Il Laboratorio di Progettazione dell'Architettura è inteso come un apprendistato dei materiali logici ed organizzativi che presiedono al progetto di qualunque architettura. Il processo logico-costruttivo che in esso trova dimora accoglie la Storia dell’Architettura quale denso sostrato di matrici, le cui varianti, introdotte nel tempo, hanno generato idee, riflessioni, attuazioni, e riorganizzazioni attraverso le realtà costruite o soltanto progettate.
L’analisi della città italiana, che nella sua singolarità specifica di territorio ha espresso un raggiunto punto di equilibrio tra paesaggio ed opera dell’uomo, evidenzia la messa in opera di un rapporto solidale tra <<natura naturata>> ed <<artificiata>> nella condivisa e costante adesione alla realizzazione di frammenti antropizzati di paesaggio. Il consapevole avvicinamento alla preziosa e delicata matrice del paesaggio richiama alla nostra attenzione l’urgenza di una responsabile continuità con il tracciato dell'architettura italiana, caratterizzata dal continuo rinnovamento nel solco della propria tradizione e sostanziata dalla trasmissione critica delle identità dei singoli luoghi.
Alla luce delle premesse enunciate, la città di Firenze, straordinaria conformazione che notazioni di un notevole interesse del mondo figurativo e letterario hanno sempre collocato in stretto rapporto con la struttura del paesaggio, viene assunta come laboratorio di analisi e sperimentazione progettuale. Traendo spunti di riflessione dal valore che nel panorama urbano fiorentino le sue fabbriche maggiori hanno generato, intuendo l’inscindibile rapporto che sussiste tra l’architettura dei monumenti e quella del territorio circostante - assunto come estensione comprensiva della città-, verrà delineata la condizione odierna del paesaggio come sfondo su cui proiettare il lavoro del Laboratorio di Progettazione.
Il percorso didattico dovrà costituire lo spunto per approfondire, durante il corso di studi, la trama della sintesi attuabile tra antico e nuovo, come acuta discriminante del peso della contemporaneità.
Contenuto del corso - Cognomi F-L
I principali argomenti trattati dal corso riguardano le logiche compositive che stanno alla base della progettazione architettonica e il rapporto tra organismo architettonico e contesto.
Le lezioni, proponendo esempi di architetture storiche, moderne e contemporanee, affronteranno i temi della pianta, della sezione, del prospetto, il principio insediativo, carattere, luogo, paesaggio.
Contenuto del corso - Cognomi M-Q
Laboratorio di progettazione dell'architettura 1
Prof. Francesca Mugnai
Avendo a riferimento la cultura architettonica italiana, il corso affronta la composizione come ricerca di equilibrio tra “ingegno” e “giudizio”, così che il progetto sia connessione tra presente e passato, dialogo tra innovazione e tradizione.
L'insegnamento è canonicamente suddiviso in una parte di lezioni teoriche miranti a far comprendere gli strumenti della composizione, e una parte di insegnamento pratico sul progetto di architettura.
La parte teorica è strutturata in sette lezioni:
Lezioni di teoria generale
Architettura in dieci parole. Introduzione agli strumenti della composizione architettonica.
Classico Moderno. Due approcci: il Moderno nasce dal Classico; quando il Moderno diventa Classico.
La vicenda italiana. Il Moderno in Italia attraverso le opere di alcuni dei maggiori Maestri del novecento.
Luoghi. Come leggere i caratteri di un luogo per costruire il paesaggio.
Il tipo. I tipi architettonici come elementi di connessione tra il presente e la storia.
Lezioni di preparazione agli specifici temi di progetto:
Architetture per la memoria. Monumenti e memoriali.
Antico e Moderno. Il progetto all'interno o in prossimità degli edifici storici.
Per quanto riguarda la parte progettuale il tema è quello della memoria, sia in rapporto alla storia degli eventi che alla storia dell'architettura. È richiesto infatti di progettare un piccolo monumento nel bosco di Cercina (nel territorio di Sesto Fiorentino) dedicato ai caduti di Radio CoRa e un centro di documentazione dello stesso eccidio a fianco del complesso di Sant'Andrea a Cercina. La successione dei progetti consente un approccio graduale: dall'architettura 'pura', senza funzione, del monumento immerso nel contesto naturale del bosco, a quella più complessa del centro di documentazione che si confronta con la “preesistenza” della Pieve e con un (seppur minimo) programma funzionale.
I contributi teorici saranno volti in particolare all’approfondimento dell’opera degli architetti italiani del ‘900 indagando, sia nei progetti realizzati che nelle idee di spazio rimaste sulla carta, la ragion d’essere del pensare l’architettura e del costruirla. Un excursus sullo scenario europeo, a partire dal XIX secolo, arricchirà il panorama dell’esperienza italiana.
Analoga attenzione sarà dedicata alla conoscenza della cultura italiana ed europea del paesaggio rintracciabile nella struttura del pensiero tramandata attraverso straordinari contributi letterari e figurativi, oltre che dall’opera degli architetti che nel paesaggio hanno inteso il fondale su cui doveva riflettersi la propria opera nel corso del XIX e XX secolo, fino all’esperienza condotta da alcuni autori contemporanei.
Agostini E. M., Giuseppe Poggi. La costruzione del paesaggio, Reggio Emilia 2002
Ghirri L., Paesaggio italiano, Milano 1989
Ghirri L., Il profilo delle nuvole, Milano 1989
Ghirri L., Lezioni di fotografia, Macerata 2010
Heidegger M., Soggiorni, Parma 1997
Le Corbusier, Verso una Architettura, Milano 2002
Manganelli G., La favola pitagorica, Milano 2005
Monestiroli A., L’architettura della realtà, Milano 1979
Rilke R. M., Diario fiorentino, Milano 1990
Rossi A., L’architettura della città, Milano 1995
Rossi A., Autobiografia scientifica, Milano 1999
Summerson J., Il linguaggio classico dell’architettura, Torino 1990
Wharton E., Paesaggi italiani, Milano 1995
Letture specifiche, oltre a quelle in elenco, saranno indicate durante le lezioni.
