Scopo del Laboratorio è il progetto di una residenza . Particolare risalto verrà data all’attenzione al luogo ed alle sue caratteristiche, al linguaggio, ai caratteri tipologici e distributivi, oltrechè formali. Il progetto prevede l’edilizia residenziale mono e bi-familiare e la residenza protetta (social housing).Il laboratorio si articolerà in 2 fasi: nel primo semestre ,oltre agli approfondimenti teorici, un Ex-Tempore su di un architetto ed una sua opera di residenza, da svolgere singolarmente.Nel secondo semestre si procederà alla redazione finale del progetto di residenza, singolarmente o in piccoli gruppi di lavoro.
Lingua Insegnamento - Parte E
ITALIANO
Contenuto del corso - Parte A
I contenuti scientifico-disciplinari della Progettazione Architettonica contribuiscono alla definizione del progetto architettonico e urbano attraverso una riflessione sui suoi strumenti e metodi, sulla sua tradizione disciplinare, sulla sua dimensione conoscitiva, sulla sua capacità di interpretare e trasformare lo spazio fisico. In particolare la Progettazione Architettonica è attenta alla logica con cui l’organismo architettonico si definisce nei suoi elementi e parti componenti.
Contenuto del corso - Parte B
Nella convinzione della profonda crisi epocale che sta attraversando la civiltà (e con essa l’architettura, che la rappresenta), il Laboratorio intende sviluppare l’ipotesi di una possibile futura lunga stasi edilizia. A seguito della quale, si potrebbe verificare la necessità per gli architetti (allevati fino ad ora, come nella favola dell’apprendista stregone, ai seducenti miti dell’architettura moderna, delle archi-star e delle riviste mito-illustrative) di dover rivolgere la loro attenzione
Contenuto del corso - Parte E
Il corso si propone di far acquisire le conoscenze relative all’abitare, la consapevolezza della complessità dei rapporti tra architettura e città e di fornire strumenti di guida e controllo progettuale di tali rapporti. La conoscenza delle ‘misure dello spazio’ e degli ‘avvenimenti del passato’ sono il presupposto per fondare una ritrovata consapevolezza del progetto e costituiscono il fondamento per la formazione di un giudizio critico sull’architettura e sull'ambiente in cui abitiamo.
- P.Zermani, Oltre il muro di gomma, Diabasis, Reggio Emilia, 2010;
- A. Manfredini, Teoria e Pratica nella Progettazione Architettonica, Alinea, Firenze, 1994
- A. e G. Manfredini, Dieci conversazioni di Progettazione Architettonica, Alinea, Firenze, 1995
- A. Manfredini, La condizione della Progettazione Architettonica nell’Italia contemporanea, Alinea Firenze, 1998;
- A. Manfredini, Questioni di Progettazione Architettonica, Alinea, Firenze, 2000;
- A. e G. Manfredini, Progettazione Architettonica e residenze temporanee integrate, Alinea, Firenze, 2003;
- A. e G. Manfredini, La progettazione architettonica nella riqualificazione urbana, Alinea,
Firenze, 2006;
- F. Diotallevi, I. Marescotti, Ordine e destino della casa popolare, Ed. Domus, Milano, 1941;
- F. Diotallevi, I. Marescotti, Il problema sociale, economico e costruttivo dell’abitazione, Ed. Il Poligono, Milano, 1947;
- AA.VV., I 14 anni del piano INACasa, Staderini editore, Roma, 1963;
- AA.VV., Una politica, un concorso, un progetto, Ed. L. Parma, Bologna, 1978;
- AA.VV., Housing in Europa n. 4, Ed. L. Parma, Bologna, 1978;
- Space in The Home, a cura del British London County Council;
- AA.VV., Case a patio, Case in linea, Case a torre, Case a schiera, Bema editrice, Milano, 1984;
- A. Piva, E. Cao, La casa: evoluzione dal 1950 a oggi, Cangemi editore, Roma, 2007.
La bibliografia sopraesposta è da ritenersi indicativa. Sia per essa, come per ogni altro elemento ritenuto strumentale al corretto articolarsi del Laboratorio, verranno indicati gli elementi necessari di volta in volta durante lo sviluppo delle lezioni, delle esercitazioni e delle revisioni.
• MURATORI S.(1963), Architettura e civiltà in crisi, Centro Studi Storia Urbanistica, Roma.
• MURATORI S., Civiltà e territorio (1967), Centro Studi di Storia Urbanistica, Roma; 1 v. testo; 2 v., allegati: programmi e schemi sinottici dei corsi 1965-66 e 1966-67.
• VAGNETTI L. (1973), L’architetto nella storia di Occidente, Teorema, Firenze.
• CANIGGIA G. (1976), Strutture dello spazio antropico. Studi e note, 1a ed: Uniedit, Firenze -2a ed: Alinea, Firenze, 1985.
• CATALDI G. (1977), Per una scienza del territorio. Studi e note, Uniedit, Firenze.
• CANIGGIA G., MAFFEI G.L. (1979), Composizione architettonica e tipologia edilizia. I: Lettura dell'edilizia di base, Marsilio, Venezia.
• CHIAPPI C., VILLA G. (1979), Tipo, progetto, composizione architettonica, 1a ed: Uniedit, Firenze, 1979 - 2a ed: Alinea, Firenze, 1982.
• CATALDI G. (1981), Lezioni di Architettura. Appunti dalle lezioni di Composizione Architettonica, Alinea, Firenze.
• CANIGGIA G., MAFFEI G.L. (1984), Composizione architettonica e tipologia edilizia. 2. Il progetto nell'edilizia di base, Marsilio, Venezia.
• CATALDI G. (a cura di) (1986), All'origine dell'abitare, Numero monografico di "Studi e Documenti di Architettura", catalogo della mostra itinerante, n.13.
• CATALDI G., FORMICHI F. (2005), Pienza Forma Urbis, Aión Edizioni, Firenze.
• ANDERSON S. (2012), voce Morfologia Urbana, Enciclopedia Treccani, pp. 79-87.
