Durante il corso sono trattati i principi generali che presiedono alla corretta costituzione dell’organismo architettonico, cioè degli elementi che concorrono alla composizione della forma urbana. Alla conclusione del corso lo studente deve essere in grado: di eseguire il progetto di un organismo architettonico non complesso, sviluppandolo alle diverse scale di rappresentazione, controllando il rapporto fra le forme, tecniche, materiali e programma funzionale, alle diverse scale lo spazio di relazione fra edifici in rapporto al contesto d’appartenenza.
* C.Zanirato, LUOGHI E CONNOTAZIONI, Blurb/Pamphlet, San Francisco/Bologna2012;
* C.Zanirato, RICREARE LA CITTA’, Blurb/Pamphlet, San Francisco/Bologna2012; (anche in eBook)
* WWW.ARCOMAI.IT
* Charles Landry, City Making. L’arte di fare la città, Codice Edizioni, Torino, 2009;
Obiettivi Formativi
La “traduzione” dell’idea compositiva in progetto d’architettura è l’articolata esperienza didattica proposta nel Laboratorio d’Architettura III.
La ricezione e l’individuazione delle potenzialità e delle vocazionalità di un luogo da trasformare, sono le premesse iniziali di tale percorso, che parte, inevitabilmente, dalla riconoscibilità delle qualità intrinseche nell’esistente, viste come promotrici di una qualità in divenire, in cui le tracce del passato e la proposta del nuovo si contaminano. La propensione disciplinare dev’essere perciò tesa alla progettazione d’opere d’architettura autenticamente radicate nei luoghi e nel tempo d’appartenenza, in quanto espressione alta della nostra contemporaneità e della sua traduzione culturale, attraverso l’interpretazione critica del contesto di riferimento, diretto ed indiretto. L’architettura, quindi, è proposta come elemento costitutivo del paesaggio, naturale o urbano che sia, ed il progetto rappresenta il processo di definizione di uno “scenario” relazionale che deve scaturire dalla dialettica tra struttura funzionale ed immagine percettiva, costitutive del contesto di riferimento dato.
Metodi Didattici
L’esperienza didattica del laboratorio consiste in comunicazioni teoriche e nell’elaborazione-traduzione di progetti individuali, seguite da revisioni individuali settimanali. Alcune occasioni generali cadenzate, con esposizione e discussione collettiva, scandiranno la verifica della maturazione dei lavori, come esperienza corale di scambio ed esercizio di comunicazione e confronto delle proprie proposte progettuali.
Tali scadenze intermedie sono anche obbligatorie per la valutazione del personale andamento didattico all’interno della programmazione didattica, per cui l’inadempienza si potrà ripercuotere sulla possibilità della regolare frequentazione del corso e dell’ammissione all’esame finale. Lezioni-dibattito e comunicazioni teoriche accompagneranno lo sviluppo del corso nelle sue fasi, e saranno tenute dai docenti stessi, dai cultori della materia e da invitati esterni. Le comunicazioni saranno supportate prevalentemente con esposizione d’esempi di realizzazioni, con problematiche similari a quelle assegnate e non solo, con indicazioni linguistiche utili per la formazione di un personale quadro critico di riferimento specifico, per la formulazione di una propria concezione progettuale.
I calendari dei cicli di comunicazioni saranno forniti all’inizio del corso, assieme ad indicazioni bibliografiche specifiche.
La frequenza del laboratorio è obbligatoria e soggetta a firma di presenza ai fini della sua certificazione, a conclusione del corso, sul libretto personale, previo accertamento della presenza ad almeno due terzi degli incontri svolti.
Altre Informazioni
L’esperienza progettuale proposta verte sul tema della ricostruzione urbana, confrontandosi su temi reali individuati in città e luoghi dell’Emilia duramente colpite dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, attraverso la riconfigurazione degli spazi pubblici e l’inserimento/trasformazione di nuovi edifici in luogo di quelli crollati o demoliti o irrecuperabili. Una parte del lavoro da svolgere progettualmente dovrà essere coordinata inizialmente in gruppi ristretti di persone, anche se l’esperienza pratica e l’esame saranno rigorosamente individuali.
Per sostenere l’esame finale, si dovranno dimostrare in sintesi: le riflessioni, i riferimenti e gli studi di tutto l’iter progettuale; la sintesi, mediante grafici ideogrammatici e plastici di studio, d’illustrazione degli spunti concettuali e delle matrici fondamentali dell’idea compositiva; schemi illustrativi delle componenti progettuali proposte (caratteri distributivo-funzionali, configurazioni strutturali, linguistiche.); grafici in proiezione ortogonale (in scala da 1:200 a 1:50) e viste assonometriche-prospettiche; plastici finali.
