Interrogarsi sul significato del concetto di tipo in architettura significa interrogarsi sulla natura stessa dell’opera di architettura.
È un passaggio fondamentale ed obbligato per poter definire la disciplina e costruire una teoria su cui fondare la progettazione e la composizione architettonica.
Lo stesso linguaggio riconosce il concetto di tipo: nominare un’architettura, darle un nome, implica l’esistenza di un’intera categoria di oggetti simili e con caratteri distributivi, costruttivi e formali comuni.
A fronte di una di una progressiva frammentazione della città e degli edifici, che pare non conservare altri legami con la disciplina tradizionale se non quelli che reggono le immagini di una memoria storica sempre più lontana, comprendere il senso di questi caratteri è ancora utile per capire il senso di un’ architettura.
Un’opera non può mai essere considerata come un fatto unico e isolato in quanto la sua vita si diffonde e si manifesta in altre opere grazie alla condizione specifica dell’architettura, che comporta una catena di fatti solidali, definiti da una medesima struttura logica e formale.
Il riconoscimento di tali sottili meccanismi di relazione può avvenire soltanto attraverso un’interpretazione tipologica e costruttiva che trascenda le apparenze e il mondo delle immagini e consenta il passaggio da una forma intesa come Gestalt a una forma intesa come éidos, come essenza interna costitutiva di un oggetto.
Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, Dictionnaire historique d'architecture, contenant dans son plan les notions historiques, descriptives, archéologiques, biographiques, théoriques, didactiques et pratiques de cet art, Librairie d’Adrien Le Clère et C.ie, Parigi, 1832, vol. II voce Type, p. 630.
Per la traduzione italiana cfr.:
Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, Dizionario storico di architettura. Le voci teoriche, a cura di V. Farinati, G. Teyssot, Marsilio, Venezia 1985, voce Tipo.
Aldo Rossi, Contributo al problema dei rapporti tra tipologia edilizia e morfologia urbana, ILSES, Milano 1964, ora in: A. Rossi, Scritti scelti sull’architettura e la città, CLUP, Milano 1975, pp. 253-260.
Aldo Rossi, Considerazioni sulla tipologia edilizia e la morfologia urbana, in: IUAV, Aspetti e problemi della tipologia edilizia, Documenti del corso di caratteri distributivi degli edifici. Anno accademico 1963-1964, Editrice Cluva, Venezia 1964, pp.15-32, ora in: A. Rossi, Scritti scelti sull’architettura e la città, CLUP, Milano 1975, pp. 209-225.
Giulio Carlo Argan, Sul concetto di tipologia architettonica, in Id., Progetto e destino, Il Saggiatore, Milano 1965, pp.75-81.
Aldo Rossi, Tipologia, manualistica e architettura, in IUAV, Rapporti tra la morfologia urbana e la tipologia edilizia, Documenti del corso di caratteri distributivi degli edifici. Anno accademico 1965-1966, Editrice Cluva, Venezia 1966, pp.67-82.
Vittorio Gregotti, Tipo uso significato, in Id., Il territorio dell’architettura, Feltrinelli, Milano 1966, pp.143-183.
Aldo Rossi, Questioni tipologiche, in Id., L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966, pp. 30-34.
Giulio Carlo Argan, ad vocem Tipologia, in Enciclopedia Universale dell'Arte, Istituto per la collaborazione culturale Venezia - Roma, vol. XIV, 1966, pp. 1-15.
Manfredo Tafuri, Teorie e storie dell’architettura, Laterza, Bari 1968, pp.186-192.
Anthony Vidler, The idea of type: the transformation of the academic Ideal 1750-1830, in “Opposition” n. 8, 1977, pp. 95-115.
Rafael Moneo, On Tipology, in “Oppositions” n. 13, 1978, pp. 22-45, ora in: R. Moneo, La solitudine degli edifici e altri scritti. Questioni intorno all’architettura, Umberto Allemandi & C., Torino 2004, pp. 15-54.
“Casabella” n. 509-510, gennaio-febbraio 1985, I terreni della tipologia (numero monografico.
Carlos Martì Arís, Le variazioni dell’identità. Il tipo in architettura, Clup, Milano 1990.
Carlos Martì Arís, ad vocem Tipo, in Dizionario critico illustrato delle voci più utili all’architetto moderno, Fondazione Angelo Masieri, Venezia 1993, pp.183-193.
Sui caratteri costruttivi degli edifici
Giorgio Grassi, La costruzione logica dell’architettura, Ed. Marsilio, Padova 1967.