• Iñaki Ábalos, “Il buon abitare. Pensare le case della modernità.”, Christian Marinotti Edizioni.
• Antonino Saggio, “Architettura e modernità. dal bauhaus alla rivoluzione informatica”. Carocci.
• Ludovico Quaroni, “Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura”. Kappa.
• Adolf Loos, “Parole nel Vuoto”. Adelphi.
• Eleonora Mantese, “Abitare con. Ricercario per un'idea collettiva dell'abitare.” Canova.
• Francesco Cacciatore, “Il muro come contenitore di luoghi. Forme strutturali cave nell'opera di Louis Kahn”. LetteraVentidue.
• J.G. Ballard, “Il Condominio”. Feltrinelli.
• Maurizio Vitta, “Dell'Abitare”. Einaudi.
• C. Norberg-Schulz, "L 'Abitare - L 'insediamento, lo spazio urbano, la casa.” Electa.
• A. Cornoldi, "L 'architettura dei luoghi domestici." Jaca Book.
• B. Taut, "Costruire: la nuova edilizia abitativa." Zanichelli.
• A. Branzi, "Modernità debole e diffusa ", Skira.
• F. Purini, “Comporre l’Architettura.” Laterza.
• F. Purini, “Sette tipi di semplicità in Architettura”. Libria.
• W. Blaser, “Mies van der Rohe.” Zanichelli.
• F. Neumeyer, Mies van der Rohe. Le architetture e gli scritti.” Skira.
• M. Castringnao, "La città degli individui - Tra crisi ed evoluzione del legame sociale." Franco Angeli.
• R. Pommer, C. F. Otto, “Weissenhof 1927 and the Modern Movement in Architecture”. University of Chicago Press.
• L. Monica, “Gallaratese Corviale Zen. I confini della città moderna disegni di progetto degli studi Aymonino, Fiorentino, Gregotti.” Festival Architettura.
• Ray Bradbury, “Farenheit 451”, Oscar Mondadori.
• George Orwell, “1984”, Oscar Mondadori.
• Carlos Marti Aris, “Silenzi Eloquenti”, Christian Marinotti Edizioni.
CINEMATOGRAFIA
• “Metropolis”, Fritz Lang, 1927.
• “La fonte meravigliosa”, King Vidor, 1949.
• “Tokyo Monogatari (Viaggio a Tokio)”, Yasujiro Ozu, 1953.
• “La Notte”, Michelangelo Antonioni, 1961
• “L’eclisse”, Michelangelo Antonioni, 1962.
• “8 e mezzo”, Federico Fellini, 1963.
• “Play Time”, Jacque Tati, 1967.
• “2001. Odissea nello spazio”, Stanley Kubrick, 1968.
• “Stereo”, David Cronenberg, 1979.
• “Arancia Meccanica”, Stanley Kubrick, 1971.
• “L’uomo che fuggì dal futuro (THX 1138)”, George Lucas, 1971.
• “Professione reporter”, Michelangelo Antonioni, 1975.
• “Stalker” Andrej Tarkovskij, 1979.
• “Shining” Stanley Kubrick, 1980.
• “Blade Runner”, Ridley Scott, 1982.
• “Camera con vista”, James Ivory, 1987.
• “Il Ventre dell’Architetto”, Peter Greenway, 1987.
• “Full Metal Jacket”, Stanley Kubrick, 1987.
• “Tokio Decadence”, Ryu Murakami, 1992.
• “Racconti del cuscino”, Peter Greenway, 1996.
• “Crash” David Cronenberg, 1996.
• “Gattaca”, Andrew Niccol, 1997.
• “Eyes Wide Shut”, Stanley Kubrick, 1999.
• “The Architect”, Matt Tauber, 2006.
• “Inception”, Christopher Nolan, 2010.
G.Cavallina "Architettura tra ragioni ed intenzioni", Firenze 2012
G.Cavallina "Dal Significato al Progetto", Firenze 1995
G.Cavallina "Il margine inesistente", Firenze, 1999
A. Belluzzi, Architettura Italiana, 1944- 1984, Laterza, 1989
K. Lync, L’immagine della città, Nuova Pratiche Editrice, 1999
P.Panerai, Isolato urbano e città contemporanea, Città Studi Edizioni, 1999
A. Rossi, L’architettura della città, Città Studi Edizioni, 2009
A. Rossi, Autobiografia scientifica, Pratiche Ed. Parma 1990
F. Rossi Prodi, Carattere dell’architettura toscana, Officina 2003
P.Zermani, L’architettura delle differenze, Edizioni Kappa, 1988
P.Zermani, Identità dell’architettura, Officina, 1995
Obiettivi Formativi - Parte A
Alla conclusione dell’attività del Laboratorio lo studente deve dimostrare, attraverso la stesura in due fasi dell’esercitazione annuale, di essere in grado di progettare un organismo abitativo contestualizzato sviluppandolo alle diverse scale di rappresentazione controllando il processo di definizione formale in rapporto al programma funzionale e alle tecniche e ai materiali adottati. Così come deve essere in grado di progettare gli spazi di relazione tra gli organismi architettonici dimostrando di essere in grado di controllare le diverse fondamentali fasi del processo progettuale.
Obiettivi Formativi - Parte B
Obiettivo del laboratorio è la ricerca, attraverso la lettura, di un nuovo approccio progettuale, teso a comprendere i processi storici di formazione e trasformazione della città e del territorio. Il fine ultimo è quello di preparare i futuri architetti ad affrontare, con nuove armi mentali, la grande sfida della riqualificazione architettonica delle periferie urbane degradate.
Obiettivi Formativi - Parte C
Il corso affronterà il tema dell’abitare come esempio significativo del progetto di architettura. Nell’abitare ogni esperienza del fare architettura trova compimento. Attraverso lo studio di alcuni esempi significativi appartenenti a diverse epoche, si procederà alla creazione di una coscienza critica nei confronti del progetto, per poterne utilizzare i risultati come fondamento di ogni attività successiva.