Gli elaborati progettuali saranno uniformati nel numero e nei formati come di seguito indicato.
Modalità di verifica apprendimento
I temi affrontati come esercitazione progettuale all’interno del Laboratorio riguardano la riqualificazione dello spazio urbano attraverso il suo ripensamento come luogo pubblico, all’interno delle programmazioni di ricostruzione post-terremoto. Le progettazioni dovranno ricercare una continuità ambientale all’interno dei tematismi proposti dalle diverse realtà locali, attraverso la manipolazione degli elementi costitutivi la disciplina, negli indirizzi della contemporaneità. Il confronto con la pratica progettuale della costruzione architettonica, dotata di un’interiorità ed un’esteriorità interconnesse, dovrà portare a compimento il percorso di maturazione compositiva-progettuale del Corso di Laurea triennale.
Indicazioni maggiori sui 4 temi specifici (Comuni di Mirandola, Sant’Agostino e Mirabello, Rovereto sul Secchia) proposti saranno fornite al momento della presentazione/iscrizione al Laboratorio.
Il Laboratorio sarà caratterizzato da una stretta relazione tra le comunicazioni teoriche e la progressione del lavoro progettuale in aula, assistito dai docenti. Pertanto, è indispensabile, per sostenere con profitto l’esame finale, avere raggiunto il minimo richiesto di frequenza in aula (70%), con firma di frequenza (in entrata ed in uscita) e gli obbiettivi prefissati nelle tre fasi del semestre, per la certificazione sul libretto personale a fine corso.
Sono previste tre fasi didattiche cui corrispondono altrettante consegne obbligatorie d’elaborati conformi, di progressivo sviluppo progettuale, esposti dagli studenti e valutati dai docenti. Queste scadenze intermedie sono obbligatorie e consentono di verificare l’avanzamento dei lavori, per sostenere l’esame alla fine del semestre: in mancanza di tali requisiti, lo studente non potrà completare l’iter di studio del laboratorio e quindi sostenere l’esame finale.
Programma del corso
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA
L A B O R A T O R I O D I A R C H I T E T T U R A E S T R U T T U R A
C O R S O A
A.A. 2013/2014
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA I
Prof. Flaviano Maria Lorusso
PROGETTO DI STRUTTURE
Prof. Giacomo Tempesta
PROGETTAZIONE DI SISTEMI COSTRUTTIVI
Prof. Saverio Mecca
ARCHITETTURA E STRUTTURA
1 - OBIETTIVI
Il Laboratorio persegue l’obiettivo di un’applicazione progettuale impegnata nella sintesi di tre chiavi disciplinari -progettazione architettonica, strutturale e tecnologica-, imperniata sull’accentuazione del protagonismo -prestazionale, funzionale ed estetico- della struttura. Gli specifici fini didattici di un ulteriore approfondimento delle basi teoriche e operative di ideazione e dimensionamento strutturali si integrano infatti con il più generale controllo dell’ideazione compositiva e delle sue connotazioni costruttive, secondo il disegno formativo delineato dal nuovo ordinamento teso ad offrire sempre, attraverso i nuovi Laboratori, una prova di concertazione organica tra più aspetti del processo progettuale.
I tre moduli si propongono pertanto con pari peso didattico, perseguendo come esito valutativo la verifica unitaria del loro equilibrio ottimale attraverso una soluzione architettonica di piena coerenza ed emblematicità qualitative sul piano compositivo, strutturale e costruttivo.
Si propone la progettazione di un organismo architettonico specialistico in grado di esaltare gli obiettivi su enunciati: i Grandi Laboratori Tecnologici dell’Università di Firenze, un complesso di laboratori tecnologici che, richiamandosi all’architettura industriale, offra un’occasione topica di coniugazione tra necessità intrinseca di tipo-morfologie strutturali dimensionalmente e iconicamente significative, appropriata efficienza costruttiva e finale responsabilità di qualificazione formale.
Nell’idea del progetto di architettura come inerente e perenne riflessione critica sul proprio tempo culturale, e dunque necessariamente su quanto ci perviene dalla cultura architettonica e tecnica contemporanea in termini di tipologie, dispositivi funzionali, spaziali e realizzativi, di strutturazioni tettoniche e infine di espressioni concettuali e formali, anche e soprattutto l’ideazione di un manufatto di natura strettamente utilitaristica come l’edificio industriale, comunemente ritenuto disimpegnato da esigenze e responsabilità di ordine estetico, costituisce un banco di prova per una progettualità dimostrativa, all’opposto, di una sua responsabile annessione estetica alla buona messa in forma dell’ambiente collettivo. La ricognizione altrettanto critica della varietà e sofisticatezza delle tipo-morfologie strutturali e dei sistemi costruttivi oggi a disposizione per questo specifico contenuto tematico consente di affidare allo studente la responsabilità di dimostrare le proprie capacità di esercitarne la selezione più opportuna ai fini della soluzione ritenuta più congrua e conforme all’ideazione progettuale proposta in termini di coerenza, efficienza, efficacia ed estetica.
