L’urbanistica e i suoi presupposti
- Problematiche alla base della necessità di disciplinare le azioni di intervento nel territorio e negli insediamenti.
- La risposta alle problematiche attraverso regolamenti e piani; i principali riferimenti storici.
- Natura e caratteristiche della norma urbanistica; soggetti e strumenti per la sua formazione e attuazione.
L’urbanistica nel nostro paese e i suoi strumenti
- Il quadro evolutivo della disciplina urbanistica dal dopoguerra in relazione agli avvenimenti e in risposta, tec-nica e giuridica, al mutare dei problemi e della cultura.
- Gli strumenti di pianificazione alle varie scale: contenuti ed evoluzione; disegno delle previsioni in relazione alla problematica del tempo. Gli strumenti di controllo dell’attività edilizia.
- La pianificazione generale.
- I limiti tecnico giuridici all’attività di pianificazione; relazione del piano con i vincoli e con le problematiche di settore (paesaggio, difesa del suolo, protezione della natura).
- L’urbanistica come materia delegata alle regioni: la tematica ambientale e la sostenibilità. Il contributo specifi-co della Regione Toscana.
- Le problematiche della pianificazione oggi; il governo del territorio e i recenti strumenti urbanistici.
Il dispositivo tecnico e il disegno del piano
- Il dispositivo tecnico del piano; caratteristiche della norma urbanistica.
- Il piano in relazione ai problemi posti dal territorio inteso come sistema; rapporto del piano con le aree di ga-ranzia ambientale, della produzione agricola e destinati agli insediamenti, ai servizi e alle infrastrutture.
- Le garanzie di sostenibilità: la norma strutturale di garanzia e quella operativa gestionale..
Contenuto del corso - Cognomi E-M
L’evoluzione della disciplina urbanistica attraverso l’analisi dei principali piani urbanistici elaborati in Italia dall’Unità ad oggi
Contenuto del corso - Cognomi N-Z
Il corso affronta un percorso sul “fondamento” dell’urbanistica con l’intento di orientare gli studenti alla conoscenza della teoria e della strumentazione progettuale sulla città. Articolato in lezioni sull’evoluzione della disciplina è composto anche da seminari su tematiche specifiche volti a verificare la capacità di analisi, di valutazione e d’interpretazione dello spazio.
Fondamentali
1 - Edoardo Salzano, Fondamenti di urbanistica. La storia e la norma, Laterza, Bari 2003.
2 - Ian L. McHarg, Progettare con la natura, F. Muzzio ed., Padova 1989.
3 - Leonardo Benevolo, Le origini dell’urbanistica moderna, Laterza, Bari 1978.
4 - Aldo Fiale, Compendio di diritto urbanistico, Edizioni Simone, Napoli 2010
Di consultazione su argomenti specifici
5 - H Bernoulli, La città e il suolo urbano, Corte del Fontego, Venezia 2006.
6 - Carlo Natali, L’analisi delle risorse nella formazione del piano strutturale, Ed. Alinea, Firenze 2004.
7 - A. Magnaghi, Il progetto locale, Bollati Boringhieri, Torino 2000.
8 - F. Steiner, Costruire il paesaggio: un approccio ecologico alla pianificazione del territorio, McGraw-Hill Libri Italia. Milano 1994.
9 - Patrizia Gabellini, Tecniche urbanistiche, Carocci, Roma 2001.
10 - L. Spagnoli, Storia dell’urbanistica moderna (2°vol.), Zanichelli, Milano 2012.
11 - Un testo di legislazione urbanistica.
Bibliografia di approfondimento degli specifici argomenti sarà fornita durante lo svolgimento del corso.
1. 150 di urbanistica in Italia (dispense del corso)
2. Mancuso F., Le vicende dello zoning, Il Saggiatore, 1978
3. Giovannoni G., Vecchie città e edilizia nuova, Città studi, 1995
4. Sitte C., L’arte di costruire le città, Jaca Book
5. Zucconi G., La città contesa, Jaca Book, 1999
6. Gabellini P., Il disegno urbanistico, Carocci, 1999
7. Campos Venuti G., Cinquant’anni di urbanistica in Italia: 1942 – 1992, Laterza 1993
8. Gabellini P., Di Biagi P., Urbanisti italiani, Laterza, 1992
9. Aymonino C., Lo studio dei fenomeni urbani, Officina, 1977
10. Rossi A., L’architettura della città, Marsilio 1966
11. Gregotti V., Il territorio dell’architettura, Feltrinelli, 1993
12. Insolera I., Roma moderna, Einaudi, 1962
Baldeschi P., Dalla razionalità all’identità, Alinea, Firenze 2002
Calabi D., Storia dell’urbanistica europea, Mondadori, Milano 2004
Cusmano M. G., La città e il suo racconto, Le Lettere, Firenze 2013
De Biagi P. (a cura), I classici dell’urbanistica moderna, Donzelli, Roma 2002
Gabellini P., Tecniche urbanistiche, Carrocci, Roma 2001
Iacomoni A., Lo spazio dei rapporti, Compositori, Bologna 2011
Rossi A., L’architettura della città, CittàStudi, Milano 1995
Salzano E., Fondamenti di Urbanistica, Laterza, Roma-Bari 2003
Secchi B., Prima lezione di urbanistica, Laterza, Roma-Bari 2000
Obiettivi Formativi - Cognomi A-D
Alla base della disciplina urbanistica è la consapevolezza che la limitazione delle possibilità individuali di modificare il soprasuolo a favore dei pubblici poteri consente di perseguire un maggiore bene collettivo. I metodi e gli strumenti per il suo conseguimento sono vari e dipendono dalle differenti culture maturate dalle comunità nei tempi e luoghi diversi.