I progetti costituiranno una città, una inedita forma urbis attraverso la quale esplorare le dinamiche di relazione antiche e contemporanee.
Obiettivi Formativi - Parte D
Il secondo anno di Laboratorio di Progettazione dell’Architettura dovrà essere finalizzato alla trasposizione
in forme operative dei concetti acquisiti nell’anno precedente, con la comprensione, comunque, da parte
dello studente, di ciò che vuol dire significato in architettura.
L' "iter didattico" del laboratorio è tutto rivolto alla messa in pratica della conoscenza relativa alle relazioni
compositive interne all’operazione progettuale.
Obiettivi Formativi - Parte E
Lo studente dovrà dimostrare, attraverso le esercitazioni di laboratorio, di sapere progettare un organismo abitativo contestualizzato sviluppandolo alle diverse scale di rappresentazione controllando il processo di definizione formale in rapporto al programma funzionale e alle tecniche e ai materiali adottati, oltre a saper definire gli spazi di relazione tra gli organismi architettonici dimostrando di essere in grado di controllare le diverse fondamentali fasi del processo progettuale.
Prerequisiti - Parte A
Rispetto al Laboratorio di Progettazione dell’Architettura I gli studenti devono aver già acquisito:
- i principi logici della composizione architettonica in ordine al corretto rapporto tra forma, struttura e distribuzione, la conoscenza degli elementi che concorrono alla composizione della forma architettonica e al suo inserimento nell’insieme urbano;
- gli strumenti di rappresentazione dell’architettura ed essere in grado di utilizzarli per esprimere idee e concetti alle varie scale del progetto;
- la capacità di leggere opere di architettura e individuarne i principi fondativi;
- la capacità di misurare lo spazio architettonico e di conformarlo, avendo appreso i principi logici della composizione architettonica in ordine al corretto rapporto tra forma, struttura e distribuzione;
- la capacità di distinguere gli spazi architettonici in base alla loro natura e possedere pertanto i concetti basilari di tipo, modello, archetipo, luogo, sapendone cogliere le motivazioni storiche e le condizioni in cui si determinarono
Rispetto a “Disegno dell’Architettura” gli studenti devono aver già acquisito:
- la capacità di correlare l’idea progettuale alla rappresentazione dell’idea medesima dimostrando di avere compreso il rapporto necessario che si stabilisce tra disegno (modo della rappresentazione) e progetto;
- la conoscenza e l’uso delle diverse scale di rappresentazione
Rispetto a “Materiali ed elementi costruttivi” gli studenti devono aver già acquisito:
- il rapporto necessario che si stabilisce tra progetto e realizzazione;
- la conoscenza dei principali materiali e le prospettive dei più comuni sistemi costruttivi
Rispetto a “Storia dell’Architettura I” gli studenti devono aver già acquisito:
- la differenza tra i concetti di Volume e Spazio e l’evoluzione di quest’ultimo dalle origini al Rinascimento;
- la consapevolezza che i concetti rinascimentali di misurabilità dello spazio, recupero della storia, evoluzione tipologica e innovazione tecnologica sono alla base dell’evoluzione dell’architettura moderna
Prerequisiti - Parte B
Gli iscritti devono aver sostenuto l’esame del Laboratorio di progettazione dell’architettura del III anno.
Prerequisiti - Parte E
Avere sostenuto l'esame di Laboratorio di progettazione I
Metodi Didattici - Parte A
Il corso è articolato in lezioni (prevalentemente nel primo semestre), esercitazioni e revisioni (prevalentemente nel secondo semestre).Alle prime è attribuito un ruolo prettamente teorico sulle tematiche generali del corso e sui lineamenti della ricerca contemporanea in architettura, approfondendo i rapporti intercorrenti tra fase teorica e fase pratica all’interno del progetto d’architettura; alle seconde un ruolo pratico strumentale alla costruzione del progetto.L’esercitazione annuale è costituita dall’elaborazione di un progetto sul tema della “residenza” articolato in due fasi che non dovranno svilupparsi necessariamente in modo sequenziale: la prima (da svolgersi prevalentemente nel primo semestre) è mirata alla definizione e all’approfondimento dell’organismo abitativo, la seconda (da svolgersi prevalentemente nel secondo semestre) alla definizione e all’approfondimento dei rapporti tra organismo abitativo e contesto di appartenenza e spazi di relazione prodotti.Peculiarità dell’esercitazione progettuale è la rispondenza del progetto a una situazione reale dotata di una precisa identità dal punto di vista storico morfologico. Su tale ambito gli studenti operano alla scala architettonica precisando e definendo i rapporti tra gli edifici di nuova previsione, oggetto della proposta progettuale, e quelli che caratterizzano il contesto di riferimento, operando comunque all'interno del solco delineato nei contenuti delle lezioni.
Metodi Didattici - Parte B
Il metodo didattico è quello tipologico derivante dall’insegnamento di Saverio Muratori, basato su un processo critico di apprendimento, che contempla alle varie scale progressivi meccanismi di verifica tra i momenti dialettici della lettura e del progetto.
Metodi Didattici - Parte C
LABORATORIO
Metodi Didattici - Parte D
Gli argomenti del Corso di Composizione Architettonica 2 saranno trasmessi agli studenti attraverso
comunicazioni per immagini, e discussioni su testi scritti, opera di studiosi che, di volta in volta, nelle varie
epoche, hanno esplorato le problematiche del progetto. L'approccio alla metodologia progettuale avverrà
gradualmente, integrando le comunicazioni con le esercitazioni in aula.
