Il modulo presenta l’evoluzione delle teorie, degli strumenti e dei metodi della pianificazione territoriale e ambientale, riferendo tale evoluzione alle esperienze italiane e internazionali maturate a partire dalla seconda metà del Novecento. Presenta i metodi e gli strumenti per la descrizione, interpretazione e pianificazione dei sistemi di area vasta. Fornisce il quadro normativo e le tecniche per la definizione degli strumenti di pianificazione a tutte le scale ed ai vari livelli.
-Magnaghi A. (2010), Il progetto locale. Verso la coscienza di luogo, Bollati Boringhieri, Torino.
-Saragosa C. (2005), L'insediamento umano. Ecologia e sostenibilità, Roma, Donzelli.
-Saragosa C. (2011), La città fra passato e futuro. Un percorso critico sulla via di Biopoli, Roma, Donzelli.
-Casini, Leonardo, et al. Nuove prospettive per uno sviluppo sostenibile del territorio: PF CNR, RAISA pubbl. Studio editoriale fiorentino, 2000.
-Magnaghi, Alberto, and David Fanfani. Patto città campagna: un progetto di bioregione urbana per la Toscana centrale. Alinea Editrice, 2010.
-Bernetti I Fagaracci C. (a cura di). BIOSIT: una metodologia GIS per lo sfruttamento efficiente e sostenibile della" risorsa biomassa" a fini energetici. 2003.
-Alexander C., Ishikawa S., Silverstein M. (1977), A pattern language, Oxford University Press, New York.
-Alexander C. (1979), The timeless way of building, Oxford University Press, New York.
-Salzano E. (2001), Fondamenti di Urbanistica, Edizioni Laterza, Bari.
Obiettivi Formativi
Il laboratorio rappresenta il momento conclusivo del piano di studi della laurea triennale. In esso confluiscono le conoscenze tecniche acquisite nei primi due anni di studio e, in parallelo, dei corsi monodisciplinari del terzo anno. Questa confluenza garantisce la possibilità di affrontare il tema della pianificazione territoriale e rurale con competenze multidisciplinari e interscalari, per la sperimentazione di piani e progetti finalizzati allo sviluppo locale sostenibile. Le attività didattiche frontali, il laboratorio, attraverso i moduli didattici, fornisce conoscenze sui seguenti temi:
· struttura concettuale, quadro conoscitivo, impianto progettuale e normativo delle principali famiglie di piani territoriali, paesaggistici e ambientali
· gli elementi costitutivi delle componenti strutturali e identitarie dei piani territoriali: atlanti del patrimonio, invarianti strutturali, statuti del territorio
· gli elementi costitutivi delle componenti strategiche e normative dei piani territoriali.
Modalità di verifica apprendimento
Modalità di presentazione degli elaborati.
L’esercitazione finale andrà presentata in due distinte forme: 1. un DVD contenente, in forma organizzata, le basi di dati utilizzate per le rappresentazioni cartografiche e le valutazioni quantitative; 2. una presentazione powerpoint (o simili) che raccolga e organizzi tutti gli elementi costitutivi le aree tematiche.
Frequenza La frequenza al laboratorio è obbligatoria. La frequenza è documentata durante le lezioni. L’obbligo di frequenza è ottemperato quando le assenze non superano il 25% delle lezioni stesse. Assenze superiori al 25% comportano l’esclusione dall’esame finale.
L’attività del laboratorio è strutturata sulle seguenti scadenze:
-03.11.2015: Compimento del punto A1. del programma
-15.12.2015: Compimento del punto A2. del programma
-15.03.2016: Compimento del punto A3. del programma
-05.04.2016: Compimento del punto B1-B2. del programma
-07.06.2016: Compimento del punto C1-C2. del programma
Per ogni scadenza dovranno essere prodotti elaborati sotto forma di tavole disegnate e digitali e/o presentazioni di power point che confluiranno nell’elaborato finale. E’ obbligatorio che tali materiali siano validati dai docenti entro le scadenze sopra indicate. Ad ogni scadenza verranno assegnati dei punti (fino a 6) che andranno a sommarsi fino a comporre il plafond necessario (18 punti) a sostenere l’esame finale. Il giorno dell’esame, partendo dai punti raccolti durante l’anno, saranno assegnati altri 12 punti dopo opportuna verifica sia del lavoro prodotto durante l’anno che delle conoscenze bibliografiche acquisite.
Dopo ciascuna scadenza termineranno le revisioni dei relativi materiali e non potranno essere acquisiti i punti relativi.
Per poter sostenere l'esame nell'area di studio Val di Pecora è assolutamente necessario effettuare tutte le cinque consegne in itinere alle date indicate e raggiungere i 18 punti di valutazione. Agli studenti che non raggiungeranno i 18 punti nella modalità suddetta oppure non effettueranno tutte le cinque consegne è invitato a frequentare nuovamente il laboratorio nell'anno accademico 2016/17. Altrimenti dovrà essere concordata con i docenti del laboratorio un’area di studio diversa dalla Val di Pecora.