Partendo dalle problematiche che hanno determinato e determinano la necessità di disciplinare le azioni umane negli insediamenti e nel territorio, il percorso formativo è orientato a fornire agli studenti le basi teoriche concettuali, con i necessari riferimenti storici, e le nozioni fondamentali connesse alla disciplina urbanistica e alle modalità con cui questa può rispondere alle istanze nelle varie situazioni contestuali attraverso gli strumenti e i metodi che le sono propri.
Strumenti e metodi sono strettamente connessi agli obiettivi che dinamicamente si rapportano nei tempi e nei luoghi alle istanze espresse dalla collettività e dalle sue istituzioni in termini di “bene comune”.
Il corso intende mettere in grado lo studente di affrontare con le necessarie conoscenze di base e un primo apparato critico le varie problematiche territoriali e urbane nel contesto temporale attuale. Trattandosi di disciplina progettuale, questo comporta sia una formazione teorica, che una sia pur contenuta sperimentazione applicativa in parti di territorio opportunamente scelte comprendenti un piccolo centro abitato.
Risultati attesi del corso dovrebbero essere la comprensione dei principi fondamentali dell’urbanistica e la consapevo-lezza del rapporto dinamico e sempre cogente della disciplina con i problemi, che comporta la necessità di un continuo affinamento del suo impianto di contenuto, di metodo, di strumenti tecnico legislativi e di relazione con i soggetti coinvolti.
Obiettivi Formativi - Cognomi E-M
L'analisi urbana e territoriale si è alimentata negli ultimi anni dei contributi di molteplici settori disciplinari: le scienze regionali, la geografia, la sociologia, l'economia urbana, la morfologia dei sistemi insediativi, la tipologia delle strutture edilizie. La disomogeneità delle tecniche di indagine relative ai settori sopracitati ha finora impedito di fissare entro una struttura codificata i diversi saperi cui rimanda lo studio della città e del territorio. Obiettivo del corso diventa allora, non tanto quello di proporre i metodi dell'analisi urbana entro una cornice di apparente sistematicità, quanto quello di verificare le forme empiriche che lo studio della città ha assunto sia nella redazione di alcuni piani urbanistici, sia nell'elaborazione di alcuni grandi progetti urbani.
Obiettivi Formativi - Cognomi N-Z
Il corso si propone di avviare lo studente alle conoscenze di base della teoria e della strumentazione disciplinare, delineando un’indagine sulla tecnica e sul senso del fare urbanistica. Viene proposta una rivisitazione critica dei contenuti, sia teorici sia operativi, al fine di sviluppare le capacità di individuare, definire e coordinare la progettazione nella città e nel territorio: ricercandone una dignità culturale e una legittimità disciplinare.
Prerequisiti - Cognomi A-D
La frequenza al corso non ha prerequisiti ed è libera.
Per l'ammissione all'esame occorre:
a) aver sostenuto l'esame di Analisi del territorio e degli insediamenti del 1° anno;
b) aver confermato l’iscrizione al corso con la compilazione della scheda personale;
c) aver fatto le esercitazioni obbligatorie previste nel programma di corso;
d) presentarsi al preesame di ammissione all'esame con gli elaborati scritti e grafici dell'esercitazione semestrale completi in ogni loro parte.
Prerequisiti - Cognomi N-Z
Nessuno
Metodi Didattici - Cognomi A-D
L’organizzazione della didattica è mirata a che il processo di formazione e di sperimentazione necessario per sostenere l’esame avvenga in prevalenza durante lo svolgimento del corso.