Il livello delle conoscenze acquisite e della metodologia appresa verrà verificato mediante tre esercitazioni:
Metodi Didattici - Parte E
Il corso è articolato in lezioni, esercitazioni e attività di laboratorio. Alle lezioni teoriche è affidato lo sviluppo dei contenuti e dei metodi del progetto e del loro rapporto con i contesti, particolare attenzione è rivolta alla definizione di alcuni concetti chiave necessari in coloro che si affacciano al mestiere dell’architettura; il disegno come strumento di conoscenza, la triade proiettiva,’esercizio’ pianta/sezione come espressione di un concetto spaziale unitario, il progetto in sezione, la pianta, lo spazio interno, concetto di luogo, regole di formazione della città storica e della città razionalista, lettura e comprensione delle regole del paesaggio e della città come materiale compositivo, linguaggio, memoria, archetipo, antecedente storico, identità, principio di organismo, ordine classico, tipo, modello, decorazione, frammento e rovine, spazio prospettico e spazio dinamico, straniamento e perturbante, disarticolazione e frammentazione dell’organismo architettonico e del paesaggio. Un secondo gruppo di comunicazioni teoriche è volto all’approfondimento di temi specificatamente inerenti all’esercitazione finale, l’evoluzione dell’isolato e la definizione della città contemporanea, le tipologie residenziali, il museo, la biblioteca infine lezioni specifiche su progetti analoghi a quelli proposti nelle due esercitazioni conclusive dei semestri e approfondimenti monografici su autori del passato e contemporanei con particolare attenzione al contesto italiano e alla scuola fiorentina.
Le esercitazioni progettuali assegnate durante l’anno hanno la finalità di far soffermare lo studente a riflettere su specifiche tematiche connesse all’esercitazione finale, al fine di aiutarlo non solo a costituire il necessario bagaglio figurativo per affrontare il progetto d’architettura ma soprattutto a fornirgli un metodo di lavoro che integri costantemente teoria e pratica manuale.
Particolare attenzione è rivolta al disegno ed al rilievo, interpretati come strumenti di conoscenza, di comprensione e di interpretazione, prima che di rappresentazione, del luogo. Essi permettono l’analisi, la comprensione e quindi l’assimilazione dei caratteri che sono propri di uno specifico contesto. È un disegno finalizzato alla comprensione dei rapporti proporzionali che intercorrono fra i volumi esistenti, fra i pieni e i vuoti, così il disegno diventa parte integrante del processo di progettazione, quasi a sottolineare quel legame inscindibile insegnato attraverso le lezioni teoriche, fra progetto e preesistenze. L’applicazione della teoria delle ombre contribuisce alla lettura del luogo, permette di cogliere le relazioni fra i volumi nello spazio. La costruzione di modelli, prima di studio poi rappresentativi della futura immagine architettonica, è un altro momento formativo fondamentale, esso costituisce il momento di verifica dall’astrazione della proiezione alla concretezza della costruzione, prefigurando l’immagine architettonica.
Alle attività di laboratorio è attribuita particolare importanza, il carattere collettivo di tali attività è fondamentale per la definizione di un linguaggio, di un metodo e per delineare degli intenti che siano condivisi da tutti. L’esercitazione finale avrà come obiettivo il ridisegno di un’area studio in un contesto reale della città di Firenze. Lo studente dovrà mostrare di saper stabilire una relazione tra il progetto e i contenuti teorici comunicati durante le lezioni e gli approfondimenti oggetto delle esercitazioni. Tale esercitazione è suddivisa in due fasi, una da sviluppare durante il primo semestre, il progetto di una residenza, l’altra durante il secondo, il progetto di un edificio collettivo.
Altre Informazioni - Parte A
Propedeuticità consigliate:
- Laboratorio di Progettazione dell'Architetura I;
- Disegno dell’Architettura;
- Materiali ed elementi costruttivi;
- Storia dell’Architettura.
Il Laboratorio sviluppa conoscenze connesse con:
- Fondamenti di urbanistica;
- Rilievo dell’architettura;
- Storia dell’Architettura II;
- Laboratorio di Tecnologia dell’Architettura;
- Fisica tecnica ambientale.
Altre Informazioni - Parte E
Per tutti gli studenti iscritti al laboratorio:
Ogni due settimane saranno previste revisioni obbligatorie, il materiale minimo da presentare dovrà essere quello indicato dal docente per ogni revisione. La valutazione positiva delle revisioni e la consegna delle esercitazioni costituiranno la conferma dell’iscrizione al corso.
L’esame finale potrà essere sostenuto esclusivamente nella sessione estiva.
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
La verifica finale verte sulla valutazione dell’esercitazione annuale e sulla restituzione delle informazioni ricevute durante le lezioni
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
Il Laboratorio prevede tre livelli didattici: lezioni, comunicazioni seminariali, esercitazioni di lettura e di progetto, con progressivo trasferimento dell’impegno operativo dal docente agli allievi, che dovranno applicarsi, criticamente e graficamente, sui temi proposti per dimostrare nel colloquio d’esame la propria fattiva partecipazione allo svolgimento del Laboratorio.
Modalità di verifica apprendimento - Parte C
ESAME FINALE
Modalità di verifica apprendimento - Parte D
La terza esercitazione, che costituirà la vera e propria prova di esame, da redigere individualmente od in
coppia, consisterà nel progetto di una residenza unifamiliare (per gli studenti singoli), o di un complesso di
edifici per abitazione collettiva del tipo Social Housing (per le coppie di studenti), da collocare in un’area
dell’Hinterland fiorentino.
Il progetto sarà situato all'interno di una zona di frangia ai margini, o al limite estremo del costruito; di
questa gli studenti dovranno, con il loro progetto, da sviluppare prevalentemente in sede di laboratorio,
ricercare una nuova identità. In sede di esame, si dovrà dimostrare di aver individuato una propria
metodologia progettuale e di conoscere in modo esaustivo tutti i problemi funzionali, strutturali e formali
propri delle residenze.
Modalità di verifica apprendimento - Parte E
Oggetto dell’esercitazione finale è la progettazione di due organismi architettonici e delle loro relazioni con la morfologia urbana di un’area studio della città di Firenze. Su questa area gli studenti dovranno riorganizzare lo spazio pubblico e progettare durante il primo semestre una residenza e durante il secondo un organismo collettivo.
La restituzione grafica finale dei progetti sarà disegnata a mano, in proiezione ortogonale, con le ombre.
