La pianificazione spaziale: il sapere tecnico che elabora gli strumenti e le modalità di configurazione dello spazio: modelli insediativi, piani, parametri e regole d'uso del suolo, progetti.
Il governo del territorio: il processo decisionale col quale il potere politico assegna diritti d'uso e di trasformazione del suolo, servendosi delle pianificazione spaziale.
Contenuto del corso - Cognomi C-E
La conurbazione
Modelli a confronto
Contenuto del corso - Cognomi F-L
Il laboratorio è teso a recuperare la tradizione disciplinare dell’urbanistica che ha come centro di maggior interesse il progetto dell’assetto fisico e morfologico della città.
Il Laboratorio si propone pertanto di fornire le gli strumenti per “capire” e progettare la trasformazione fisica della città, in particolare, per riqualificare le parti di città di più recente formazione tramite la progettazione di un sistema di luoghi centrali. Questo richiede la conoscenza sia dei concetti generali come “struttura”,“relazione”,“forma” e “centralità”, sia, dei principali elementi fisici che compongono la città, come i tessuti urbani e lo spazio pubblico nelle sue diverse articolazioni: piazza, strada, parco, ecc..
A questo fine, i principali argomenti e i temi che verranno trattati sono indirizzati a chiarire:
- i criteri e le strategie necessarie per elaborare un progetto urbanistico capace di costruire luoghi urbani di qualità;
- i caratteri dei principali elementi che costituiscono un insediamento urbano fino alla individuazione delle strutture fisiche, morfologiche e relazionali – tra loro tendenzialmente oppositive - della città tradizionale e della città contemporanea,
- i principi guida che qualificano le recenti e più significative esperienze di progettazione urbanistica a livello europeo e internazionale.
Contenuto del corso - Cognomi M-Q
Il Laboratorio di Urbanistica si propone di addestrare alla progettazione urbanistica alla scala del settore
urbano ovvero del piano particolareggiato.
Durante il corso saranno approfonditi alcuni temi, fondamentali per la comprensione della evoluzione disciplinare e per la definizione del progetto urbanistico quali:
- Rapporto con il contesto ambientale e ruolo della valutazione d’impatto
- Progettazione spazio-temporale
- Mobilità urbana
- Distribuzione e progettazione delle funzioni urbane
- Progettazione dei fronti d’acqua
- Dimensionamento del piano attuativo con esempi italiani e stranieri
- Progettazione urbanistica in Italia e in Francia
- Progetti complessi di riqualificazione urbana degli ultimi quindici anni.
Il modulo didattico di Gestione Urbana fornisce allo studente le nozioni e gli strumenti tecnici e gestionali per l’attuazione del progetto urbanistico alla scala del piano particolareggiato.
Saranno analizzati casi studio di piani particolareggiati realizzati in Italia e all’estero, ponendo l’attenzione su:
- Rapporto con il piano regolatore generale e inserimento nel contesto urbano
- Criteri progettuali, dimensionali e morfologici, che guidano la progettazione degli spazi e l’organizzazione delle funzioni
- Elaborati necessari per una corretta progettazione ruolo e compiti del soggetto pubblico attuatore, confronto con altri paesi.
Contenuto del corso - Cognomi R-Z
I principali argomenti trattati:
-il sistema insediativo della città diffusa, i processi di trasformazione urbana;
- il sistema dei vuoti e aree dismesse nella città contemporanea;
- la pianificazione urbanistica e le leggi regionali di governo del territorio;
- il paesaggio fra tutela ed innovazione;
le infrastrutture e la rete della mobilità;
- lo spazio pubblico e i servizi;
- la pianificazione nell'area fiorentina e nella piana.
P.Giovannini'Un progetto strategico coerente per Novoli'ed. Librerie Dedalo, Roma 1997
P. Giovannini'Urban form and sustainable development in Bioclimatic design and urban regeneration, Dimitra Babalis (a cura di) Ed.Polistampa, Firenze 2003
J.Jacobs'Vita e morte delle grandi città' ed. Einaudi 1969
B.J. Simpson'Il traffico in città', F.Muzzio ed. Padova 1990
Rogers R., Gumuchdjian P., Città per un piccolo pianeta, edizioni Kappa, Roma,1997
Frey H., Designing the City:Toward a More Sustainable Urban Form, Taylor e Francis, 1999
Secchi B., Prima lezione di urbanistica, Roma-Bari, 2000;
Giorgieri P. e Ventura P.(a cura di), Strada strade, Firenze, 2007;
Carmona M., Heath T., Oc T., Tiesdell S., Public Places - Urban Spaces, Burlington, USA (2° ed.) 2010;
Suzuki H., Dastur A., Moffatt S.,Yabuki N.,Maruyama H, Eco2 Cities,Waschington,DC,USA, 2010;
Giorgieri P., Struttura e forma urbana per la smart city, in (a cura di) Alberti F., Brugellis P., Parolotto F., Città pensanti. Creatività, Mobilità, Qualità urbana, Macerata, 2014 pp.50-68
Su Firenze:
Fanelli, G.Firenze, Architettura e città, Firenze, 1973;
Giorgieri P. (a cura di), Firenze il progetto urbanistico. Scritti e contributi 1975-2010, Firenze,2010;
- Edoardo Salzano, “Ma dove vivi ? La città raccontata” Ed. Corte del Fontego, Venezia 2007;
Valeria Erba, “ L’attuazione dei piani urbanistici”, Edizioni delle Autonomie, Roma 1977 (presso la Biblioteca del DUPT, Via MIcheli 2 Firenze);
- Manlio Marchetta, “La progettazione della città portuale”, Edizioni Firenze University Press, Firenze 2004;
- Articoli estratti da riviste di urbanistica italiane e internazionali saranno comunicati durante le lezioni in relazione ai casi studio presentati.
B.Secchi,2000, Prima lezione di urbanistica, Roma-Bari.
P.Colarossi, A.P.Latini, La progettazione urbana, Il Sole 24ore, Milano.
G.F.Di Pietro, 1990, Un progetto per Firenze, Ponte alle Grazie, Firenze.
P. Gabellini, 2001, Tecniche urbanistiche, Carocci, Roma.
B.Gravagnuolo, 1991, La progettazione urbana in Europa 1750-1960, Laterza, Bari.
A.Mercandino, Urbanistica tecnica, il Sole 24ore, Milano.
Obiettivi Formativi - Cognomi A-B
L'insegnamento intende dare agli studenti un'idea complessiva delle ragioni e delle funzioni del governo del territorio e della pianificazione spaziale, dei vantaggi che offrono a seconda di come vengono sviluppati e applicati, e dei loro limiti.
Obiettivi Formativi - Cognomi C-E
Superare io modelli standardizzati della città contemporanea e:
-Sviluppare strategie progettuali differenti per i diversi tipi di infrastrutture e per le diverse scale territoriali
-Progettare differenti ma coerenti contesti urbanio e territoriali che includano natura, infrastrutture, centralità e tipologie insediative
Obiettivi Formativi - Cognomi F-L
Il Laboratorio si propone di arricchire la conoscenza dell’ urbanistica intesa come momento di sintesi e saldatura fra il progetto del singolo edificio e il contesto urbano. Più precisamente lo scopo è quello di individuare i modi specifici della formazione dello spazio pubblico urbano e verificare le possibilità di riqualificare parti significative delle città esistenti tramite la costituzione-riqualificazione di un sistema articolato di “luoghi centrali”.
L’attenzione del laboratorio sarà rivolta, in particolare, all’approfondimento della pratica della progettazione attraverso lo studio di specifiche esperienze e – sparatutto - , la sperimentazione e l’esercizio diretto.
Obiettivi Formativi - Cognomi M-Q
Il laboratorio il cui obiettivo è fornire allo studente una formazione culturale e professionale finalizzata alla progettazione urbanistica di dettaglio e l’ addestramento nel:
- Utilizzo delle metodiche della progettazione urbana
- Individuazione ed uso degli elementi generatori e compositivi degli spazi pubblici e degli spazi non edificati
- Coordinamento progettuale, funzionale e dimensionale , con le architetture ed i corpi di fabbrica.
Obiettivi Formativi - Cognomi R-Z
Il percorso formativo è orientato a fornire agli studenti le basi teoriche e gli strumenti tecnici della disciplina per affrontare la progettazione degli insediamenti urbani.
Obbiettivo del laboratorio è quello di fornire gli elementi metodologici del progetto urbanistico in grado di definire la qualità morfologica dello spazio edificato e dello spazio pubblico o di uso pubblico inteso come quello che fornisce la conoscenza e l'immagine della città.
