Nel degrado del paesaggio urbano e naturale, nello smarrimento teorico occorre lavorare sul rinnovamento della nostra tradizione urbanistica e progettuale. Il radicamento nei luoghi chiede un approccio che si confronti con i tessuti e gli spazi di città e paesaggio, con i loro sistemi di relazione, con i caratteri e le figure della composizione urbana e della sua architettura. Il Laboratorio affronta con gli strumenti del progetto urbano il tema del ruolo etico che l’architettura può svolgere a fronte della trasformazione del paesaggio.
Contenuto del corso - Parte D
Ormai l’interesse sul futuro della città si è spostato dalle tematiche inerenti la sua espansione, i cui confini diventano sempre più ambigui e inafferrabili, a quelle del riutilizzo delle sue potenzialità intrinseche, del riequilibrio dei rapporti tra le parti, e più in generale del miglioramento qualitativo delle sue strutture fisiche.
Le dinamiche urbane, in continua evoluzione rendono disponibili intere aree che, avendo perso o profondamente mutato la propria destinazione d’uso, necessitano attualmente di un nuovo ruolo all’interno del sistema generale. Di conseguenza le strategie di riqualificazione urbana puntano oggi sempre di più sul recupero di queste “aree deboli” attraverso progetti capaci di riscattare la generale atopia, per ricreare un nuovo effetto città.
Perché ciò avvenga, occorre però che queste trasformazioni si inseriscano in una visione generale, tesa a valorizzare o creare ex novo relazioni funzionali, morfologiche, paesaggistiche, ambientali, percettive, fra i singoli ambiti d'intervento e il contesto territoriale, urbano, locale in cui si inseriscono, assumendo la continuità dello spazio pubblico, nelle sue molteplici articolazioni e gerarchie interne, come elemento strutturante del sistema di cui fanno o possono far parte. Occorre quindi anche saper valutare quanto degli assetti generali meriti di essere conservato, recuperato attraverso modifiche parziali o integralmente riprogettato.
Moneo R., La solitudine degli edifici e altri scritti, Umberto Allemandi 1999
Rossi Prodi F., Carattere dell’architettura toscana, Officina 2003
Ingersoll R., Sprawltown, Meltemi ed. 2004
F. Capanni, Spazio, Luce, Architettura, Noèdizioni, 2009
E.L. Boullée, Architettura, saggio sull'arte, Marsilio
H. Tessenow, Osservazioni elementari sul costruire, Franco Angeli, 1990
Le Corbusier, Verso un 'architettura, Longanesi, 1986
E. N. Rogers, Esperienza dell'architettura, Skyra, Milano 1997
J. Summerson, Il linguaggio classico dell'architettura, PBE, Torino 1970
A. Rossi, L'architettura della città, CLUP, Milano 1966
A. Rossi, Autobiografia scientifica, Pratiche Editrice, Milano 1999
R. Venturi, Complessità e contraddizioni nell'architettura, Dedalo, Bari 1980
P. Portoghesi, Dopo l'architettura moderna, BUL, Roma Bari 1991
R. Moneo, La solitudine degli edifici, Umberto Allemandi & C, Torino 1999
A. Siza, Scritti di architettura, Skyra, Milano 1997
P. Zermani, Identità dell’architettura I/II, Roma 1995 - 2002
P. Zumthor, Pensare Architettura, Electa 2003
E. N. Rogers, Gli elementi del fenomeno architettonico, Marinotti 2006
- AA. VV. Forme insediative e infrastrutture, Atlante, Marsilio 2002.
- AA. VV. Forme insediative e infrastrutture, Manuale, Marsilio 2002.
- Aymonino A., Mosco V.P., Spazi pubblici contemporanei. Architettura a volume zero, Skira, Ginevra-Milano
2006
- A. Baratelli, L. Macci, N. Novelli, Verso la città profonda, Alinea Editrice, Firenze 2006
- L. Ferrari (a cura di), Progetti per luoghi, Alinea Editrice, Firenze 2010
- AA. VV. Sinergie – Architettura & Città, Edifir, Firenze 2012
- AA. VV. Competitions – Architettura & Città, Edifir, Firenze 2013
- Becattini G. (a cura di), Il distretto industriale: (1943-1993), in Braudel F. Prato. Storia di una
città, Comune di Prato, Le Monnier, 1997Christian Marinotti Edizioni, Milano 2006.
- Calamai S., Prato: da grande lago a piccola metropoli, Pentaline, Prato 2000
- Giovannini P., Innocenti R., Prato, metamorfosi di una città tessile, Franco Angeli, Milano1996
- K Linch, L’immagine della città, Marsilio, Venezia 1998
- M. Massa, B. Di Cristina, F. Alberti, L. Nespolo, Per la riqualificazione delle città toscane, Firenze, aprile 2011( http://www.urba.unifi.it/upload/sub/MassaMarco/2011/carta-per-la-riqualificazione-delle-citt-toscane.pdf)
- AA. VV. Urban design compendium 1, Urban design compendium 2, Llewelyn-Davies, UK, 2004-2007
- Ghel Architects et al., Our Cities ourselves, NY, 2010 (disponibile all'indirizzo web: http://www.itdp.org/documents/2010-OurCitiesOurselves_Booklet.pdf )
- R. Rogers, Città per un piccolo pianeta, Erid’A/Kappa, 1997.
- R. Sennet J. Gottmann, Megalopoli: funzioni e relazioni di una pluricittà, Einaudi, Torino 1970
- J. Jacobs, Vita e morte delle grandi città americane, Edizioni Comunità, 2000
- R. Sennet, Usi del disordine, identità personale e vita nella metropoli, Costa & Nolan, 1999.
Indicazioni bibliografiche più complete vengono fornite durante il Laboratorio.
Obiettivi Formativi - Parte A
Le forme dell'architettura declinate al luogo scelto.
Obiettivi Formativi - Parte B
Le finalità del Laboratorio riguardano la messa a punto degli strumenti e delle strategie di intervento di progettazione urbanistica e urbana per alcune aree-problema che saranno indicate durante il corso, attraverso la messa a punto di un masterplan e poi di progetti architettonici, su alcuni problemi specifici: i “vuoti” esistenti, le aree dimesse, i nuovi monumenti per il tempo libero, la nuova forma della residenza e dell’housing sociale, le strips sature di accesso ai centri abitati, le aree di frangia delle infrastrutture, le nuove aree naturali urbane.