Planivolumetrico del contesto 1:500
Pianta del piano terra, prospetti, almeno due sezioni inseriti nel rilievo del contesto scala 1:200
Pianta di tutti i livelli, prospetti e almeno due sezioni scala 1:100
Vista prospettica
Modelli in cartonlegno del contesto 1:500
Modelli in cartonlegno del progetto 1:200 –(1:100)
Il lavoro di progettazione finale potrà essere in gruppi di due componenti o individuale e sarà oggetto di continua elaborazione e revisione in aula sia collettiva sia individuale.
Programma del corso - Parte A
UNIVERSITÀ DI FIRENZE
SCUOLA DI ARCHITETTURA
DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA DIDA
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELL’ARCHITETTURA 2 ( corso A):
Programma per l’a.a. 2013-2014
Docente responsabile: Prof. Arch. ALBERTO MANFREDINI
Docente collaboratore: Dott. Arch. SARA ROMANO (PhD)
1. Obiettivi
“I contenuti scientifico-disciplinari della Progettazione Architettonica contribuiscono alla definizione del progetto architettonico e urbano attraverso una riflessione sui suoi strumenti e metodi, sulla sua tradizione disciplinare, sulla sua dimensione conoscitiva, sulla sua capacità di interpretare e trasformare lo spazio fisico. In particolare la Progettazione Architettonica è attenta alla logica con cui l’organismo architettonico si definisce nei suoi elementi e parti componenti, e si relaziona con altri organismi architettonici all’interno del contesto di appartenenza”.
Il laboratorio si propone di far acquisire all’allievo architetto la consapevolezza della complessità dei rapporti tra architettura e città e di fornire i primi strumenti di guida e controllo progettuale di tali rapporti. In tal senso si propone di impostare ed eseguire un progetto d’architettura contestualizzato operando affinché l’allievo architetto riesca a impostare criticamente le diverse fasi progettuali con sufficienti gradi di specializzazione, cercando di stabilire le corrette relazioni tra organizzazione distributivo-funzionale, requisiti tecnico costruttivi e impiantistici, concezione formale e rapporti con il contesto.
Il corso è articolato in lezioni (prevalentemente nel primo semestre), esercitazioni e revisioni.
Alle prime è attribuito un ruolo prettamente teorico sulle tematiche generali del corso e sui lineamenti della ricerca contemporanea, storicamente sedimentati, in architettura; alle seconde un ruolo pratico strumentale alla costruzione del progetto.
2. Modalità organizzative generali
Gli studenti del 2° anno sono suddivisi in laboratori di egual numero di studenti.
I docenti responsabili provvederanno eventualmente d’ufficio a ripartire gli studenti in maniera omogenea. Sono consentiti scambi solo nel quadro di una perfetta reciprocità.
Gli studenti del LAP2A saranno generalmente divisi in gruppi di 2 o 3 persone.
3. Argomento delle lezioni del corso di Composizione Architettonica e Urbana
Approfondire i rapporti intercorrenti tra fase teorica e fase pratica all’interno del progetto d’architettura è argomento precipuo delle lezioni del corso. Ciò che vuole essere evidenziato è mirato a comprendere taluni limiti della teoria d’architettura nei rapporti con quelle realizzazioni che da essa in qualche modo dipendono, dall’altro a sottolineare l’impossibilità di codificare un vero e proprio metodo di progettazione architettonica a seguito di una serie di oggettive motivazioni con particolare riferimento alla cosiddetta progettazione contestuale.
4. Progetto dell’esercitazione annuale
L’esercitazione annuale è costituita dall’elaborazione di due progetti di edilizia residenziale cui parteciperanno gli studenti in gruppi di 2 o 3 persone, secondo quanto di seguito esposto.
Il primo progetto, allegato nelle ultime tre pagine del presente programma, richiede l’elaborazione di un intervento residenziale in un borgo montano per consentire all’allievo architetto di esercitarsi con il tema della “pendenza”, con quello dell’orientamento e con il rapporto nei confronti delle preesistenze ambientali.
Tale progetto dovrebbe concludersi presumibilmente entro febbraio.
Peculiarità della seconda esercitazione progettuale è la rispondenza del progetto a una situazione reale che, nella fattispecie, è costituita dal borgo di S. Lorenzo a Greve o, in alternativa, all’area delle ex Officine Galileo, in Firenze.
E’ richiesta la progettazione di un vero e proprio sistema urbano in un ambito territoriale dotato di una precisa identità dal punto di vista storico morfologico. Sarà previsto un intervento di edilizia residenziale pubblica per le aree di S.Lorenzo lungo via Bugiardini e nell’area delle ex officine Galileo e un intervento di edilizia residenziale specialistica (case per artisti) nell’area di S.Lorenzo lungo la Greve. Su tale ambito gli studenti operano alla scala architettonica precisando e definendo i rapporti tra gli edifici di nuova previsione, oggetto della proposta progettuale, e quelli che caratterizzano il contesto di riferimento, operando comunque all'interno del solco delineato nei contenuti delle lezioni.
Oggetto di valutazione saranno inoltre due revisioni collettive che si svolgeranno durante l'anno (una prima di Natale e una prima o dopo Pasqua), in cui i singoli gruppi esporranno lo stato di avanzamento del proprio lavoro e le motivazioni delle proprie scelte progettuali. La revisione collettiva diventa così occasione di confronto tra gli allievi architetti, oltre a costituire una verifica intermedia rispetto all'esame finale.
Il lavoro verrà svolto secondo una fase di analisi e una di sintesi progettuale che non dovranno svilupparsi necessariamente in modo sequenziale.
Schematizzando, il lavoro potrebbe essere articolato in:
ANALISI :
da svolgersi da parte dei gruppi di studenti
Sul luogo di intervento:
a) - Attuale destinazione
- Rapporti con la viabilità primaria esistente (meccanizzata e pedonale)
- Rapporti con zone analoghe (quanto a potenzialità urbane) servite dalla medesima viabilità
- Analisi sulla qualità del “costruito” dell’intorno preesistente
- Rilievo dell’area
- Rilievo fotografico
- .............................
b) - Lettura e analisi del PRG vigente relativamente all’area oggetto di intervento con evidenziazione delle destinazioni di previsione e degli indici di utilizzazione territoriale e fondiaria, ecc.