Compito del progetto urbanistico che interviene in un contesto già urbanizzato (la città consolidata) è quello di recuperare l'identità storica, morfologica ed ambientale del territorio interpretandola nella definizione dei nuovi interventi di ricucitura. Nell'affrontare il tema della trasformazione della città, grande e piccola,il laboratorio tiene conto di un continuo confronto fra la tradizione e la necessità dell'innovazione in un paesaggio umano che è lo spazio abitato come inteso dalla Convenzione Europea del Paesaggio stilata a Firenze nel 2000.
Prerequisiti - Cognomi A-B
Per accedere a questo insegnamento lo studente deve aver superato l'esame di Fondamenti di Urbanistica
Prerequisiti - Cognomi C-E
Nozioni di fondamenti di urbanistica per analisi e linguaggio scientifico appropriato
Prerequisiti - Cognomi M-Q
Possedere conoscenze di base, facenti parte del bagaglio culturale del singolo studente, di nozioni acquisite attraverso i corsi precedenti (propedeutici al laboratorio), consentirà di affrontare le tematiche proposte dal corso; verranno comunque colmate, anche su richiesta, le eventuali lacune presenti in conseguenza del costante affiancamento della docenza (progettazione assistita in aula con lezioni integrative opportune.
Conoscenza della legislazione nazionale e delle principali legislazioni regionali.
Conoscenza dei contenuti e delle procedure relative ai piani urbanistici comunali.
Conoscenza degli strumenti urbanistici generali e della legislazione che guida e regola la pianificazione della città.
Prerequisiti - Cognomi R-Z
Gli studenti devono conoscere la strumentazione urbanistica secondo il corso di Fondamenti di Urbanistica al secondo anno.
Metodi Didattici - Cognomi A-B
La didattica si svolgerà secondo due modalità correlate: lezioni ed esercitazioni scritte, per lo più in aula, commentando e sviluppando gli argomenti contenuti nel testo di riferimento; esperienze sul territorio, con sopralluoghi e workshop.
L'esperienza si svolgerà nel territorio di Castel Volturno, col seguente tema: recupero e la valorizzazione della Pineta comunale attraverso al realizzazione di un parco tematico sull’integrazione sociale.
Metodi Didattici - Cognomi C-E
lezioni ed esercitazioni per:
-lettura critica città premoderna, moderna e contemporanea
-esame critico dei principali interventi di rigenerazione a Firenze
Metodi Didattici - Cognomi F-L
La didattica del Laboratorio prevede:
- lezioni frontali sui temi sopraindicati,
- lo svolgimento – da parte di ogni studente - di un tema di ricerca centrato sullo studio di un quartiere o una città “progettata” di particolare interesse. L’elenco delle città o quartieri da studiare sarà fornito dal docente insieme a una scheda da compilare in modo fa facilitare la raccolta delle informazioni. La ricerca prevede l’elaborazione di una relazione sulla base della scheda fornita e l’elaborazione di un tavola di sintesi in formato A1.
- il lavoro in aula – in gruppi di massimo tre studenti- con lo sviluppo completo di un' esperienza di progettazione. Il campo applicativo sarà una porzione urbana dell’area fiorentina che, per la rilevanza urbanistica, il degrado ambientale e la collocazione nel contesto urbano, si presta ad essere riqualificata tramite la formazione di un sistema di luoghi centrali, dotati di identità, capacità di attrazione e elevata complessità funzionale.
Questa parte del lavoro è strutturata in due fasi:
La prima, tesa a cogliere i “valori”, le “criticità” dell’area di studio ha lo scopo di individuare il sistema dei luoghi centrali (esistenti e di progetto), considerati come le aree strategiche della riqualificazione del contesto insediativo.
Gli elaborati grafici (planimetrie) -con “leggende” già definite- da produrre sono finalizzati a illustrare:
• la collocazione urbana e territoriale dell'area di studio, evidenziando le relazioni con le principali emergenze storiche, ambientale e funzionali circostanti; (scala 1:20.000/1:10.000)
• la struttura urbana, sia morfologica che funzionale, dell’area di studio con specifica attenzione al all’organizzazione e qualità degli spazi aperti;
• il sistema della mobilità;
• gli elementi di criticità e di degrado urbano;
• le emergenze urbane, gli elementi di qualità e le aree possibili di trasformazione/recupero.
• il sistema delle centralità urbane esistenti e di progetto inteso come sintesi delle strategie previste per la riqualificazione della specifica porzione urbana oggetto di studio.Questa tavola, che costituisce la base del progetto urbano dell’area dovrà essere accompagnata da schemi di sintesi (ideogrammi) illustrativi dei caratteri specifici del sistema urbano studiato e delle strategie di progetto individuate.
Il lavoro di lettura e di analisi necessario per svolgere questa fase prevede:
• lo studio dell’area tramite la lettura delle cartografie di base: Carta tecnica regionale, foto aeree, previsioni urbanistiche, ecc.
• i sopraluoghi necessari per cogliere le caratteristiche salienti dell’area di studio cioè: gli elementi problematici e di debolezza, i punti di forza e di qualità e, infine, le possibilità trasformative dell’area.
Il materiale documentario raccolto (foto, schizzi, ecc) durante i sopraluoghi dovrà essere restituito in modo “ragionato” e strutturato per temi. Solo a titolo di esempio: lo spazio pubblico i luoghi di socializzazione (le strade, le piazze, i parchi), le principali attrezzature pubbliche, le emergenze urbane, i tessuti edilizi, le aree di degrado, ecc..
La seconda fase è essenzialmente di approfondimento e definizione progettuale di una parte significativa del sistema dei luoghi centrali individuato al termine della prima fase di lavoro e prevede la definizione morfologica e funzionale delgli elementi costitutivi del progetto con particolare attenzione alla struttura,e forma dello spazio pubblico.
A tal fine dovranno essere prodotti i seguenti elaborati:
• planimetrie e sezioni del progetto urbanistico con la definizione della sagoma degli edifici, del sistema dello spazio pubblico, del verde, della viabilità, dei percorsi, delle aree pedonali, ecc.; (scala 1:2000/1:1000);
• particolari progettuali in scala 1.200/1.500 illustrativi degli elementi fondamentali del progetto della struttura dello spazio urbano;
• planivolumetrico del progetto (scala 1:2000/1:1000);
• viste tridimensionali del progetto comprendente anche parti dell’intorno (scala 1:1000/1:500);
• plastico della parte più significativa del progetto in cui sono evidenziati i volumi e il sistema degli spazi pubblici (scala 1:500/ 1.000);
• una /due tavole di sintesi comprendente tutti gli elaborati sufficienti alla descrizione e comprensione del progetto nel suo insieme- prima e seconda fase-. (formato A1);
• breve relazione di sintesi dell’analisi e delle strategie di progetto.
Tutto il materiale delle fasi 1 e 2, (ad eccezione della tavola in formato A1) deve essere consegnato raccolto in un dossier formato “A3. ”
Tutti i materiali, sia di ricerca che di progetto, dovranno esser consegnati anche su supporto informatico.
Metodi Didattici - Cognomi M-Q
Il laboratorio si basa sulla progettazione assistita in aula, con illustrazione di casi studio tramite comunicazioni in aula e visite guidate.
Saranno svolte comunicazioni di aggiornamento disciplinare sugli strumenti e sulle metodiche di progettazione urbanistica e gestione urbana e visite di studio guidate ad alcuni piani particolareggiati realizzati.
Si prevede l’utilizzo di un forum collettivo in cui registrarsi destinato alle comunicazioni a distanza e allo scambio di informazioni e materiale didattico.
Il Laboratorio può essere frequentato /seguito anche “a distanza”, tramite Forum esclusivo.
Metodi Didattici - Cognomi R-Z
l'organizzazione della didattica è articolata su lezioni, comunicazioni ed esercitazioni.
Le esercitazioni obbligatorie sono a due livelli: singole in aula, per apprendere gli elementi base del progetto urbanistico, di gruppo per l'esame finale.
Altre Informazioni - Cognomi A-B
La frequenza è assolutamente obbligatoria. Lo studente deve compiere tutte le esercitazioni nei tempi e nei modi che nel corso dell'attività didattica verranno stabiliti.