Obiettivi Formativi - Parte C
Sulla base della formazione compositiva e progettuale maturata negli anni precedenti, è chiesto allo studente di affrontare le tematiche relative al progetto urbano, a partire dalle sue relazioni con la progettazione urbanistica, per arrivare agli approfondimenti di progettazione architettonica. La strumentazione disciplinare – nella logica dell’identità dei luoghi e della loro continuità - comprende le nozioni di luogo, di spazio urbano, di paesaggio, di tessuto, di sistemi di relazione, di sistemi funzionali, nonché l’impiego delle principali metodiche di lettura/progetto della struttura dei tessuti urbani e dei loro principi insediativi, come quella tipo-morfologica, funzionale, percettivo-relazionale, geometrico-modellativa, srorico-cartografica, ecc.
Obiettivi Formativi - Parte D
L’attività del Laboratorio è finalizzata all’approfondimento del progetto nella sua accezione multidisciplinare per una preparazione teorica e pratica che conduca, attraverso approfondimenti specifici, alla corretta impostazione di un progetto complesso a scala urbana.
Prerequisiti - Parte A
Nessuno
Prerequisiti - Parte B
Aver sostenuto gli altri esami di Laboratorio di Progettazione, aver acquisito gli strumenti della composizione architettonica, buona conoscenza delle tipologie edilizie, buone capacità di disegno, buona capacità di modellazione tridimensionale e buona conoscenza dei relativi programmi computer, buona conoscenza della storia dell’architettura contemporanea.
Prerequisiti - Parte C
Rispetto al Laboratorio di Progettazione dell’Architettura III gli studenti devono aver già acquisito:
- i principi logici della composizione architettonica in ordine al corretto rapporto tra forma, struttura e distribuzione, la conoscenza degli elementi che concorrono alla composizione della forma architettonica e al suo inserimento nell’insieme urbano;
- gli strumenti fondamentali di rappresentazione dell’architettura e gli strumenti di modellazione tridimensionale;
- la capacità di leggere la struttura e i principi insediativi dei tessuti urbani e del paesaggio;
- la capacità di comprendere gli spazi urbani;
- la conoscenza dei tipi edilizi residenziali e dei fondamentali tipi speciali;
- la capacità di leggere opere di architettura e di comprenderne i principi fondamentali.
Rispetto a insegnamenti di altri SSD:
- rispetto a “Storia II” e “Storia III“ gli studenti devono aver già acquisito la conoscenza di molteplici esemplificazioni di progetto urbano e del concetto di spazio urbano;
- rispetto a “Urbanistica II” gli studenti devono aver acquisito la conoscenza dei sistemi di pianificazione e di regolamentazione dei piani particolareggiati, nelle loro diverse impostazioni storiche.
- rispetto a “Disegno”, gli studenti devono aver appreso la modellazione tridimensionale.
Metodi Didattici - Parte A
Lezioni e Laboratorio
Metodi Didattici - Parte B
Alle riflessioni critiche sulla nascita e lo sviluppo del pensiero urbanistico, alle definizioni teoriche, alla descrizione delle diverse posizioni critiche e delle esperienze di interventi contemporanei di urbanistica e progettazione urbana, si affiancherà una sperimentazione progettuale collettiva e poi individuale, che deve muovere dal rispetto delle regole di formazione della città, dalle problematiche funzionali e dei sistemi di relazione, dalle necessità operative di intervento, dal risparmio energetico, ma anche dalla necessità di esprimere con l’architettura e le forme urbane e dello spazio i valori dell’arte e della civiltà contemporanee
Metodi Didattici - Parte C
Il corso è articolato in lezioni, esercitazioni e attività di laboratorio.
Alle lezioni è affidato lo sviluppo dei contenuti relativi ai principi generali del progetto urbano, dell’urbanistica, e del progetto architettonico, dei loro strumenti e metodi alle varie scale.
L’attività di laboratorio è funzionale allo sviluppo della pratica progettuale, tramite esercitazioni che permettano di sviluppare il progetto di architettura alle varie scale; dalla scala urbana a quella architettonica.
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
Esame Finale
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
La verifica avverrà mediante esercitazioni di gruppo e individuali durante l’anno per i diversi step di approfondimento, poi con la redazione di un masterplan e infine di un progetto architettonico riguardante una parte del masterplan.
La verifica riguarderà gli elaborati presentati.
Modalità di verifica apprendimento - Parte C
La verifica finale verte sulla valutazione delle esercitazioni annuali, che dovranno mostrare il livello di maturazione dell’allievo sui contenuti e sulle metodiche delle varie discipline
Modalità di verifica apprendimento - Parte D
All’esame dovrà essere consegnato oltre al materiale richiesto per la prova finale anche quello riferito alle fasi precedenti, corredati da 2 c.d. contenenti tutta la documentazione.
Programma del corso - Parte B
Laboratorio di Progettazione dell’architettura IV e Urbanistica II (18 CFU) – corso B
Prof. Fabrizio Rossi Prodi: Progettazione Architettonica e Progettazione Urbana
PREMESSA
La cultura architettonica italiana ha costituito nei secoli un luogo di elaborazione di caratteri originali, che si sono riprodotti e trasmessi secondo un percorso dello spazio e della forma mantenutosi chiaro e riconoscibile, nella combinazione tra bellezza della natura e opera dell’uomo.
Negli ultimi decenni la condizione contemporanea dell’architettura e della città si è sviluppata, sulla scena internazionale e all’interno di un generale processo di globalizzazione, attraverso l’attitudine a una commercializzazione acritica dell’architettura, considerata come prodotto indifferenziato e universalmente vendibile frutto di modelli di pensiero seriale e di meccanismi di mercato e di consumo. A fronte di una situazione di estraneità alla preziosa e delicata matrice del paesaggio italiano, è utile tornare a lavorare sul radicamento nei luoghi, sui temi dell’identità e dei caratteri delle forme insediative e dell’architettura. Poiché la dequalificazione del paesaggio naturale e costruito sono la premessa per il degrado sociale, il Laboratorio affronta, con gli strumenti critici e del progetto, il tema del ruolo etico che l’urbanistica e l’architettura possono svolgere a fronte della incombente dissoluzione della città e del territorio, a salvaguardia dell'identità urbana e del paesaggio, per disegnare forme e relazioni che incarnino principi e valori civili capaci di restituire dignità ai luoghi dell’abitare.
