrado urbano;
• le emergenze urbane e le aree possibili di trasformazione/recupero.
• il sistema di centralità urbane.
Quest'elaborato è da considerarsi come la sintesi di tutte le informazioni raccolte in precedenza dall'analisi, utili per la definizione di una serie di strategie di intervento finalizzate alla riorganizzazione dell’unità urbana oggetto di studio come una piccola città dotata di un “sistema di centralità”, che andranno opportunamente evidenziate.
Il lavoro di lettura e analisi andrà svolto necessariamente attraverso:
• lo studio delle previsioni urbanistiche contenute nei piano urbanistici e di una serie di materiali di studio e di progetto, precedentemente già elaborati che saranno forniti dal docente.
• indagine diretta sul luogo per fornire una prima lettura dello stato di fatto e allo stesso tempo
individuare un sistema di centralità capace di rappresentare il principale “motore” di una
riqualificazione urbana;
• indagine fotografica illustrativa delle caratteristiche della zona: i tessuti insediativi, lo spazio pubblico (strade, piazze, giardini),le principali attrezzature pubbliche, le emergenze urbane, le aree di degrado, ecc.; Tale indagine dovrà essere restituita in modo “ragionato” e strutturato per temi.
La seconda fase del lavoro, prevede la definizione morfologica e funzionale del sistema delle centralità urbane individuato nella prima fase. A tal fine dovranno essere prodotti i seguenti elaborati grafici, che interessano una o più porzioni significative di detto sistema:
• planimetria del progetto urbanistico (scala 1:2000/1:1000) con la definizione della sagoma dei nuovi edifici, del sistema dello spazio pubblico, del verde, della viabilità, dei percorsi, delle aree pedonali, in cui sia chiaramente visibile il nuovo sistena di lughi centrali.
• planivolumetrico del progetto urbanistico (scala 1:2000/1:1000)
• sezioni e viste tridimensionali del progetto comprendente anche parti dell’intorno esistente
(scala 1:1000/1:500);
. un modello della parte più significativa del progetto urbanistico in cui sono evidenziati i volumi e il sistema degli spazi pubblici (scala 1:500/ 1.000)
• tavola di sintesi comprendente tutti gli elaborati sufficienti alla descrizione e comprensione del progetto di riqualificazione dell'area in analisi. (formato A1)
• breve relazione di sintesi dell’analisi e delle strategie di progetto.
Tutto il materiale di analisi e di progetto deve essere consegnato in un dossier formato “A3” e su supporto informatico.
Le tavole di analisi e di progetto devono essere corredate da didascalie e legende che saranno fornite durante il corso.
Altre Informazioni - Parte A
Per la scelta di eventuali corsi liberi da parte degli studenti, si consiglia di scegliere quelli a contenuto urbanistico nell’ambito delle offerte dei diversi corsi di laurea dell’ateneo.
Altre Informazioni - Parte C
Il corso è integrato con il corso di gestione urbana nel Laboratorio di Urbanistica.il programma comprende i contenuti dei due corsi.
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
Le esercitazioni intermedie su temi di progettazione urbanistica, formalizzate come workshop, verranno condotte dagli studenti singolarmente. L’esito di queste esperienze potrà costituire parte della valutazione finale del corso.
L’esercitazione applicata potrà essere svolta da gruppi di due/tre studenti.
L’esame finale consiste nella verifica collettiva dei materiali di workshop e dell’esercitazione applicata elaborati dai gruppi di studenti in conformità all’approccio proposto dal corso. L’elenco degli elaborati sarà indicato nel programma dell’esercitazione.
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
- sintesi ideogrammatica delle strategie del Piano strutturale riferite alle infrastrutture, agli insediamenti e all’ambiente;
- Cartografia tematica in scala 1:5000 sulle potenzialità e criticità morfologico-funzionali e ambientali del quartiere di Novoli;
Nel 2° semestre gli studenti dovranno produrre i seguenti elaborati:
- Piano Guida dell’area oggetto di studio in scala 1:5000;
- Progetto in scala 1:2000 della stessa area
Modalità di verifica apprendimento - Parte C
Il Laboratorio prevede che una parte significativa del tempo disponibile sia dedicata al
lavoro di “atelier” (discussione dei temi di studio, verifica delle ricerche e del progetto) .
Per poter svolgere un lavoro utile e produttivo è però necessario rispettare alcune scadenze di lavoro:
- conclusione della ricerca su una città o quartiere ecosostenibile entro la fine di Dicembre 2012;
- stesura, discussione e approvazione degli elaborati relativi alla prima fase del progetto urbanistico entro la fine di Febbraio 2013;
- stesura, discussione e approvazione degli elaborati relativi alla seconda fase entro la fine di aprile 2013:
Elaborazione del modello e delle tavole di sintesi entro la fine di giugno 2013.