In questa prospettiva, i tre moduli intendono operare in relazione integrata tra loro, contemperando lo sviluppo didattico delle proprie specificità teoriche e applicative con la convergenza verso la più coerente e matura compiutezza e unitarietà dell’enunciazione architettonica conclusiva.
1a - Il modulo di Progettazione Architettonica I - 6 CFU
Il modulo di “Progettazione Architettonica I” intende procedere secondo tre sezioni concettuali e tematiche di impostazione e sviluppo del tema:
- una ricognizione preliminare sulla letteratura dell’architettura industriale come rappresentazione primaria della rivoluzione della modernità, da cui presero inizio la metamorfosi epocale del paesaggio storico e l’innovazione concettuale e formale del Movimento Moderno, seguita dalla riflessione sull’attuale ripensamento e ibridazione dei suoi statuti come incubatore di innovative modalità di accoglienza e di svolgimento delle nuove forme di lavoro;
- una esplorazione del ruolo estetico della struttura in opere paradigmatiche dell’architettura moderna e contemporanea, quale rappresentazione di precise istanze funzionali, spaziali e poetiche;
- una disamina del ruolo del dettaglio architettonico come campo di gestione ed espansione espressiva, per via di selezione e reinterpretazione mirate e creative di materiali, prodotti e componenti, delle istanze linguistiche e comunicative dichiarate in premessa, a rafforzamento della rappresentazione simbolico-estetica del tema progettuale.
1b - Il modulo di Progetto di Strutture
I contenuti didattici del modulo faranno riferimento al tema più generale della concezione strutturale nel progetto di architettura. Obbiettivo principale è quindi quello di sperimentare un corretto avvicinamento tra la metodologia di lavoro propria delle discipline strutturali e quella “prevalente”, e al tempo stesso “centrale”, delle discipline della progettazione architettonica e tecnologica.
L’apprendimento dei contenuti delle discipline strutturali è tradizionalmente organizzato attraverso una conoscenza progressiva e rigorosa di concetti, teorie e modelli collocabili prevalentemente nel territorio astratto della trattazione fisico-matematica; in tal senso può essere posto in evidenza come l’approccio disciplinare, nella sua caratterizzazione più tradizionale, privilegi di fatto, un percorso di apprendimento “dal generale al particolare”; percorso attraverso il quale, a partire dall’inquadramento teorico della materia, vengono successivamente dedotte le formulazioni relative alla soluzione dei problemi specifici, affinandone il processo applicativo fino agli aspetti più operativi e specialistici.
Una tale impostazione ha un suo fondamentale pregio nella costruzione di una crescita della conoscenza fondata sull’acquisizione di strumenti generali di analisi in grado di attuare, in un ambito strettamente disciplinare, una forte identificazione tra didattica e avviamento alla ricerca. Il “difetto” più evidente di tale approccio consiste invece nella collocazione di gran parte dell’operatività a valle di un processo di sintesi che richiede agli allievi capacità al tempo stesso precoci quanto eccezionali.
Nelle discipline della progettazione architettonica l’attenzione prevalente è, al contrario, rivolta proprio alla sintesi del progetto, inteso al tempo stesso sia come fatto che come problema, con un atteggiamento talvolta quasi immediatamente propositivo anche di fronte alla complessità dell’oggetto. Da una parte quindi la sistemazione analitica degli strumenti “ripetitivi” della scienza, con conseguente lentezza nell’acquisizione dei risultati conclusivi e nella attuazione delle “scelte”; dall’altra il problema della “singolarità” propria del progetto di architettura.
Nell’intento di diremere la dicotomia sopra ricordata e di sperimentare un approccio di sintesi delle scelte progettuali legate al tema del laboratorio, nel modulo di Progetto di Strutture verranno affrontati alcuni ambiti propri della Tecnica delle Costruzioni relativi alle tipologie costruttive in acciaio e legno lamellare, ma anche in cemento armato e miste in acciaio e calcestruzzo.
