Nel degrado del paesaggio urbano e naturale, nello smarrimento teorico occorre lavorare sul rinnovamento della nostra tradizione urbanistica e progettuale. Il radicamento nei luoghi chiede un approccio che si confronti con i tessuti e gli spazi di città e paesaggio, con i loro sistemi di relazione, con i caratteri e le figure della composizione urbana e della sua architettura. Il Laboratorio affronta con gli strumenti del progetto urbano il tema del ruolo etico che l’architettura può svolgere a fronte della trasformazione del paesaggio.
Ingersoll R., Sprawltown, Meltemi ed. 2004
Moneo R., La solitudine degli edifici e altri scritti, Umberto Allemandi 1999
Rossi Prodi F., Carattere dell’architettura toscana, Officina 2003
Rossi Prodi F. et al., Abitare Sociale, Alinea 2013
F. Capanni, Spazio, Luce, Architettura, Noèdizioni, 2009
E.L. Boullée, Architettura, saggio sull'arte, Marsilio
H. Tessenow, Osservazioni elementari sul costruire, Franco Angeli, 1990
Le Corbusier, Verso un 'architettura, Longanesi, 1986
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A. Rossi, L'architettura della città, CLUP, Milano 1966
A. Rossi, Autobiografia scientifica, Pratiche Editrice, Milano 1999
R. Venturi, Complessità e contraddizioni nell'architettura, Dedalo, Bari 1980
P. Portoghesi, Dopo l'architettura moderna, BUL, Roma Bari 1991
R. Moneo, La solitudine degli edifici, Umberto Allemandi & C, Torino 1999
A. Siza, Scritti di architettura, Skyra, Milano 1997
P. Zermani, Identità dell’architettura I/II, Roma 1995 - 2002
P. Zumthor, Pensare Architettura, Electa 2003
E. N. Rogers, Gli elementi del fenomeno architettonico, Marinotti 2006
Obiettivi Formativi - Parte B
Le finalità del Laboratorio riguardano la messa a punto degli strumenti e delle strategie di intervento di progettazione urbanistica e urbana per alcune aree-problema che saranno indicate durante il corso, attraverso la messa a punto di un masterplan e poi di progetti architettonici, su alcuni problemi specifici: i “vuoti” esistenti, le aree dimesse, i nuovi monumenti per il tempo libero, la nuova forma della residenza e dell’housing sociale, le strips sature di accesso ai centri abitati, le aree di frangia delle infrastrutture, le nuove aree naturali urbane.
Obiettivi Formativi - Parte C
Sulla base della formazione compositiva e progettuale maturata negli anni precedenti, è chiesto allo studente di affrontare le tematiche relative al progetto urbano, a partire dalle sue relazioni con la progettazione urbanistica, per arrivare agli approfondimenti di progettazione architettonica. La strumentazione disciplinare – nella logica dell’identità dei luoghi e della loro continuità - comprende le nozioni di luogo, di spazio urbano, di paesaggio, di tessuto, di sistemi di relazione, di sistemi funzionali, nonché l’impiego delle principali metodiche di lettura/progetto della struttura dei tessuti urbani e dei loro principi insediativi, come quella tipo-morfologica, funzionale, percettivo-relazionale, geometrico-modellativa, srorico-cartografica, ecc.
Attraverso l’ausilio del modulo di Urbanistica, vengono forniti gli strumenti per analizzare e comprendere, con finalità operativa e per l’apprendimento delle relative metodiche, le condizioni e i principi urbanistici dei singoli brani di aree urbane o di paesaggio, sempre con l’obiettivo del progetto urbano e di architettura.
Nell'ambito dell’esperienza progettuale, coadiuvata dal modulo di Urbanistica, si affrontano le tematiche del progetto urbano più strettamente legate alla scala del masterplan di un’area di dimensioni controllabili.
Prerequisiti - Parte B
Aver sostenuto gli altri esami di Laboratorio di Progettazione, aver acquisito gli strumenti della composizione architettonica, buona conoscenza delle tipologie edilizie, buone capacità di disegno, buona capacità di modellazione tridimensionale e buona conoscenza dei relativi programmi computer, buona conoscenza della storia dell’architettura contemporanea.