Occorre riversare nella nuova città la qualità dei nostri centri antichi, integrarne gli strumenti con quelli dell’architettura moderna e contemporanea, sfruttando le residue occasioni possibili per rigenerare o creare una rete di elementi e luoghi significativi come condensatori di qualità urbana, sulla base dei principi di nuova centralità, di figurabilità urbana, di interconnessione funzionale e di “città aperta” nei suoi rapporti con la natura e il paesaggio, ma occorre anche introdurre dei simboli riconoscibili che soddisfino la domanda di architettura, di arte, e di proiezione nel futuro.
OBIETTIVI DEL CORSO
Questo Laboratorio ha l’obiettivo di formare gli allievi ad elaborare un progetto completo e maturo (integrato) di rigenerazione urbana di carattere interdisciplinare e multiscalare, nel quale cioè il programma (di funzioni, quantità, localizzazioni, tracciati), il disegno urbano e quello architettonico dei singoli organismi siano fra loro profondamente integrati ed esprimano appieno i valori civili e la dignità dell’abitare.
Le nozioni di recupero e di riqualificazione della città esistente si sono affermate da molti anni in rapporto ad una domanda diffusa, ma la prassi del progetto che le rappresenta non si è evoluta adeguatamente generando anche una divaricazione fra il momento urbanistico e quello progettuale e non è oggi in grado di contribuire a guidare le rilevanti e complesse trasformazioni urbane contemporanee. Così gli attuali programmi di trasformazione finiscono col subordinare gli interessi generali e la qualità ambientale agli interessi particolari e speculativi con risultati di dispersione, congestione e frammentazione urbana; sottodotazione di spazi pubblici e di servizi civili; banalizzazione delle funzioni. In questo quadro si è andata consolidando una prassi che vede la netta separazione fra il momento urbanistico e quello di progettazione architettonica, che il Laboratorio si propone di avversare ricomponendo i due saperi e le due pratiche progettuali in un continuum integrato. Ma certamente la ricomposizione non potrà avvenire se il progetto non ritrova la centralità dello spazio urbano come strumento di interpretazione e di espressione e non torna ad assumere consapevolmente come presupposti del conoscere e del fare i principi di preesistenza ambientale, di sistema dei luoghi, di ricomposizione paesaggistica, di interpretazione della reale domanda sociale e il metodo del progetto urbano e architettonico come modificazione.
Fornendo anche i necessari riferimenti teorici e di metodo il Laboratorio si propone pertanto di rilanciare valori e immagini della città come bene comune, mediante progetti integrati che iscrivono il problema della qualità delle singole trasformazioni nel quadro di un effettivo e diffuso miglioramento della qualità di tutto l’ambiente e perciò sono capaci di confrontarsi con maggior precisione e pertinenza con l’effettiva domanda sociale. Al riguardo il Laboratorio assegna al coordinamento fra programma urbanistico, disegno urbano e architettura un ruolo determinante per la qualità ambientale. Sintetizzando i risultati della tradizione classica della cultura urbana con quelli che derivano dalla rivisitazione critica del Movimento Moderno, si persegue anche una sostanziale continuità e interazione fra le diverse fasi del progetto.
ARGOMENTI TRATTATI
Gli argomenti del Laboratorio riguardano la rigenerazione urbana della città contemporanea. Le comunicazioni, dopo l’introduzione e la presentazione del programma generale, sono articolate su due campi di riflessione:
- da un lato esse sono volte a definire gli apparati metodologici e teorici, i principi e i valori da riversare nell’attività operativa del progetto a partire dalla critica dei limiti della prassi vigente di recupero e riqualificazione (caratteri e tendenze del progetto della città contemporanea; nuovi strumenti di attuazione del progetto di città; localismo e internazionalismo nell’architettura contemporanea; modelli di recupero dei caratteri identitari del paesaggio urbano contemporaneo; metodi di partecipazione e di confronto con gli abitanti, ecc.);
- dall’altro esse illustrano metodi e modelli di interventi realizzati emblematici: leggi specifiche e piani di città, progetti di interventi, di ristrutturazione di aree dismesse, di recupero di waterfronts e di aree periferiche.
MODALITA’ DELLA DIDATTICA
Il Laboratorio è organizzato in tre moduli distribuiti nei due semestri.
Ogni semestre viene introdotto da lezioni che illustrano nozioni teoriche ed esperienze emblematiche ed è accompagnato da esercitazioni applicate.
I tre moduli costituiscono il progetto integrato di tutto il Laboratorio, articolato in due fasi corrispondenti a strumenti diversi. Tale progetto riguarderà la rigenerazione di un’area complessa, ossia un’area dove la frammentazione delle proprietà, la varietà delle funzioni, la compresenza di problemi diversi (infrastrutturali, di recupero, di ristrutturazione, di tutela di valori storico-ambientali) richiedono che i singoli progetti di architettura siano inquadrati in un disegno coerente di insieme.
Il primo semestre è dedicato all’elaborazione di un progetto urbano, ossia uno strumento intermedio fra il piano generale e il progetto di architettura, accompagnato da un master plan, Quest’ultimo è una premessa necessaria al progetto urbano e contiene l’interpretazione del sito e il programma generale in rapporto alla scala urbana e alla città (localizzazione delle funzioni, quantità, densità, tracciato delle infrastrutture, sistema degli spazi pubblici). In caso di un piano generale ben fatto, questa premessa può essere dedotta, altrimenti dovrà essere costruita dalla critica del piano generale.
Nel secondo semestre la seconda fase del progetto integrato corrisponde ai progetti architettonici di alcune porzioni dell’insieme o degli organismi più importanti.
I due strumenti, per quanto focalizzati su obiettivi diversi, non sono separati in parti autonome e successive, ma sono uniti da riferimenti culturali comuni e ricomposti da un metodo coerente che connette le diverse scale di intervento. In ogni fase il progetto contiene un disegno di equilibrio fra le soluzioni di composizione spaziale, di compatibilità delle funzioni e le verifiche quantitative, con un diverso peso delle componenti; nelle diverse fasi il progetto si avvale di modalità di indagine e restituzione diverse, ma particolare rilievo come strumento operativo assume il ruolo della modellazione tridimensionale.