Nel percorso didattico da un lato verrà posta attenzione al tema del progetto degli elementi costruttivi significativi quali le strutture di fondazione, le strutture di elevazione puntali e/o lineari, gli impalcati per medie e grandi luci compresivi delle coperture, dall’altro al tema dell’organizzazione generale di tali elementi e del loro dimensionamento ottenuto mediante la costruzione dei modelli strutturali da risolvere mediante l’uso di software di tipo FEM in parte già utilizzati nei corsi precedenti. Nello sviluppo di tale percorso, che al di là di alcuni aspetti generali avrà come riferimento specifico il tema di progetto in dicato più avanti, verranno trattate in parallelo le tematiche principali connesse alle Nuove Norme Tecniche del 2008, in particolare le azioni sulle costruzioni e le relazioni tra vulnerabilità sismica e caratteristiche architettonico-strutturali delle costruzioni.
1c - Il modulo di Progettazione di Sistemi Costruttivi - 6 CFU
Il modulo di ”Progettazione di Sistemi Costruttivi” approfondisce il rapporto tra progetto e costruibilità, sviluppando la dimensione costruttiva e organizzativa del progetto.
Le attività consistono in studio, approfondimento, comprensione e pratica del progetto costruttivo, delle informazioni per la produzione e la comunicazione del progetto costruttivo, affrontando con i metodi del design il progetto del sistema intero e dell’elemento costruttivo, ovvero sviluppando il progetto di dettaglio avendo competenza dei materiali e dei processi di produzione e costruzione relativi.
Saranno quindi analizzati criticamente i materiali e le tecniche costruttive di progetti contemporanei innovativi. L’obiettivo è l’acquisizione di una capacità di gestione della costruzione e della definizione del progetto di costruzione, dei materiali e dei processi di produzione.
Durante lo sviluppo del progetto allo studente è richiesto di:
- elaborare, individuare e caratterizzare i materiali e i relativi processi di produzione e costruzione;
- rappresentare la struttura del processo mediante diagrammi WBS e flow-charts;
- rappresentare i materiali e i dettagli costruttivi come espressione della soluzione progettuale, con particolare riferimento all’involucro edilizio, utilizzando le norme per la comunicazione del progetto costruttivo;
- documentare la gestione consapevole delle risorse naturali: energia, radiazione solare, verde e acqua.
2 – TEMA
GLT_Grandi Laboratori Tecnologici
Il Laboratorio propone un tema paradigma incentrato su una funzione pubblica collocata nell’area del Polo Scientifico e Tecnologico dell’Università di Firenze compreso nel Comune di Sesto Fiorentino.
In particolare, si ipotizza la realizzazione di un complesso di laboratori tecnologici in grado di offrire spazi adeguati per la ricerca universitaria applicata nel campo delle discipline tecnologico-costruttive e ingegneristiche, in grado di dotare le Scuole di Architettura e Ingegneria di un polo unificato e integrato dedicato all’innovazione sperimentale.
Il complesso, unitario, dovrà tuttavia prevedere una articolazione per comparti di differente taglio dimensionale e specifiche specializzazioni funzionali, con riferimento ai laboratori destinati alle strutture, ai sistemi costruttivi, ai sistemi energetici, ai materiali, all’idraulica, all’area agronomica, integrati da studi per i docenti, aule didattiche e per i dottorati, biblioteca specialistica, sala conferenza, sala esposizioni, servizi comuni e uffici amministrativi.
La configurazione planimetrica del lotto, delimitato dal reticolo viario esistente, si connota come spazio rettangolare allungato nella direzione Nord-Sud e compreso in un tessuto complessivo discontinuo di edifici e di vuoti ancora irrisolti, avendo per sfondo verso nord i margini edilizi di Sesto e gli Appennini e verso sud la piana.
In questo contesto, il complesso GLT assume il ruolo esemplare di baricentro funzionale e simbolico, con forte responsabilità di referenza iconico-estetica innescatrice di metamorfosi qualitativa del sito a contorno: un edificio ad alto tasso valoriale sia per la qualità architettonica, in quanto sede di una istituzione pubblica, che per l’attrattività relazionale con il mondo economico-imprenditoriale di riferimento.
All’interno del lotto, la sistemazione sapiente delle aree di accesso, distribuzione, manovra, parcheggio e verde si pone come progetto accurato di spazio pertinenziale da valorizzare come spazio pubblico di qualità.
La visibilità dell’intervento implica infine l’esercizio ideativo dell’insegna-logo della sua funzione di GLT_Grandi Laboratori Tecnologici, complemento topico da interpretare liberamente come sovrastruttura comunicativa del manufatto.