Prerequisiti - Parte C
Rispetto al Laboratorio di Progettazione dell’Architettura III gli studenti devono aver già acquisito:
- i principi logici della composizione architettonica in ordine al corretto rapporto tra forma, struttura e distribuzione, la conoscenza degli elementi che concorrono alla composizione della forma architettonica e al suo inserimento nell'insieme urbano;
- gli strumenti fondamentali di rappresentazione dell’architettura e gli strumenti di modellazione tridimensionale;
- la capacità di leggere la struttura e i principi insediativi dei tessuti urbani e del paesaggio;
- la capacità di comprendere gli spazi urbani;
- la conoscenza dei tipi edilizi residenziali e dei fondamentali tipi speciali;
- la capacità di leggere opere di architettura e di comprenderne i principi fondamentali.
Rispetto a insegnamenti di altri SSD:
- rispetto a “Storia II” e “Storia III“ gli studenti devono aver già acquisito la conoscenza di molteplici esemplificazioni di progetto urbano e del concetto di spazio urbano;
- rispetto a “Urbanistica II” gli studenti devono aver acquisito la conoscenza dei sistemi di pianificazione e di regolamentazione dei piani particolareggiati, nelle loro diverse impostazioni storiche.
- rispetto a “Disegno”, gli studenti devono aver appreso la modellazione tridimensionale.
Metodi Didattici - Parte B
Alle riflessioni critiche sulla nascita e lo sviluppo del pensiero urbanistico, alle definizioni teoriche, alla descrizione delle diverse posizioni critiche e delle esperienze di interventi contemporanei di urbanistica e progettazione urbana, si affiancherà una sperimentazione progettuale collettiva e poi individuale, che deve muovere dal rispetto delle regole di formazione della città, dalle problematiche funzionali e dei sistemi di relazione, dalle necessità operative di intervento, dal risparmio energetico, ma anche dalla necessità di esprimere con l’architettura e le forme urbane e dello spazio i valori dell’arte e della civiltà contemporanee.
Metodi Didattici - Parte C
Il Laboratorio comprende: una parte teorica che si svolge tramite lezioni frontali riguardante i principali aspetti della progettazione alla scala architettonica, con particolare riferimento al ruolo della luce naturale nel progetto di architettura, e alla scala urbana; una parte applicativa che prevede alcune esercitazioni progettuali su temi specifici ed una esperienza progettuale collocata in un contesto reale.
Lo strumento di conoscenza e di apprendimento fondamentale è rappresentato dall'attività progettuale che mette in atto le tematiche affrontate nella parte teorica.
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
La verifica avverrà mediante esercitazioni di gruppo e individuali durante l’anno per i diversi step di approfondimento, poi con la redazione di un masterplan e infine di un progetto architettonico riguardante una parte del masterplan.
La verifica riguarderà gli elaborati presentati.
Modalità di verifica apprendimento - Parte C
Il Laboratorio si conclude con una prova finale a cui lo studente accede se in regola con i risultati attesi dallo sviluppo del progetto ed una verifica preliminare del regolare svolgimento e consegna delle esercitazioni tematiche effettuate nel corso dell'anno. La prova finale (esame) consiste in una presentazione e discussione degli esiti progettuali raggiunti.
Programma del corso - Parte B
Laboratorio di Progettazione dell’architettura IV e Urbanistica II (18 CFU) – corso B
Prof. Fabrizio Rossi Prodi: Progettazione Architettonica e Progettazione Urbana
PREMESSA
La cultura architettonica italiana ha costituito nei secoli un luogo di elaborazione di caratteri originali, che si sono riprodotti e trasmessi secondo un percorso dello spazio e della forma mantenutosi chiaro e riconoscibile, nella combinazione tra bellezza della natura e opera dell’uomo.
Negli ultimi decenni la condizione contemporanea dell’architettura e della città si è sviluppata, sulla scena internazionale e all’interno di un generale processo di globalizzazione, attraverso l’attitudine a una commercializzazione acritica dell’architettura, considerata come prodotto indifferenziato e universalmente vendibile frutto di modelli di pensiero seriale e di meccanismi di mercato e di consumo. A fronte di una situazione di estraneità alla preziosa e delicata matrice del paesaggio italiano, è utile tornare a lavorare sul radicamento nei luoghi, sui temi dell’identità e dei caratteri delle forme insediative e dell’architettura. Poiché la dequalificazione del paesaggio naturale e costruito sono la premessa per il degrado sociale, il Laboratorio affronta, con gli strumenti critici e del progetto, il tema del ruolo etico che l’urbanistica e l’architettura possono svolgere a fronte della incombente dissoluzione della città e del territorio, a salvaguardia dell'identità urbana e del paesaggio, per disegnare forme e relazioni che incarnino principi e valori civili capaci di restituire dignità ai luoghi dell’abitare.