S.Giedion, Le tre concezioni dello spazio in architettura, 1998
L. Khan, Architettura è ed altri scritti, 2002
A. Loos, Parole nel vuoto, 1993
R. Moneo, La solitudine degli edifici e altri scritti, 2004
E. Rogers, Esperienza dell’architettura, 1997
E. Tessenow, Osservazioni elementari sul costruire, 1995
K. Lync, L’immagine della città, Nuova Pratiche Editrice, 1999
A. Rossi, L’architettura della città, Città Studi Edizioni, 2009
A. Rossi, Autobiografia scientifica, Pratiche Ed. Parma 1990
F. Rossi Prodi, Carattere dell’architettura toscana, Officina 2003
P.Zermani, L’architettura delle differenze, Edizioni Kappa, 1988
P.Zermani, Identità dell’architettura, Officina, 1995
E. Kaufmann, Da Ledoux a Le Corbusier, Mazzotta, 1973
P. Madec, Boullée, F. Hazan, 1986
B. Gravagnuolo, Adolf Loos, Idea Books, 1981
F. Tentori e R. De Simone, Le Corbusier, Laterza, 1993
D. Spaeth, Mies Van der Rohe, The Architectural Press, 1985
A. Belluzzi e C. Conforti, Giovanni Michelucci, Electa, 1986
Architetture di Mario Ridolfi, <<Controspazio>> n. 1/1974, n. 3/1974
F. Privitera, Disegnare Dialoghi, Esercizio della sezione e progetto in Giovanni Michelucci, Bandecchi e Vivaldi, 2008
C. Norberg Schulz, Louis I. Kahn: idea e immagine, Officina, 1980
A. Ferlenga (a cura di), Aldo Rossi - architettura 1959-87, Electa 1987
Alvaro Siza, Electa, 1986
Giorgio Grassi - i progetti le opere e gli scritti, Electa 1996
Rafael Moneo, numero monografico di El Croquis n. 64, 1997 (II edizione)
Francesco Venezia, l’architettura, gli scritti, la critica, Documenti di Architettura, Electa, 1998
Paolo Zermani Architetture 1983-2003, Diabasis 2003
Peter Zumthor Works, Lars Muller Publischers, 1998
E.L. Boullée, Architettura, saggio sull'arte, Marsilio
A.Loos, Parole nel vuoto, Adelphi, 1992
H. Tessenow, Osservazioni elementari sul costruire, Franco Angeli, 1990
Le Corbusier, Verso un 'architettura, Longanesi, 1986
E. N. Rogers, Esperienza dell'architettura, Skyra, Milano 1997
J. Summerson, Il linguaggio classico dell'architettura, PBE, Torino 1970
A. Rossi, L'architettura della città, CLUP, Milano 1966
A. Rossi, Autobiografia scientifica, Pratiche editrice, Milano 1999
R. Moneo, La solitudine degli edifici, Umberto Allemandi & C, Torino 1999
A. Siza, Scritti di architettura, Skyra, Milano 1997
P. Zermani, Identità dell’architettura I/II, Roma 1995 - 2002
P. Zumthor, Pensare Architettura, Electa 2003
P.Zermani, L’architettura delle differenze, Edizioni Kappa, Roma 1988
R.Butini, Giovanni Michelucci.
Fotogrammi del museo, Diabasis, Reggio Emilia 2007
Laboratorio di progettazione dell'architettura 1
Prof. Francesca Mugnai
Teoria dell’architettura
Marc Augè, Rovine e macerie, Torino 2004
Mircea Eliade, Il sacro e il profano, Torino, 2001
Giorgio Grassi, I progetti, le opere e gli scritti, Milano 1996
Le Corbusier, Verso un’architettura, Milano 1973
Adolf Loos, Parole nel vuoto, Milano 1972
Rafael Moneo, La solitudine degli edifici, vol. 1, Torino 1999
Rafael Moneo, La solitudine degli edifici, vol. 2, Torino 2004
Ernesto N. Rogers, Esperienza dell’architettura, Torino 1958 (o Milano 1997)
Aldo Rossi, L’architettura della città, Padova 1966
Aldo Rossi, Autobiografia scientifica, Parma 1990
Francesco Venezia, Che cos’è l’architettura, Milano 2011
Paolo Zermani, Identità dell’architettura, vol. 1, Roma 1995
Paolo Zermani, Identità dell’architettura, vol. 2, Roma 2002
Architettura a Firenze e in Toscana (per conoscere il contesto architettonico fiorentino)
Riccardo Butini, Giovanni Michelucci. Fotogrammi del museo, Reggio Emilia 2007
Fabio Capanni, Architettura Moderna a Fiesole, Firenze 2003
Giovanni Fanelli, Firenze, Architettura e città, Firenze 1973
Lorenzo Gori Montanelli, Architettura rurale in Toscana, Firenze 1964
Giovanni Klaus Koenig, Architettura in Toscana, 1931-1968, Torino 1968
Francesca Mugnai, Realismo e incanto. Edoardo Detti e Carlo Scarpa, Reggio Emilia 2010
Francesca Privitera, Disegnare dialoghi. Esercizio della sezione e progetto nell’opera di Giovanni Michelucci, Pontedera 2008
Yves Renouard, Le città italiane dal X al XIV secolo, Milano 1976
Fabrizio Rossi Prodi, Carattere dell’architettura toscana: il pensiero compositivo nella scuola di Firenze, Roma 2003
Obiettivi Formativi - Cognomi A-B
Al termine del corso l'allievo dovrà essere in possesso degli strumenti logici ed organizzativi per poter affrontare, con capacità critica autonoma ed adeguata al superamento del primo anno di corso, il processo della composizione architettonica esercitata su un tema di modesta complessità distributiva, ma che sappia tradurre in un felice connubio l'idea di spazio con il paesaggio di riferimento.
Obiettivi Formativi - Cognomi C-E
Si prevede che gli studenti acquisiscano una buona conoscenza degli strumenti compositivi, l'uso sincronico di piante e sezioni per definire lo spazio architettonico, che comincino a sviluppare il senso critico, la relazione tra architettura e contesto che acquisiscano le nozioni di organismo, di luogo, di insieme, e le teorie e l’analisi tipo-morfologica.
Obiettivi Formativi - Cognomi F-L
Il corso si pone l’obiettivo di fornire allo studente la conoscenza della disciplina compositiva e dei principali strumenti progettuali.
Lezioni di carattere teorico e applicazioni pratiche propongono allo studente un itinerario didattico di avvicinamento alla riflessione progettuale in un contesto storico consolidato.