3 - MODALITÀ' DELLA DIDATTICA
La didattica si svolge con lezioni frontali iniziali e assistenza progettuale a singoli o a gruppi di massimo tre studenti, che si terranno in aula nelle giornate di lunedì e giovedì, secondo le seguenti articolazioni:
- lunedì 9:45/13:45 - aula 11: lezioni/revisioni di Progetto di Strutture
- martedì 8:45/12:45 - aula 10: lezioni/revisioni di Progettazione Architettonica I
- martedì 14:45/18:45 - aula 10: lezioni/revisioni di Progettazione dei Componenti Edilizi
La firma di presenza alle lezioni assume valore di impegno obbligatorio. Eccezioni saranno valutate e concordate solo per circostanze straordinarie e documentate. Sarà comunque verificata a fine corso la presenza individuale per minimo due terzi delle giornate di laboratorio effettivamente erogate nel semestre.
Ad una prima fase intensiva di lezioni e comunicazioni teoriche e pratiche seguirà in crescendo una attività più intensa e continua di laboratorio progettuale applicato con revisioni dei lavori in corso, che si svolgeranno tramite stampe cartacee di grafici e plastici di studio, ritenuti quest’ultimi strumento fondamentale di controllo progressivo dell’idea progettuale.
Eventuali consegne e prove intermedie di verifica saranno comunicate nello svolgimento del corso.
All’avvio del corso è previsto un sopralluogo sull’area di intervento e subito la realizzazione comune di un plastico generale di base in scala adeguata per l’ambientazione di verifica successiva e finale dei singoli progetti.
4 – AVANZAMENTI E ESAMI
Primo avanzamento: 31 ottobre 2013 – Ricerca di caso studio e definizione del concept planivolumetrico:
relazione su caso studio di architettura per laboratori / illustrazione del processo progettuale di insieme: concept generale con riferimenti analogici / planivolumetria in scala 1:200 / parcheggi / schemi funzionali e tipologici di studio in scala 1:200 / schizzi, renderings / primo plastico di studio
Consegna:
_n° 1 dossier illustrato in formato A4 di massimo 5 pagine e copertina su un caso studio liberamente selezionato, con disamina dei suoi caratteri concettuali, strutturali, costruttivi e linguistico-formali
_n° 1 dossier in formato A3 di massimo 10 pagine con: introduzione al concept planivolumetrico e architettonico, riferimenti analogici, schemi, renderings di bozza
_n° 1 tavola in formato A1 con planimetria generale in scala 1:500
_n°1 plastico di studio planivolumetrico in scala 1:500 da inserire nel plastico generale comune
Esami – 31 gennaio / 21 febbraio – ore 9.00, aula 11:
elaborazione finale del progetto: processo analitico, analogie progettuali, concept planivolumetrico e archittetonico, planivolumetria generale, caratteri distributivo-funzionali, piante, sezioni, prospetti, concept e impianto strutturale, concept e progetto costruttivo, viste esterne ed interne, fotomontaggi, renderings, plastico
Consegna :
n° 1 relazione critico-illustrativa di almeno 20 pagine, riportante il racconto dell’idea progettuale tramite sintesi dei caratteri concettuali, analolgici, distributivo-funzionali, strutturali, tecnologici e linguistico-formali del progetto, in accurata composizione grafica
n° 5 tavole in formato A0 relative al modulo architettonico, contenenti: concept, schemi e ideogrammi funzionali, planivolumetria in scala 1:200, piante, sezioni e prospetti in scala 1:100, dettagli architettonici significativi in scala adeguata, renderings di viste urbane e architettoniche interne ed esterne, diurne e notturne, foto dei plastici
n° 2 tavole in formato A0 relative al modulo strutturale, contenenti: concept, piante, sezioni e prospetti di fondazioni ed elevati in scala 1:100-1:50-1:20, nodi strutturali, assonometria generale
n° 2 tavole in formato A0 relative al modulo dei costruttivo, contenenti: concept, rappresentazioni diagrammatiche del progetto, dei processi e dei materiali, schemi di funzionamento ambientale, dettagli costruttivi (scala di rappresentazione grafica appropriata 1:50-1:10), schemi, ideogrammi, renderings
n° 1 plastico finale architettonico in scala 1:100
n° 1 CD con: relazione e tavole d’esame nel formato JPG a 300 DPI di definizione e CMYK per i colori
n.1 tavola 100 x100 su forex da mm 3 con sintesi riassuntiva del progetto ai fini della mostra collettiva di febbraio/marzo
Programma del corso
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE – FACOLTA’ DI ARCHITETTURA
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA
A . A . 2 0 1 3 – 1 4
L A B O R A T O R I O D I A R C H I T E T T U R A 3 - A
PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA II
Docente: Prof. Claudio Zanirato
Collaboratori: Dott. Saverio Napoletano
Dott.Michela Contini
Dott.Palma Pastore
Dott.Annunziata Robetti
Dott.Alberto Stazio
PROGETTO DI STRUTTURE
Docente: Prof.Raffaele Nudo
INDIRIZZI DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
Docente: Prof.Corinna Vasic Vatovec
http://www.zaniratostudio.com/progettazione2014.html
O B I E T T I V I D E L C O R S O
La “traduzione” dell’idea compositiva in progetto d’architettura è l’articolata esperienza didattica proposta nel Laboratorio d’Architettura III.