Kenneth Frampton, Tettonica e architettura. Poetica della forma architettonica nel XIX e XX secolo, Skira, Milano, 2007.
Ludwig Mies van der Rohe, Gli scritti e le parole, a cura di Vittorio Pizzigoni, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 2010.
Alberto Pireddu, Paula Asturias (intervista a cura di), Toccare la Terra. Dialogo con Kenneth Frampton, in “Firenze Architettura”, n. 2 Secondo Semestre 2010, pp. 6-13.
Alberto Campo Baeza, Principia architectonica, Ed. Mairea, Madrid 2012.
Manuali di riferimento e consultazione
Ernst Neufert, Enciclopedia pratica per progettare e costruire, a cura di A. Baglioni e A. Gottfried, Hoepli. Milano, 1999 [1936].
Manuale dell'Architetto, a cura del CNR, CNR-USIS, Roma 1946.
Mario Ridolfi, Manuale dell'architetto, Roma 1953. Ristampa anastatica 1990.
Pasquale Carbonara, Architettura pratica, Utet, Torino 1954.
Monografie
Giorgio Ciucci, Giuseppe Terragni. Opera completa, Electa, Milano 1996.
Alberto Pireddu, In abstracto. Sull’architettura di Giuseppe Terragni, Firenze, Firenze University Press 2013.
Adalberto Libera. Opera completa, Electa, Milano 2001.
OMA, “El Croquis” n. 131-132, 2006.
Rafael Moneo, Remarks on 21 works, Thames & Hudson, London 2010.
Stanislaus von Moos, Louis Kahn: The Power of Architecture, Vitra Design Museum Weil am Rhein 2012.
Obiettivi Formativi - Parte C
Attraverso un approfondimento sui caratteri distributivi e costruttivi dell’architettura, il modulo intende fornire agli studenti gli strumenti necessari all’elaborazione del progetto previsto nel Laboratorio di Progettazione dell’Architettura III.
Partendo dall’analisi di alcune opere realizzate dai maestri dell’architettura moderna e contemporanea, verranno indagati i seguenti temi:
- Il concetto di tipo e la sua evoluzione storica, dalla fine del Settecento ad oggi;
- La pianta come generatrice dell’architettura;
- La “costruzione” dell’architettura attraverso i concetti di “tettonico” e “stereotomico”;
- Lo spazio come sostanza dell’architettura; il vuoto come assenza e possibilità;
- L’appropriatezza dell’architettura intesa come la sua capacità di appartenere ad un luogo;
- La luce e la relazione dell’architettura con lo spazio ed il tempo;
- La durata dell’architettura, la sua vocazione alla permanenza e l’inevitabile “solitudine degli edifici”.
Prerequisiti - Parte C
È necessaria una conoscenza di base dell’architettura moderna e contemporanea.
Metodi Didattici - Parte C
Il corso comprenderà una serie di lezioni frontali sugli argomenti indicati e un’attività seminariale sul tema della “casa della musica”, che si concluderà con l’analisi dei seguenti edifici:
- Il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi a Roma (Adalberto Libera, 1938-1953);
- La Casa del Fascio a Roma (Giuseppe Terragni, 1940, progetto non realizzato);
- Il Cinema Airone a Roma (Adalberto Libera, 1953-1954);
- Palazzo dei Congressi a Venezia (Louis Kahn, 1968, progetto non realizzato);
- Il Kursaal di San Sebastián (Rafael Moneo, 1990-1999);
- La Casa da Musica a Porto (OMA, 2001-2005).
attraverso un’adeguata restituzione grafica e la realizzazione di modelli.
Altre Informazioni - Parte C
Nessuna
Modalità di verifica apprendimento - Parte C
Il lavoro svolto dagli studenti sarà valutato in occasione della prova d'esame del Laboratorio di Progettazione III, quindi contestualmente alla discussione dei risultati progettuali.
Programma del corso - Parte C
Lingua insegnamento
Italiano
Contenuti, in lingua italiana
Interrogarsi sul significato del concetto di tipo in architettura significa interrogarsi sulla natura stessa dell’opera di architettura.
È un passaggio fondamentale ed obbligato per poter definire la disciplina e costruire una teoria su cui fondare la progettazione e la composizione architettonica.
Lo stesso linguaggio riconosce il concetto di tipo: nominare un’architettura, darle un nome, implica l’esistenza di un’intera categoria di oggetti simili e con caratteri distributivi, costruttivi e formali comuni.