Fin dalla prima fase da un lato si valutano preventivamente quali risultati architettonici e quali trasformazioni fisiche saranno provocate dall’attuazione dei piani urbanistici, dall’altro si concepiscono gli edifici in stretto rapporto col contesto, attuando strategie di ricomposizione di frammenti di paesaggio, nella continuità con i sistemi di luoghi esistenti.
L’equilibrio fra le diverse componenti viene sottoposto a verifica e approfondimento con maggior attenzione agli aspetti di connessione morfologica col contesto e si precisano principi e valori civili inscrivendoli nel linguaggio dello spazio pubblico dei luoghi urbani e dei tipi urbani, compresi anche gli spazi intermedi.
Nella seconda fase si attua un approfondimento di una porzione del progetto a scala architettonica, sviluppando contenuti e lineamenti precedentemente tracciati e impiegando gli strumenti del linguaggio architettonico per realizzare organismi in grado di rappresentare luoghi significativi e una piena la qualità dell’abitare.
ESERCITAZIONI PROGETTUALI
Al termine del primo semestre dovrà essere prodotto un set di due-tre tavole del progetto urbano in formato A0 con planivolumetrico, viste e schemi funzionali, oltre a un book in formato A3 riportante tutta la ricerca effettuata, compresa la documentazione iconografica, la documentazione storica, cartografica e ambientale adeguata al contesto di intervento, arricchita da diagrammi, reportages e da modelli e planimetrie di progetto per il Masterplan, da tabelle, disegni a scale diverse, foto di plastici, proiezioni renderizzate, per illustrare le fondamentali intenzioni progettuali.
Al termine del secondo semestre dovranno essere prodotte altre due-tre tavole in formato A0 con il progetto architettonico dell’intervento, oltre a un book in formato A3 con scritti e immagini che illustrino le scelte progettuali relative agli aspetti funzionali e architettonici, oltre a un cd con le tavole del primo e del secondo semestre.
Un maggior dettaglio del tipo, della scala e dei metodi di restituzione degli elaborati verrà fornito durante le lezioni.
Bibliografia essenziale:
Moneo R., La solitudine degli edifici e altri scritti, Umberto Allemandi 1999
Rossi Prodi F., Carattere dell’architettura toscana, Officina 2003
Ingersoll R., Sprawltown, Meltemi ed. 2004
Altri riferimenti bibliografici:
AA.VV., Atopia e Memoria, Officina 1994
AA.VV., Costruire-Decostruire, Officina 1992
AA.VV., La ricerca contemporanea dell’abitazione, in “Lotus” n. 64/1997
Albrecht B., La città delle piazze: la sistemazione complessiva di Roma dal 1676 al 1748, in AAVV “Metmorfosi della città”, Garzanti Scheiwiller, 1995
Augè Marc, Rovine e macerie, Bollati e Boringhieri, Torino, 2004
Aymonino C., Il significato delle città, Marsilio 2000
Aymonino C., Lo studio dei fenomeni urbani, Officina Edizioni, Roma, 1977
Bacon E. N., Design of cities, Penguin books 1969
Balbo P.P., Il Progetto Urbano, Gangemi Editore,Roma, 1992
Barbieri P., Metropoli piccole, Meltemi ed. 2003
Benevolo L., Bernini e il completamento della basilica di San Pietro, in AAVV “Metmorfosi della città”, Garzanti Scheiwiller, 1995
Benevolo L., Storia della città, Laterza 1975
Berque A., All’origine del paesaggio, in “Lotus” n. 101/1999
Burrascano Marco, I frammenti della città europea. Città, architettura, progetto, Alinea 2009
Caniggia G. e Maffei G.L., Composizione architettonica e tipologia edilizia 1 Lettura dell’edilizia di base, Marsilio 1979
Cohen J.L., Saper vedere Las Vegas, in “Lotus” n. 93/1997
Cortesi I., Il parco pubblico – Paesaggi 1985/2000, Federico Motta 2000
De Finetti G., Architettura e progetto urbano, CLUP, Milano, 2004
Diotallevi I., Marescotti F., Il problema sociale costruttivo ed economico dell’abitazione, Poligono, Milano 1947
Duany, E. Plater-Zyberk e R. Alminana, The new civic art – elements of town planning, Rizzoli New York, New York 2003
Galantino M., Bath – Crescita e modificazioni nel corso del XVIII secolo, in AAVV “Metamorfosi della città”, Garzanti Scheiwiller, 1995
Giorgio Grassi - I progetti le opere e gli scritti, Electa 1996
Heynen H., Nel dubbio di poter fare la città. Gli urbanisti olandesi affrontano nuove sfide, in “Lotus” n. 96/1998
Kollhoff H., Costruzione urbana contro alloggio, in “Lotus” n. 94/1997 pp. 100-101
Krier R., Lo spazio della città, CLUP 1982
Lynch. K., L’immagine della città, Marsilio 1984
Morandi M., Fare centro, Meltemi ed., 2004
Mosser M. e Teyssot G., L’architettura dei giardini d’occidente, Electa 1990
Muratori S., Studi per un’operante storia urbana di Venezia, in “Palladio” 1959
Nicolin P., Metamorfosi dell’Architettura urbana, Electa, Milano, 1992
Panerai P., Castex J. E Depaule J., Isolato urbano e città contemporanea, CLUP 1981
Pavia R., Babele, Meltemi ed. 2002
Roger A., Vita e morte dei paesaggi, in “Lotus” n. 101/1999
Rogers E.N., Esperienza dell’architettura, SKIRA, Ginevra-Milano, 1997
Rossi A., L’architettura della città, CLUP 1978
Rossi A., Autobiografia scientifica, Pratiche Ed., Parma 1990
Rossi Prodi F., Atopia e memoria, Officina Edizioni, Roma, 1994
Rossi Prodi F., Costruire-decostruire, Officina Edizioni, Roma, 1993
Secchi, B., Prima lezione di urbanistica, Laterza 2000
Sitte C., L’arte di costruire le città, Jaca Book 1980 (1889)
Smets M., Il nuovo paesaggio delle infrastrutture in Europa, in “Lotus” n. 110/2002
Venturi R., Complessità e contraddizioni nell’architettura, Dedalo 1980
Venturi R., Scott Brown D. e Izenour S., Imparando da Las Vegas, Cluva ed. 1985
Vragnaz G., Roma 1527-1621: modificazioni della città e disegno degli spazi aperti, in AAVV “Metamorfosi della città”, Garzanti Scheiwiller, 1995
Xaveer de Geyter Architects, After sprawl, NAI publisher – De Singel, Brussels 2002
Programma del corso - Parte C
Prendendo le mosse dalla condizione di degrado in cui versa attualmente il patrimonio dell’edilizia scolastica in Italia e della conseguente urgenza di riqualificare gran parte di questo patrimonio e di procedere altresì al rinnovamento del patrimonio edilizio stesso, l’attività del laboratorio sarà incentrata su un’attività di ricerca teorica e progettuale volta ad individuare strategie e metodologie progettuali che possano contribuire a condurre alla riconfigurazione del patrimonio dell’edilizia scolastica esistente.