Altre Informazioni - Cognomi C-E
Approfondimento critico dei concetti di:
centralità, suburbio, sostenibilità
Altre Informazioni - Cognomi F-L
CASI STUDIO PROPOSTI A.A.2014-2015
A-CITTA’ E QUARTIERI DEL NUOVO MILLENNIO (NUM. 29)
1. AMERICA LATINA
005-Palmas
http://en.wikipedia.org/wiki/Palmas,_Tocantins
http://www.italianobrasileiro.com/2011/07/palmas.html
2. STATI UNITI
006-Breakaway, North Carolina
www.enotes.com
www.carolinamountaingroup.com
en.wikipedia.org
007-Destiny,Florida
en.wikipedia.org
www.destiny-fl.com
www.destinyflorida.com
www.destinyusa.com
www.thegoodhuman.com
008-Treasure Island Development
en.wikipedia.org
www.inhabitat.com
www.gliving.com
http://sftreasureisland.org/development-project
009-Seaside,Contea di Walton, Florida Panhandle
www.seasidefl.com
www.theseasideinstitute.org
010- Celebration, Florida
ASIA:
1. CINA
011-Changxindian, Beijing
www.arup.com
www.cleanenergysolutions.org
012-Chongqing, Xiyong Sub Centre
www.arup.com
www.irasia.com
013-Pujiang, Minhang District Shanghai
en.wikipedia.org
www.designbuild-network.com
www.gregottiassociati.it
2.COREA DEL SUD
014-Gwang Gyo
www.mvrdv.nl
www.tuvie.com
015-Midan City, Incheon
http://en.wikipedia.org/wiki/Midan_City
www.dpa.com.sg
www.lippoincheon.com
3. ARABIA SAUDITA
016 – King Abdullah Economic City
http://www.kaec.net/
http://en.wikipedia.org/wiki/King_Abdullah_Economic_City
017- Jazan Econimic City
http://en.wikipedia.org/wiki/Jazan_Economic_City
EUROPA:
1.FRANCIA
018-ZAC de Rungis, Parigi
www.parisgarederungis.fr
2.GERMANIA
019- Wilhelmsburg, Amburgo (IBA Hamburg)
http://www.iba-hamburg.de/2014/aktuelle-projekte/wilhelmsburg.html
020 – Scharnhauser Park, Ostfilden (1999)
021 – Beethovenpark, Colonia (1994)
B – SMART CITY IN EUROPA (classifica: Boyd Cohen /Mapping Smart City EU) (num. 9)
POLITICHE URBANE INTEGRATE
1- Copenaghen
2- Amsterdam
3- Vienna
4- Barcellona
5- Parigi
6- Stoccolma
7- Londra
8- Berlino
9- Helsinky
C - PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA (num. 5)
1- Barcellona
2- Portland
3- Seattle
4- Vancuver
5- Glasgow
D – ESEMPI CLASSICI DI QUARTIERI E CITTA’ DI NUOVA EDIFICAZIONE (num. 9)
1- Radburn , New Jersey (1928)
2- Romerstadt, Francoforte (1920)
3-Reston ,Virginia (vicino Washington) Maryland Woodlands, Maryland
4- Chatham village, Pittsburgh (di Clarence Stein e Henry Wright)
5- Harlow, Essex, Inghilterra
6- Cumbernauld, Scozia (1950)
7- Chandigarh, India (Le Courbusier)
8- Evry, vicino Parigi (anni settanta)
9- Melun Senart, vicino Parigi (anni settanta)
Tutors:
arch. Antonella Fantozzi, arch. Maria Cristina Brignami, arch. Sara Naldoni e Arianna Becherucci
Altre Informazioni - Cognomi M-Q
Saranno svolte valutazioni settimanali e mensili, con suddivisione della didattica in tre fasi:
- Lezioni ed esercitazioni
- Redazione della bozza di progetto entro il mese di marzo
- Successive scadenze fino alla valutazione finale conseguente.
La cattedra garantisce la possibilità di concludere la progettazione, con pre-esame e valutazione, entro il mese di maggio , da perfezionare in esame nella prima sessione di giugno 2015.
Durata del corso da Settembre a Maggio.
Altre Informazioni - Cognomi R-Z
La frequenza è obbligatoria.
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi A-B
L'accesso all'esame è condizionato dallo svolgimento completo delle esercitazioni scritte e dell'esperienza territoriale. Le prime saranno valutate, ai fini di determinare il voto, tramite domande tese a verificare il grado di apprendimento degli argomenti trattati nel testo di riferimento, nelle lezioni e nei testi delle esercitazioni. Per l'altra sarà valutato il lavoro svolto sul campo e il progetto concepito.
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi C-E
rappresentazione ideogrammatica alla fine del 1°semestre della città premoderna,moderna e contemporanea. Nel 2°semestre progetto di rigenerazione urbana in un'area della città di Firenze
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi F-L
Il Laboratorio, come già accennato, prevede che una parte significativa del tempo disponibile sia dedicata al
lavoro di “atelier” (discussione dei temi di studio, verifica delle ricerche e del progetto) .
Per poter svolgere un lavoro utile e produttivo – soprattutto per chi lo segue - è necessario rispettare alcune scadenze di lavoro:
- conclusione della ricerca su una città o quartiere ecosostenibile entro la fine di novembre 2013.
- consegna, discussione e approvazione degli elaborati relativi alla prima fase entro la fine di dicembre 2013
- stesura, e approvazione degli elaborati relativi alla seconda fase entro la fine di marzo 2014
- elaborazione definitiva delle tavole della seconda fase entro la fine di aprile 2014
- elaborazione del plastico, delle tavole A1, e esposizione e discussione dei progetti entro il mese di maggio.
Le date indicate sono tassative. In particolare non è consentito lo svolgimento della seconda fase del laboratorio senza aver concluso in modo positivo la fase 1 nei termini sopra indicati.
I gruppi di lavoro progettuali non possono essere composti da più di tre studenti.
La ricerca sulla città ecosostenibile è individuale
La prova finale consiste nella illustrazione discussione del materiale prodotto, sia individualmente che in gruppo, durante il laboratorio.
Nella valutazione finale di ogni studente viene tenuto conto anche del contributo fornito durante lo svolgimernto del laboratorio (presentazioni di lavori, partecipazione alle discussioni, ecc.) e della conoscenza dimostrata dei principali temi trattati e del materiale bibliografico di base.
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi M-Q
Progettazione assistita di un piano particolareggiato completo.
Il progetto spazia dall’inquadramento ambientale e infrastrutturale nella città fino al di progetto urbano di dettaglio e con indicazioni delle tipologie architettoniche e degli assetti attuativi definitivi di tutti gli spazi.
Gli ambiti di studio dell’esperienza urbanistica riguardano tutte quella aree in stretto contatto con l’acqua che si presenta sotto qualsiasi forma, rispondendo a problematiche relative ai rapporti tra la terra ed il suo proseguire ed inserirsi nel mare ( o acque in genere).
L’area di studio sarà presentata e individuata in aula e sarà oggetto, ove possibile, di visita guidata ovvero di documentazione fotografica a cura dello studente proponente.
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi R-Z
L'esame è individuale anche se l'esercitazione annuale è di gruppo e verterà sul progetto affrontato con riflessioni inerenti ai temi affrontati nel corso. L'esame tiene conto delle esercitazioni individuali svolte in aula.
Programma del corso - Cognomi A-B
PARTE TEORICA:
PARTE PRIMA - GOVERNO DEL TERRITORIO E CITTADINANZA - La costruzione del mercato urbano - Lo Stato e la regolazione del suolo - Problemi costituzionali di governo del territorio - Il piano e i diritti di cittadinanza - Due archetipi della pianificazione spaziale
PARTE SECONDA - TEORIE E MODELLI DI PIANIFICAZIONE SPAZIALE - I modelli di ordinamento spaziale - Una teoria dell'eguaglianza spaziale - Una teoria dello sviluppo spaziale - Un modello di equilibrio spaziale
PARTE TERZA - TEMI E METODI DI PIANIFICAZIONE SPAZIALE - La città e il paesaggio - Il contenimento urbano e gli standard - L'espansione urbana e i piani di quartiere - La tutela e il recupero dei centri storici - Il traffico e gli usi del suolo - Le città di nuovo impianto - Struttura e azione - Il piano come progetto di comunità - La questione della casa e il "diritto alla città" - Gli spazi della produzione e del commercio - La trasformazione per parti e per progetti - I nuovi orientamenti del piano urbano
PARTE QUARTA - GOVERNO DEL TERRITORIO: PIANI E POLITICHE - I sistemi di governo del territorio - I piani regionali e sub-regionali - I piani per i trasporti, il traffico e la mobilità - I piani per l'ambiente e il paesaggio - I piani e i programmi per lo sviluppo locale - La governance europea e gli effetti sul governo del territorio
APPENDICE: L'apprendimento della pianificazione spaziale attraverso il cinema.