Il corso è articolato in cicli di lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, eventuali revisioni collettive e discussioni.
a) Le lezioni teoriche sono finalizzate ad evidenziare le problematiche e i contenuti della disciplina, anche nella loro recente evoluzione, e a fornire gli strumenti tecnico-concettuali e metodologici necessari all’esercitazione progettuale.
b) Le esercitazioni (programma specifico) sono obbligatorie e sono finalizzate ad addestrare gli studenti all’applicazione di alcuni strumenti disciplinari specifici e allo studio di una proposta progettuale nell’ambito della pianificazione generale da applicarsi in aree preventivamente concordate con il docente. Saranno svolte in aula esercitazioni applicative in ex tempore, che costituiranno anch’esse materiale di valutazione.
c) La discussione programmata ha lo scopo di dibattere e, eventualmente, chiarire i contenuti e problematiche emergenti dal corso e dalle esercitazioni.
Metodi Didattici - Cognomi E-M
La didattica si svolge attraverso comunicazioni a carattere tematico e l’esposizione di singoli piani seguite da seminari di discussione. La frequenza alle lezioni è fortemente raccomandata.
Metodi Didattici - Cognomi N-Z
Il corso sarà focalizzato su lezioni teoriche - estese all’intera sua durata e di cui si consiglia la frequenza - seminari su tematiche specifiche, esercitazioni - volte a verificare la capacità di analisi, valutazione e interpretazione - su campioni da svolgersi in aula e ricerche applicate su temi concordati. Allo studente verrà richiesta un’esperienza progettuale definita con il docente, su uno dei temi illustrati nelle lezioni e su un campione urbano o territoriale specifico.
Altre Informazioni - Cognomi A-D
Iscrizione al corso
Gli studenti del corso di laurea in Architettura quinquennale c.u. afferiscono al corso secondo le iniziali alfabetiche del loro cognome. Sono tuttavia consentiti trasferimenti di corso secondo le modalità definite per tutto il corso di laurea.
Possono altresì iscriversi al corso studenti afferenti ad altri corsi di laurea che abbiano inserito tale insegnamento nel proprio piano di studi e studenti Erasmus. Essi possono iscriversi senza obbligo di iniziale alfabetica.
Per evidenti ragioni organizzative per tutti gli studenti occorre una conferma nominativa di iscrizione, che avverrà con la partecipazione alla prima esercitazione obbligatoria e con la compilazione della scheda individuale di corso; nella stessa scheda è indicato anche il tema oggetto dell’esercitazione semestrale e sono specificati i componenti del gruppo di studio (se formato da più di una persona). I dati sono strettamente riservati e finalizzati ad uso esclusivo del corso.
Frequenza
La frequenza non è obbligatoria, anche se consigliata. Durante le lezioni sarà comunque fatto un accertamento di fre-quenza per ragioni di monitoraggio dell’andamento del corso non incidente sulla valutazione di profitto.
Altre Informazioni - Cognomi N-Z
Nessuna
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi A-D
Per gli studenti afferenti al corso di laurea in Architettura quinquennale c.u. l'esame, anche nel caso di esercitazione in gruppo di due o tre persone, è individuale e verterà sugli argomenti trattati nelle lezioni approfonditi nella bibliografia formativa, sulle esercitazioni ex tempore e sull’esercitazione progettuale semestrale prodotta in gruppo.
Per gli studenti afferenti ad altri corsi di laurea e al programma Erasmus l’esame è individuale. Il programma d’esame sarà concordato con il docente e, normalmente, consisterà in una relazione di non più di 10 cartelle (completa di note di riferimento e bibliografia), quale approfondimento di uno degli argomenti trattati nel corso o nella bibliografia di base, e una prova orale, che verterà sulle tematiche delle lezioni e sul contenuto di alcuni libri (o parti di essi) della bibliografia. Il materiale elaborato dovrà essere presentato al preesame.
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi E-M
Colloqui intermedi e esame finale
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi N-Z
Allo scopo di sviluppare la comprensione del luogo, ai fini della trasformazione della città e nel territorio, è prevista un’esperienza progettuale (con relativa analisi del contesto) su un tessuto urbano o territoriale specifico. Gli elaborati grafici di analisi e di progetto, assieme alla prova orale, costituiscono il corpus documentario per la valutazione dello studente.
Programma del corso - Cognomi A-D
PROGRAMMA DELLE ESERCITAZIONI
1. Obiettivi delle esercitazioni
Le esercitazioni previste nel corso sono obbligatorie e sono finalizzate ad addestrare gli studenti all’acquisizione del linguaggio dell’urbanistica attraverso specifiche applicazioni concernenti alcuni strumenti disciplinari (esercitazioni obbligatorie in aula) e allo studio di una proposta progettuale nell’ambito della pianificazione generale da applicarsi in aree preventivamente concordate con il docente.
Sia l’esercitazione sul territorio scelto che quelle da fare in ex tempore in aula costituiranno materiale di valutazione in sede d’esame.