In continuità con le linee guida pubblicate dal MIUR nel 2013 relativamente a “norme tecniche-quadro, contenenti gli indici minimi e massimi di funzionalità urbanistica, edilizia, anche con riferimento alle tecnologie in materia di efficienza e risparmio energetico e produzione da fonti energetiche rinnovabili, e didattica indispensabili a garantire indirizzi progettuali di riferimento adeguati e omogenei sul territorio nazionale”, l’attività del laboratorio mirerà a rappresentare, nei suoi esiti finali, un significativo stato dell’arte rispetto alle problematiche progettuali legate all’edilizia scolastica e, possibilmente, uno stato di avanzamento della ricerca in questo specifico ambito.
L’attività del laboratorio investirà le numerose componenti che formano la complessità del progetto dell’edificio scolastico: dal rapporto fra l’edificio scolastico e la città, a sue possibili nuove tipologie insediative, distributive, costruttive, fino alle implicazioni pedagogiche, didattiche e di benessere psicofisico legate alla natura dell’edificio, con particolare attenzione allo sfruttamento e l’utilizzo delle risorse naturali rinnovabili.
In quest’ottica, sarà posta particolare attenzione al ruolo della luce naturale come fonte naturale dalla quale derivare: qualità degli spazi, benessere psicofisico, ottimizzazione della qualità della didattica e delle relazioni umane, riduzione dei consumi energetici. Lo studio del ruolo della luce artificiale come complemento della luce naturale rappresenterà un’ideale integrazione degli studi relativi alla luce naturale.
In via del tutto schematica, i principali temi tramite i quali sarà sviluppata l’attività di ricerca teorica e progettuale saranno:
a) rapporto fra scuola e città
b) tipologie innovative
c) caratteristiche costruttive e realizzative
L’attività del laboratorio si articolerà tramite una serie di lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche progettuali.
Nell’ambito del ciclo di lezioni teoriche sono previsti contributi esterni di carattere interdisciplinare che potranno spaziare dall’urbanistica alla pedagogia.
L’attività di laboratorio dovrà condurre all’individuazione di tipologie innovative per l’edilizia scolastica, sia tramite di una catalogazione ragionata delle tipologie e delle loro caratteristiche, sia tramite la visualizzazione di soluzioni progettuali che ne rappresentino una esemplificazione pratica.
In particolare, l’attività di laboratorio dovrà mettere in evidenza la centralità del ruolo della luce naturale e artificiale nella progettazione dell’edificio scolastico, mettendone in valore caratteristiche e potenzialità.
Programma del corso - Parte D
INTRODUZIONE
Ormai l’interesse sul futuro della città si è spostato dalle tematiche inerenti la sua espansione, i cui confini diventano sempre più ambigui e inafferrabili, a quelle del riutilizzo delle sue potenzialità intrinseche, del riequilibrio dei rapporti tra le parti, e più in generale del miglioramento qualitativo delle sue strutture fisiche.
Le dinamiche urbane, in continua evoluzione rendono disponibili intere aree che, avendo perso o profondamente mutato la propria destinazione d’uso, necessitano attualmente di un nuovo ruolo all’interno del sistema generale. Di conseguenza le strategie di riqualificazione urbana puntano oggi sempre di più sul recupero di queste “aree deboli” attraverso progetti capaci di riscattare la generale atopia, per ricreare un nuovo effetto città.
Perché ciò avvenga, occorre però che queste trasformazioni si inseriscano in una visione generale, tesa a valorizzare o creare ex novo relazioni funzionali, morfologiche, paesaggistiche, ambientali, percettive, fra i singoli ambiti d'intervento e il contesto territoriale, urbano, locale in cui si inseriscono, assumendo la continuità dello spazio pubblico, nelle sue molteplici articolazioni e gerarchie interne, come elemento strutturante del sistema di cui fanno o possono far parte. Occorre quindi anche saper valutare quanto degli assetti generali meriti di essere conservato, recuperato attraverso modifiche parziali o integralmente riprogettato.
OBIETTIVI DEL LABORATORIO
L’attività del Laboratorio è finalizzata all’approfondimento del progetto nella sua accezione multidisciplinare per una preparazione teorica e pratica che conduca, attraverso approfondimenti specifici, alla corretta impostazione di un progetto complesso a scala urbana.
ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA
Il Corpo docente contribuisce con:
- comunicazioni a carattere generale e su temi specifici;
- esercitazioni in aula;
- revisioni collettive e singole;
- indicazioni bibliografiche.
ORGANIZZAZIONE DEL LABORATORIO
Da alcuni il Corso sta lavorando su aree marginali della città avendo come interlocutore l’Ufficio per il Piano del Comune di Prato e il Corso di Housing & Urbanism con dell’Architectural Association di Londra, con programmi di riassetto generale volti a conferire a tali realtà un più equilibrato rapporto tra la struttura fisica e la realtà sociale, culturale e umana di chi vi abita.
Si tratta di operare con realtà urbane, con caratteristiche e peculiarità anche molto differenti, ma accomunate da problemi di fondo indotti da mutati rapporti interni al tessuto fisico, culturale,
socioeconomico, etc. Realtà nelle quali sperimentare la messa a punto di nuove identità nella complessa dialettica tra intervento architettonico e cultura del luogo, per una visione allargata che l’architetto ormai deve possedere trovandosi sempre più di frequente ad operare in ambiti non solo locali.