La ricezione e l’individuazione delle potenzialità e delle vocazionalità di un luogo da trasformare, sono le premesse iniziali di tale percorso, che parte, inevitabilmente, dalla riconoscibilità delle qualità intrinseche nell’esistente, viste come promotrici di una qualità in divenire, in cui le tracce del passato e la proposta del nuovo si contaminano. La propensione disciplinare dev’essere perciò tesa alla progettazione d’opere d’architettura autenticamente radicate nei luoghi e nel tempo d’appartenenza, in quanto espressione alta della nostra contemporaneità e della sua traduzione culturale, attraverso l’interpretazione critica del contesto di riferimento, diretto ed indiretto. L’architettura, quindi, è proposta come elemento costitutivo del paesaggio, naturale o urbano che sia, ed il progetto rappresenta il processo di definizione di uno “scenario” relazionale che deve scaturire dalla dialettica tra struttura funzionale ed immagine percettiva, costitutive del contesto di riferimento dato.
Si dovranno pertanto fornire le conoscenze degli strumenti progettuali, in grado di condurre alla dovuta sintesi le propensioni e le dinamiche dei luoghi, come materiale di costruzione di una possibile strategia d’intervento trasformativa: la conduzione ad individuare metodi compositivi con consapevolezza, in grado di dare concretezza e praticabilità alle intuizioni spaziali e formali, attraverso una gradualità ed una concatenazione d’esperienze operative, sempre in bilico tra espressione della soggettività e la necessaria oggettività del costruire.
Gli “elementi costitutivi” dell’architettura sono pertanto i capisaldi del percorso progettuale che si devono articolare liberamente alla ricerca di un possibile “scenario” trasformativo: le connessioni tra i diversi spazi relazionali, sia interni che esterni dei luoghi, dotati sempre di molteplici dinamicità; la spazialità delle funzioni e delle componenti strutturali, costruttive e materiche, costitutive dell’immagine concreta delle fruizioni.
Il progetto diviene così l’approfondimento di un rapporto interdisciplinare tra la natura di un luogo (reale ed immaginato al contempo) e la costruzione di una sua possibile immagine evocativa-trasformativa, coerentemente “costituita” per componenti elementari, interrelazionati tra loro col tramite della composizione architettonica.
Le “conoscenze” dei luoghi come premessa di continuità dialettica nei contesti d’intervento, il “tematismo” dell’ideazione come soggetto di trasmissibilità di contenuti comunicativi del processo di stratificazione paesaggistica, il “lessico” disciplinare come necessaria scelta linguistica dell’espressività individuale e collettiva di un fare comune, diventano le tappe fondamentali di un’elaborazione progettuale d’esplorazione di una “latenza” cui dare l’evidenza e la sostanza dell’architettura.
In architettura, più che la qualità dell’edificio è importante la qualità delle relazioni che questo è in grado di instaurare: tali relazioni possono essere spaziali, temporali e funzionali. Nello spazio, le relazioni inducono alla costruzione organica di questo, alla dialettica tra città e paesaggio, alla continuità tra ambiente artificiale e naturalizzato: assumono pertanto importanza fondamentale i valori posizionali degli edifici all’interno di uno scenario evolutivo e trasformativo sempre mutevole. Rispetto al fattore temporale, bisogna collocarsi nella continuità del processo modificativo, cercando il dialogo con il passato ma senza soggezioni, affermando il dovere imprescindibile della contemporaneità, linguistica e tecnologica.
L’interpretazione delle funzioni deve avvenire con l’integrazione armonica di queste nella costruzione spaziale, ricercando tutte le possibili sinergie contestuali, nell’equilibrio tra diffusione ed ibridazione che caratterizza i nostri modi di vita.
Il progetto dovrà costituirsi com’esperienza conoscitiva dei luoghi e delle problematiche insite, anche con indagine conoscitiva sulla letteratura disciplinare, evidenziandone i tematismi, lo sviluppo tecnico-normativo, la figurazione formale. In questo percorso dovranno essere evidenziate le principali figure architettoniche nella ricerca compositiva moderna e contemporanea ed illustrati i linguaggi praticati.