Alla base dell’esercitazione nel territorio scelto è il concetto della sostenibilità delle scelte di pianificazione che, oppor-tunamente inquadrate in un contesto più generale che non potrà essere ulteriormente approfondito, interesseranno preva-lentemente l’assetto di un piccolo centro abitato.
Il piano urbanistico è un atto amministrativo; ad esso è affidato il compito di decidere gli usi e le trasformazioni del territorio di una comunità, previa una sua precisa conoscenza e altrettanto precisi obiettivi programmatici, che orientano contenuti e metodologia dello stesso momento conoscitivo. Nel piano si depositano le regole che i membri della comu-nità (cittadini e suoi rappresentanti eletti) si danno per perseguire uno sviluppo sostenibile, che garantisca cioè al tempo stesso la tutela e l’uso delle risorse in modo da soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la possibilità per le generazioni future di poterle usare con le stesse opportunità.
Il complesso di regole che la comunità deposita nel piano urbanistico presuppone la consapevolezza che:
1. “qualsiasi luogo è la somma di processi storici, fisici e biologici; che questi sono dinamici; che costituiscono (per motivi diversi) dei valori sociali; che ogni area è intrinsecamente adatta a certi usi del suolo, e infine che cer-te aree si prestano ad usi del suolo multipli” (I. McHarg);
2. quando si trasforma un luogo si crea qualcosa di nuovo, ma si perde per sempre quello che c’era prima;
3. il mercato e le sue regole non aggiustano le cose da sé nel tempo: il mercato ha fine diversi da quelli del bene comune e le trasformazioni del suolo per il bene comune devono essere perseguite con azioni a quello finalizzate.
2. La scelta dei temi per l’esercitazione semestrale
Ciascun gruppo (composto da una a tre persone) dovrà scegliere un comune nel quale svolgere l’esercitazione.
Il comune dovrà essere dotato di cartografia aerofotogrammetria in scala 1:10.000 e 1:2000 per il centro abitato.
Per lo studio del centro abitato la cartografia aerofotogrammetrica 1:2000 potrà essere integrata da quella catastale.
Nel caso in cui gli studenti non siano in grado di proporre un tema, il docente ne assegnerà uno nell’ambito della Re-gione Toscana, in zona servita da mezzo di trasporto pubblico.
3. Elaborati dell’esercitazione semestrale
L’esercitazione si articola in elaborati scritti e grafici da organizzare in tavole di formato A2 (59,4x42) o A3 (42x29,7); in questi dovranno essere restituiti il quadro conoscitivo essenziale dello stato di fatto, nel quale saranno messi a frutto contenuti e metodologie apprese nel corso di Analisi del territorio e degli insediamenti, e sarà elaborata una piccola porzione di progetto di piano urbanistico limitata al piccolo centro abitato e alle sue immediate aree esterne secondo la metodologia proposta dal corso. Nella stampa i grafici dovranno essere opportunamente ridotti di scala per rientrare in quelle indicate.
1 – Inquadramento del contesto del centro abitato:
Dovrà essere sviluppato in due scale e comprenderà:
1a) - Inquadramento territoriale: dovrà prendere in considerazione i tratti principali caratterizzanti il contesto fisico-ambientale e funzionale nel quale è localizzato il piccolo centro abitato scelto e che interagiscono con le problematiche della pianificazione. Esso potrà essere espresso in una o due tavole comprendenti due grafici: uno in scala territoriale (1:50.000 o similare a del tema scelto edella disponibilità di cartografia), l’altro in scala 1:10.000.
Il primo è finalizzato a ricostruire la fondamentale organizzazione del territorio di area vasta nel quale è situato il co-mune scelto e le sue principali caratteristiche fisiche. A seconda del territorio può comprendere in particolare:
- 3-4 fasce altimetriche che evidenzino i tratti principali del contesto fisico: aree di fondovalle, di versante, di crinale ed eventuali altre variazioni significative della morfologia fisica;
- l’idrografia principale;
- la principale rete infrastrutturale (strade, ferrovie e, eventualmente, porti e aeroporti) con i relativi nodi e punti di interscambio, classificata per tipologia e per importanza;
- la localizzazione dei principali servizi territoriali di interesse sovracomunale dell’istruzione, ospedalieri, culturali, sportivi e del tempo libero, tecnologici, ecc..
- centri abitati classificati per fasce di importanza collegati dalla stessa rete infrastrutturale.