PARTE APPLICATA:
Nell’ambito della politica di coesione territoriale, il Comune di Castel Volturno sta stipulando un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Interno, la Prefettura di Caserta e il confinante Comune di Mondragone, finalizzato a contrastare i fenomeni di degrado sociale, al recupero del territorio urbano e alla migliore integrazione tra cittadini italiani e immigrati.
La riqualificazione degli spazi pubblici, la promozione di attività volontarie di cittadini, in specie giovani e immigrati, per la tutela ambientale e il recupero e la valorizzazione della Pineta comunale attraverso al realizzazione di un parco tematico sull’integrazione sociale sono, tra le azioni previste, di grande interesse per un’esercitazione didattica degli studenti di architettura e urbanistica.
Ipotesi di calendario (aula 18 di Santa Verdiana, p.zza Ghiberti 27, ore 13:45 – 17:45):
• 23/09/14: Illustrazione del programma;
• 30/09 e 7/10, 14/10, 21/10: lezioni, conferenze e interventi anche di rappresentanti della comunità di Castel Volturno;
• in data da stabilirsi tra il 27/10 e il 31/10 sopralluogo a Castel Volturno di due o tre giorni;
• prosecuzione delle lezioni, dell’attività di indagine e progettazione secondo l’orario ufficiale del Laboratorio di Urbanistica 1: dal 4/11 al 16/12 2014 (ogni martedì dalle 13:45 alle 17:45);
• prosecuzione delle attività in aula dal 3 al 31/03 2014;
• dal 13/04 al 17/04 2014 workshop a Castel Volturno con incontri a partecipazione alle progettazioni di cittadini, giovani, associazioni, immigrati;
• dal 21/04 al 26/05 2014 compimento dei progetti.
Nel mese di giugno o luglio 2014: presentazione dei lavori degli studenti a Castel Volturno con valutazione dei partecipanti, che avrà valore anche di giudizio d’esame.
Programma del corso - Cognomi C-E
LABORATORIO DI URBANISTICA
aa. 2014/2015
Corso B
Prof. Paolo Giovannini
Argomento del corso
La conurbazione
Nello sviluppo urbanistico contemporaneo si è affermato un unico contesto che comprende città e aree metropolitane in un’ unica logica globale, fondamentalmente non urbana, a cui abbiamo dato il nome di conurbazione.
La dicotomia tra centro e periferia si dissolve nella conurbazione basata sulle dinamiche del postsuburbio, strutturato in reti formate da nodi, linee e insediamenti aggiuntivi areali, più o meno estesi. In queste aree gli spazi pubblici coperti, lasciano il posto agli spazi privati che per la loro alta frequentazione, vengono definiti spazi semipubblici e coincidono con macrocontainers dove si svolgono e vengono celebrati i riti della società dei consumi, ma anche quelli della produzione, dell’istruzione, ecc.; solo raramente alcuni edifici pubblici assumono un ruolo identitario per le loro caratteristiche morfologiche e, ancora più raramente per il contesto urbanistico che realizzano. Gli spazi pubblici aperti sono destinati alla crescente domanda di spazi per la sosta delle auto, per la loro circolazione e per nuovi spazi verdi che non riescono ad essere parti di un contesto, ma vengono distribuiti a macchia di leopardo nei diversi suburbi.
Lo sviluppo urbano realizzato, ancora troppo spesso, attraverso lo zoning monofunzionale, la generalizzazione degli insediamenti estensivi, l’incremento esponenziale delle aree edificabili da parte dei Comuni in nome della crescita economica comunale, hanno prodotto una disordinata e insostenibile cementificazione e un incremento sempre più insostenibile della città dell’automobile.
In tutta Europa l’incremento della mobilità, legato a fattori economico-sociali, ha prodotto grandi progetti infrastrutturali riguardanti le reti ferroviarie per L’Alta Velocità, l’espansione o la costruzione di nuovi Porti e Aeroporti, ecc.. Queste politiche in Europa avevano l’obiettivo di sviluppare differenti modi di mobilità, ma soprattutto incrementare il trasporto collettivo per fronteggiare la congestione del traffico e l’inquinamento, ma sempre queste politiche si sono accompagnate a politiche di riqualificazione delle aree urbane con la partecipazione e la collaborazione dei diversi livelli di governo, locali e centrarli attraverso lo strumento della sussidiarietà. In Italia, questi progetti quando sono stati intrapresi, hanno avuto un iter burocratico lunghissimo, inutilmente travagliato e con una crescita dei costi, la più alta in Europa frutto di una logica localistica non controbilanciata dalla presenza di un governo centrale in grado di confrontarsi con le clientele locali.
Modelli a confronto
Molti urbanisti hanno salutato questo modello di espansione diffusa come un’occasione per affermare una nuova qualità della vita, più vicina alla natura, lontano dalle città congestionate, ignorando gli effetti negativi di questi nuovi sviluppi sull’ambiente, sull’incremento del traffico, sulla salute, ecc..
Altri urbanisti hanno sottolineato, invece, i problemi dell’inquinamento e, più in generale, della insostenibilità dell’attuale sviluppo, indicando la dispersione degli insediamenti come la principale responsabile di questa situazione. Essi sostengono la necessità di un ritorno alla forma compatta della città come conditio sine qua non per uno sviluppo sostenibile.
Ambedue le correnti di pensiero hanno prodotto i loro modelli ideologici. Il primo modello è legato alle tipologie ormai standardizzate dell’architettura moderna, localizzate in insediamenti a bassa densità, immerse in aree verdi di pertinenza e allo sviluppo del trasporto su gomma, prevalentemente privato, data la oggettiva difficoltà di servire con il trasporto pubblico insediamenti così diffusi.
Il secondo modello è legato a tipologie architettoniche che danno vita ad un disegno urbano più compatto e con usi misti, per promuovere la vitalità urbana, il trasporto pubblico e rendere possibili misure di limitazione del traffico privato, anche al di fuori dei centri storici.
Ambedue i modelli trovano applicazione nella città contemporanea ma, in Italia, prevale nettamente il primo perché meglio interpretale esigenze politiche delle Amministrazioni Locali di soddisfare una diffusa domanda locale di nuova edificazione.
Obiettivi del corso
Noi pensiamo che sia necessario uscire dai modelli standardizzati ed ideologizzati rivisitandoli criticamente, per soddisfare ambedue gli stili di vita e realizzando delle forme fisiche coerenti con uno sviluppo urbano che sia sostenibile. Le soluzioni urbanistiche devono quindi puntare a nuovi equilibri dinamici tra compattezza e dispersione, promovendo la diversità urbana nei differenti insediamenti senza dimenticare gli obiettivi ambientali e di sostenibilità dello sviluppo.
Per esempio, l’auto rappresenta una sfida alla quale non si può rispondere con la proclamazione, tutta ideologica, della prossima fine dell’auto ma piuttosto con la realizzazione di forme urbane coerenti con le diverse forme di trasporto e in modo tale da ridurre l’uso dell’auto per gli spostamenti locali.
Per raggiungere questi obiettivi, occorre approfondire le seguenti conoscenze:
- Sviluppare strategie architettoniche e urbanistiche differenti per i diversi tipi di infrastrutture e per le diverse scale territoriali;
- Utilizzare gli strumenti disciplinari per progettare differenti ma coerenti contesti urbani e territoriali che includano natura, infrastrutture e aree edificate.
- Fornire ai managers e agli Amministratori appropriati strumenti per valutare le differenti opzioni.