Programma del corso
Università degli studi di Firenze – sede di Empoli
Corso di laurea in pianificazione della città del territorio e del paesaggio
LABORATORIO DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E AMBIENTALE III
Anno -A.A. 2015-2016
1 Pianificazione territoriale e ambientale (6 c.f.u) prof. Claudio Saragosa (e-mail: saragosa@unifi.it)
2 Pianificazione del territorio rurale (6 c.f.u) prof. Iacopo Bernetti (e-mail: ibernetti@unifi.it)
3 Tecnica di pianificazione territoriale (6 c.f.u) prof. David Fantini (e-mail: davidfantini.effeffe@gmail.com)
-Gruppo di lavoro: Lorenzo Bambi, Tommaso Borghini, Michela Chiti, Alessandra Pacciani, Sandro Sacchelli, Marina Taurone.
Programma:
a. Conoscenze, capacità e comportamenti che ci si ripromette di trasmettere
o sviluppare, con riferimento agli obiettivi di apprendimento.
Il laboratorio rappresenta il momento conclusivo del piano di studi della laurea triennale. In esso confluiscono le conoscenze tecniche acquisite nei primi due anni di studio e, in parallelo, dei corsi monodisciplinari del terzo anno. Questa confluenza garantisce la possibilità di affrontare il tema della pianificazione territoriale e rurale con competenze multidisciplinari e interscalari, per la sperimentazione di piani e progetti finalizzati allo sviluppo locale sostenibile. Le attività didattiche frontali, il laboratorio, attraverso i moduli didattici, fornisce conoscenze sui seguenti temi: · struttura concettuale, quadro conoscitivo, impianto progettuale e normativo delle principali famiglie di piani territoriali, paesaggistici e ambientali · gli elementi costitutivi delle componenti strutturali e identitarie dei piani territoriali: atlanti del patrimonio, invarianti strutturali, statuti del territorio · gli elementi costitutivi delle componenti strategiche e normative dei piani territoriali.
b. Modulo di Pianificazione territoriale e ambientale.
Il modulo presenta l’evoluzione delle teorie, degli strumenti e dei metodi della pianificazione territoriale e ambientale, riferendo tale evoluzione alle esperienze italiane e internazionali maturate a partire dalla seconda metà del Novecento. Presenta i metodi e gli strumenti per la descrizione, interpretazione e pianificazione dei sistemi di area vasta. Fornisce il quadro normativo e le tecniche per la definizione degli strumenti di pianificazione a tutte le scale ed ai vari livelli.
Bibliografia:
-Magnaghi A. (2010), Il progetto locale. Verso la coscienza di luogo, Bollati Boringhieri, Torino.
-Saragosa C. (2005), L'insediamento umano. Ecologia e sostenibilità, Roma, Donzelli.
-Saragosa C. (2011), La città fra passato e futuro. Un percorso critico sulla via di Biopoli, Roma, Donzelli.
c. Modulo di Pianificazione del territorio rurale.
Il modulo è incentrato sui concetti di sostenibilità e multifunzionalità ambientale della agricoltura e intende fornire agli studenti gli elementi per poter valorizzare le potenzialità del patrimonio endogeno territoriale. Dovrà essere effettuata una analisi monografica quali-quantitativa del valore naturalistico e paesaggistico, della capacità di regimazione e di riserva idrica dei suoli agrari e forestali, della sostenibilità delle trasformazioni del paesaggio rurale e naturale e di multifunzionalità dei sistemi agricoli e forestali. Vengono inoltre forniti gli elementi per poter redigere delle linee guida per ogni sistema ambientale per la costituzione di uno Statuto del territorio rurale e forestale e per poter affrontare un progetto integrato di territorio rurale.
Bibliografia:
-Casini, Leonardo, et al. Nuove prospettive per uno sviluppo sostenibile del territorio: PF CNR, RAISA pubbl. Studio editoriale fiorentino, 2000.
-Magnaghi, Alberto, and David Fanfani. Patto città campagna: un progetto di bioregione urbana per la Toscana centrale. Alinea Editrice, 2010.
-Bernetti I Fagaracci C. (a cura di). BIOSIT: una metodologia GIS per lo sfruttamento efficiente e sostenibile della" risorsa biomassa" a fini energetici. 2003.
d. Modulo di Tecnica di pianificazione territoriale.
Il modulo sviluppa le più recenti tecniche di pianificazione territoriale, sia in ambito urbano che nel territorio rurale. Propone un contributo specifico nella rilettura dei linguaggi locali di morfogenesi della città e del territorio aperto definendo il ruolo degli Statuti del Territorio nella politiche di pianificazione territoriale ed urbana. In particolare fa riferimento alle tradizioni pianificatorie sviluppatesi in Europa e negli Stati Uniti (approfondendo, in particolare, il pensiero e l’azione di Alexander) per definire quali tecniche possono essere utilizzate nei processi di pianificazione. L’obiettivo è quello di progettare trasformazioni coerenti del sistema insediativo, riattualizzando il loro rapporto con il territorio, individuando regole su cui fondare gli interventi futuri evitando da un lato la cancellazione di un patrimonio riconosciuto, dall’altro la costruzione di gabbie formali storicistiche. In modo sintetico verranno analizzati gli strumenti base della progettazione urbanistica, sia dal punto di vista tecnico che normativo, fornendo esempi di progetti di trasformazione urbana e territoriale realizzati, esemplificando il rapporto tra piano e progetto.