I gruppi di lavoro della fase progettuale non possono essere composti in nessun caso da più di tre studenti.
La ricerca sulla città ecosostenibile è individuale.
La prova finale consiste nella consegna e discussione del materiale di ricerca, analisi e progetto prodotto sia individualmente che in gruppo .
Nella valutazione finale sarà tenuto conto anche del contributo che ogni studente ha fornito durante lo svolgimernto del laboratorio.
Programma del corso - Parte A
La progettazione urbanistica è intesa in questo Laboratorio come la tecnica che mette in forma le trasformazioni urbane e si applica a quelle aree che per le dimensioni, la divisione delle proprietà, la stratificazione di funzioni diverse, la molteplicità degli edifici e degli ambienti, richiedono che i singoli progetti architettonici siano inquadrati in un disegno coerente di insieme. Considerate le condizioni attuali economiche ed urbanistiche si tratta di aree già edificate e complesse: parti di periferia, aree dismesse di vario genere (industrie, ospedali, porti, carceri, ecc.) o tessuti storici degradati negli usi, nelle tipologie e nelle relazioni col contesto.
E’ una tecnica che si colloca ad un livello intermedio fra la pianificazione generale dei piani regolatori e dei piani strutturali, rivolti all’intera città, e il progetto dei singoli edifici, utilizzando strumenti istituzionali cosiddetti “attuativi” nelle forme innovate di recente (piani particolareggiati, piani di recupero, alcuni tipi di “programmi complessi”).
Il metodo del progetto urbanistico ha queste caratteristiche:
pur riferendosi a luoghi circoscritti, tiene conto di diverse scale urbanistiche (da quella locale a quella generale) collocando i problemi puntuali in un mosaico di relazioni più vaste corrispondenti alle principali correlazioni dinamiche interne all’organismo urbano;
anziché progettare edifici come oggetti isolati, progetta luoghi e sistemi di relazioni che connettono i luoghi proposti agli altri luoghi circostanti esistenti o potenziali;
parte dall’osservazione diretta e approfondita della realtà fisica, dei problemi, delle proposte istituzionali (piani regolatori, piani attuativi vigenti);
attribuisce importanza alle strutture storico-ambientali (edilizia storica; risorse ambientali e paesaggi) e alle esigenze degli abitanti, riconoscendo che i rapporti fra i contesti urbani e gli abitanti che li usano, proprio per la loro natura sociale, non sono tutti prevedibili e sono dotati di una loro autonomia, che l’attività progettuale deve saper apprezzare;
assegna alla morfologia del territorio e al disegno urbano un ruolo determinante per la qualità ambientale, sintetizzando i risultati della tradizione classica del progetto urbanistico con quelli che derivano dalla rivisitazione critica del Movimento Moderno; pertanto persegue una sostanziale continuità con la progettazione architettonica (previsione dei risultati edilizi prodotti dall’attuazione dei piani urbanistici, e concezione degli edifici in stretto rapporto col contesto).
Programma del corso - Parte B
La conurbazione
Nello sviluppo urbanistico contemporaneo si viene affermando un unico contesto che comprende città e aree metropolitane in una unica logica globale, fondamentalmente non urbana, a cui è stato dato il nome di conurbazione.
La dicotomia tra centro e periferia sembra dissolversi nella conurbazione basata sulle dinamiche del postsuburbio, strutturato in reti formate da nodi, linee e insediamenti aggiuntivi più o meno estesi. In queste aree i nuovi spazi pubblici aperti sono destinati alla crescente domanda di spazi per la sosta e per la circolazione del traffico su gomma e a spazi verdi distribuiti a macchia di leopardo, mentre quelli coperti coincidono con macrocontainers, generalmente di proprietà privata, dove si svolgono e vengono celebrati i riti della società dei consumi, della produzione, dell’istruzione, ecc.. Lo sviluppo urbano realizzato attraverso lo zoning monofunzionale, la generalizzazione degli insediamenti estensivi, l’incremento esponenziali delle aree urbanizzabili da parte dei Comuni, in nome della crescita economica comunale, ha incrementato le superfici urbanizzate e la crescita della città dell’automobile.