Modalità della didattica
Il Corso si articola nelle lezioni ed esercitazioni sul caso sul caso di studio di Firenze; le esercitazioni verteranno su:
- Analisi critica delle strategie del Piano Strutturale comunale per quanto riguarda gli indirizzi urbanistici per le infrastrutture, gli insediamenti e il contesto ambientale;
- Analisi delle criticità e delle potenzialità in termini morfologici e funzionali presenti nel quartiere di Novoli;
- Elaborazione critica degli interventi in aree industriali (ex SIME ed ex FIAT);
- Piano Guida per la riqualificazione sostenibile dell’area ex Mercafir, compresa tra viale Guidoni, via Accademia del Cimento e via Almerico da Schio, in scala 1:5000;
- Elaborazione di un progetto coerente e sostenibile nell’area oggetto del Piano Guida, in scala 1:2000;
Argomenti trattati nel Corso
1. Caratteristiche morfologico-funzionali della città pre-moderna, moderna e contemporanea;
2. Analisi delle relazioni morfologico-funzionali tra sistemi infrastrutturali e insediamenti, analizzate alla scala urbana e territoriale;
3. Ruolo dell’innovazione tecnologica per la riorganizzazione delle funzioni urbane;
4. Centralità, suburbi, sostenibilità;
5. Progetti a confronto per la città contemporanea;
6. Dalla città dell’auto alla città multimodale;
7. Principali elementi d’incoerenza nella attuale crescita urbana per parti;
8. Città compatta e città dispersa, modelli antagonisti o modelli da rendere coerenti?
Modalità di esame
Al termine del 1° semestre gli studenti devono elaborare delle tavole ideogrammatiche della città pre-moderna, moderna e contemporanea mettendo in evidenza le caratteristiche di ogni sistema infrastrutturale, degli insediamenti, dei luoghi centrali e del sistema del verde;
Nel 2° semestre gli studenti dovranno produrre i seguenti elaborati:
- Cartografia tematica in scala 1:5000 sulle potenzialità e criticità del quartiere di Novoli, riferita al sistema delle infrastrutture, al sistema insediativo, alle centralità e al sistema ambientale;
- Piano guida dell’area oggetto di studio in scala 1:5000;
- Progetto plani volumetrico della stessa area, in scala 1:2000
Bibliografia essenziale
P.Giovannini Un progetto strategico coerente per Novoli,ed. Librerie Dedalo, Roma 1997
P.Giovannini Urban Form and sustainable development in Bioclimatic design and urban regeneration,Dimitra Babalis (a cura di) Ed. Polistampa, Firenze 2003
J.Jacobs, Vita e morte delle grandi città,ed.Einaudi 1969
B.J. Simpson, Il traffico in città, F. Muzzio ed. Padova 1990
LABORATORIO DI URBANISTICA
aa. 2014/2015
Corso B
Prof. Paolo Giovannini
Argomento del corso
La conurbazione
Nello sviluppo urbanistico contemporaneo si è affermato un unico contesto che comprende città e aree metropolitane in un’ unica logica globale, fondamentalmente non urbana, a cui abbiamo dato il nome di conurbazione.
La dicotomia tra centro e periferia si dissolve nella conurbazione basata sulle dinamiche del postsuburbio, strutturato in reti formate da nodi, linee e insediamenti aggiuntivi areali, più o meno estesi. In queste aree gli spazi pubblici coperti, lasciano il posto agli spazi privati che per la loro alta frequentazione, vengono definiti spazi semipubblici e coincidono con macrocontainers dove si svolgono e vengono celebrati i riti della società dei consumi, ma anche quelli della produzione, dell’istruzione, ecc.; solo raramente alcuni edifici pubblici assumono un ruolo identitario per le loro caratteristiche morfologiche e, ancora più raramente per il contesto urbanistico che realizzano. Gli spazi pubblici aperti sono destinati alla crescente domanda di spazi per la sosta delle auto, per la loro circolazione e per nuovi spazi verdi che non riescono ad essere parti di un contesto, ma vengono distribuiti a macchia di leopardo nei diversi suburbi.
Lo sviluppo urbano realizzato, ancora troppo spesso, attraverso lo zoning monofunzionale, la generalizzazione degli insediamenti estensivi, l’incremento esponenziale delle aree edificabili da parte dei Comuni in nome della crescita economica comunale, hanno prodotto una disordinata e insostenibile cementificazione e un incremento sempre più insostenibile della città dell’automobile.
In tutta Europa l’incremento della mobilità, legato a fattori economico-sociali, ha prodotto grandi progetti infrastrutturali riguardanti le reti ferroviarie per L’Alta Velocità, l’espansione o la costruzione di nuovi Porti e Aeroporti, ecc.. Queste politiche in Europa avevano l’obiettivo di sviluppare differenti modi di mobilità, ma soprattutto incrementare il trasporto collettivo per fronteggiare la congestione del traffico e l’inquinamento, ma sempre queste politiche si sono accompagnate a politiche di riqualificazione delle aree urbane con la partecipazione e la collaborazione dei diversi livelli di governo, locali e centrarli attraverso lo strumento della sussidiarietà. In Italia, questi progetti quando sono stati intrapresi, hanno avuto un iter burocratico lunghissimo, inutilmente travagliato e con una crescita dei costi, la più alta in Europa frutto di una logica localistica non controbilanciata dalla presenza di un governo centrale in grado di confrontarsi con le clientele locali.
Modelli a confronto
Molti urbanisti hanno salutato questo modello di espansione diffusa come un’occasione per affermare una nuova qualità della vita, più vicina alla natura, lontano dalle città congestionate, ignorando gli effetti negativi di questi nuovi sviluppi sull’ambiente, sull’incremento del traffico, sulla salute, ecc..
Altri urbanisti hanno sottolineato, invece, i problemi dell’inquinamento e, più in generale, della insostenibilità dell’attuale sviluppo, indicando la dispersione degli insediamenti come la principale responsabile di questa situazione. Essi sostengono la necessità di un ritorno alla forma compatta della città come conditio sine qua non per uno sviluppo sostenibile.
Ambedue le correnti di pensiero hanno prodotto i loro modelli ideologici. Il primo modello è legato alle tipologie ormai standardizzate dell’architettura moderna, localizzate in insediamenti a bassa densità, immerse in aree verdi di pertinenza e allo sviluppo del trasporto su gomma, prevalentemente privato, data la oggettiva difficoltà di servire con il trasporto pubblico insediamenti così diffusi.
Il secondo modello è legato a tipologie architettoniche che danno vita ad un disegno urbano più compatto e con usi misti, per promuovere la vitalità urbana, il trasporto pubblico e rendere possibili misure di limitazione del traffico privato, anche al di fuori dei centri storici.
Ambedue i modelli trovano applicazione nella città contemporanea ma, in Italia, prevale nettamente il primo perché meglio interpretale esigenze politiche delle Amministrazioni Locali di soddisfare una diffusa domanda locale di nuova edificazione.
Obiettivi del corso
Noi pensiamo che sia necessario uscire dai modelli standardizzati ed ideologizzati rivisitandoli criticamente, per soddisfare ambedue gli stili di vita e realizzando delle forme fisiche coerenti con uno sviluppo urbano che sia sostenibile. Le soluzioni urbanistiche devono quindi puntare a nuovi equilibri dinamici tra compattezza e dispersione, promovendo la diversità urbana nei differenti insediamenti senza dimenticare gli obiettivi ambientali e di sostenibilità dello sviluppo.
Per esempio, l’auto rappresenta una sfida alla quale non si può rispondere con la proclamazione, tutta ideologica, della prossima fine dell’auto ma piuttosto con la realizzazione di forme urbane coerenti con le diverse forme di trasporto e in modo tale da ridurre l’uso dell’auto per gli spostamenti locali.
Per raggiungere questi obiettivi, occorre approfondire le seguenti conoscenze:
- Sviluppare strategie architettoniche e urbanistiche differenti per i diversi tipi di infrastrutture e per le diverse scale territoriali;
- Utilizzare gli strumenti disciplinari per progettare differenti ma coerenti contesti urbani e territoriali che includano natura, infrastrutture e aree edificate.
- Fornire ai managers e agli Amministratori appropriati strumenti per valutare le differenti opzioni.
Modalità della didattica
Il Corso si articola nelle lezioni ed esercitazioni sul caso sul caso di studio di Firenze; le esercitazioni verteranno su:
- Analisi critica delle strategie del Piano Strutturale comunale per quanto riguarda gli indirizzi urbanistici per le infrastrutture, gli insediamenti e il contesto ambientale;
- Analisi delle criticità e delle potenzialità in termini morfologici e funzionali presenti nel quartiere di Novoli;
- Elaborazione critica degli interventi in aree industriali (ex SIME ed ex FIAT);
- Piano Guida per la riqualificazione sostenibile dell’area ex Mercafir, compresa tra viale Guidoni, via Accademia del Cimento e via Almerico da Schio, in scala 1:5000;
- Elaborazione di un progetto coerente e sostenibile nell’area oggetto del Piano Guida, in scala 1:2000;
Argomenti trattati nel Corso
1. Caratteristiche morfologico-funzionali della città pre-moderna, moderna e contemporanea;
2. Analisi delle relazioni morfologico-funzionali tra sistemi infrastrutturali e insediamenti, analizzate alla scala urbana e territoriale;