1b) – Inquadramento locale: Il secondo grafico è finalizzato a comprendere la relazione fra l’uso del territorio scelto, urbanizzato e non, e la fondamentale problematica connessa alle sue caratteristiche fisiografiche e ambientali con parti-colare riferimento alle sue limitazioni fisiche. In particolare contiene la sintetica individuazione del contesto ambientale (boschi e continuità vegetazionali, corsi d’acqua, ecc.) e umano (aree agricole, centri abitati o produttivi, cave, ecc.), oltreché i principali elementi di relazione funzionale (strade, ferrovie, ecc.) e le principali limitazioni fisiche che ne condizionano, e ne hanno condizionato, assetto ed evoluzione: principali litologie del suolo, alte pendenze (>35%), suoli instabili, aree interessate da esondazioni fluviali). Potranno essere indicate anche le sistemazioni e opere finalizza-te a limitare gli effetti negativi: terrazzamenti, casse di espansione fluviale e altre eventuali sistemazioni idrauliche, ecc.. Può essere eseguito come carta d’incrocio dei vari parametri, curandone la leggibilità.
2 – Carta dei vincoli in scala 1:10.000:
Carta dei vincoli giuridici e delle prescrizioni da atti sovraordinati e di settore: la carta è volta all’individuazione e alla rappresentazione dei vincoli disposti per via legislativa (ricognitivi e conformativi) e urbanistici definiti da piano sovraordinato (PIT regionale, PTC provinciale e Piano di bacino), che la pianificazione comunale deve necessariamente recepire. Le scelte strategiche del piano ne dovranno tenere conto e dovranno essere con essi compatibili. La carta si costruisce organizzando la legenda per tipologia di vincolo e rendendo espliciti territorialmente per ciascuno di essi le limitazioni all’uso delle risorse presenti sul territorio, esplicitandone oggetto, riferimento a provvedimenti legislativi o a piani, contenuti del vincolo, effetti che produce. Le fonti sono: gli stessi provvedimenti legislativi per i vincoli confor-mativi, i provvedimenti di individuazione dei beni e territori interessati per quelli ricognitivi, i piani sovraordinati e di settore per quelli urbanistici. Fermo restando quanto sopra specificato, potranno essere consultati anche gli strumenti di pianificazione locale, tenendo conto che potranno contenere errori e inesattezze e che, spesso, in essi non sono eviden-ziate e distinte natura e origini dei vincoli descritti.
3 – Carte di quadro conoscitivo sul centro abitato in scala 1:2.000:
Devono essere elaborate attraverso le normali fonti di analisi, di cui fondamentali sono quelle dirette. Di grande suppor-to potranno essere le riprese computerizzate satellitari con le relative visioni a terra.
In ciascuno elaborato potrà essere montata una breve tabella contenente la sintesi delle criticità (negatività) e delle sen-sibilità (positività) emergenti da ogni specifica analisi, tenendo conto che l’incrocio delle tre carte ne faranno emergere altre. Queste costituiranno parte fondamentale della domanda.
3a) - Organizzazione funzionale e criticità in atto: per l’esecuzione si dovrà procedere al preventivo riconoscimento dei lotti (minima entità urbanistica) sui quali insiste l’edificazione, utile anche per le carte successive. Per questo, oltre l’uso dei segni di delimitazione del suolo contenuti nella carta aerofotogrammetria, occorre procedere all’incrocio di questa con la mappa catastale, tenendo conto della diversità delle due fonti. La carta dell’organizzazione funzionale dovrà chiarire quali e come sono localizzate le funzioni nel centro abitato, le relazioni con il suo immediato contesto esterno e, conseguentemente, il ruolo che esso svolge nel territorio. Nella tavola le categorie dovranno essere razional-mente organizzate in modo da distinguere in una legenda ad “albero” le aree, edificate o non, a destinazione pubblica e a funzioni riconosciute di interesse collettivo, quelle a carattere privato, per le attività economiche e quelle a funzioni miste. Dovranno essere individuati e classificati inoltre tutti gli usi marginali non riferibili alle precedenti categorie, in condizione di degrado funzionale, di abbandono e di criticità. Le fonti principali, oltre la cartografia e le eventuali foto aeree, sono quelle dirette.
3b) - Evoluzione e stratificazione delle strutture urbanistiche:Le analisi sull’evoluzione dell’assetto urbano tendono ad evidenziare la dinamica delle trasformazioni umane, di cui quelle dei centri abitati sono certamente le più vistose. Esse tendono a chiarire come l'assetto attuale sia un momento di passaggio da uno passato ad uno futuro. Dovrebbe essere inoltre il momento di conoscenza principale per chiarire il significato storico dei “segni” costruiti esistenti e dei tessuti urbanistici, formatisi sulla base di regole condivise e processi consapevoli oppure dietro la spinta di forze incon-trollate. Con questa carta dovranno essere ricostruite: a) le tappe fondamentali dello sviluppo urbanistico, b) la stratifi-cazione delle varie strutture urbanistiche sviluppatesi nel tempo.