Obiettivi Formativi - Cognomi M-Q
Laboratorio di Progettazione dell'architettura 1
Prof. Francesca Mugnai
Come primo passo verso il progetto, il corso prepara sugli aspetti fondamentali, teorici e operativi, della disciplina, ponendo l'accento sull'importanza di una solida base concettuale. Le competenze che lo studente dovrà acquisire sono, parallelamente, capacità di lettura dello spazio architettonico e delle sue ragioni fondative, e acquisizione di un metodo compositivo fondato sull'analisi e la sintesi del contesto di intervento.
Prerequisiti - Cognomi A-B
I prerequisiti, da affrontare nelle prime settimane di corso, saranno affidati a brevi esercitazioni volte ad approfondire il disegno di architettura (pianta e sezione), la costruzione del modello, la lettura delle scale del progetto e la capacità di sintesi di testi scritti.
Prerequisiti - Cognomi F-L
Si considera necessaria una conoscenza minima della storia dell'Architettura e delle basi del disegno tecnico e a mano libera.
Prerequisiti - Cognomi M-Q
Laboratorio di Progettazione dell'architettura 1
Prof. Francesca Mugnai
Quelli previsti dal regolamento didattico.
Metodi Didattici - Cognomi A-B
Il corso sarà articolato in una prima parte dedicata a fornire gli strumenti di metodo ed analisi necessari ad affrontare l’esperienza progettuale della seconda parte dell’anno accademico.
Il tema progettuale da svolgere, contestualizzato in ambito fiorentino, sarà dedicato alla progettazione di uno spazio pubblico con carattere di relazione urbana.
L’esperienza del progetto sarà preceduta da un approfondimento guidato sul carattere del luogo, da attuarsi mediante esercitazioni in classe, e sull’analisi degli aspetti distributivi e funzionali di progetti contemporanei aventi il medesimo tema.
Metodi Didattici - Cognomi C-E
Il corso è articolato in lezioni, esercitazioni e attività di laboratorio. Alle lezioni teoriche è affidato lo sviluppo dei contenuti e dei metodi del progetto e del loro rapporto con i contesti, particolare attenzione è rivolta alla definizione di alcuni concetti chiave necessari in coloro che si affacciano al mestiere dell’architettura. Tali lezioni sono determinanti non solo per l’acquisizione di contenuti teorici ma anche per l’acquisizione da parte degli studenti di un’iniziale corpus di immagini e riferimenti architettonici. Un secondo gruppo di comunicazioni teoriche è volto all’approfondimento monografico su autori del passato e contemporanei con particolare attenzione al contesto italiano e alla scuola fiorentina.
Le esercitazioni progettuali assegnate durante l’anno, da svolgersi in aula e a casa, hanno la finalità di far soffermare lo studente a riflettere su specifiche tematiche connesse alle due esercitazioni di fine semestre al fine di aiutarlo non solo a costituire il necessario bagaglio figurativo per affrontare il progetto d’architettura ma soprattutto a fornirgli un metodo di lavoro che integri costantemente teoria e pratica manuale. A tal fine è prevista la lettura di alcuni testi necessari perché gli studenti inizino formare il proprio senso critico e a sviluppare un metodo di progettazione costantemente alimentato da contenuti teorici.
Particolare attenzione è rivolta al disegno e al rilievo interpretati come strumenti di conoscenza, di comprensione e di interpretazione del luogo.
Alle attività di laboratorio è attribuita particolare importanza, il carattere collettivo di tali attività è fondamentale per la definizione di un linguaggio e di un metodo condivisi da tutti. Le esercitazioni di fine semestre avranno come obiettivo il disegno di un’area studio in un contesto reale della città di Firenze.
Lo studente dovrà mostrare di saper stabilire una relazione tra il progetto, i contenuti teorici comunicati durante le lezioni e consolidati attraverso la lettura dei testi e gli approfondimenti oggetto delle esercitazioni. L’esercitazione finale è suddivisa in due fasi, una da sviluppare durante il primo semestre, il progetto di uno spazio dalle dimensioni prefissate, l’altra durante il secondo, il progetto di un centro multiculturale.
Metodi Didattici - Cognomi F-L
Il Laboratorio di Progettazione dell’architettura si articolerà essenzialmente in due fasi coincidenti con i due semestri: il primo semestre sarà dedicato innanzi tutto allo svolgimento di lezioni teoriche, integrate da alcune esercitazioni progettuali da svolgere principalmente in aula; il secondo semestre sarà dedicato prevalentemente al lavoro progettuale, oggetto dell’esame finale.
Metodi Didattici - Cognomi M-Q
Laboratorio di Progettazione dell'architettura 1
Prof. Francesca Mugnai
Nella prima parte dell'anno le lezioni teoriche affiancano il lavoro progettuale a ribadire, anche sul piano operativo, la necessità di una stretta connessione tra il livello concettuale e quello pratico. Lo studente è chiamato quindi fin da subito a misurarsi col progetto, al quale lavorerà intensamente per tutta la durata del corso.
Di fondamentale importanza è l'attività di laboratorio, che rappresenta un momento di discussione collettiva, di scambio col docente e di utile confronto col lavoro dei colleghi sullo stesso tema.
Per l'esame sono richiesti i seguenti elaborati:
a. Centro di documentazione:
1. Planivolumetrico 1:500
2. Pianta del piano terra e sezioni ambientali 1:500
3. Pianta, prospetti e sezioni 1:200
Modelli 1:500 e 1:100 del centro di documentazione
b. Monumento:
1. Planimetria 1:20
3. Sezioni e prospetti 1:20
Modello 1:20
Altre Informazioni - Cognomi C-E
Il Corso utilizza quale supporto la piattaforma fornita da Unifi e-learning moodle
Altre Informazioni - Cognomi F-L
Nel corso delle lezioni saranno fornite ulteriori indicazioni bibliografiche sui temi trattati.
Altre Informazioni - Cognomi M-Q
Laboratorio di Progettazione dell'architettura 1
Prof. Francesca Mugnai
Il materiale didattico è disponibile su piattaforma web.
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi A-B
I contributi teorici verranno articolati sotto forma di lezioni ex cathedra e di esercitazioni guidate il cui svolgimento interesserà il primo semestre del corso di Laboratorio.
Il secondo semestre sarà dedicato all’esperienza progettuale in cui l’allievo, una volta confrontatosi con la lettura del luogo, approfondirà il tema di progetto attraverso la messa a punto di disegni e modelli di studio.