Occorre riversare nella nuova città la qualità dei nostri centri antichi, integrarne gli strumenti con quelli dell’architettura moderna e contemporanea, sfruttando le residue occasioni possibili per rigenerare o creare una rete di elementi e luoghi significativi come condensatori di qualità urbana, sulla base dei principi di nuova centralità, di figurabilità urbana, di interconnessione funzionale e di “città aperta” nei suoi rapporti con la natura e il paesaggio, ma occorre anche introdurre dei simboli riconoscibili che soddisfino la domanda di architettura, di arte, e di proiezione nel futuro.
OBIETTIVI DEL CORSO
Questo Laboratorio ha l’obiettivo di formare gli allievi ad elaborare un progetto completo e maturo (integrato) di rigenerazione urbana di carattere interdisciplinare e multiscalare, nel quale cioè il programma (di funzioni, quantità, localizzazioni, tracciati), il disegno urbano e quello architettonico dei singoli organismi siano fra loro profondamente integrati ed esprimano appieno i valori civili e la dignità dell’abitare.
Le nozioni di recupero e di riqualificazione della città esistente si sono affermate da molti anni in rapporto ad una domanda diffusa, ma la prassi del progetto che le rappresenta non si è evoluta adeguatamente generando anche una divaricazione fra il momento urbanistico e quello progettuale e non è oggi in grado di contribuire a guidare le rilevanti e complesse trasformazioni urbane contemporanee. Così gli attuali programmi di trasformazione finiscono col subordinare gli interessi generali e la qualità ambientale agli interessi particolari e speculativi con risultati di dispersione, congestione e frammentazione urbana; sottodotazione di spazi pubblici e di servizi civili; banalizzazione delle funzioni. In questo quadro si è andata consolidando una prassi che vede la netta separazione fra il momento urbanistico e quello di progettazione architettonica, che il Laboratorio si propone di avversare ricomponendo i due saperi e le due pratiche progettuali in un continuum integrato. Ma certamente la ricomposizione non potrà avvenire se il progetto non ritrova la centralità dello spazio urbano come strumento di interpretazione e di espressione e non torna ad assumere consapevolmente come presupposti del conoscere e del fare i principi di preesistenza ambientale, di sistema dei luoghi, di ricomposizione paesaggistica, di interpretazione della reale domanda sociale e il metodo del progetto urbano e architettonico come modificazione.
Fornendo anche i necessari riferimenti teorici e di metodo il Laboratorio si propone pertanto di rilanciare valori e immagini della città come bene comune, mediante progetti integrati che iscrivono il problema della qualità delle singole trasformazioni nel quadro di un effettivo e diffuso miglioramento della qualità di tutto l’ambiente e perciò sono capaci di confrontarsi con maggior precisione e pertinenza con l’effettiva domanda sociale. Al riguardo il Laboratorio assegna al coordinamento fra programma urbanistico, disegno urbano e architettura un ruolo determinante per la qualità ambientale. Sintetizzando i risultati della tradizione classica della cultura urbana con quelli che derivano dalla rivisitazione critica del Movimento Moderno, si persegue anche una sostanziale continuità e interazione fra le diverse fasi del progetto.
ARGOMENTI TRATTATI
Gli argomenti del Laboratorio riguardano la rigenerazione urbana della città contemporanea. Le comunicazioni, dopo l’introduzione e la presentazione del programma generale, sono articolate su due campi di riflessione:
- da un lato esse sono volte a definire gli apparati metodologici e teorici, i principi e i valori da riversare nell’attività operativa del progetto a partire dalla critica dei limiti della prassi vigente di recupero e riqualificazione (caratteri e tendenze del progetto della città contemporanea; nuovi strumenti di attuazione del progetto di città; localismo e internazionalismo nell’architettura contemporanea; modelli di recupero dei caratteri identitari del paesaggio urbano contemporaneo; metodi di partecipazione e di confronto con gli abitanti, ecc.);
- dall’altro esse illustrano metodi e modelli di interventi realizzati emblematici: leggi specifiche e piani di città, progetti di interventi, di ristrutturazione di aree dismesse, di recupero di waterfronts e di aree periferiche.