3. Ruolo dell’innovazione tecnologica per la riorganizzazione delle funzioni urbane;
4. Centralità, suburbi, sostenibilità;
5. Progetti a confronto per la città contemporanea;
6. Dalla città dell’auto alla città multimodale;
7. Principali elementi d’incoerenza nella attuale crescita urbana per parti;
8. Città compatta e città dispersa, modelli antagonisti o modelli da rendere coerenti?
Modalità di esame
Al termine del 1° semestre gli studenti devono elaborare delle tavole ideogrammatiche della città pre-moderna, moderna e contemporanea mettendo in evidenza le caratteristiche di ogni sistema infrastrutturale, degli insediamenti, dei luoghi centrali e del sistema del verde;
Nel 2° semestre gli studenti dovranno produrre i seguenti elaborati:
- Cartografia tematica in scala 1:5000 sulle potenzialità e criticità del quartiere di Novoli, riferita al sistema delle infrastrutture, al sistema insediativo, alle centralità e al sistema ambientale;
- Piano guida dell’area oggetto di studio in scala 1:5000;
- Progetto plani volumetrico della stessa area, in scala 1:2000
Bibliografia essenziale
P.Giovannini Un progetto strategico coerente per Novoli,ed. Librerie Dedalo, Roma 1997
P.Giovannini Urban Form and sustainable development in Bioclimatic design and urban regeneration,Dimitra Babalis (a cura di) Ed. Polistampa, Firenze 2003
J.Jacobs, Vita e morte delle grandi città,ed.Einaudi 1969
B.J. Simpson, Il traffico in città, F. Muzzio ed. Padova 1990
LABORATORIO DI URBANISTICA
aa. 2014/2015
Corso B
Prof. Paolo Giovannini
Argomento del corso
La conurbazione
Nello sviluppo urbanistico contemporaneo si è affermato un unico contesto che comprende città e aree metropolitane in un’ unica logica globale, fondamentalmente non urbana, a cui abbiamo dato il nome di conurbazione.
La dicotomia tra centro e periferia si dissolve nella conurbazione basata sulle dinamiche del postsuburbio, strutturato in reti formate da nodi, linee e insediamenti aggiuntivi areali, più o meno estesi. In queste aree gli spazi pubblici coperti, lasciano il posto agli spazi privati che per la loro alta frequentazione, vengono definiti spazi semipubblici e coincidono con macrocontainers dove si svolgono e vengono celebrati i riti della società dei consumi, ma anche quelli della produzione, dell’istruzione, ecc.; solo raramente alcuni edifici pubblici assumono un ruolo identitario per le loro caratteristiche morfologiche e, ancora più raramente per il contesto urbanistico che realizzano. Gli spazi pubblici aperti sono destinati alla crescente domanda di spazi per la sosta delle auto, per la loro circolazione e per nuovi spazi verdi che non riescono ad essere parti di un contesto, ma vengono distribuiti a macchia di leopardo nei diversi suburbi.
Lo sviluppo urbano realizzato, ancora troppo spesso, attraverso lo zoning monofunzionale, la generalizzazione degli insediamenti estensivi, l’incremento esponenziale delle aree edificabili da parte dei Comuni in nome della crescita economica comunale, hanno prodotto una disordinata e insostenibile cementificazione e un incremento sempre più insostenibile della città dell’automobile.
In tutta Europa l’incremento della mobilità, legato a fattori economico-sociali, ha prodotto grandi progetti infrastrutturali riguardanti le reti ferroviarie per L’Alta Velocità, l’espansione o la costruzione di nuovi Porti e Aeroporti, ecc.. Queste politiche in Europa avevano l’obiettivo di sviluppare differenti modi di mobilità, ma soprattutto incrementare il trasporto collettivo per fronteggiare la congestione del traffico e l’inquinamento, ma sempre queste politiche si sono accompagnate a politiche di riqualificazione delle aree urbane con la partecipazione e la collaborazione dei diversi livelli di governo, locali e centrarli attraverso lo strumento della sussidiarietà. In Italia, questi progetti quando sono stati intrapresi, hanno avuto un iter burocratico lunghissimo, inutilmente travagliato e con una crescita dei costi, la più alta in Europa frutto di una logica localistica non controbilanciata dalla presenza di un governo centrale in grado di confrontarsi con le clientele locali.
Modelli a confronto
Molti urbanisti hanno salutato questo modello di espansione diffusa come un’occasione per affermare una nuova qualità della vita, più vicina alla natura, lontano dalle città congestionate, ignorando gli effetti negativi di questi nuovi sviluppi sull’ambiente, sull’incremento del traffico, sulla salute, ecc..
Altri urbanisti hanno sottolineato, invece, i problemi dell’inquinamento e, più in generale, della insostenibilità dell’attuale sviluppo, indicando la dispersione degli insediamenti come la principale responsabile di questa situazione. Essi sostengono la necessità di un ritorno alla forma compatta della città come conditio sine qua non per uno sviluppo sostenibile.
Ambedue le correnti di pensiero hanno prodotto i loro modelli ideologici. Il primo modello è legato alle tipologie ormai standardizzate dell’architettura moderna, localizzate in insediamenti a bassa densità, immerse in aree verdi di pertinenza e allo sviluppo del trasporto su gomma, prevalentemente privato, data la oggettiva difficoltà di servire con il trasporto pubblico insediamenti così diffusi.
Il secondo modello è legato a tipologie architettoniche che danno vita ad un disegno urbano più compatto e con usi misti, per promuovere la vitalità urbana, il trasporto pubblico e rendere possibili misure di limitazione del traffico privato, anche al di fuori dei centri storici.
Ambedue i modelli trovano applicazione nella città contemporanea ma, in Italia, prevale nettamente il primo perché meglio interpretale esigenze politiche delle Amministrazioni Locali di soddisfare una diffusa domanda locale di nuova edificazione.
Obiettivi del corso
Noi pensiamo che sia necessario uscire dai modelli standardizzati ed ideologizzati rivisitandoli criticamente, per soddisfare ambedue gli stili di vita e realizzando delle forme fisiche coerenti con uno sviluppo urbano che sia sostenibile. Le soluzioni urbanistiche devono quindi puntare a nuovi equilibri dinamici tra compattezza e dispersione, promovendo la diversità urbana nei differenti insediamenti senza dimenticare gli obiettivi ambientali e di sostenibilità dello sviluppo.
Per esempio, l’auto rappresenta una sfida alla quale non si può rispondere con la proclamazione, tutta ideologica, della prossima fine dell’auto ma piuttosto con la realizzazione di forme urbane coerenti con le diverse forme di trasporto e in modo tale da ridurre l’uso dell’auto per gli spostamenti locali.
Per raggiungere questi obiettivi, occorre approfondire le seguenti conoscenze:
- Sviluppare strategie architettoniche e urbanistiche differenti per i diversi tipi di infrastrutture e per le diverse scale territoriali;
- Utilizzare gli strumenti disciplinari per progettare differenti ma coerenti contesti urbani e territoriali che includano natura, infrastrutture e aree edificate.
- Fornire ai managers e agli Amministratori appropriati strumenti per valutare le differenti opzioni.
Modalità della didattica
Il Corso si articola nelle lezioni ed esercitazioni sul caso sul caso di studio di Firenze; le esercitazioni verteranno su:
- Analisi critica delle strategie del Piano Strutturale comunale per quanto riguarda gli indirizzi urbanistici per le infrastrutture, gli insediamenti e il contesto ambientale;
- Analisi delle criticità e delle potenzialità in termini morfologici e funzionali presenti nel quartiere di Novoli;
- Elaborazione critica degli interventi in aree industriali (ex SIME ed ex FIAT);
- Piano Guida per la riqualificazione sostenibile dell’area ex Mercafir, compresa tra viale Guidoni, via Accademia del Cimento e via Almerico da Schio, in scala 1:5000;
- Elaborazione di un progetto coerente e sostenibile nell’area oggetto del Piano Guida, in scala 1:2000;
Argomenti trattati nel Corso
1. Caratteristiche morfologico-funzionali della città pre-moderna, moderna e contemporanea;
2. Analisi delle relazioni morfologico-funzionali tra sistemi infrastrutturali e insediamenti, analizzate alla scala urbana e territoriale;