La revisione del progetto dovrà sempre essere supportata dal modello di studio in scala opportuna oltre che dai relativi disegni.
L’esame finale verterà sulle considerazioni maturate dai contenuti teorici del corso e dalla lettura dei testi indicati nella bibliografia, nonché sulla discussione del progetto elaborato durante il Laboratorio di Progettazione.
Indicazioni sugli elaborati grafici di progetto da presentare all’esame, e sui modelli, verranno fornite durante le revisioni collettive del Laboratorio.
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi C-E
Oggetto delle due esercitazioni, una per ogni semestre, è la progettazione di due organismi architettonici e delle loro relazioni con la morfologia urbana di due aree studio della città di Firenze.
Primo semestre: l’area proposta è uno spazio verde racchiuso alle spalle dell’abside del complesso di Santa Maria del Carmine. Gli studenti progetteranno un piccolo organismo dalla dimensione prefissata, un cubo di 6x6x6 metri la funzione sarà a scelta degli studenti. La dimensione ridotta faciliterà gli studenti nel loro primo approccio al tema della Composizione Architettonica e all’utilizzo sincronico di pianta e sezione per definire uno spazio. La mancanza di problemi di ordine funzionale aiuterà gli studenti a porsi in modo critico su temi quale il carattere dell’architettura e dello spazio interno anche in relazione alle fonti di luce.
Secondo semestre: l’area proposta è una piazza fiorentina al limite del centro storico. Gli studenti dovranno progettare un centro multiculturale e lo spazio pubblico circostante. Il progetto dovrà mostrare una maturazione sui termini teorici indicati dal corso, sviluppando in particolare la capacità di controllo delle relazioni spaziali e metriche, dell’organizzazione funzionale e distributiva degli spazi, l’acquisizione di un metodo di lettura della città e delle sue caratteristiche morfologiche, il tema del radicamento nel luogo e dell’identità dell’architettura toscana.
La restituzione grafica finale dei progetti sarà in proiezione ortogonale, con le ombre.
Esercitazione del primo semestre: individuale.
Esercitazione del secondo semestre: individuale o in gruppo di due.
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi F-L
Saranno oggetto di verifica e valutazione tutte le esercitazioni previste nei due semestri.
Il progetto finale potrà essere affrontato individualmente o a gruppi di max due componenti.
E’ richiesto di portare alle revisioni tutto il materiale prodotto (schizzi di studio, disegni, modelli di studio) ed è obbligatorio effettuare una revisione di tutti gli elaborati d’esame prima dell’appello.
Gli elaborati d’esame dovranno essere consegnati in formato digitale su un CD sul quale dovrà essere indicato: anno di corso, nome dell'allievo, recapito telefonico, elenco elaborati.
Informazioni dettagliate sul tema di esame saranno comunicate nel corso dell'anno.
Elaborati richiesti:
Planivolumetrico 1:1000
Planivolumetrico di dettaglio 1:500
Piante di tutti i livelli 1:100/200
Sezioni significative 1:100/200
Prospetti 1:100/200
Prospettive (almeno 2)
Modelli
Relazione di progetto
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi M-Q
Laboratorio di Progettazione dell'architettura 1
Prof. Francesca Mugnai
La verifica dell'apprendimento avviene costantemente durante le revisione del progetto. Tuttavia durante il corso sono fissate delle tappe che consentono al docente di verificare via via l'efficacia dell'insegnamento e scandiscono il percorso dello studente aiutandolo ad organizzare razionalmente il lavoro. La prova finale consiste nella presentazione e discussione del lavoro di progetto svolto durante l'anno.
Programma del corso - Cognomi A-B
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA I°
A.A. 2014 2015
Corso di laurea magistrale quinquennale - classe LM 4 C.U.
Docente: Prof. ssa Elisabetta Maria Agostini
Collaboratori: Dott. Arch. Emiliana Carbini
“Gli edifici come espressione compiuta della città e questa, a sua volta, vera e propria architettura che, anche nella condizione della più estesa diffusione, sa evocare il sogno della finitezza”.
(Franco Purini, La misura italiana dell’architettura, 2008)
- Obiettivi del corso:
Il Laboratorio di Progettazione dell'Architettura è inteso come un apprendistato dei materiali logici ed organizzativi che presiedono al progetto di qualunque architettura. Il processo logico-costruttivo che in esso trova dimora accoglie la Storia dell’Architettura quale denso sostrato di matrici, le cui varianti, introdotte nel tempo, hanno generato idee, riflessioni, attuazioni, e riorganizzazioni attraverso le realtà costruite o soltanto progettate.
L’analisi della città italiana, che nella sua singolarità specifica di territorio ha espresso un raggiunto punto di equilibrio tra paesaggio ed opera dell’uomo, evidenzia la messa in opera di un rapporto solidale tra <<natura naturata>> ed <<artificiata>> nella condivisa e costante adesione alla realizzazione di frammenti antropizzati di paesaggio. Il consapevole avvicinamento alla preziosa e delicata matrice del paesaggio richiama alla nostra attenzione l’urgenza di una responsabile continuità con il tracciato dell'architettura italiana, caratterizzata dal continuo rinnovamento nel solco della propria tradizione e sostanziata dalla trasmissione critica delle identità dei singoli luoghi.
Alla luce delle premesse enunciate, la città di Firenze, straordinaria conformazione che notazioni di un notevole interesse del mondo figurativo e letterario hanno sempre collocato in stretto rapporto con la struttura del paesaggio, viene assunta come laboratorio di analisi e sperimentazione progettuale. Traendo spunti di riflessione dal valore che nel panorama urbano fiorentino le sue fabbriche maggiori hanno generato, intuendo l’inscindibile rapporto che sussiste tra l’architettura dei monumenti e quella del territorio circostante - assunto come estensione comprensiva della città-, verrà delineata la condizione odierna del paesaggio come sfondo su cui proiettare il lavoro del Laboratorio di Progettazione.
Il percorso didattico dovrà costituire lo spunto per approfondire, durante il corso di studi, la trama della sintesi attuabile tra antico e nuovo, come acuta discriminante del peso della contemporaneità.