- .............................
Questi punti di carattere generale potranno essere limitati o estesi a seconda delle caratteristiche specifiche dell’area su cui si interviene e a seconda delle indicazioni dei docenti responsabili.
Sul tema progettuale:
a) - Ricerca bibliografica (da condurre prevalentemente sulle riviste d’architettura e successivamente sui manuali) su esempi ed esperienze di tipi edilizi analoghi progettati in ambito contemporaneo
- Valutazione critica di ogni esempio meritevole di essere approfondito
- Analisi distributiva e funzionale degli esempi proposti
- .....................
b) - Analisi sui principali sistemi costruttivi utilizzati negli esempi evidenziati
- Analisi delle soluzioni impiantistiche impiegate (laddove è possibile)
- .....................
c) - Valutazione critica sulla qualità dei “luoghi” generati negli esempi individuati
- Valutazione critica sulla qualità degli “spazi” (pubblici, privati, ecc.) degli esempi individuati
- .....................
Pure tali punti di carattere generale potranno essere limitati o ampliati a seconda delle caratteristiche specifiche del tipo edilizio prescelto o secondo le indicazioni dei docenti.
SINTESI PROGETTUALE:
da svolgersi congiuntamente ai docenti dei corsi
a) - Individuazione e progettazione di un modello planivolumetrico dell’intervento in cui siano riconoscibili le singole parti funzionali
- Individuazione e progettazione di un sistema connettivo che sappia omogeneizzare le singole parti rendendo unitario il progetto
- Progettazione della viabilità esterna o giustificazione dell’uso della viabilità esterna esistente
- Progettazione della viabilità interna (pedonale, meccanizzata, pubblica, privata, ecc.)
- Elaborazione di una tavola di sintesi o di un modello (plastico generale) in cui sia leggibile il progetto nei suoi rapporti con il territorio di appartenenza
-..................
b) - Individuazione dello schema distributivo dell’intervento nel suo complesso e delle sue singole parti
- Individuazione dello schema strutturale più adeguato
- Individuazione dello schema impiantistico più adeguato
- .................
c) - Individuazione dello stralcio progettuale da sviluppare esecutivamente secondo le esperienze maturate dallo studente negli esami tecnologici e secondo le modalità che verranno di volta in volta indicate dal responsabile del corso)
- Elaborazione di un dettaglio di facciata “tipo”
e) - Elaborazione di un plastico di lavoro
Anche tali punti potranno essere limitati o ampliati secondo le indicazioni dei docenti.
5. Elaborati
Per quanto concerne la prima esercitazione il tutto è descrito nelle tre schede allegate.
Per quanto riguarda la seconda esercitazione la quantità degli elaborati da produrre è sostanzialmente libera anche se andrà concordata, caso per caso, con i docenti in modo da mantenere omogeneità di presentazione.
Gli studenti potranno “confezionare” i propri elaborati come vorranno purché il processo complessivo di analisi e di sintesi appaia coerente e il progetto sia leggibile in ogni sua parte e sia in scala adeguata e appropriata per gli aspetti generali e per quelli di dettaglio e sappia dimostrare di essere stato coerente con la situazione preesistente.
Esclusivamente per motivi di facile archiviazione e consultazione è opportuno che gli elaborati di cui alle fasi di analisi siano raccolti in uno o più fascicoli formato A4, mentre gli elaborati progettuali dovranno essere riprodotti in fotocopia (formato A3) da consegnare prima dell’esame unitamente a un CD contenente gli elaborati progettuali e le foto dei modelli in formato JPG (risoluzione 300 dpi).
6. Esame
In sede di esame finale ciascun candidato dovrà dimostrare adeguata conoscenza degli argomenti trattati durante le lezioni. In tal senso l’esame verte principalmente in una prova orale intesa quale restituzione delle lezioni svolte durante il laboratorio e in una discussione sull’esercitazione svolta durante l’anno.
Programma del corso - Parte B
Le lezioni e le comunicazioni seminariali saranno incentrate sui seguenti argomenti:
1. Teoria e metodo
2. Scienza del territorio
3. Antropologia dell’abitare
4. Tipologia edilizia
5. Morfologia urbana
6. Organismo architettonico
7. Storia operante
8. Conclusioni critico-operative
Programma del corso - Parte E
Premessa
La cultura architettonica italiana ha costituito nei secoli un luogo di elaborazione di caratteri originali, che si sono riprodotti e trasmessi secondo un percorso dello spazio e della forma mantenutosi chiaro e riconoscibile, nella combinazione tra bellezza della natura e opera dell’uomo.
Negli ultimi decenni la condizione contemporanea dell’architettura e della città si è sviluppata, sulla scena internazionale e all’interno di un generale processo di globalizzazione, attraverso l’attitudine a una commercializzazione acritica dell’architettura, considerata come prodotto indifferenziato e universalmente vendibile frutto di modelli di pensiero seriale e di meccanismi di mercato e di consumo. A fronte di una situazione di estraneità alla preziosa e delicata matrice del paesaggio italiano, è utile tornare a lavorare sul radicamento nei luoghi, sui temi dell’identità e dei caratteri delle forme insediative e dell’architettura. Poiché la dequalificazione del paesaggio naturale e costruito sono la premessa per il degrado sociale, il Laboratorio affronta, con gli strumenti critici e del progetto, il tema del ruolo etico che l’urbanistica e l’architettura possono svolgere a fronte della incombente dissoluzione della città e del territorio, a salvaguardia dell'identità urbana e del paesaggio, per disegnare forme e relazioni che incarnino principi e valori civili capaci di restituire dignità ai luoghi dell’abitare.
Occorre riversare nella nuova città la qualità dei nostri centri antichi, integrarne gli strumenti con quelli dell’architettura moderna e contemporanea, sfruttando le residue occasioni possibili per rigenerare o creare una rete di elementi e luoghi significativi come condensatori di qualità urbana, sulla base dei principi di nuova centralità, di figurabilità urbana, di interconnessione funzionale e di “città aperta” nei suoi rapporti con la natura e il paesaggio, ma occorre anche introdurre dei simboli riconoscibili che soddisfino la domanda di architettura, di arte, e di proiezione nel futuro.