SEMINARIO SU PRATO
Coordinamento
Dott. Arch. Fabiola Gorgeri
Il Seminario prevede come ambito di esercitazione progettuale un’ area localizzata ai margini del centro storico nel quadrante nord ovest della città ma ancora interna alle antiche mura, quasi interamente interessata dagli edifici che costituiscono il complesso dell’ex Ospedale Misericordia e Dolce; un coacervo di emergenze ed elementi eterogenei, peculiari e rappresentativi dello sviluppo urbano nel tempo. Questa parte di città è caratterizzata principalmente dal limite della cinta urbana bastionata e dalla presenza dell’ex struttura ospedaliera cresciuta per addizioni successive a partire dal 1200, conservando la singolarità di zona a bassa densità. Alcuni ex stabilimenti produttivi (Lanificio Lucchesi) episodicamente riutilizzati, ne determinano i confini più a sud; storici complessi conventuali (convento di San Niccolò ed ex convento Santa Caterina oggi sede di uffici amministrativi comunali) e educativi ( Conservatorio San Niccolò e Convitto Cicognini) la interfacciano con gli isolati adiacenti del centro urbano. Recentemente svuotata della prevalente funzione di servizio ospedaliero, quest’area necessita di essere riqualificata secondo criteri di valorizzazione delle importanti presenze storiche e riconnessa morfologicamente al suo intorno, attraverso un’adeguata rifunzionalizzazione, la sostituzione di parte dell’edificato esistente e il disegno di spazi pubblici, che sottolineino oltre al valore storico-identitario, la valenza paesaggistica di area urbana verde quale potenziale cerniera tra il centro storico e la prima periferia sud.
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO SEMINARIALE
L’attività seminariale è finalizzata al completamento della formazione progettuale articolata in più fasi di verifica intermedie fondamentali e allo sviluppo del progetto finale.
1° FASE
La storia città, sintesi delle spazialità,
Necessaria per comprendere il contesto generale del progetto (la città) nei suoi rapporti col territorio, nel processo evolutivo, nelle complessa realtà attuale, nelle trasformazioni previste e in atto, in rapporto alle aree di intervento.
L’approfondimento della parte
Analisi critica delle problematiche dei luoghi del progetto (Area del Complesso dell’Ex Ospedale Misericordia e Dolce) e dei conventi adiacenti, fino alle aree limitrofe extra-moenia. Parte funzionale dell’approfondimento delle caratteristiche tipomorfologiche, delle qualità architettoniche del contesto, delle modificazioni possibili agli assetti attuali e mirata alla stesura di un piano di riassetto generale, da compiere attraverso indagini in loco e materiale cartografico storico e attuale.
Da restituire mediante rappresentazioni grafiche e schemi concettuali.
Tali argomenti verranno sviluppati a livello seminariale, allo scopo di mettere a fuoco alcuni meccanismi induttivi dai quali ricavare le basi dell’operare.
N.B.
Gli studenti suddivisi in gruppi (massimo tre elementi) svilupperanno i punti previsti in allegato A e B trasferendo poi i risultati della ricerca in tavole formato A0 verticale.
I materiali dovranno essere sviluppati e consegnati entro il 20 Novembre 2014
Analisi critica di progetti e realizzazioni significativi
Per una corretta impostazione della fase propositiva si rende indispensabile completare il bagaglio disciplinare con un’analisi di progetti e realizzazioni in contesti o situazioni urbane interessate da modificazioni strutturali e infrastrutturali in analogia con le tematiche del Laboratorio. (allegato C)
N.B.
Gli studenti suddivisi in gruppi (massimo tre persone) presenteranno al Laboratorio il lavoro sviluppato con una comunicazione in aula in powerpoint entro il 4 Dicembre 2014
2° FASE
Sintesi dei dati raccolti – Masterplan
Da questa fase metaprogettuale, dovrà scaturire un insieme di elaborati atti ad una chiara lettura del nuovo assetto planimetrico, viario, funzionale e infrastrutturale.
Particolare attenzione andrà posta al carattere del luogo e a riconfigurare un’area ad oggi semicentrale e ormai prevalentemente strutturata anche se compromessa da edificazioni e usi impropri. Di conseguenza le proposte, pur prevedendo anche ampie demolizioni e cambiamenti di destinazione d’uso non potranno prescindere dalle caratteristiche generali e dal valore di alcune testimonianze presenti nel luoghi.
N.B.
Gli studenti suddivisi in gruppi (massimo tre persone) restituiranno l’elaborato in: 1 tavola formato A0 vrticale (contenente: planimetrie, fotografie, modellazioni tridimensionali, etc) e verificheranno le scelte progettuali attraverso un plastico (la scelta della scala dovrà essere definita col Corpo Docente).
Consegna del materiale entro fine Gennaio 2015.
Il lavoro verrà presentato al Laboratorio con una comunicazione in aula attraverso powerpoint.
Sulla base di questo quadro di riferimento verranno individuati all’interno del masterplan alcuni temi progettuali a scala architettonica che gli studenti concorderanno con il Corpo Docente
quale argomento per lo sviluppo del progetto di massima e di quello definitivo.
3° FASE
Il progetto architettonico di massima
A partire da tale fase gli studenti si avvieranno alla precisazione dell’idea compositiva.
Il lavoro sarà di conseguenza orientato all’organizzazione delle componenti volumetriche e funzionali in rapporto alle preesistenze del contesto, con particolare attenzione agli elementi di connessione.
Ciò consente una prima verifica grafica del progetto.
Elaborati richiesti:
- planivolumetrico, scala 1/1000;
- almeno una pianta, sezioni e prospetti significativi, scala 1/500;
- rappresentazioni tridimensionali (prospettive, rendering, fotoinserimenti);
- plastici di studio del progetto, scala 1/500.
N.B.
Il progetto che potrà essere sviluppato singolarmente o in gruppo (massimo tre elementi) , dovrà essere restituito in 1 tavola formato A0 e consegnato entro la fine di Marzo 2015.
4° FASE
Il progetto architettonico definitivo
Momento di verifica e sintesi dell’iter di progetto, sviluppo e rappresentazione di tutte le sue componenti, spaziali, funzionali, strutturali, tecniche, costruttive, etc.