- Argomenti trattati:
I contributi teorici saranno volti in particolare all’approfondimento dell’opera degli architetti italiani del ‘900 indagando, sia nei progetti realizzati che nelle idee di spazio rimaste sulla carta, la ragion d’essere del pensare l’architettura e del costruirla. Un excursus sullo scenario europeo, a partire dal XIX secolo, arricchirà il panorama dell’esperienza italiana.
Analoga attenzione sarà dedicata alla conoscenza della cultura italiana ed europea del paesaggio rintracciabile nella struttura del pensiero tramandata attraverso straordinari contributi letterari e figurativi, oltre che dall’opera degli architetti che nel paesaggio hanno inteso il fondale su cui doveva riflettersi la propria opera nel corso del XIX e XX secolo, fino all’esperienza condotta da alcuni autori contemporanei.
Un taccuino di disegni ed appunti relativo alle esperienze visive, alle riflessioni ed alle indagini svolte sugli argomenti trattati, dovrà necessariamente accompagnare il percorso dell’allievo.
- Modalità della didattica con elenco indicativo delle lezioni o degli argomenti e pianificazione indicativa temporale con cui si intende sviluppare il corso
I contributi teorici verranno articolati sotto forma di lezioni ex cathedra e di esercitazioni guidate il cui svolgimento interesserà il primo semestre del corso di Laboratorio.
Il secondo semestre sarà dedicato all’esperienza progettuale in cui l’allievo, una volta confrontatosi con la lettura del luogo, approfondirà il tema di progetto attraverso la messa a punto di disegni e modelli di studio.
Al termine del corso l'allievo dovrà essere in possesso degli strumenti logici ed organizzativi per poter affrontare, con capacità critica autonoma ed adeguata al superamento del primo anno di corso, il processo della composizione architettonica esercitata su un tema di modesta complessità distributiva, ma che sappia tradurre in un felice connubio l'idea di spazio con il paesaggio di riferimento.
- Elenco indicativo dei temi che verranno trattati:
Il linguaggio classico dell’Architettura dall’antichità al moderno. L’opera dei trattatisti.
Il Grand Tour, la conoscenza del paesaggio come forma costruita nei contributi italiani ed europei.
Il progetto della città, il Monumento: K. F. Schinkel a Berlino.
La Toscana e Firenze nei documenti dei viaggiatori del Grand Tour.
Le trasformazioni della fine del XIX secolo a Firenze. L’opera di Giuseppe Poggi.
Adolf Loos: tra modernità e tradizione.
Le Corbusier e il viaggio in Italia. Il disegno come strumento di conoscenza finalizzato al progetto di architettura.
Mies van der Rohe: il linguaggio classico nel moderno.
L’architettura della città. Aldo Rossi, opere e contributi critici.
La via italiana dell’architettura: Ignazio Gardella, Franco Albini, Adalberto Libera, Giuseppe Terragni, Giovanni Michelucci, Gabetti e Isola, Paolo Portoghesi.
La fotografia del paesaggio. L’opera di Luigi Ghirri.
- Modalità delle prove di verifica intermedie e finali:
Il corso sarà articolato in una prima parte dedicata a fornire gli strumenti di metodo ed analisi necessari ad affrontare l’esperienza progettuale della seconda parte dell’anno accademico.
Il tema progettuale da svolgere, contestualizzato in ambito fiorentino, sarà dedicato alla progettazione di uno spazio pubblico con carattere di relazione urbana.
L’esperienza del progetto sarà preceduta da un approfondimento guidato sul carattere del luogo, da attuarsi mediante esercitazioni in classe, e sull’analisi degli aspetti distributivi e funzionali di progetti contemporanei aventi il medesimo tema.
La revisione del progetto dovrà sempre essere supportata dal modello di studio in scala opportuna oltre che dai relativi disegni.
L’esame finale verterà sulle considerazioni maturate dai contenuti teorici del corso e dalla lettura dei testi indicati nella bibliografia, nonché sulla discussione del progetto elaborato durante il Laboratorio di Progettazione.
Indicazioni sugli elaborati grafici di progetto da presentare all’esame, e sui modelli, verranno fornite durante le revisioni collettive del Laboratorio.
I prerequisiti, da affrontare nelle prime settimane di corso, saranno affidati a brevi esercitazioni volte ad approfondire il disegno di architettura (pianta e sezione), la costruzione del modello, la lettura delle scale del progetto e la capacità di sintesi di testi scritti.
- Bibliografia essenziale del corso:
Agostini E. M., Giuseppe Poggi. La costruzione del paesaggio, Reggio Emilia 2002
Ghirri L., Paesaggio italiano, Milano 1989
Ghirri L., Il profilo delle nuvole, Milano 1989
Ghirri L., Lezioni di fotografia, Macerata 2010
Heidegger M., Soggiorni, Parma 1997
Le Corbusier, Verso una Architettura, Milano 2002
Manganelli G., La favola pitagorica, Milano 2005
Monestiroli A., L’architettura della realtà, Milano 1979
Rilke R. M., Diario fiorentino, Milano 1990
Rossi A., L’architettura della città, Milano 1995
Rossi A., Autobiografia scientifica, Milano 1999
Summerson J., Il linguaggio classico dell’architettura, Torino 1990
Wharton E., Paesaggi italiani, Milano 1995
La bibliografia indicata verrà ampliata con riferimenti specifici ai temi delle lezioni durante lo svolgimento del corso.
Programma del corso - Cognomi C-E
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE
SCUOLA DI ARCHITETTURA
CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA
Laboratorio di Progettazione I - Corso B
A.A. 2014-2015
Docente: prof. Francesca Privitera
PROGRAMMA
Premessa
La cultura architettonica italiana ha costituito nei secoli un luogo di elaborazione di caratteri originali, che si sono riprodotti e trasmessi secondo un percorso dello spazio e della forma mantenutosi chiaro e riconoscibile, nella combinazione tra bellezza della natura e opera dell’uomo.