- A) Le tappe fondamentali dello sviluppo urbanistico devono essere impostate come sezioni storiche fatte in più periodi successivi ritenuti significativi per lo sviluppo urbano. Per i momenti considerati esse dovranno tendere a chiarire in termini essenziali il rapporto fra la società e il modello di sviluppo urbano corrispondente, comprensivo dei suoi spazi significativi di vita. La ricostruzione, da fare con schemi o su estratti di cartografia in scala ridotta (1:10000 o 1:5000), può basarsi su dati di fonte (cartografici o scritti), su ipotesi da essi deducibili o su studi fatti.
- B) La stratificazione consiste nel riconoscimento nel tessuto attuale delle varie strutture urbanistiche che si sono sviluppate e sovrapposte nel tempo e nella loro certa o ipotetica attendibile datazione. L’analisi dovrà mirare per-tanto a riconoscere i segni dello sviluppo storico del luogo presenti nell’assetto urbanistico attuale. Potranno essere pertanto individuate e datate le strutture urbanistiche esistenti: aree edificate e loro pertinenze, percorsi e altre in-frastrutture, servizi e attrezzature pubbliche, modifiche alle acque superficiali, canalizzazioni artificiali, ecc..
Le fonti principali da consultare, oltre la letteratura storica locale, sono costituite dalla serie storica della cartografia IGM, dalla cartografia catastale degli stati preunitari (Catasto Generale Toscanodello stato lorenese) e di impianto attua-le (1935-36), dalle varie mappe pregeodetiche consultabili (es. Capitani di Parte Guelfa della fine XVI secolo per il Granducato Mediceo) e dalle eventuali iconografie per quanto esistenti.
La tavola può comprendere tutti i passaggi e contenere anche alcune foto o estratti significativi per la comprensione e l’interpretazione dei segni.
3c) - Morfologia e livelli di strutturazione. Con questa analisi si dovranno studiare le regole, che sono alla base della morfologia urbana dell’area edificata scelta. Dovranno essere studiate e individuate pertanto le regole fondamentali di formazione e di sviluppo dell’impianto urbanistico emergenti dall’analisi evolutiva (e dei rapporti funzionali e sociali che esso ha espresso nel tempo) e, ad esso strettamente legate, le diverse componenti degli spazi liberi/in edificati ed edilizie (tipologie insediative), che ne costituiscono la tessitura e le loro aggregazioni in tessuti coerenti. Con l’analisi delle tipologie insediative devono essere individuati e classificati i modelli edificati che la popolazione, nelle sue strati-ficazioni e relazioni sociali ed economiche e nei suoi comportamenti di vita quotidiana, ha espresso nel tempo in rispo-sta alle esigenze di residenza, attività, servizio e relazione sociale, organizzativa e politica. Oltre le parti strutturate potranno essere classificate le aree non strutturate, eterogenee o prive di regole riconoscibili. Le fonti, oltre quelle car-tografiche e le eventuali foto aeree, sono quelle dirette.
4 – Carte di progetto:
4a) - Carta delle invarianti e delle regole per le trasformazioni nel centro abitato. Il passaggio delle comunità nel territorio ha portato alla continua sedimentazione di “segni” materiali, testimonianza della loro civiltà in continua evo-luzione. Tale sedimentazione costituisce nel suo complesso un vero e proprio patrimonio che, per effetto delle specifi-che risorse e dei modi con cui queste sono state utilizzate nel tempo per rispondere ai bisogni della comunità, assumono caratteri specifici e originali, diversi da quelli di ogni altro luogo. I caratteri e gli elementi materiali giunti fino a noi costituiscono in tutto o in parte come “segni resistenti” dell’evoluzione costituiscono i “valori” identitari della comunità attuale, risorse da preservare come segni fisici dell’identità del luogo e come base fondante e durevole per lo sviluppo futuro (invarianti). Oltre elementi singoli (puntuali o lineari) e interi tessuti edificati individuati come “valori” può comprendere anche il patrimonio sociale e quello ambientale connesso al centro abitato (fiumi, boschi, ecc.), essenziale del paesaggio e de’identità locale. Un’adeguata rappresentazione può esprimere più facilmente il significato che si in-tende attribuire a ciascuna risorsa. La carta,attraverso le valutazioni tratte dal quadro conoscitivo, individua inoltre i tessuti e le aree nelle quali si ritengono possibili interventi di modificazione (ampliamenti, ristrutturazioni edilizie pe-santi, nuovi interventi su lotti singoli, ecc.) e quelli in cui sono necessari, o possibili, interventi di trasformazione su aree da riconfigurare totalmente o parzialmente. Potranno in tal caso essere indicate le nuove funzioni compatibili con il contesto.
4b) - Ideogramma di progetto: è uno schema, che deve essere fatto in scala ridotta e deve esprimere sinteticamente le idee guida del progetto di piano per il centro abitato (masterplan). Esso deve rispondere ad alcune dichiarate scelte strategiche. Alcune di esse sono costanti per tutti i temi scelti dagli studenti; altre specifiche sono individuate e adegua-tamente argomentate da ciascun gruppo sulla base delle riflessioni emergenti dai contenuti delle tavole di quadro cono-scitivo e dalla conoscenza diretta dello stesso centro abitato.