Elaborati richiesti:
- planivolumetrico, scala 1/500;
- piante a tutti i livelli, sezioni, prospetti, scala 1/200;
- particolari architettonici e tecnici, in scala adeguata;
- schemi distributivi;
- viste tridimensionali con tecnica libera;
- inserimento del progetto nel contesto attraverso fotomontaggi;
- plastico finale, scala 1/200.
N.B.
All’esame dovrà essere consegnato oltre al materiale richiesto per la prova finale anche quello riferito alle fasi precedenti, corredati da 2 c.d. contenenti tutta la documentazione.
SEMINARIO SU LONDRA
Coordinatore Prof. Arch. Alessandro Rizzo
Il seminario intende proseguire la collaborazione tra il Dipartimento di Progettazione della Facoltà di Architettura di Firenze ed il corso di Housing and Urbanism dell’Architectural Association di Londra, tesa all’interscambio di studenti e temi progettuali tra i rispettivi corsi.
L’Architectural Association (AA) rimane ad oggi una delle facoltà di architettura più prestigiose al mondo. Essa rappresenta uno dei fulcri intorno ai quali ruota il dibattito contemporaneo sull’architettura e l’urbanistica, anche grazie ai continui interventi di ex allievi ed insegnanti quali Richard Rogers, Zaha Hadid, Rem Koolhaas, Nicholas Grimshaw e molti altri.
Dopo avere lavorato negli ultimi anni sulle aree di Spitalfields, Hackney e Whitechapel, tutte poste all’interno della problematica periferia ad est della City di Londra, dallo scorso anno accademico il seminario si è concentrato sulla zona di Bromley, all’interno della Lower Lea Valley, anch’essa posta nella periferia orientale della città. L’obiettivo del seminario è quello di fornire soluzioni credibili ai molti ed importanti problemi legati alla forte pressione a cui sono attualmente sottoposti i quartieri ad est del centro ed al corretto riutilizzo di aree dismesse, degradate o sotto-utilizzate, troppo spesso soggette ad interventi puramente speculativi e poco attenti alle reali necessità del contesto urbano e sociale in cui si pongono. Il processo di espansione della città verso est, che già sembrava l’unica direzione di crescita possibile per la metropoli inglese, sta subendo in questi anni un’accelerazione senza precedenti, dovuta principalmente al fatto che l’area individuata per lo svolgimento dei giochi olimpici del 2012, che Londra si è aggiudicata, si trova appunto all’interno della Lower Lea Valley, nell’area compresa tra Stratford a nord e Canary Wharf ed il Tamigi a sud.
Nel corso dello svolgimento del seminario, particolarmente impegnativo per mole di lavoro e livello di partecipazione richiesto, gli studenti saranno chiamati ad investigare le possibili dinamiche di espansione urbana alla luce delle importanti realizzazioni, anche infrastrutturali, legate ai giochi olimpici e ad individuare schemi di sviluppo socialmente ed urbanisticamente sostenibili per aree specifiche strategicamente posizionate all’interno della Greater London.
Il seminario, che si svolgerà in collaborazione con il corso di Housing and Urbanism dell’AA di Londra, prevede due viaggi a Londra durante i quali si acquisiranno informazioni dettagliate sull’area d’intervento e ci si confronterà con gli studenti inglesi chiamati a lavorare sulle stesse tematiche. Per tale motivo è richiesta l’ottima conoscenza della lingua inglese scritta e parlata. La partecipazione ai viaggi è obbligatoria per almeno un componente di ciascun gruppo d’esame.
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO SEMINARIALE E MODALITA’ DI ESAME
Il lavoro si organizzerà in tre fasi distinte, separate dai due viaggi nella capitale inglese: 1) studio della storia e dell’attualità della città di Londra con particolare attenzione al suo sviluppo urbanistico e politico-sociale, da svolgersi singolarmente o in gruppi di max 3 persone; 2) elaborazione di un masterplan strategico per l’area d’intervento, da svolgersi in gruppi di 8-12 persone; 3) elaborazione di un progetto alla scala architettonica fra quelli individuati nel masterplan elaborato durante la fase precedente, da svolgersi singolarmente o in gruppi di max 3 persone secondo la composizione scelta per la fase 1.
I gruppi (di massimo tre persone) eventualmente formati per le fasi di lavoro 1 e 3 non potranno essere divisi o modificati nella loro composizione dopo l’inizio dei lavori seminariali.
Gli elaborati richiesti sono:
per la fase 1: relazione in formato cartaceo A4 e digitale PDF sul tema assegnato inerente la città di Londra e presentazione al seminario dei risultati della ricerca tramite proiezione digitale di un file powerpoint o similari;
per la fase 2: elaborati in formato A1 cartaceo e digitale PDF relativi al masterplan per l’area d’intervento e verifica della proposta progettuale su un plastico generale dell’intera area componibile per parti elaborate dai singoli gruppi (secondo modalità concordate col Corpo Docente), la presentazione al seminario della proposta strategica avverrà tramite proiezione digitale di un file powerpoint o similare;
per la fase 3: planimetria generale, planivolumetrico, piante ai vari livelli, sezioni, prospetti alle scale 1:1000, 1:500, 1:200. Plastici di studio e plastico finale in scala opportuna. L’eventuale utilizzo di sistemi CAD 3D e/o rendering può integrare ma non sostituire i plastici richiesti.
Le modalità d'integrazione con il Laboratorio di Urbanistica 2 e gli eventuali approfondimenti o elaborati aggiuntivi da presentare in sede di esame saranno comunicati nel corso del laboratorio.
BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA
(Per il Seminario su Prato e su Londra)
- AA. VV. Forme insediative e infrastrutture, Atlante, Marsilio 2002.
- AA. VV. Forme insediative e infrastrutture, Manuale, Marsilio 2002.
- Aymonino A., Mosco V.P., Spazi pubblici contemporanei. Architettura a volume zero, Skira, Ginevra-Milano
2006
- A. Baratelli, L. Macci, N. Novelli, Verso la città profonda, Alinea Editrice, Firenze 2006
- L. Ferrari (a cura di), Progetti per luoghi, Alinea Editrice, Firenze 2010
- AA. VV. Sinergie – Architettura & Città, Edifir, Firenze 2012
- AA. VV. Competitions – Architettura & Città, Edifir, Firenze 2013
- Becattini G. (a cura di), Il distretto industriale: (1943-1993), in Braudel F. Prato. Storia di una
città, Comune di Prato, Le Monnier, 1997Christian Marinotti Edizioni, Milano 2006.