Contenuti formativi del corso
Il corso si propone di far acquisire all’allievo le conoscenze relative all’abitare e la consapevolezza della complessità dei rapporti tra architettura e città, oltre a fornire strumenti di guida e controllo progettuale di tali rapporti.
Accanto alle lezioni teoriche, vengono sviluppate due esercitazioni progettuali, una per ogni semestre, la prima sul tema della residenza, la seconda su quello dell’organismo collettivo, cercando di individuare i corretti principi di organizzazione distributiva funzionale e le loro relazioni, integrandoli con la qualità dello spazio, con il contesto e con i fattori tecnico-costruttivi.
La convinzione che il compito essenziale della ricerca architettonica sia quello di trovare un linguaggio che esprima una densità di significati, assumendo come riferimento l’uomo e i suoi luoghi sostanziati dalla storia, indirizza gli studenti alla messa a punto di un linguaggio architettonico che si misuri con i processi di lunga durata, maturati nei tessuti e negli spazi della città ed esplicitati dai caratteri e dalle figure della sua architettura. Il principio di tradizione intesa non come testimonianza del passato ma come ‘materiale’ di lavoro durevole, vivo, presupposto per nuove evoluzioni sposta il concetto di progetto architettonico da ‘disegno del nuovo’ a ‘completamento e ricomposizione dell’esistente’. La conoscenza delle ‘misure dello spazio’ e degli ‘avvenimenti del passato’ diventano il presupposto fondamentale per fondare una ritrovata consapevolezza del progetto, della tecnica, del perché di ogni scelta e costituiscono il fondamento per la formazione di un giudizio critico sull’architettura e sull’ambiente in cui abitiamo.
Basandosi sul presupposto che il progetto d’architettura sia un’operazione conoscitiva e artistica, ma anche che analisi dell’esistente e progetto del nuovo si alimentino vicendevolmente, il corso mira alla definizione dei ‘caratteri’ e delle ‘figure’ come ipotesi di lettura degli elementi linguistici e di definizione del progetto in relazione al contesto fiorentino.
In questo modo, attraverso l’analisi approfondita e la comparazione di organismi architettonici apparsi in particolari momenti critici, o comunque significativi dell’evoluzione del linguaggio architettonico, il corso mira a precostituire negli studenti che si avviano alla progettazione, un indispensabile bagaglio figurativo, nonché a favorire una riflessione sulla natura degli organismi architettonici, sulle loro regole e trasgressioni, sulle relazioni col contesto e sulla trasmigrazione e trasformazione delle figure e degli strumenti compositivi, nel corso del tempo. Il corso ha l’obiettivo di fornire allo studente gli strumenti necessari per eseguire il progetto di un’insieme architettonico non complesso, sviluppandolo alle diverse scale di rappresentazione, controllando il rapporto fra forme, tecniche, materiali e programma funzionale e di eseguire il progetto di un organismo architettonico controllandone alle diverse scale lo spazio di relazione fra edifici in rapporto al contesto di appartenenza. Durante il corso vengono trattati i principi generali che presiedono alla corretta costituzione dell’organismo architettonico e dell’insieme architettonico, cioè degli elementi che concorrono alla composizione della forma urbana.
Attività formative
Il corso è articolato in lezioni, esercitazioni e attività di laboratorio. Alle lezioni teoriche è affidato lo sviluppo dei contenuti e dei metodi del progetto e del loro rapporto con i contesti, particolare attenzione è rivolta alla definizione di alcuni concetti chiave necessari in coloro che si affacciano al mestiere dell’architettura; il disegno come strumento di conoscenza, la triade proiettiva,’esercizio’ pianta/sezione come espressione di un concetto spaziale unitario, il progetto in sezione, la pianta, lo spazio interno, concetto di luogo, regole di formazione della città storica e della città razionalista, lettura e comprensione delle regole del paesaggio e della città come materiale compositivo, linguaggio, memoria, archetipo, antecedente storico, identità, principio di organismo, ordine classico, tipo, modello, decorazione, frammento e rovine, spazio prospettico e spazio dinamico, straniamento e perturbante, disarticolazione e frammentazione dell’organismo architettonico e del paesaggio. Un secondo gruppo di comunicazioni teoriche è volto all’approfondimento di temi specificatamente inerenti all’esercitazione finale, l’evoluzione dell’isolato e la definizione della città contemporanea, le tipologie residenziali, il museo, la biblioteca infine lezioni specifiche su progetti analoghi a quelli proposti nelle due esercitazioni conclusive dei semestri e approfondimenti monografici su autori del passato e contemporanei con particolare attenzione al contesto italiano e alla scuola fiorentina.
Le esercitazioni progettuali assegnate durante l’anno hanno la finalità di far soffermare lo studente a riflettere su specifiche tematiche connesse all’esercitazione finale, al fine di aiutarlo non solo a costituire il necessario bagaglio figurativo per affrontare il progetto d’architettura ma soprattutto a fornirgli un metodo di lavoro che integri costantemente teoria e pratica manuale.
Particolare attenzione è rivolta al disegno ed al rilievo, interpretati come strumenti di conoscenza, di comprensione e di interpretazione, prima che di rappresentazione, del luogo. Essi permettono l’analisi, la comprensione e quindi l’assimilazione dei caratteri che sono propri di uno specifico contesto. È un disegno finalizzato alla comprensione dei rapporti proporzionali che intercorrono fra i volumi esistenti, fra i pieni e i vuoti, così il disegno diventa parte integrante del processo di progettazione, quasi a sottolineare quel legame inscindibile insegnato attraverso le lezioni teoriche, fra progetto e preesistenze. L’applicazione della teoria delle ombre contribuisce alla lettura del luogo, permette di cogliere le relazioni fra i volumi nello spazio. La costruzione di modelli, prima di studio poi rappresentativi della futura immagine architettonica, è un altro momento formativo fondamentale, esso costituisce il momento di verifica dall’astrazione della proiezione alla concretezza della costruzione, prefigurando l’immagine architettonica.