Negli ultimi decenni la condizione contemporanea dell’architettura e della città si è sviluppata, sulla scena internazionale e all’interno di un generale processo di globalizzazione, attraverso l’attitudine a una commercializzazione acritica dell’architettura, considerata come prodotto indifferenziato e universalmente vendibile frutto di modelli di pensiero seriale e di meccanismi di mercato e di consumo. A fronte di una situazione di estraneità alla preziosa e delicata matrice del paesaggio italiano, è utile tornare a lavorare sul radicamento nei luoghi, sui temi dell’identità e dei caratteri delle forme insediative e dell’architettura. Poiché la dequalificazione del paesaggio naturale e costruito sono la premessa per il degrado sociale, il Laboratorio affronta, con gli strumenti critici e del progetto, il tema del ruolo etico che l’urbanistica e l’architettura possono svolgere a fronte della incombente dissoluzione della città e del territorio, a salvaguardia dell'identità urbana e del paesaggio, per disegnare forme e relazioni che incarnino principi e valori civili capaci di restituire dignità ai luoghi dell’abitare.
Occorre riversare nella nuova città la qualità dei nostri centri antichi, integrarne gli strumenti con quelli dell’architettura moderna e contemporanea, sfruttando le residue occasioni possibili per rigenerare o creare una rete di elementi e luoghi significativi come condensatori di qualità urbana, sulla base dei principi di nuova centralità, di figurabilità urbana, di interconnessione funzionale e di “città aperta” nei suoi rapporti con la natura e il paesaggio, ma occorre anche introdurre dei simboli riconoscibili che soddisfino la domanda di architettura, di arte, e di proiezione nel futuro.
Contenuti formativi del corso
Il corso si propone di far acquisire all’allievo le conoscenze relative alla Composizione Architettonica ai suoi elementi, la proprietà degli strumenti di indagine compositiva, pianta e sezione, il concetto di insieme e di organismo, il concetto di luogo e di tipo.
Accanto alle lezioni teoriche saranno sviluppate due esercitazioni progettuali, una per ogni semestre, la prima sul tema dell’organismo, la seconda su quello dell’insieme, cercando di individuare i corretti principi di organizzazione distributiva funzionale e le loro relazioni, integrandoli con la qualità dello spazio e con il contesto.
La convinzione che il compito essenziale della ricerca architettonica sia quello di trovare un linguaggio che esprima una densità di significati, assumendo come riferimento l’uomo e i suoi luoghi sostanziati dalla storia, indirizza gli studenti alla messa a punto di un linguaggio architettonico che si misuri con i processi di lunga durata, maturati nei tessuti e negli spazi della città ed esplicitati dai caratteri e dalle figure della sua architettura. Il principio di tradizione intesa non come testimonianza del passato ma come ‘materiale’ di lavoro durevole, vivo, presupposto per nuove evoluzioni sposta il concetto di progetto architettonico da ‘disegno del nuovo’ a ‘completamento e ricomposizione dell’esistente’. La conoscenza delle ‘misure dello spazio’ e degli ‘avvenimenti del passato’ diventano il presupposto fondamentale per fondare una ritrovata consapevolezza del progetto, della tecnica, del perché di ogni scelta e costituiscono il fondamento per la formazione di un giudizio critico sull’architettura e sull’ambiente in cui abitiamo.
Basandosi sul presupposto che il progetto d’architettura sia un’operazione conoscitiva e artistica, ma anche che analisi dell’esistente e progetto del nuovo si alimentino vicendevolmente, il corso mira alla definizione dei ‘caratteri’ e delle ‘figure’ come ipotesi di lettura degli elementi linguistici e di definizione del progetto in relazione al contesto fiorentino.
In questo modo, attraverso l’analisi approfondita e la comparazione di organismi architettonici apparsi in particolari momenti critici, o comunque significativi dell’evoluzione del linguaggio architettonico, il corso mira a precostituire negli studenti che si avviano alla progettazione, un indispensabile bagaglio figurativo, nonché a favorire una riflessione sulla natura degli organismi architettonici, sulle loro regole e trasgressioni, sulle relazioni col contesto e sulla trasmigrazione e trasformazione delle figure e degli strumenti compositivi, nel corso del tempo. Il corso ha l’obiettivo di fornire allo studente gli strumenti necessari per eseguire il progetto di un’insieme architettonico non complesso, sviluppandolo alle diverse scale di rappresentazione, controllando il rapporto fra forme, programma funzionale e contesto, controllandone alle diverse scale lo spazio di relazione fra edifici in rapporto al contesto di appartenenza. Durante il corso vengono trattati i principi generali che presiedono alla corretta costituzione dell’organismo architettonico e dell’insieme architettonico, cioè degli elementi che concorrono alla composizione della forma urbana.
Attività formative
Il corso è articolato in lezioni, esercitazioni e attività di laboratorio. Alle lezioni teoriche è affidato lo sviluppo dei contenuti e dei metodi del progetto e del loro rapporto con i contesti, particolare attenzione è rivolta alla definizione di alcuni concetti chiave necessari in coloro che si affacciano al mestiere dell’architettura; il disegno come strumento di conoscenza, la triade proiettiva,’esercizio’ pianta/sezione come espressione di un concetto spaziale unitario, il progetto in sezione, la pianta, lo spazio interno, concetto di luogo, regole di formazione della città storica e della città razionalista, lettura e comprensione delle regole del paesaggio e della città come materiale compositivo, linguaggio, memoria, archetipo, antecedente storico, identità, principio di organismo, ordine classico, tipo, modello, decorazione, frammento e rovine, spazio prospettico e spazio dinamico, straniamento e perturbante, disarticolazione e frammentazione dell’organismo architettonico e del paesaggio. Tali lezioni sono determinanti non solo per l’acquisizione di contenuti teorici ma anche per l’acquisizione da parte degli studenti di un’iniziale corpus di immagini e riferimenti architettonici. Un secondo gruppo di comunicazioni teoriche è volto all’approfondimento monografico su autori del passato e contemporanei con particolare attenzione al contesto italiano e alla scuola fiorentina.
Le esercitazioni progettuali assegnate durante l’anno, da svolgersi in aula e a casa, hanno la finalità di far soffermare lo studente a riflettere su specifiche tematiche connesse alle due esercitazioni di fine semestre al fine di aiutarlo non solo a costituire il necessario bagaglio figurativo per affrontare il progetto d’architettura ma soprattutto a fornirgli un metodo di lavoro che integri costantemente teoria e pratica manuale. A tal fine è prevista la lettura di alcuni testi necessari perché gli studenti inizino formare il proprio senso critico e a sviluppare un metodo di progettazione costantemente alimentato da contenuti teorici.