3. Ruolo dell’innovazione tecnologica per la riorganizzazione delle funzioni urbane;
4. Centralità, suburbi, sostenibilità;
5. Progetti a confronto per la città contemporanea;
6. Dalla città dell’auto alla città multimodale;
7. Principali elementi d’incoerenza nella attuale crescita urbana per parti;
8. Città compatta e città dispersa, modelli antagonisti o modelli da rendere coerenti?
Modalità di esame
Al termine del 1° semestre gli studenti devono elaborare delle tavole ideogrammatiche della città pre-moderna, moderna e contemporanea mettendo in evidenza le caratteristiche di ogni sistema infrastrutturale, degli insediamenti, dei luoghi centrali e del sistema del verde;
Nel 2° semestre gli studenti dovranno produrre i seguenti elaborati:
- Cartografia tematica in scala 1:5000 sulle potenzialità e criticità del quartiere di Novoli, riferita al sistema delle infrastrutture, al sistema insediativo, alle centralità e al sistema ambientale;
- Piano guida dell’area oggetto di studio in scala 1:5000;
- Progetto plani volumetrico della stessa area, in scala 1:2000
Bibliografia essenziale
P.Giovannini Un progetto strategico coerente per Novoli,ed. Librerie Dedalo, Roma 1997
P.Giovannini Urban Form and sustainable development in Bioclimatic design and urban regeneration,Dimitra Babalis (a cura di) Ed. Polistampa, Firenze 2003
J.Jacobs, Vita e morte delle grandi città,ed.Einaudi 1969
B.J. Simpson, Il traffico in città, F. Muzzio ed. Padova 1990
Programma del corso - Cognomi F-L
Dipartimento di Architettura dell’ Università degli Studi di Firenze,
A.A. 2014-15
Laboratorio di Urbanistica D
Prof. Pietro Basilio Giorgieri
con arch. Antonella Fantozzi, arch. Maria Cristina Brignami, arch. Sara Naldoni e Arianna Becherucci
Il Laboratorio si propone di arricchire la conoscenza dell’ urbanistica intesa come momento di sintesi e saldatura fra il progetto del singolo edificio e il contesto urbano. Più precisamente lo scopo è quello di individuare i modi specifici della formazione dello spazio pubblico urbano e verificare le possibilità di riqualificare parti significative delle città esistenti tramite la costituzione-riqualificazione di un sistema articolato di “luoghi centrali”.
L’attenzione del laboratorio sarà rivolta, in particolare, all’approfondimento della pratica della progettazione attraverso lo studio di specifiche esperienze e – sparatutto - , la sperimentazione e l’esercizio diretto.
Finalità e contenuti
Il laboratorio è teso a recuperare la tradizione disciplinare dell’urbanistica che ha come centro di maggior interesse il progetto dell’assetto fisico e morfologico della città.
Il Laboratorio si propone pertanto di fornire le gli strumenti per “capire” e progettare la trasformazione fisica della città, in particolare, per riqualificare le parti di città di più recente formazione tramite la progettazione di un sistema di luoghi centrali. Questo richiede la conoscenza sia dei concetti generali come “struttura”,“relazione”,“forma” e “centralità”, sia, dei principali elementi fisici che compongono la città, come i tessuti urbani e lo spazio pubblico nelle sue diverse articolazioni: piazza, strada, parco, ecc..
A questo fine, i principali argomenti e i temi che verranno trattati sono indirizzati a chiarire:
- i criteri e le strategie necessarie per elaborare un progetto urbanistico capace di costruire luoghi urbani di qualità;
- i caratteri dei principali elementi che costituiscono un insediamento urbano fino alla individuazione delle strutture fisiche, morfologiche e relazionali – tra loro tendenzialmente oppositive - della città tradizionale e della città contemporanea,
- i principi guida che qualificano le recenti e più significative esperienze di progettazione urbanistica a livello europeo e internazionale.
Modalità della didattica e temi di studio
La didattica del Laboratorio prevede:
- lezioni frontali sui temi sopraindicati,
- lo svolgimento – da parte di ogni studente - di un tema di ricerca centrato sullo studio di un quartiere o una città “progettata” di particolare interesse. L’elenco delle città o quartieri da studiare sarà fornito dal docente insieme a una scheda da compilare in modo fa facilitare la raccolta delle informazioni. La ricerca prevede l’elaborazione di una relazione sulla base della scheda fornita e l’elaborazione di un tavola di sintesi in formato A1.
- il lavoro in aula – in gruppi di massimo tre studenti- con lo sviluppo completo di un' esperienza di progettazione. Il campo applicativo sarà una porzione urbana dell’area fiorentina che, per la rilevanza urbanistica, il degrado ambientale e la collocazione nel contesto urbano, si presta ad essere riqualificata tramite la formazione di un sistema di luoghi centrali, dotati di identità, capacità di attrazione e elevata complessità funzionale.
Questa parte del lavoro è strutturata in due fasi:
La prima, tesa a cogliere i “valori”, le “criticità” dell’area di studio ha lo scopo di individuare il sistema dei luoghi centrali (esistenti e di progetto), considerati come le aree strategiche della riqualificazione del contesto insediativo.
Gli elaborati grafici (planimetrie) -con “leggende” già definite- da produrre sono finalizzati a illustrare:
• la collocazione urbana e territoriale dell'area di studio, evidenziando le relazioni con le principali emergenze storiche, ambientale e funzionali circostanti; (scala 1:20.000/1:10.000)
• la struttura urbana, sia morfologica che funzionale, dell’area di studio con specifica attenzione al all’organizzazione e qualità degli spazi aperti;
• il sistema della mobilità;
• gli elementi di criticità e di degrado urbano;
• le emergenze urbane, gli elementi di qualità e le aree possibili di trasformazione/recupero.
• il sistema delle centralità urbane esistenti e di progetto inteso come sintesi delle strategie previste per la riqualificazione della specifica porzione urbana oggetto di studio.Questa tavola, che costituisce la base del progetto urbano dell’area dovrà essere accompagnata da schemi di sintesi (ideogrammi) illustrativi dei caratteri specifici del sistema urbano studiato e delle strategie di progetto individuate.
Il lavoro di lettura e di analisi necessario per svolgere questa fase prevede:
• lo studio dell’area tramite la lettura delle cartografie di base: Carta tecnica regionale, foto aeree, previsioni urbanistiche, ecc.
• i sopraluoghi necessari per cogliere le caratteristiche salienti dell’area di studio cioè: gli elementi problematici e di debolezza, i punti di forza e di qualità e, infine, le possibilità trasformative dell’area.
Il materiale documentario raccolto (foto, schizzi, ecc) durante i sopraluoghi dovrà essere restituito in modo “ragionato” e strutturato per temi. Solo a titolo di esempio: lo spazio pubblico i luoghi di socializzazione (le strade, le piazze, i parchi), le principali attrezzature pubbliche, le emergenze urbane, i tessuti edilizi, le aree di degrado, ecc..
La seconda fase è essenzialmente di approfondimento e definizione progettuale di una parte significativa del sistema dei luoghi centrali individuato al termine della prima fase di lavoro e prevede la definizione morfologica e funzionale delgli elementi costitutivi del progetto con particolare attenzione alla struttura,e forma dello spazio pubblico.
A tal fine dovranno essere prodotti i seguenti elaborati:
• planimetrie e sezioni del progetto urbanistico con la definizione della sagoma degli edifici, del sistema dello spazio pubblico, del verde, della viabilità, dei percorsi, delle aree pedonali, ecc.; (scala 1:2000/1:1000);
• particolari progettuali in scala 1.200/1.500 illustrativi degli elementi fondamentali del progetto della struttura dello spazio urbano;
• planivolumetrico del progetto (scala 1:2000/1:1000);
• viste tridimensionali del progetto comprendente anche parti dell’intorno (scala 1:1000/1:500);
• plastico della parte più significativa del progetto in cui sono evidenziati i volumi e il sistema degli spazi pubblici (scala 1:500/ 1.000);
• una /due tavole di sintesi comprendente tutti gli elaborati sufficienti alla descrizione e comprensione del progetto nel suo insieme- prima e seconda fase-. (formato A1);
• breve relazione di sintesi dell’analisi e delle strategie di progetto.
Tutto il materiale delle fasi 1 e 2, (ad eccezione della tavola in formato A1) deve essere consegnato raccolto in un dossier formato “A3. ”
Tutti i materiali, sia di ricerca che di progetto, dovranno esser consegnati anche su supporto informatico.
L’ organizzazione didattica, tempi e modi per il modalità per il superamento delle prove di verifica intermedie e finale
Il Laboratorio, come già accennato, prevede che una parte significativa del tempo disponibile sia dedicata al
lavoro di “atelier” (discussione dei temi di studio, verifica delle ricerche e del progetto) .
Per poter svolgere un lavoro utile e produttivo – soprattutto per chi lo segue - è necessario rispettare alcune scadenze di lavoro:
- conclusione della ricerca su una città o quartiere ecosostenibile entro la fine di novembre 2013.
- consegna, discussione e approvazione degli elaborati relativi alla prima fase entro la fine di dicembre 2013
- stesura, e approvazione degli elaborati relativi alla seconda fase entro la fine di marzo 2014
- elaborazione definitiva delle tavole della seconda fase entro la fine di aprile 2014
- elaborazione del plastico, delle tavole A1, e esposizione e discussione dei progetti entro il mese di maggio.