A fronte di una di una progressiva frammentazione della città e degli edifici, che pare non conservare altri legami con la disciplina tradizionale se non quelli che reggono le immagini di una memoria storica sempre più lontana, comprendere il senso di questi caratteri è ancora utile per capire il senso di un’ architettura.
Un’opera non può mai essere considerata come un fatto unico e isolato in quanto la sua vita si diffonde e si manifesta in altre opere grazie alla condizione specifica dell’architettura, che comporta una catena di fatti solidali, definiti da una medesima struttura logica e formale.
Il riconoscimento di tali sottili meccanismi di relazione può avvenire soltanto attraverso un’interpretazione tipologica e costruttiva che trascenda le apparenze e il mondo delle immagini e consenta il passaggio da una forma intesa come Gestalt a una forma intesa come éidos, come essenza interna costitutiva di un oggetto.
Contenuti, in lingua inglese
Raising the question of typology in architecture means making a question on the nature of architectural work itself.
Answering certain questions means redefining the essence of architecture and offering an explanation of all its problems. It is required the institution of a theory, whose first question must be: what kind of object is a work of architecture? This question ultimately has to be considered connected to the concept of type.
The language itself implicitly acknowledges the concept of type: the very act of naming the architectural objects implies an entire class of similar objects with common characteristics.
Opposite to a progressive fragmentation both of the city and buildings – a fragmentation that seems to maintain its ties with the traditional discipline only in images of an ever more distant memory – understanding the question of architectural type means understanding the nature itself of an architectural object today.
The architectural object can no longer be considered as a single, isolated event because it extends its life to other objects by virtue of its specific architectural conditions, thereby establishing a chain of related events in which it is possible to find common logical and formal structures.
We can recognize those subtle mechanism of relationship only by means of a typological and constructive explanation that goes beyond the world of images, and allows a real passage from the Gestalt to the éidos, a non-material abstract (but substantial) form.
Testi di riferimento
Sulla tipologia
Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, Dictionnaire historique d'architecture, contenant dans son plan les notions historiques, descriptives, archéologiques, biographiques, théoriques, didactiques et pratiques de cet art, Librairie d’Adrien Le Clère et C.ie, Parigi, 1832, vol. II voce Type, p. 630.
Per la traduzione italiana cfr.:
Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, Dizionario storico di architettura. Le voci teoriche, a cura di V. Farinati, G. Teyssot, Marsilio, Venezia 1985, voce Tipo.
Aldo Rossi, Contributo al problema dei rapporti tra tipologia edilizia e morfologia urbana, ILSES, Milano 1964, ora in: A. Rossi, Scritti scelti sull’architettura e la città, CLUP, Milano 1975, pp. 253-260.
Aldo Rossi, Considerazioni sulla tipologia edilizia e la morfologia urbana, in: IUAV, Aspetti e problemi della tipologia edilizia, Documenti del corso di caratteri distributivi degli edifici. Anno accademico 1963-1964, Editrice Cluva, Venezia 1964, pp.15-32, ora in: A. Rossi, Scritti scelti sull’architettura e la città, CLUP, Milano 1975, pp. 209-225.
Giulio Carlo Argan, Sul concetto di tipologia architettonica, in Id., Progetto e destino, Il Saggiatore, Milano 1965, pp.75-81.
Aldo Rossi, Tipologia, manualistica e architettura, in IUAV, Rapporti tra la morfologia urbana e la tipologia edilizia, Documenti del corso di caratteri distributivi degli edifici. Anno accademico 1965-1966, Editrice Cluva, Venezia 1966, pp.67-82.
Vittorio Gregotti, Tipo uso significato, in Id., Il territorio dell’architettura, Feltrinelli, Milano 1966, pp.143-183.
Aldo Rossi, Questioni tipologiche, in Id., L’architettura della città, Marsilio, Padova 1966, pp. 30-34.
Giulio Carlo Argan, ad vocem Tipologia, in Enciclopedia Universale dell'Arte, Istituto per la collaborazione culturale Venezia - Roma, vol. XIV, 1966, pp. 1-15.
Manfredo Tafuri, Teorie e storie dell’architettura, Laterza, Bari 1968, pp.186-192.
Anthony Vidler, The idea of type: the transformation of the academic Ideal 1750-1830, in “Opposition” n. 8, 1977, pp. 95-115.