Particolare attenzione è rivolta al disegno e al rilievo interpretati come strumenti di conoscenza, di comprensione e di interpretazione del luogo. È un disegno finalizzato alla comprensione dei rapporti proporzionali che intercorrono fra i volumi esistenti, fra i pieni e i vuoti, così che il disegno diventi parte integrante del processo di progettazione, quasi a sottolineare quel legame inscindibile insegnato attraverso le lezioni teoriche, fra progetto e preesistenze. L’applicazione della teoria delle ombre contribuisce alla lettura del luogo, permette di cogliere le relazioni fra i volumi nello spazio. La costruzione di modelli, prima di studio poi rappresentativi della futura immagine architettonica, è un altro momento formativo fondamentale.
Alle attività di laboratorio è attribuita particolare importanza, il carattere collettivo di tali attività è fondamentale per la definizione di un linguaggio e di un metodo condivisi da tutti. Le esercitazioni di fine semestre avranno come obiettivo il disegno di un’area studio in un contesto reale della città di Firenze.
Lo studente dovrà mostrare di saper stabilire una relazione tra il progetto, i contenuti teorici comunicati durante le lezioni e consolidati attraverso la lettura dei testi e gli approfondimenti oggetto delle esercitazioni. L’esercitazione finale è suddivisa in due fasi, una da sviluppare durante il primo semestre, il progetto di uno spazio dalle dimensioni prefissate, l’altra durante il secondo, il progetto di un centro multiculturale.
Modalità di verifica
Oggetto delle due esercitazioni, una per ogni semestre, è la progettazione di due organismi architettonici e delle loro relazioni con la morfologia urbana di due aree studio della città di Firenze.
Primo semestre: l’area proposta è uno spazio verde racchiuso alle spalle dell’abside del complesso di Santa Maria del Carmine. Gli studenti progetteranno un piccolo organismo dalla dimensione prefissata, un cubo di 6x6x6 metri la funzione sarà a scelta degli studenti. La dimensione ridotta faciliterà gli studenti nel loro primo approccio al tema della Composizione Architettonica e all’utilizzo sincronico di pianta e sezione per definire uno spazio. La mancanza di problemi di ordine funzionale aiuterà gli studenti a porsi in modo critico su temi quale il carattere dell’architettura e dello spazio interno anche in relazione alle fonti di luce.
Secondo semestre: l’area proposta è una piazza fiorentina al limite del centro storico. Gli studenti dovranno progettare un centro multiculturale e lo spazio pubblico circostante. Il progetto dovrà mostrare una maturazione sui termini teorici indicati dal corso, sviluppando in particolare la capacità di controllo delle relazioni spaziali e metriche, dell’organizzazione funzionale e distributiva degli spazi, l’acquisizione di un metodo di lettura della città e delle sue caratteristiche morfologiche, il tema del radicamento nel luogo e dell’identità dell’architettura toscana.
La restituzione grafica finale dei progetti sarà in proiezione ortogonale, con le ombre.
Esercitazione del primo semestre: individuale.
Esercitazione del secondo semestre: individuale o in gruppo di due.
Materiale richiesto:
Modelli in cartonlegno 1:500
Modelli in cartonlegno 1:200
Modelli in cartonlegno 1:100
Modelli in cartonlegno 1:50 (solo progetto prima esercitazione)
Planivolumetrico del contesto 1:500 -1:200
Pianta di tutti i livelli prospetti e sezioni 1:200- 1:100- 1:50 (solo il primo progetto)
Almeno una vista tridimensionale
Il lavoro di progettazione sarà oggetto di continua elaborazione e revisione in aula sia collettiva sia individuale.
Gli studenti dovranno sempre presentarsi alle revisioni individuali muniti del plastico, del planivolumetrico e dei disegni in scala opportuna (piante, prospetti, sezioni) e del materiale richiesto dal docente. Per le revisioni collettive sarà richiesto materiale digitalizzato e raccolto in presentazioni Power Point.
All’esame lo studente dovrà presentare il modello e gli elaborati del progetto redatti sempre su tavole cm 50x70 con l’indicazione del corso, anno, nome del docente, nome dell’allievo, oggetto dell’elaborato, scala. Inoltre ogni gruppo consegnerà una versione digitalizzata su CD.
Letture specifiche, oltre a quelle in elenco, saranno indicate durante le lezioni.
Materiale didattico
S.Giedion, Le tre concezioni dello spazio in architettura, 1998
L. Khan, Architettura è ed altri scritti, 2002
A. Loos, Parole nel vuoto, 1993
R. Moneo, La solitudine degli edifici e altri scritti, 2004
E. Rogers, Esperienza dell’architettura, 1997
E. Tessenow, Osservazioni elementari sul costruire, 1995
K. Lync, L’immagine della città, Nuova Pratiche Editrice, 1999
A. Rossi, L’architettura della città, Città Studi Edizioni, 2009
A. Rossi, Autobiografia scientifica, Pratiche Ed. Parma 1990
F. Rossi Prodi, Carattere dell’architettura toscana, Officina 2003
P.Zermani, L’architettura delle differenze, Edizioni Kappa, 1988
P.Zermani, Identità dell’architettura, Officina, 1995
E. Kaufmann, Da Ledoux a Le Corbusier, Mazzotta, 1973
P. Madec, Boullée, F. Hazan, 1986
B. Gravagnuolo, Adolf Loos, Idea Books, 1981
F. Tentori e R. De Simone, Le Corbusier, Laterza, 1993
D. Spaeth, Mies Van der Rohe, The Architectural Press, 1985
A. Belluzzi e C. Conforti, Giovanni Michelucci, Electa, 1986
Architetture di Mario Ridolfi, <<Controspazio>> n. 1/1974, n. 3/1974
F. Privitera, Disegnare Dialoghi, Esercizio della sezione e progetto in Giovanni Michelucci, Bandecchi e Vivaldi, 2008
C. Norberg Schulz, Louis I. Kahn: idea e immagine, Officina, 1980
A. Ferlenga (a cura di), Aldo Rossi - architettura 1959-87, Electa 1987
Alvaro Siza, Electa, 1986
Giorgio Grassi - i progetti le opere e gli scritti, Electa 1996
Rafael Moneo, numero monografico di El Croquis n. 64, 1997 (II edizione)
Francesco Venezia, l’architettura, gli scritti, la critica, Documenti di Architettura, Electa, 1998
Paolo Zermani Architetture 1983-2003, Diabasis 2003
Peter Zumthor Works, Lars Muller Publischers, 1998
Programma del corso - Cognomi F-L
Il Laboratorio prevede lezioni frontali, esercitazioni in aula e attività di laboratorio.