Alle attività di laboratorio è attribuita particolare importanza, il carattere collettivo di tali attività è fondamentale per la definizione di un linguaggio, di un metodo e per delineare degli intenti che siano condivisi da tutti. L’esercitazione finale avrà come obiettivo il ridisegno di un’area studio in un contesto reale della città di Firenze. Lo studente dovrà mostrare di saper stabilire una relazione tra il progetto e i contenuti teorici comunicati durante le lezioni e gli approfondimenti oggetto delle esercitazioni. Tale esercitazione è suddivisa in due fasi, una da sviluppare durante il primo semestre, il progetto di una residenza, l’altra durante il secondo, il progetto di un edificio collettivo.
Modalità di verifica
Oggetto dell’esercitazione finale è la progettazione di due organismi architettonici e delle loro relazioni con la morfologia urbana di un’area studio della città di Firenze. E’ stata individuata un’area lungo via Baccio Bandinelli, che si caratterizza come un vuoto urbano all’interno di un sistema consolidatosi nel secondo dopo guerra in stretta prossimità del centro storico e direttamente affacciata sull’Arno. Su questa area gli studenti dovranno riorganizzare lo spazio pubblico e progettare durante il primo semestre una residenza e durante il secondo un organismo collettivo, una biblioteca o un museo. Il progetto dovrà mostrare una maturazione sui termini teorici indicati dal corso, sviluppando in particolare la capacità di controllo delle relazioni spaziali e metriche, dell’organizzazione funzionale e distributiva degli spazi ed il tema del radicamento nel luogo e dell’identità dell’architettura toscana.
La restituzione grafica finale dei progetti sarà disegnata a mano, in proiezione ortogonale, con le ombre.
Planivolumetrico del contesto 1:500
Pianta del piano terra, prospetti, almeno due sezioni inseriti nel rilievo del contesto scala 1:200
Pianta di tutti i livelli, prospetti e almeno due sezioni scala 1:100
Vista prospettica
Modelli in cartonlegno del contesto 1:500
Modelli in cartonlegno del progetto 1:200 –(1:100)
Il lavoro di progettazione finale potrà essere in gruppi di due componenti o individuale e sarà oggetto di continua elaborazione e revisione in aula sia collettiva sia individuale.
Gli studenti dovranno sempre presentarsi alle revisioni individuali di laboratorio muniti del plastico, del planivolumetrico e dei disegni in scala opportuna (piante, prospetti, sezioni) su tavole cm 70x100 e alle revisioni collettive con il materiale digitalizzato e raccolto in presentazioni Power Point.
All’esame lo studente dovrà presentare il modello e gli elaborati del progetto redatti sempre su tavole cm 70x100 con l’indicazione del corso, anno, nome del docente, nome dell’allievo, oggetto dell’elaborato, scala. Inoltre ogni gruppo consegnerà una versione digitalizzata su CD.
Materiale didattico
A. Belluzzi, Architettura Italiana, 1944- 1984, Laterza, 1989
K. Lync, L’immagine della città, Nuova Pratiche Editrice, 1999
P.Panerai, Isolato urbano e città contemporanea, Città Studi Edizioni, 1999
A. Rossi, L’architettura della città, Città Studi Edizioni, 2009
A. Rossi, Autobiografia scientifica, Pratiche Ed. Parma 1990
F. Rossi Prodi, Carattere dell’architettura toscana, Officina 2003
P.Zermani, L’architettura delle differenze, Edizioni Kappa, 1988
P.Zermani, Identità dell’architettura, Officina, 1995
Filippo Brunelleschi, Electa, 1976
Leon Battista Alberti, Electa, 1976
J. S. Ackerman, Andrea Palladio, Einaudi, 1972
E. Kaufmann, Da Ledoux a Le Corbusier, Mazzotta, 1973
P. Madec, Boullée, F. Hazan, 1986
G. P. Semino, Schinkel, Zanichelli 1993
B. Gravagnuolo, Adolf Loos, Idea Books, 1981
T. Riley e P. Reed, Frank Lloyd Wright - architetto 1967-1959, Electa, 1994
F. Tentori e R. De Simone, Le Corbusier, Laterza, 1993
D. Spaeth, Mies Van der Rohe, The Architectural Press, 1985
F. Gutheim, Alvar Aalto, Il Saggiatore, 1960
A. Belluzzi e C. Conforti, Giovanni Michelucci, Electa, 1986
Architetture di Mario Ridolfi, <<Controspazio>> n. 1/1974, n. 3/1974
F. Rossi Prodi, Franco Albini, Officina 1996
F. Privitera, Disegnare Dialoghi, Esercizio della sezione e progetto in Giovanni Michelucci, Bandecchi e Vivaldi, 2008
F. Privitera (a cura di), Michelucci dopo Michelucci, Olschki, 2011
C. Norberg Schulz, Louis I. Kahn: idea e immagine, Officina, 1980
D.B. Brownlee, D. G. De Long, Louis I. Kahn, Rizzoli 1991
G. Braghieri, Aldo Rossi, Zanichelli, 1989
A. Ferlenga (a cura di), Aldo Rossi - architettura 1959-87, Electa 1987
F. Cellini e C. D’Amato, Gabetti e Isola, Electa 1985
P. Zermani, Gabetti e Isola, Zanichelli, 1989
Alvaro Siza, Electa, 1986
Giorgio Grassi - i progetti le opere e gli scritti, Electa 1996
Rafael Moneo, numero monografico di El Croquis n. 64, 1997 (II edizione)
Herzog e De Meuron, numero monografico di El Croquis n. 60, 1994
Francesco Venezia, l’architettura, gli scritti, la critica, Documenti di Architettura, Electa, 1998
Paolo Zermani Architetture 1983-2003, Diabasis 2003
Peter Zumthor Works, Lars Muller Publischers, 1998