Le scelte strategiche costanti per ogni centro abitato sono:
1. lo sviluppo del centro deve essere sostenibile: non deve pertanto prevedere nuove espansioni oltre il suo peri-metro attuale, se non per l’eventuale commisurato adeguamento dei servizi e delle attrezzature collettive e per la ricomposizione ragionata del perimetro urbano stesso;
2. l’organizzazione dei servizi deve essere alla base del disegno di progetto e deve costituire una rete organica, per quanto possibile collegata pedonalmente; di essi il verde urbano è componente essenziale e deve essere, nei limiti del possibile, parte integrante della rete ecologica territoriale;
3. deve essere individuato un “luogo centrale”, riconosciuto come tale dalla popolazione, e tale deve essere con-siderato nel disegno urbano e in relazione alla localizzazione dei servizi; nel caso di una sua riconosciuta debo-lezza, ne potrà essere previsto il potenziamento funzionale/morfologico;
4. non sono di norma da prevedere nuove infrastrutture viarie se non per consentire accessibilità e organicità alla rete dei servizi e al funzionamento interno; l’eventuale traffico di attraversamento del centro abitato si intende drenato a monte; potrà essere potenziata la rete di mobilità dolce (pedonale, ciclabile, aree 30, ecc.);
5. occorre in particolare riconoscere le aree che dovranno, o potranno, essere oggetto di riqualificazione urbana, che nel lungo periodo potranno assumere rilevanza strategica;
6. gli elementi naturali eventualmente presenti (corsi d’acqua, boschi e altro), in genere trascurati dalla pianifica-zione e/o nella comune considerazione, devono essere pensati quali opportunità e potranno essere integrati nel complessivo disegno urbano.
4c) - Carta di piano urbanistico operativo di dettaglio (scala 1:2000); Attraverso questa carta ciascun gruppo svilup-perà in termini di piano urbanistico operativo le previsioni relative a una porzione del centro abitato che sviluppa nel dettaglio urbanistico le previsioni strategiche contenute nell’ideogramma di progetto, quale porzione della fase operati-va del governo del territorio (regolamento urbanistico della LR 1/05). E’ con questo elaborato del piano comunale che si forma lo stato di diritto dei suoli. Tale fase dovrà essere espressa sotto forma di “zonizzazione”, intendendo con tale termine l’articolazione in aree (da estese a singoli componenti urbanistiche) a ciascuna delle quali si deve pensare asso-ciata una norma per l’attuazione delle previsioni. L’articolazione delle zone, ordinate organicamente nella legenda, dovrà essere compatibile con quanto previsto nella tavola delle invarianti e delle “regole”.
N.B.: Le tavole 4b e 4c possono essere fatte in unico elaborato.
- Progetto di norma: di una sola zona residenziale prevista nella porzione di piano operativo di progetto 1:2.000 (elaborato 4c) con possibilità di modifiche (ristrutturazioni edilizie pesanti, ampliamenti edifici esistenti, nuova co-struzione in singoli lotti inedificati) o di trasformazione, caratterizzata da omogeneità di scelta progettuale, dovrà essere studiata la norma urbanistica atta a definire le prescrizioni per l’attuazione delle previsioni. La norma dovrà essere articolata nei seguenti punti (indispensabili per essere in grado di “normare”): titolo della zona, oggetto, fun-zioni compatibili (o prescritte), interventi ammissibili (o prescritti), prescrizioni per gli interventi, strumento/i di at-tuazione, altre prescrizioni.
- Relazione illustrativa argomentativa sul percorso seguito e sulle ragioni a sostegno delle scelte alla base del pro-getto di piano (max. 10 cartelle A4): caratteri principali dello stato di fatto del centro abitato nella sua struttura fisi-ca e organizzativa e in riferimento al suo specifico contesto, problemi ed esigenze emersi, logica delle scelte pro-gettuali complessive e di dettaglio, eventuali indirizzi per la parte operativa.
5. Le esercitazioni obbligatorie in aula
Hanno la finalità di insegnare elaborazioni tecniche specifiche e saranno svolte in aula su scheda prestampata fornita dal corso nelle date indicate nella programmazione del corso.
Per lo svolgimento delle esercitazioni occorre portare alcuni pastelli colorati e alcuni fogli A4 per appunti e, per la se-conda, calcolatrice tascabile e un doppio decimetro.
Prima esercitazione obbligatoria
Verterà sulla lettura e interpretazione della carta topografica e della struttura morfologica di un piccolo centro abitato rappresentato su scheda fornita dal corso.