Rafael Moneo, On Tipology, in “Oppositions” n. 13, 1978, pp. 22-45, ora in: R. Moneo, La solitudine degli edifici e altri scritti. Questioni intorno all’architettura, Umberto Allemandi & C., Torino 2004, pp. 15-54.
“Casabella” n. 509-510, gennaio-febbraio 1985, I terreni della tipologia (numero monografico.
Carlos Martì Arís, Le variazioni dell’identità. Il tipo in architettura, Clup, Milano 1990.
Carlos Martì Arís, ad vocem Tipo, in Dizionario critico illustrato delle voci più utili all’architetto moderno, Fondazione Angelo Masieri, Venezia 1993, pp.183-193.
Sui caratteri costruttivi degli edifici
Giorgio Grassi, La costruzione logica dell’architettura, Ed. Marsilio, Padova 1967.
Kenneth Frampton, Tettonica e architettura. Poetica della forma architettonica nel XIX e XX secolo, Skira, Milano, 2007.
Ludwig Mies van der Rohe, Gli scritti e le parole, a cura di Vittorio Pizzigoni, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino 2010.
Alberto Pireddu, Paula Asturias (intervista a cura di), Toccare la Terra. Dialogo con Kenneth Frampton, in “Firenze Architettura”, n. 2 Secondo Semestre 2010, pp. 6-13.
Alberto Campo Baeza, Principia architectonica, Ed. Mairea, Madrid 2012.
Manuali di riferimento e consultazione
Ernst Neufert, Enciclopedia pratica per progettare e costruire, a cura di A. Baglioni e A. Gottfried, Hoepli. Milano, 1999 [1936].
Manuale dell'Architetto, a cura del CNR, CNR-USIS, Roma 1946.
Mario Ridolfi, Manuale dell'architetto, Roma 1953. Ristampa anastatica 1990.
Pasquale Carbonara, Architettura pratica, Utet, Torino 1954.
Monografie
Giorgio Ciucci, Giuseppe Terragni. Opera completa, Electa, Milano 1996.
Alberto Pireddu, In abstracto. Sull’architettura di Giuseppe Terragni, Firenze, Firenze University Press 2013.
Adalberto Libera. Opera completa, Electa, Milano 2001.
OMA, “El Croquis” n. 131-132, 2006.
Rafael Moneo, Remarks on 21 works, Thames & Hudson, London 2010.
Stanislaus von Moos, Louis Kahn: The Power of Architecture, Vitra Design Museum Weil am Rhein 2012.
Obiettivi formativi
Attraverso un approfondimento sui caratteri distributivi e costruttivi dell’architettura, il modulo intende fornire agli studenti gli strumenti necessari all’elaborazione del progetto previsto nel Laboratorio di Progettazione dell’Architettura III.
Partendo dall’analisi di alcune opere realizzate dai maestri dell’architettura moderna e contemporanea, verranno indagati i seguenti temi:
- Il concetto di tipo e la sua evoluzione storica, dalla fine del Settecento ad oggi;
- La pianta come generatrice dell’architettura;
- La “costruzione” dell’architettura attraverso i concetti di “tettonico” e “stereotomico”;
- Lo spazio come sostanza dell’architettura; il vuoto come assenza e possibilità;
- L’appropriatezza dell’architettura intesa come la sua capacità di appartenere ad un luogo;
- La luce e la relazione dell’architettura con lo spazio ed il tempo;
- La durata dell’architettura, la sua vocazione alla permanenza e l’inevitabile “solitudine degli edifici”.
Prerequisiti
È necessaria una conoscenza di base dell’architettura moderna e contemporanea.
Metodi didattici
Il corso comprenderà una serie di lezioni frontali sugli argomenti indicati e un’attività seminariale sul tema della “casa della musica”, che si concluderà con l’analisi dei seguenti edifici:
- Il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi a Roma (Adalberto Libera, 1938-1953);
- La Casa del Fascio a Roma (Giuseppe Terragni, 1940, progetto non realizzato);
- Il Cinema Airone a Roma (Adalberto Libera, 1953-1954);
- Palazzo dei Congressi a Venezia (Louis Kahn, 1968, progetto non realizzato);
- Il Kursaal di San Sebastián (Rafael Moneo, 1990-1999);
- La Casa da Musica a Porto (OMA, 2001-2005).
attraverso un’adeguata restituzione grafica e la realizzazione di modelli.
Modalità di verifica
Il lavoro svolto dagli studenti sarà valutato in occasione della prova d'esame del Laboratorio di Progettazione III, quindi contestualmente alla discussione dei risultati progettuali.