M O D A L I T A ’ D E L L A D I D A T T I C A
Durante il corso sono trattati i principi generali che presiedono alla corretta costituzione dell’organismo architettonico, cioè degli elementi che concorrono alla composizione della forma urbana. Alla conclusione del corso lo studente deve essere in grado: di eseguire il progetto di un organismo architettonico non complesso, sviluppandolo alle diverse scale di rappresentazione, controllando il rapporto fra le forme, tecniche, materiali e programma funzionale, alle diverse scale lo spazio di relazione fra edifici in rapporto al contesto d’appartenenza.
L’esperienza didattica del laboratorio consiste in comunicazioni teoriche e nell’elaborazione-traduzione di progetti individuali, seguite da revisioni individuali settimanali. Alcune occasioni generali cadenzate, con esposizione e discussione collettiva, scandiranno la verifica della maturazione dei lavori, come esperienza corale di scambio ed esercizio di comunicazione e confronto delle proprie proposte progettuali.
Tali scadenze intermedie sono anche obbligatorie per la valutazione del personale andamento didattico all’interno della programmazione didattica, per cui l’inadempienza si potrà ripercuotere sulla possibilità della regolare frequentazione del corso e dell’ammissione all’esame finale. Lezioni-dibattito e comunicazioni teoriche accompagneranno lo sviluppo del corso nelle sue fasi, e saranno tenute dai docenti stessi, dai cultori della materia e da invitati esterni. Le comunicazioni saranno supportate prevalentemente con esposizione d’esempi di realizzazioni, con problematiche similari a quelle assegnate e non solo, con indicazioni linguistiche utili per la formazione di un personale quadro critico di riferimento specifico, per la formulazione di una propria concezione progettuale.
I calendari dei cicli di comunicazioni saranno forniti all’inizio del corso, assieme ad indicazioni bibliografiche specifiche.
La frequenza del laboratorio è obbligatoria e soggetta a firma di presenza ai fini della sua certificazione, a conclusione del corso, sul libretto personale, previo accertamento della presenza ad almeno due terzi degli incontri svolti.
L’esperienza progettuale proposta verte sul tema della ricostruzione urbana, confrontandosi su temi reali individuati in città e luoghi dell’Emilia duramente colpite dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, attraverso la riconfigurazione degli spazi pubblici e l’inserimento/trasformazione di nuovi edifici in luogo di quelli crollati o demoliti o irrecuperabili. Una parte del lavoro da svolgere progettualmente dovrà essere coordinata inizialmente in gruppi ristretti di persone, anche se l’esperienza pratica e l’esame saranno rigorosamente individuali.
Per sostenere l’esame finale, si dovranno dimostrare in sintesi: le riflessioni, i riferimenti e gli studi di tutto l’iter progettuale; la sintesi, mediante grafici ideogrammatici e plastici di studio, d’illustrazione degli spunti concettuali e delle matrici fondamentali dell’idea compositiva; schemi illustrativi delle componenti progettuali proposte (caratteri distributivo-funzionali, configurazioni strutturali, linguistiche.); grafici in proiezione ortogonale (in scala da 1:200 a 1:50) e viste assonometriche-prospettiche; plastici finali.
Gli elaborati progettuali saranno uniformati nel numero e nei formati come di seguito indicato.
Il processo progettuale proposto dev’essere teso ad esaltare le potenzialità espressive d’ogni componente presente ed impiegato in esso, esaltare il senso della forma, della plasticità, della matericità: per questo, si dovranno potenziare le capacità percettive, l’abitudine a visualizzare lo spazio, la sensibilità estetica.
Nell’esame finale la valutazione si formerà dimostrando la capacità di ideare e di comunicare, rappresentare compiutamente e congruentemente, con efficace esecuzione restituiva, le soluzioni architettoniche proposte secondo gli aspetti concettuali, compositivi, tecnologici e figurativi scelti, in riferimento anche ai contenuti delle lezioni del Laboratorio. La valutazione di ciascuna fase contribuirà al giudizio finale.
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
* C.Zanirato, LUOGHI E CONNOTAZIONI, Blurb/Pamphlet, San Francisco/Bologna2012;
* C.Zanirato, RICREARE LA CITTA’, Blurb/Pamphlet, San Francisco/Bologna2012; (anche in eBook)
* WWW.ARCOMAI.IT
* Charles Landry, City Making. L’arte di fare la città, Codice Edizioni, Torino, 2009;
A T T I V I T A ’ F O R M A T I V E :
I temi affrontati come esercitazione progettuale all’interno del Laboratorio riguardano la riqualificazione dello spazio urbano attraverso il suo ripensamento come luogo pubblico, all’interno delle programmazioni di ricostruzione post-terremoto. Le progettazioni dovranno ricercare una continuità ambientale all’interno dei tematismi proposti dalle diverse realtà locali, attraverso la manipolazione degli elementi costitutivi la disciplina, negli indirizzi della contemporaneità. Il confronto con la pratica progettuale della costruzione architettonica, dotata di un’interiorità ed un’esteriorità interconnesse, dovrà portare a compimento il percorso di maturazione compositiva-progettuale del Corso di Laurea triennale.