- Calamai S., Prato: da grande lago a piccola metropoli, Pentaline, Prato 2000
- Giovannini P., Innocenti R., Prato, metamorfosi di una città tessile, Franco Angeli, Milano1996
- K Linch, L’immagine della città, Marsilio, Venezia 1998
- M. Massa, B. Di Cristina, F. Alberti, L. Nespolo, Per la riqualificazione delle città toscane, Firenze, aprile 2011( http://www.urba.unifi.it/upload/sub/MassaMarco/2011/carta-per-la-riqualificazione-delle-citt-toscane.pdf)
- AA. VV. Urban design compendium 1, Urban design compendium 2, Llewelyn-Davies, UK, 2004-2007
- Ghel Architects et al., Our Cities ourselves, NY, 2010 (disponibile all'indirizzo web: http://www.itdp.org/documents/2010-OurCitiesOurselves_Booklet.pdf )
- R. Rogers, Città per un piccolo pianeta, Erid’A/Kappa, 1997.
- R. Sennet J. Gottmann, Megalopoli: funzioni e relazioni di una pluricittà, Einaudi, Torino 1970
- J. Jacobs, Vita e morte delle grandi città americane, Edizioni Comunità, 2000
- R. Sennet, Usi del disordine, identità personale e vita nella metropoli, Costa & Nolan, 1999.
Indicazioni bibliografiche più complete vengono fornite durante il Laboratorio.
N.B.
1 É consigliabile per l’iscrizione al Laboratorio integrato, aver sostenuto l’esame del Laboratorio di Progettazione Architettonica 3 e di Urbanistica 1.
2 La frequenza al Laboratorio e all’attività dei seminari è obbligatoria.
3 Il completamento del lavoro di ciascuna fase ed il rispetto delle scadenze sono condizioni inderogabili e necessarie per l’accesso degli studenti alla fase successiva ed all’esame finale.
4 L’accesso all’esame finale, che consisterà nella valutazione del lavoro delle fasi sopra esposte, dovrà essere concordato in sede di revisione finale con il corpo docente almeno una settimana prima della data d’appello.
5 L’iscrizione all’esame via web nei tempi e nelle modalità opportune è condizione necessaria per l’inclusione nelle liste d’appello.
6 Al momento dell’esame dovrà essere consegnato, oltre al materiale richiesto per la prova finale anche quello riferito alle fasi precedenti e riportate in 2 cd contenenti le immagini delle tavole in formato jpg a 200 dpi di risoluzione, i file dei singoli elaborati (dwg, psd, tiff), le foto del plastico. Sui cd dovrà essere riportato nome e cognome dei componenti del gruppo un numero di telefono e un indirizzo e-mail di riferimento.
7 Si informano gli studenti Erasmus eventualmente interessati all’iscrizione al Laboratorio che nessuna eccezione è prevista riguardo ai tempi ed alle modalità di svolgimento dei seminari e degli esami e all’obbligo di frequenza.
Il Corpo Docente
Allegato a
Caratteri emergenti del tessuto insediativo
Inquadramento dell’area d’intervento in rapporto alla struttura urbana, rappresentazione schematica degli elementi strutturanti ed emergenti della città ai Prato (in scala appropriata).
1) Analisi dell’evoluzione storica della città di Prato fino agli sviluppi recenti, da condursi attraverso cartografia storica e attuale, materiale fotografico, graficizzazioni etc.
2) Analisi degli strumenti attuativi in vigore: (P.R.G Piano Strutturale, del traffico e delle funzioni strategiche, etc.)
Analisi del sistema delle relazioni territoriali (percorsi principali e secondari), del sistema degli spazi pubblici e del verde.
3) Analisi delle spazialità urbane e delle emergenze architettoniche.
4) Analisi delle principali funzioni (residenza, servizi socio-culturali, attività espositivo-congressuali, ricettivo alberghiere, per lo spettacolo, strutture per l’istruzione scolastica e universitaria, attività a carattere religioso etc).
Allegato B
Analisi dei sistemi e delle spazialità delle parte.
1) Analisi delle viabilità principale, secondaria e dei percorsI pedonali
2) Analisi degli spazi pubblici e del verde
3) Analisi funzionale, delle attività compatibili, incompatibili (da eliminare), da sostituire o da implementare
4) Analisi percettiva (continuità e discontinuità dei fronti, skyline, margini, percorsi, nodi, polarità, etc)
5) Valutazione delle caratteristiche e della qualità edilizia (vincolata, da sostituire, etc)
6) Necessità di riassetto delle viabilità carrabile e pedonale in funzione anche delle previsioni di piano
7) Necessità di riallineamento e/o ricostituzione della continuità dei fronti
8) Creazione di nuove permeabilità
Allegato B
Progetti e casi studio
Ex Officine Falck Sesto San Giovanni, Milano, Renzo Piano
Riassetto dell’Area Riva del Reno, Strasburgo, Vásquez Consuegra
Concorso per Bari Centrale, Vásquez Consuegra
Concorso per Bari Centrale, Francesco Cellini
Ex Mercati Generali (Città dei Giovani) Roma, Rem koolhaas
Ruhr Museum, Zolverein Essen, Rem koolhaas
Matadero, Madrid, CH+QS Arqutectos
Auditorium Nicolò Paganini, Renzo Piano
Centro delle Esposizioni a Pompei, Francesco Venezia
Museo dell’Illuminismo, Valençia, Vásquez Consuegra
Restauro della Crtuja come sede dell’Istituto Andaluso del Patrimonio Storico, Siviglia, Josè luis Carrillho da Graça
Palazzo dei Cogressi di Tarragona, Ignacio Manduro Corsini
Archivio Municipale di Toledo, Ignacio Manduro Corsini
Ampliamento delle Biblioteca di Pio IX, Pontificia Università Lateranense, Roma, King Rosselli
Museo del Novecento M9 a Mestre, Sauerbruch e Hutton
Museo del Novecento M9 a Mestre, Eduardo Souto de Moura
Museo del Novecento M9 a Mestre, David Chipperfield
Museo del Novecento M9 a Mestre, Pierre louis Faloci