In tutta Europa l’incremento della mobilità ha prodotto grandi progetti infrastrutturali riguardanti le reti per l’Alta Velocità ferroviaria, l’espansione di Porti e Aeroporti, la costruzione di nuovi Aeroporti, ecc.. Le motivazioni per queste politiche sono state diverse, dalla necessità di sviluppare differenti modi di mobilità, alla lotta alla congestione del traffico e all’inquinamento, al miglioramento dell’accessibilità e alla fluidificazione del traffico; ma sempre queste politiche si sono accompagnate a politiche di profonde riqualificazioni urbanistiche. In Italia questi progetti sono stati realizzati in una logica localistica dovuta alla frammentazione dei poteri locali in campo urbanistico anche per infrastrutture di rilevanza nazionale.
Modelli a confronto
Molti urbanisti hanno salutato questi diffusi ed estesi sviluppi come un’occasione per affermare una nuova qualità della vita, più vicina alla natura, lontano dalle città congestionate, ignorando gli effetti negativi di questi nuovi sviluppi sull’ambiente, sull’incremento di traffico, sulla salute, ecc.. Altri urbanisti hanno sottolineato, invece, i problemi dell’inquinamento e, più in generale, della insostenibilità dell’attuale sviluppo, indicando la dispersione degli insediamenti come la principale responsabile di questa situazione. Essi sostengono la necessità di un ritorno alla forma compatta della città come conditio sine qua non per uno sviluppo sostenibile. Ambedue le correnti di pensiero hanno prodotto i loro modelli ideologici. Il primo modello è legato alle tipologie ormai standardizzate dell’architettura moderna, localizzate in insediamenti a bassa densità, immerse in aree verdi di pertinenza e allo sviluppo del trasporto su gomma, prevalentemente privato, data la oggettiva difficoltà a servire con il trasporto pubblico insediamenti così diffusi.
Il secondo modello è legato a tipologie architettoniche che danno vita ad un disegno urbano più compatto, per promuovere la vitalità urbana, il trasporto pubblico e rendere possibili misure di limitazione del traffico privato, specialmente nei centri storici.
Ambedue i modelli trovano applicazione nella città contemporanea ma, in Italia, prevale nettamente il primo, perché meglio interpreta le esigenze politiche delle Amministrazioni Locali di soddisfare una diffusa domanda locale di nuova edificazione.
Obiettivi del corso
Noi pensiamo che sia necessario uscire dai modelli standardizzati ed ideologizzati rivisitandoli criticamente, per soddisfare ambedue gli stili di vita e realizzando delle forme fisiche coerenti con uno sviluppo urbano che sia sostenibile. Le soluzioni urbanistiche devono quindi puntare a nuovi equilibri dinamici tra compiutezza e dispersione, promovendo la diversità urbana nei differenti insediamenti senza dimenticare gli obiettivi ambientali e di sostenibilità dello sviluppo.
Per esempio, l’auto rappresenta una sfida alla quale non si può rispondere con la proclamazione, tutta ideologica, della prossima fine dell’auto, ma piuttosto con la realizzazione di forme urbane coerenti con le diverse forme di trasporto e in modo tale da ridurre l’uso dell’auto per gli spostamenti locali.
Per raggiungere questi obiettivi, occorre approfondire le seguenti conoscenze:
- Sviluppare strategie trasportistiche differenti per i diversi tipi di infrastrutture e per le diverse scale territoriali;
- Sviluppare nuovi strumenti disciplinari per progettare differenti ma coerenti contesti urbani e territoriali che includano natura, infrastrutture e aree edificate.
- Fornire ai managers e agli amministratori appropriati strumenti per valutare le differenti opzioni.
Argomenti trattati nel corso
1. Caratteristiche morfo-funzionali della città pre-moderna, moderna e contemporanea;
2. Analisi delle relazioni morfologico-funzionali tra sistemi infrastrutturali e insediamenti, analizzate alla scala urbana e territoriale;
3. Ruolo dell’innovazione tecnologica per la riorganizzazione delle funzioni urbane
4. Centralità, suburbi, sostenibilità;
5. Progetti a confronto per la città contemporanea;
6. Dalla città dell’auto alla città multimodale;
7. Principali elementi di incoerenza nella attuale crescita urbana per parti;
8. Città compatta e città dispersa, modelli antagonisti o modelli da rendere coerenti?
Programma del corso - Parte C
1. Obiettivi del Laboratorio
L’obiettivo del laboratorio(che comprende i corsi di urbanistica e gestione urbana) è arricchire la conoscenza dell’ urbanistica intesa come momento di sintesi e saldatura fra il progetto del singolo “frammento” architettonico e il contesto urbano. Più precisamente lo scopo è quello di individuare i modi specifici della formazione dello spazio pubblico urbano e
verificare le possibilità di riqualificare parti significative delle città esistenti e del territorio tramite la costituzione di un sistema articolato di “luoghi centrali”.