Indicazioni maggiori sui 4 temi specifici (Comuni di Mirandola, Sant’Agostino e Mirabello, Rovereto sul Secchia) proposti saranno fornite al momento della presentazione/iscrizione al Laboratorio.
Il Laboratorio sarà caratterizzato da una stretta relazione tra le comunicazioni teoriche e la progressione del lavoro progettuale in aula, assistito dai docenti. Pertanto, è indispensabile, per sostenere con profitto l’esame finale, avere raggiunto il minimo richiesto di frequenza in aula (70%), con firma di frequenza (in entrata ed in uscita) e gli obbiettivi prefissati nelle tre fasi del semestre, per la certificazione sul libretto personale a fine corso.
Sono previste tre fasi didattiche cui corrispondono altrettante consegne obbligatorie d’elaborati conformi, di progressivo sviluppo progettuale, esposti dagli studenti e valutati dai docenti. Queste scadenze intermedie sono obbligatorie e consentono di verificare l’avanzamento dei lavori, per sostenere l’esame alla fine del semestre: in mancanza di tali requisiti, lo studente non potrà completare l’iter di studio del laboratorio e quindi sostenere l’esame finale.
PRIMA FASE. Ricostruzioni geometriche dei luoghi con planimetrie e modelli tridimensionali (fisici e digitali). Analisi storica dell’evoluzione urbana e dei danni del sisma. Analisi critica delle relazioni e delle funzionalità urbane. Almeno 4 tavole A2 verticali. Un plastico a scala urbana. (attività di gruppo, 5-6 studenti).
Ideogramma di riferimento per il nuovo assetto urbano. Individuazione dei concept di progetto e delle idee matrici, che dovranno interpretare il senso del luogo, il suo rapporto con la città e la sua autonomia espressiva. Una tavola A2, con descrizione delle intenzioni progettuali, con schemi ideogrammatrici e slogan, riferimenti culturali, sintesi concettuale, logo e motto del progetto, a scala e tecnica libere. (attività individuale).
SECONDA FASE. Soluzione volumetrica della proposta progettuale, sviluppata in un plastico di studio da inserire in quello urbano. Schemi distributivi e funzionali per gli spazi interni ed esterni, il tutto in una tavola A1. (attività individuale)
TERZA FASE. Soluzione tridimensionale dell’intervento e scelta dei materiali, individuazioni strutturali e materiche di fondo, disegno delle superfici architettoniche e forometrie, il tutto in una tavola A1. (attività individuale)
ESERCITAZIONE FINALE. Sviluppo delle intenzioni progettuali nell’iter compositivo, concept, matrici ed ideogrammi grafici. Disegni progettuali finali d’approfondimento architettonico (piante, prospetti, sezioni, con ombreggiatura tridimensionale e rappresentazione dei materiali) in scala 1:200-100-50. Soluzioni tecnologico-strutturali e scelta delle finiture; approfondimento di almeno un particolare costruttivo originale, in scala 1:10-1:5.
Viste tridimensionali, renderizzazioni, fotoinserimenti, immagini del plastico.
Il tutto in 5 tavole in formato A1 ed un plastico architettonico in scala 1:100 (seguendo le prescrizioni tecniche che saranno impartite).
Tutti gli elaborati sottoposti alla valutazione dei docenti dovranno essere conformi ai layout allegati al programma per i singoli casi di studio, riportare il logo, il motto ed il colore-simbolo individuati dallo studente.
Sia gli elaborati grafici che i plastici prodotti dovranno seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dai docenti ed essere realizzati su basi con scale di grigio ed assenza di colore, con la sola aggiunta del colore–simbolo individuato (in tutte le sue graduazioni tonali e comunque in forma minoritaria rispetto la base), ottenendo così sostanzialmente una bicromia.
I risultati delle tre fasi saranno computati individualmente in sede d’esame assieme al progetto finale, da tutti i docenti e nei loro rispettivi ambiti disciplinari.
I materiali grafici ed illustrativi di base per l’elaborazione delle esercitazioni assegnate saranno messi a disposizione degli iscritti al corso su supporto digitale sull’apposito sito internet dell’intestazione.