Seconda esercitazione obbligatoria
Verterà sui contenuti del D.M. 2.04.1968 n. 1444 e consisterà nella risoluzione di un problema sulla relazione fra il carico urbanistico di un insediamento esistente o previsto rappresentato su una scheda fornita dal corso e il dimensio-namento minimo necessario per i servizi. Il tema potrà riguardare una problematica di previsione o una di verifica di una situazione esistente.
L’esercitazione può essere fatta anche sul centro abitato scelto. In tal caso gli studenti dovranno presentarsi in aula con una riduzione in scala 1:5000 della carta del centro abitato con l’individuazione dei servizi esistenti.
Programma del corso - Cognomi N-Z
Università degli Studi di Firenze
Corso di Laurea in Architettura (Classe LM4cu)
Fondamenti di Urbanistica
Corso C - Prof. Andrea IACOMONI
Anno Accademico 2014/2015
Programma del corso
1.Problematiche ed obiettivi
Il corso si propone di avviare lo studente alle conoscenze di base della teoria e della strumentazione disciplinare, delineando un’indagine sulla tecnica e sul senso del fare urbanistico. Viene proposta una rivisitazione critica dei contenuti, sia teorici sia operativi, al fine di sviluppare le capacità di individuare, definire e coordinare la progettazione nella città e nel territorio: ricercandone una dignità culturale e una legittimità disciplinare.
2.Argomenti trattati
Da tali premesse saranno fornite le conoscenze di base sui metodi, le tecniche, gli strumenti, i riferimenti normativi ed istituzionali, oltre all’individuazione dei contenuti che sarà una costruzione di idee e di ipotesi di progetto. Si riporta di seguito una sintesi dei temi:
-Finalità della disciplina: l’urbanistica e i suoi presupposti. Collocazione culturale e professionale. Nascita dell’urbanistica, significato, concetto di luogo, spazio, dimensione.
-Contenuti tecnici e metodologici. La normativa e il disegno del piano. Evoluzione normativa in Italia e in Toscana. Esempi di piani e letture cartografiche.
-Formazione e sviluppo della città. La città storica. La città ottocentesca. Le origini dell’urbanistica moderna.
-Caratteristiche del piano e livelli di strumenti, PIT, PRG, Piani Attuativi. Le carte di base e di settore.
-Piano urbanistico e progetto. Alcuni concetti sulle trasformazioni: dal funzionalismo al contestualismo.
-Materiali per il progetto urbano. I temi della città consolidata e contemporanea. Il concetto di margine. Il paesaggio e le infrastrutture. Lo spazio pubblico.
3.Modalità della didattica
Il corso sarà focalizzato su lezioni teoriche - estese all’intera sua durata e di cui si consiglia la frequenza - seminari su tematiche specifiche, esercitazioni - volte a verificare la capacità di analisi, valutazione e interpretazione - su campioni da svolgersi in aula e ricerche applicate su temi concordati. Allo studente verrà richiesta un’esperienza progettuale definita con il docente, su uno dei temi illustrati nelle lezioni e su un campione urbano o territoriale specifico.
4.Modalità d’esame
Alla conclusione del corso sarà richiesto un elaborato grafico e uno analitico sul lavoro svolto. La valutazione sarà effettuata sulla base della discussione dei temi trattati nelle lezioni e nei seminari, sulla valutazione delle esercitazioni e sul lavoro progettuale prodotto.
5.Bibliografia
Baldeschi P., Dalla razionalità all’identità, Alinea, Firenze 2002
Calabi D., Storia dell’urbanistica europea, Mondadori, Milano 2004
Cusmano M. G., La città e il suo racconto, Le Lettere, Firenze 2013
De Biagi P. (a cura), I classici dell’urbanistica moderna, Donzelli, Roma 2002
Gabellini P., Tecniche urbanistiche, Carrocci, Roma 2001
Iacomoni A., Lo spazio dei rapporti, Compositori, Bologna 2011
Rossi A., L’architettura della città, CittàStudi, Milano 1995
Salzano E., Fondamenti di Urbanistica, Laterza, Roma-Bari 2003
Secchi B., Prima lezione di urbanistica, Laterza, Roma-Bari 2000
Ulteriore letteratura di approfondimento dei specifici temi trattati sarà fornita nel corso delle lezioni.
6.Riferimenti
Durata del corso: I° semestre – 23 settembre 2014 / 9 gennaio 2015
Orario: martedì: 8.45 – 10.45 aula 3 Santa Verdiana
giovedì: 8.45 – 10.45 aula 19 Santa Verdiana – ore 11.00/13.00 revisioni (aula docenti sv)
venerdì: 10.45 – 12.45 aula 19 Santa Verdiana
Il docente è reperibile all’indirizzo di posta elettronica andrea.iacomoni@unifi.it