L’acquisizione da parte degli allievi architetti del paesaggio di conoscenze e di abilità nella ricerca, nella strutturazione e nell’analisi delle informazioni geografiche storiche, quale imprescindibile atto propedeutico alla redazione di piani e di progetti di trasformazione del territorio e del paesaggio, passa attraverso lo studio delle principali fonti documentarie del passato. Tra queste, un posto di particolare rilevanza spetta alla Cartografia storica, in quanto principale fonte di informazione geografica storica e strumento insostituibile sia per lo studio delle trasformazioni del paesaggio nel tempo sia per l’apprendimanto del linguaggio grafico adottato dai cartografi ai fini della sua rappresentazione.
Sulla base di tali presupposti, particolare importanza assumono lo studio della storia della cartografia, delle teorie e dei metodi della rappresentazione cartografica dall’antichità a oggi, degli elementi di analisi cartometrica e di contenuto della cartografia storica e contemporanea e delle loro applicazioni in ambito GIS.
Tali argomenti sono affrontati nel corso con una duplice finalità: da una parte, far sì che lo studente possa acquisire competenze nell’analisi della cartografia, delle sue potenzialità informative e dei suoi limiti, ai fini della ricostruzione dell’informazione geografica storica e della sua comparazione con l’informazione geografica odierna e, dall’altra, imparare a decodificare le trame segniche e le sintassi grafiche dei vari linguaggi adottati dai cartografi nel corso della storia per la rappresentazione delle componenti del paesaggio, quale momento di arricchimento del patrimonio segnico individuale, sia ai fini della costruzione di tavole di analisi sia dell’elaborazione di carte prescrittive.
Cantile A., Il superamento delle “5W”. Brevi note per la definizione di una pratica analitica della cartografia, in “Atti del Primo Seminario di Studi Dalla mappa al GIS (Roma, 5-6 marzo 2007)”, a cura di Masetti C., Genova, Brigati, 2008, pp. 131-136.
Cantile A., Lineamenti di storia della cartografia italiana, Geoweb, Roma, 2013.
Cantile A., On the 18th-Century Tuscan Route Atlas at the Library of the Istituto Geografico Militare Italiano (critical edition), Florence, Mandragora, 2011.
Obiettivi Formativi
Acquisizione di nozioni di storia della cartografia italiana, conoscenze di base per l’analisi della cartografia storica, arricchimento del linguaggio grafico finalizzato alla rappresentazione del paesaggio.
Prerequisiti
Nessuno.
Metodi Didattici
Lezioni frontali.
Durante il corso è previsto lo svolgimento di una parte seminariale facoltativa, organizzata per gruppi, in collaborazione con il Prof. Paolo Nanni.
Modalità di verifica apprendimento
Esame orale per gli studenti che non frequentano la parte seminariale.
Esame orale più valutazione degli elaborati prodotti nell’ambito del seminario per gli studenti che partecipano a quest’ultimo.
Gli elaborati del seminario prevedono la realizzazione di un carnet personale o di gruppo composto da:
- breve relazione illustrativa (6-8 cartelle di 2700 caratteri per cartella spazi inclusi), completa di bibliografia;
- 2 o più tavole di analisi e di sintesi in formato A3.
Programma del corso
1. Dalle origini al Medioevo
1.1. Cenni sulle origini della cartografia in Italia
1.2. Età romana: i primi catasti geometrici, la FUR e la Tabula Peutingeriana
1.3. Il Medioevo: Mappae mundi, itineraria e carte nautiche
1.4. La pratica agrimensoria medievale: strumenti e metodi
2. Il Rinascimento cartografico italiano
2.1. Firenze e la riscoperta tolemaica
2.2. Il contributo degli architetti e degli ingegneri rinascimentali nei rilevamenti e nella
rappresentazione cartografica: Leon Battista Alberti, Leonardo da Vinci, Marco Antonio
Pasi, Cristoforo Sorte
2.3. L’apporto dei cosmografi: Ignazio Danti e Stefano Buonsignori
3. La “Rivoluzione geodetica” in Italia e la cartografia degli Stati preunitari italiani
3.1. Il Seicento e la maturazione della rivoluzione geodetica
3.2 . I primi catasti geometrico-particellari italiani
3.3. Boscovich e Maire e la prima carta geodetica italiana
3.4. Il contributo dell’Osservatorio astronomico di Brera
3.5. L’Officina cartografica di Giovanni Antonio Rizzi Zannoni
3.6. L’Ufficio Topografico del Regno di Sardegna
3.7. La “Toscana geometrica” di P. Giovanni Inghirami
3.8. L’attività cartografica austriaca negli ex territori della Serenissima, nel Ducato di
Milano, nei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, nel Granducato di Toscana e nello
Stato della Chiesa.
4. La cartografia ufficiale italiana
4.1. La Carta delle Provincie Meridionali
4.2. La monumentale Carta topografica d’Italia alla scala 1:100000
4.3. Le “tavolette” della Carta topografica d’Italia alla scala 1:25000 e la “Rivoluzione
fotogrammetrica”
4.5. La cartografia repubblicana: le nuove serie cartografiche IGM e le carte tecniche
regionali.
5. Oltre la cartografia: Telerilevamento e sistemi informativi geografici
5.1. Definizioni.
5.2. Cartografia numerica: formati vettoriali e raster.
5.3. Il telerilevamento: sistemi e documenti.
5.3. L’impigo di fonti complementari per lo studio del paesaggio.
5.4. Strutturazione e impiego di un GIS per lo studio e la progettazione del paesaggio.