MODALITA’ DELLA DIDATTICA
Il Laboratorio è organizzato in tre moduli distribuiti nei due semestri.
Ogni semestre viene introdotto da lezioni che illustrano nozioni teoriche ed esperienze emblematiche ed è accompagnato da esercitazioni applicate.
I tre moduli costituiscono il progetto integrato di tutto il Laboratorio, articolato in due fasi corrispondenti a strumenti diversi. Tale progetto riguarderà la rigenerazione di un’area complessa, ossia un’area dove la frammentazione delle proprietà, la varietà delle funzioni, la compresenza di problemi diversi (infrastrutturali, di recupero, di ristrutturazione, di tutela di valori storico-ambientali) richiedono che i singoli progetti di architettura siano inquadrati in un disegno coerente di insieme.
Il primo semestre è dedicato all’elaborazione di un progetto urbano, ossia uno strumento intermedio fra il piano generale e il progetto di architettura, accompagnato da un master plan, Quest’ultimo è una premessa necessaria al progetto urbano e contiene l’interpretazione del sito e il programma generale in rapporto alla scala urbana e alla città (localizzazione delle funzioni, quantità, densità, tracciato delle infrastrutture, sistema degli spazi pubblici). In caso di un piano generale ben fatto, questa premessa può essere dedotta, altrimenti dovrà essere costruita dalla critica del piano generale.
Nel secondo semestre la seconda fase del progetto integrato corrisponde ai progetti architettonici di alcune porzioni dell’insieme o degli organismi più importanti.
I due strumenti, per quanto focalizzati su obiettivi diversi, non sono separati in parti autonome e successive, ma sono uniti da riferimenti culturali comuni e ricomposti da un metodo coerente che connette le diverse scale di intervento. In ogni fase il progetto contiene un disegno di equilibrio fra le soluzioni di composizione spaziale, di compatibilità delle funzioni e le verifiche quantitative, con un diverso peso delle componenti; nelle diverse fasi il progetto si avvale di modalità di indagine e restituzione diverse, ma particolare rilievo come strumento operativo assume il ruolo della modellazione tridimensionale.
Fin dalla prima fase da un lato si valutano preventivamente quali risultati architettonici e quali trasformazioni fisiche saranno provocate dall’attuazione dei piani urbanistici, dall’altro si concepiscono gli edifici in stretto rapporto col contesto, attuando strategie di ricomposizione di frammenti di paesaggio, nella continuità con i sistemi di luoghi esistenti.
L’equilibrio fra le diverse componenti viene sottoposto a verifica e approfondimento con maggior attenzione agli aspetti di connessione morfologica col contesto e si precisano principi e valori civili inscrivendoli nel linguaggio dello spazio pubblico dei luoghi urbani e dei tipi urbani, compresi anche gli spazi intermedi.
Nella seconda fase si attua un approfondimento di una porzione del progetto a scala architettonica, sviluppando contenuti e lineamenti precedentemente tracciati e impiegando gli strumenti del linguaggio architettonico per realizzare organismi in grado di rappresentare luoghi significativi e una piena la qualità dell’abitare.
ESERCITAZIONI PROGETTUALI
Al termine del primo semestre dovrà essere prodotto un set di due-tre tavole del progetto urbano in formato A0 con planivolumetrico, viste e schemi funzionali, oltre a un book in formato A3 riportante tutta la ricerca effettuata, compresa la documentazione iconografica, la documentazione storica, cartografica e ambientale adeguata al contesto di intervento, arricchita da diagrammi, reportages e da modelli e planimetrie di progetto per il Masterplan, da tabelle, disegni a scale diverse, foto di plastici, proiezioni renderizzate, per illustrare le fondamentali intenzioni progettuali.
Al termine del secondo semestre dovranno essere prodotte altre due-tre tavole in formato A0 con il progetto architettonico dell’intervento, oltre a un book in formato A3 con scritti e immagini che illustrino le scelte progettuali relative agli aspetti funzionali e architettonici, oltre a un cd con le tavole del primo e del secondo semestre.
Un maggior dettaglio del tipo, della scala e dei metodi di restituzione degli elaborati verrà fornito durante le lezioni.
Bibliografia essenziale:
Moneo R., La solitudine degli edifici e altri scritti, Umberto Allemandi 1999
Rossi Prodi F., Carattere dell’architettura toscana, Officina 2003
Ingersoll R., Sprawltown, Meltemi ed. 2004
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