Le date indicate sono tassative. In particolare non è consentito lo svolgimento della seconda fase del laboratorio senza aver concluso in modo positivo la fase 1 nei termini sopra indicati.
I gruppi di lavoro progettuali non possono essere composti da più di tre studenti.
La ricerca sulla città ecosostenibile è individuale
La prova finale consiste nella illustrazione discussione del materiale prodotto, sia individualmente che in gruppo, durante il laboratorio.
Nella valutazione finale di ogni studente viene tenuto conto anche del contributo fornito durante lo svolgimernto del laboratorio (presentazioni di lavori, partecipazione alle discussioni, ecc.) e della conoscenza dimostrata dei principali temi trattati e del materiale bibliografico di base.
Bibliografia di base
Rogers R., Gumuchdjian P., Città per un piccolo pianeta, edizioni Kappa, Roma,1997
Frey H., Designing the City:Toward a More Sustainable Urban Form, Taylor e Francis, 1999
Secchi B., Prima lezione di urbanistica, Roma-Bari, 2000;
Giorgieri P. e Ventura P.(a cura di), Strada strade, Firenze, 2007;
Carmona M., Heath T., Oc T., Tiesdell S., Public Places - Urban Spaces, Burlington, USA (2° ed.) 2010;
Suzuki H., Dastur A., Moffatt S.,Yabuki N.,Maruyama H, Eco2 Cities,Waschington,DC,USA, 2010;
Giorgieri P., Struttura e forma urbana per la smart city, in (a cura di) Alberti F., Brugellis P., Parolotto F., Città pensanti. Creatività, Mobilità, Qualità urbana, Macerata, 2014 pp.50-68
Su Firenze:
Fanelli, G.Firenze, Architettura e città, Firenze, 1973;
Giorgieri P. (a cura di), Firenze il progetto urbanistico. Scritti e contributi 1975-2010, Firenze,2010;
Programma del corso - Cognomi M-Q
Il Laboratorio di Urbanistica si propone di addestrare alla progettazione urbanistica alla scala del settore
urbano ovvero del piano particolareggiato.
Durante il corso saranno approfonditi alcuni temi, fondamentali per la comprensione della evoluzione disciplinare e per la definizione del progetto urbanistico quali:
- Rapporto con il contesto ambientale e ruolo della valutazione d’impatto
- Progettazione spazio-temporale
- Mobilità urbana
- Distribuzione e progettazione delle funzioni urbane
- Progettazione dei fronti d’acqua
- Dimensionamento del piano attuativo con esempi italiani e stranieri
- Progettazione urbanistica in Italia e in Francia
- Progetti complessi di riqualificazione urbana degli ultimi quindici anni.
Il laboratorio il cui obiettivo è fornire allo studente una formazione culturale e professionale finalizzata alla progettazione urbanistica di dettaglio e l’ addestramento nel:
- Utilizzo delle metodiche della progettazione urbana
- Individuazione ed uso degli elementi generatori e compositivi degli spazi pubblici e degli spazi non edificati
- Coordinamento progettuale, funzionale e dimensionale , con le architetture ed i corpi di fabbrica.
Il modulo didattico di Gestione Urbana fornisce allo studente le nozioni e gli strumenti tecnici e gestionali per l’attuazione del progetto urbanistico alla scala del piano particolareggiato.
Saranno analizzati casi studio di piani particolareggiati realizzati in Italia e all’estero, ponendo l’attenzione su:
- Rapporto con il piano regolatore generale e inserimento nel contesto urbano
- Criteri progettuali, dimensionali e morfologici, che guidano la progettazione degli spazi e l’organizzazione delle funzioni
- Elaborati necessari per una corretta progettazione ruolo e compiti del soggetto pubblico attuatore, confronto con altri paesi.
Prerequisiti:
Possedere conoscenze di base, facenti parte del bagaglio culturale del singolo studente, di nozioni acquisite attraverso i corsi precedenti (propedeutici al laboratorio), consentirà di affrontare le tematiche proposte dal corso; verranno comunque colmate, anche su richiesta, le eventuali lacune presenti in conseguenza del costante affiancamento della docenza (progettazione assistita in aula con lezioni integrative opportune.
Conoscenza della legislazione nazionale e delle principali legislazioni regionali.
Conoscenza dei contenuti e delle procedure relative ai piani urbanistici comunali.
Conoscenza degli strumenti urbanistici generali e della legislazione che guida e regola la pianificazione della città.
Metodi Didattici
Il laboratorio si basa sulla progettazione assistita in aula, con illustrazione di casi studio tramite comunicazioni in aula e visite guidate.
Saranno svolte comunicazioni di aggiornamento disciplinare sugli strumenti e sulle metodiche di progettazione urbanistica e gestione urbana e visite di studio guidate ad alcuni piani particolareggiati realizzati.
Si prevede l’utilizzo di un forum collettivo in cui registrarsi destinato alle comunicazioni a distanza e allo scambio di informazioni e materiale didattico.
Il Laboratorio può essere frequentato /seguito anche “a distanza”, tramite Forum esclusivo.
Modalità di verifica apprendimento
Progettazione assistita di un piano particolareggiato completo.
Il progetto spazia dall’inquadramento ambientale e infrastrutturale nella città fino al di progetto urbano di dettaglio e con indicazioni delle tipologie architettoniche e degli assetti attuativi definitivi di tutti gli spazi.
Gli ambiti di studio dell’esperienza urbanistica riguardano tutte quella aree in stretto contatto con l’acqua che si presenta sotto qualsiasi forma, rispondendo a problematiche relative ai rapporti tra la terra ed il suo proseguire ed inserirsi nel mare ( o acque in genere).
L’area di studio sarà presentata e individuata in aula e sarà oggetto, ove possibile, di visita guidata ovvero di documentazione fotografica a cura dello studente proponente.
Saranno svolte valutazioni settimanali e mensili, con suddivisione della didattica in tre fasi:
- Lezioni ed esercitazioni
- Redazione della bozza di progetto entro il mese di marzo
- Successive scadenze fino alla valutazione finale conseguente.
La cattedra garantisce la possibilità di concludere la progettazione, con pre-esame e valutazione, entro il mese di maggio , da perfezionare in esame nella prima sessione di giugno 2015.
Durata del corso da Settembre a Maggio.
Testi di riferimento:
- Edoardo Salzano, “Ma dove vivi ? La città raccontata” Ed. Corte del Fontego, Venezia 2007
- Valeria Erba, “ L’attuazione dei piani urbanistici”, Edizioni delle Autonomie, Roma 1977 (presso la Biblioteca del DUPT, Via MIcheli 2 Firenze);
- Manlio Marchetta, “La progettazione della città portuale”, Edizioni Firenze University Press, Firenze 2004.
- Articoli estratti da riviste di urbanistica italiane e internazionali saranno comunicati durante le lezioni in relazione ai casi studio presentati.
Elenco elaborati esame finale LAB.URBANISTICA I
Prof. M. Marchetta
Lo studente è invitato a predisporre gli elaborati di seguito elencati ai fini del presente esame di Laboratorio di urbanistica I.
Ciascuno studente dovrà inoltre presentarsi all’esame con un proprio progetto e non con un progetto di gruppo.
− Relazione di studio sul settore urbano dello stato attuale, corredata da campagna fotografica;
− Planimetrie di progetto alla scala 1:5.000 comprensiva delle connessioni funzionali delle mobilità rispetto all’esterno;
− Planimetrie alla scala 1:2,000 con approfondimento alla scala 1:1.000 di una porzione significativa del progetto relative a:
(NOTA!!! Non si tratta di un semplice ingrandimento!!!)
o Attività interrate
o Attività a livello terreno
o Attività al piano di vita quotidiana
o Livello delle coperture
− Profili regolatori redatti in tutte le scale;
(NOTA!!! I profili devono essere redatti nel maggior numero possibile, facendo ben attenzione a non ridurli a semplici ingrandimenti delle differenti scale, ma devono essere rappresentativi della idea di progetto!!!)
− Dettagli (schizzi, assonometrie, ecc.);
− Tipologie edilizie alla scala 1:500;
− Relazione illustrativa del progetto;
(NOTA!!! Tale relazione deve essere molto dettagliata, ai fini di descrivere il progetto in ogni sia parte!!!)
− CD contente tutti gli elaborati sopra indicati e qualsiasi altro elaborato che sarà presentato in sede di esame da considerarsi in aggiunta a quelli sopra menzionati.