L’attenzione del laboratorio sarà rivolta in particolare all’approfondimento della pratica della progettazione sia attraverso la sperimentazione e l’esercizio diretto sia attraverso lo studio e l’analisi di specifiche esperienze.
2. Contenuto disciplinare
Il contenuto disciplinare del laboratorio di urbanistica è teso a recuperare la tradizione disciplinare dell’urbanistica che ha la sua specificità e centro di maggior interesse lo studio e il progetto dell’assetto fisico e morfologico della città.
Il Laboratorio si propone pertanto di fornire le conoscenze necessarie a “capire” e a progettare la città , in particolare a riqualificare la città esistente di recente formazione tramite la progettazione di luoghi centrali. Questo richiede la conoscenza sia di concetti generali come “struttura”,“relazione”,“complessità”, “centralità”, sia degli ingredienti principali che compongono la struttura della città, come i tessuti urbani e lo spazio pubblico nelle sue differenti declinazioni e articolazioni di piazza, strada, parco, ecc..
A questo fine i principali argomenti e i temi che verranno trattati sono:
1. i criteri e le strategie necessari per elaborare un progetto urbanistico capace di costruire luoghi urbani di qualità;
2. le trasformazioni storiche e morfologiche dei principali elementi che costituiscono la struttura di un insediamento urbano e che hanno determinato parti di città con caratteristiche fisiche, morfologiche e relazionali tra loro non solo molto diverse, ma anche opposte (Città tradizionale e città contemporanea);
3. le esperienze di progettazione urbanistiche attuate o progettate, che risultino particolarmente significative ai fini dell’elaborazione di un progetto urbano capace di ristrutturare e riqualificare importanti porzioni urbane;
4. i principali esempi di progettazione urbanistica a Firenze, al fine di fornire uno specifico spaccato di una realtà facilmente verificabile e informazioni utili sulla città che sarà uno dei luoghi in cui si svolgerà l’esercitazione progettuale.
3. Modalità della didattica
Gli argomenti del Laboratorio sono sviluppati attraverso una lezioni e un lavoro di “atelier” che prevede lo sviluppo puntuale di un' esperienza di progettazione urbanistica. Tale esperienza avrà come campo applicativo una porzione urbana di una città (Firenze oppure Massa) che per la rilevanza urbanistica, il degrado ambientale e la collocazione nel contesto urbano si presta ad essere riqualificata tramite la formazione di un sistema di luoghi centrali, dotati di identità, capacità di attrazione, elevata complessità funzionale ,in grado quindi di ricostruire l’attuale contesto insediativo in modo più equilibrato e insieme più vitale.
I contenuti e le fasi di lavoro consistono in:
1. Lo studio e la ricerca intorno al tema della città sostenibile.
Al fine di formare una conoscenza preliminari delle tematiche inerenti la progettazione urbanistica, gli studenti, (singolarmente) dovranno svolgere una ricerca documentaria su un quartiere o città nuova che si evidenzi di particolare interesse soprattutto per le scelte attuate in materia di qualità della struttura urbana e di sostenibilità ambientale.
L’elenco delle città o quartieri da studiare sarà fornito dal docente insieme a una scheda da compilare in modo fa facilitare la raccolta delle informazioni.
Questa parte del lavoro, dal carattere introduttivo e formativo, dovrà essere conclusa entro il mese di dicembre e costituirà un elemento di primaria importanza nella determinazione della valutazione finale. La conclusione di questa ricerca prevede l’elaborazione dei una relazione sulla base della scheda fornita e l’elaborazione di un tavola si sintesi in formato A1. Si precisa che la mancata, o l’insufficiente elaborazione della ricerca nei tempi stabiliti preclude la possibilità di concludere positivamente il laboratorio.
2. L’elaborazione di un progetto di riqualificazione di una porzione urbana definita attraverso il progetto di un sistema di luoghi centrali.
Questa seconda fase di lavoro è strutturata in due fasi:
La prima, essenzialmente analitica, è tesa ad evidenziare i “valori” , le “criticità” e le possibili
strategie per la riqualificazione del contesto urbano oggetto di studio. A tal fine dovranno essere prodotti una serie di elaborati grafici che illustrino:
• la collocazione urbana e territoriale l'area di studio, evidenziando le relazioni con le principali emergenze storiche, ambientale e funzionali circostanti; (scala 1:20.000/1:10.000)
• i valori storici. Tale lavoro va svolto attraverso la lettura e il confronto delle carte
storiche, in date significative;(scala 1:10.000)
• la struttura morfologica e funzionale del sistema degli spazi aperti;
• il sistema della mobilità;
• gli elementi di criticità e di degrado urbano;
• le emergenze e le aree possibili di trasformazione/recupero.