Nelle lezioni frontali, i principali argomenti trattati dal corso riguardano le logiche compositive che stanno alla base della progettazione architettonica e il rapporto tra organismo architettonico e contesto.
Le lezioni, proponendo esempi di architetture storiche, moderne e contemporanee, affronteranno i temi della pianta, della sezione, del prospetto, il principio insediativo, carattere, luogo, paesaggio. Attraverso letture trasversali si cercherà di rintracciare leggi compositive di lunga durata, a partire dalle quali la discilina del progetto possa trarre nuova linfa.
Completeranno il copro delle lezioni frontali alcune lezioni monografiche dedicate ai maestri dell'architettura italiana del dopoguerra.
Le esercitazioni in aula costituiranno la base per un prio approccio al progetto da affrontare nella seconda parte del Laboratorio.
Programma del corso - Cognomi M-Q
Laboratorio di progettazione dell'architettura 1
Prof. Francesca Mugnai
Contenuti
Avendo a riferimento la cultura architettonica italiana, il corso affronta la composizione come ricerca di equilibrio tra “ingegno” e “giudizio”, così che il progetto sia connessione tra presente e passato, dialogo tra innovazione e tradizione.
L'insegnamento è canonicamente suddiviso in una parte di lezioni teoriche miranti a far comprendere gli strumenti della composizione, e una parte di insegnamento pratico sul progetto di architettura.
La parte teorica è strutturata in sette lezioni:
Lezioni di teoria generale
Architettura in dieci parole. Introduzione agli strumenti della composizione architettonica.
Classico Moderno. Due approcci: il Moderno nasce dal Classico; quando il Moderno diventa Classico.
La vicenda italiana. Il Moderno in Italia attraverso le opere di alcuni dei maggiori Maestri del novecento.
Luoghi. Come leggere i caratteri di un luogo per costruire il paesaggio.
Il tipo. I tipi architettonici come elementi di connessione tra il presente e la storia.
Lezioni di preparazione agli specifici temi di progetto:
Architetture per la memoria. Monumenti e memoriali.
Antico e Moderno. Il progetto all'interno o in prossimità degli edifici storici.
Per quanto riguarda la parte progettuale il tema è quello della memoria, sia in rapporto alla storia degli eventi che alla storia dell'architettura. È richiesto infatti di progettare un piccolo monumento nel bosco di Cercina (nel territorio di Sesto Fiorentino) dedicato ai caduti di Radio CoRa e un centro di documentazione dello stesso eccidio a fianco del complesso di Sant'Andrea a Cercina. La successione dei progetti consente un approccio graduale: dall'architettura 'pura', senza funzione, del monumento immerso nel contesto naturale del bosco, a quella più complessa del centro di documentazione che si confronta con la “preesistenza” della Pieve e con un (seppur minimo) programma funzionale.
Obiettivi
Come primo passo verso il progetto, il corso prepara sugli aspetti fondamentali, teorici e operativi, della disciplina, ponendo l'accento sull'importanza di una solida base concettuale. Le competenze che lo studente dovrà acquisire sono, parallelamente, capacità di lettura dello spazio architettonico e delle sue ragioni fondative, e acquisizione di un metodo compositivo fondato sull'analisi e la sintesi del contesto di intervento.
Metodo didattico
Nella prima parte dell'anno le lezioni teoriche affiancano il lavoro progettuale a ribadire, anche sul piano operativo, la necessità di una stretta connessione tra il livello concettuale e quello pratico. Lo studente è chiamato quindi fin da subito a misurarsi col progetto, al quale lavorerà intensamente per tutta la durata del corso.
Di fondamentale importanza è l'attività di laboratorio, che rappresenta un momento di discussione collettiva, di scambio col docente e di utile confronto col lavoro dei colleghi sullo stesso tema.
Per l'esame sono richiesti i seguenti elaborati:
a. Centro di documentazione:
1. Planivolumetrico 1:500
2. Pianta del piano terra e sezioni ambientali 1:500
3. Pianta, prospetti e sezioni 1:200
Modelli 1:500 e 1:100 del centro di documentazione
b. Monumento:
1. Planimetria 1:20
3. Sezioni e prospetti 1:20
Modello 1:20
Bibliografia
Teoria dell’architettura
Marc Augè, Rovine e macerie, Torino 2004
Mircea Eliade, Il sacro e il profano, Torino, 2001
Giorgio Grassi, I progetti, le opere e gli scritti, Milano 1996
Le Corbusier, Verso un’architettura, Milano 1973
Adolf Loos, Parole nel vuoto, Milano 1972
Rafael Moneo, La solitudine degli edifici, vol. 1, Torino 1999
Rafael Moneo, La solitudine degli edifici, vol. 2, Torino 2004
Ernesto N. Rogers, Esperienza dell’architettura, Torino 1958 (o Milano 1997)
Aldo Rossi, L’architettura della città, Padova 1966
Aldo Rossi, Autobiografia scientifica, Parma 1990
Francesco Venezia, Che cos’è l’architettura, Milano 2011
Paolo Zermani, Identità dell’architettura, vol. 1, Roma 1995
Paolo Zermani, Identità dell’architettura, vol. 2, Roma 2002
Architettura a Firenze e in Toscana (per conoscere il contesto architettonico fiorentino)
Riccardo Butini, Giovanni Michelucci. Fotogrammi del museo, Reggio Emilia 2007
Fabio Capanni, Architettura Moderna a Fiesole, Firenze 2003
Giovanni Fanelli, Firenze, Architettura e città, Firenze 1973
Lorenzo Gori Montanelli, Architettura rurale in Toscana, Firenze 1964
Giovanni Klaus Koenig, Architettura in Toscana, 1931-1968, Torino 1968
Francesca Mugnai, Realismo e incanto. Edoardo Detti e Carlo Scarpa, Reggio Emilia 2010
Francesca Privitera, Disegnare dialoghi. Esercizio della sezione e progetto nell’opera di Giovanni Michelucci, Pontedera 2008
Yves Renouard, Le città italiane dal X al XIV secolo, Milano 1976
Fabrizio Rossi Prodi, Carattere dell’architettura toscana: il pensiero compositivo nella scuola di Firenze, Roma 2003