• il sistema di centralità urbane.
Quest'elaborato costituisce la sintesi di tutte le informazioni raccolte e è la base
per la definizione di una serie di strategie di intervento finalizzate alla
riorganizzazione dell’unità urbana oggetto di studio come una piccola città dotata di un “sistema di
centralità”, che, visto il loro rilievo, andranno opportunamente evidenziate.
Il lavoro di lettura e analisi andrà svolto necessariamente attraverso:
• lo studio delle previsioni urbanistiche contenute nei piano urbanistici e di una serie di materiali di studio e di progetto, precedentemente già elaborati che saranno forniti dal docente.
• l’ indagine diretta sul luogo per fornire una prima lettura dello stato di fatto e allo stesso tempo
individuare un sistema di centralità capace di rappresentare il principale “motore” di una
riqualificazione urbana;
• l’ indagine fotografica, illustrativa delle caratteristiche della zona: i tessuti insediativi, lo spazio pubblico (strade, piazze, giardini),le principali attrezzature pubbliche, le emergenze urbane, le aree di degrado, ecc.; Tale indagine dovrà essere restituita in modo “ragionato” e strutturato per temi.
La seconda fase del lavoro, prevede la definizione morfologica e funzionale del sistema delle centralità
urbane individuato nella prima fase. A tal fine dovranno essere prodotti i seguenti elaborati:
• planimetria del progetto urbanistico (scala 1:2000/1:1000) con la definizione della sagoma dei nuovi edifici, del sistema dello spazio pubblico, del verde, della viabilità, dei percorsi, delle aree pedonali, ecc.;
• planivolumetrico del progetto urbanistico (scala 1:2000/1:1000)
• sezioni e viste tridimensionali del progetto comprendente anche parti dell’intorno esistente
(scala 1:1000/1:500);
. un plastico della parte più significativa del progetto urbanistico in cui si evidenziano i volumi e il sistema degli spazi pubblici (scala 1:500/ 1.000)
• tavola di sintesi comprendente tutti gli elaborati sufficienti alla descrizione e comprensione del
progetto di riqualificazione dell'area in analisi. (formato A1)
• breve relazione di sintesi dell’analisi e delle strategie di progetto.
Tutto il materiale di analisi e di progetto deve essere consegnato in un dossier formato “A3” e su supporto informatico.
4. Modalità delle prove di verifica intermedie e finali
Il Laboratorio, come già accennato, prevede che una parte significativa del tempo disponibile sia dedicata al
lavoro di “atelier” (discussione dei temi di studio, verifica delle ricerche e del progetto) .
Per poter svolgere un lavoro utile e produttivo è però necessario rispettare alcune scadenze di lavoro:
- conclusione della ricerca su una città o quartiere ecosostenibile entro la fine di Dicembre 2012.
- stesura, discussione e approvazione degli elaborati relativi alla prima fase del progetto urbanistico entro la fine di Febbraio 2013
- stesura, discussione e approvazione degli elaborati relativi alla seconda fase entro la fine di aprile 2013
Elaborazione del modello e delle tavole di sintesi entro la fine di giugno 2013
I gruppi di lavoro della fase progettuale non possono essere composti in nessun caso da più di tre studenti.
La ricerca sulla città ecosostenibile è individuale
La prova finale consiste nella consegna e discussione del materiale di ricerca, analisi e progetto prodotto sia individualmente che in gruppo .
Nella valutazione finale sarà tenuto conto anche del contributo che ogni studente ha fornito durante lo svolgimernto del laboratorio
5. Bibliografia di base
- AA. VV., "Il disegno degli spazi aperti", in “Casabella” n. 597-598, gennaio-febbraio 1993;
- B. Secchi, "Prima lezione di urbanistica", Roma-Bari, 2000;
- C. Alexander, S. Ishikawa, M. Silverstein, "A pattern Language: Town, Building, Construction", Oxford, 1977;
- M. Carmona, S. Tiesdell,, T. Heath, T. Oc, "Public Places-Urban Spaces", Burlington, USA, 2010;
- P. Giorgieri e P. Ventura (cura di), "Strada strade", Firenze, 2007;
- G. Fanelli, "Firenze, architettura e città", Firenze, 1973;
- P.Giorgieri (a cura di), "Firenze il progetto urbanistico. Scritti e contributi 1975-2010", Firenze, 2010;
Bibliografie specifiche su i temi trattati durante le lezioni saranno fornite durante lo svolgimento del corso