Bibliografia:
-Alexander C., Ishikawa S., Silverstein M. (1977), A pattern language, Oxford University Press, New York.
-Alexander C. (1979), The timeless way of building, Oxford University Press, New York.
-Salzano E. (2001), Fondamenti di Urbanistica, Edizioni Laterza, Bari.
e. Modalità di verifica e di valutazione dell’apprendimento adottate.
Il laboratorio prevede lo svolgimento di esercitazioni individuali, da svolgere durante il primo semestre, e di un’esercitazione finale di gruppo. Le esercitazioni individuali verificheranno: la capacità dello studente di comprendere e descrivere i fondamentali caratteri di identità territoriale e paesaggistica dei luoghi, nonché la capacità di comprendere e interpretare la struttura e i contenuti di uno strumento di pianificazione territoriale. L’esercitazione finale consisterà nella costruzione di alcuni elementi di uno strumento di pianificazione sovracomunale, che consenta il maggior numero di apporti disciplinari integrati. Il tema della esercitazione finale viene affrontato attraverso le seguenti fasi: · elaborazione del quadro conoscitivo: dati di base, carte tematiche; · interpretazione strutturale dei valori patrimoniali (ambientali, territoriali, paesistici, socioeconomici); riconoscimento di regole statutarie per i progetti di trasformazione;
· elaborazione progettuale: definizione di scenari strategici; elaborazione di elementi progettuali alle diverse scale e settori di intervento.
· sull’area oggetto di studio sarà redatto un progetto di trasformazione, con lo stesso grado di definizione dell’apparato analitico: in particolare dovrà essere evidenziato se gli interventi proposti sono ammissibili dalla normativa vigente; nel caso in cui questo non sia verificato dovranno essere indicate le procedure tecniche per variare tali previsioni e dovrà essere redatto un piccolo strumento attuativo (in forma semplificata).
Elaborati previsti dalla esercitazione finale.
L’esercitazione prevede la redazione, a cura del gruppo di studenti, di una serie di elaborati organizzati secondo una successione di aree tematiche. Le aree tematiche di indagine sono le seguenti:
A. LA COSTRUZIONE DEL QUADRO CONOSCITIVO DI RIFERIMENTO
1. Ricognizione dei caratteri ambientali di base: studio dei sistemi ambientali Raccolta e sistemazione dei materiali analitici di base di tipo ambientale (tematismi di carattere morfologico, di carattere geopedologico, di carattere biologico). Analisi dei rapporti fra clima e territorio; individuazione e analisi dei sistemi ambientali. Analisi del ciclo dell'acqua e del bilancio idrologico territoriale. Analisi dei caratteri naturalistici e forestali.
2. Il sistema insediativo ed il sistema rurale: la loro evoluzione Analisi e decodifica delle regole virtuose di un centro abitato, attraverso rilievo dal vero e restituzione grafica e testuale. Verifica della presenza delle regole individuate estesa all’intero area urbana. L'approccio ecologico ai sistemi rurali. Individuazione, analisi e valutazione degli agroecosistemi. Identificazione, valutazione ed analisi delle configurazioni spaziali dei sistemi rurali.
3. Le relazioni fra insediamento umano e base ambientale Individuazione delle relazioni fra modelli insediativi locali e caratteri del sistema ambientale (stili abitativi, produttivi, di scambio, di utilizzazione delle risorse, modelli di relazione fra città e campagna, forme e tecniche di colonizzazione agricola e di organizzazione urbana nei vari periodi storici). La lettura deve essere effettuata mediante la elaborazione dei temi sviluppati ai punti precedenti integrata da bibliografie generali e locali e restituita mediante schemi e rappresentazioni territoriali. Valutazione della sostenibilità dell'uso delle risorse idriche. Valutazione energie rinnovabili del territorio: potenzialità bioenergetica, solare e eolica. Individuazione delle produzioni agricole tipiche e di qualità dei sistemi ambientali. In questa sessione di lavoro deve essere costruita una piccola banca dei dati statistici più rilevanti riguardanti l’evoluzione della caratteristiche caratterizzanti il sistema delle attività rurali.
B. LA INTERPRETAZIONE DELLE CRITICITA’ E DELLE POTENZIALITA’
1. Abachi sulla criticità. Processi di deterritorializzazione delle morfologie insediative recenti e dei sistemi territoriali aperti Processi di decontestualizzazione, degrado o perdita di equilibrio ecologico dei sistemi insediativi locali. Per gli ambiti urbani devono essere individuate: le modalità di localizzazione degli insediamenti rispetto ai caratteri del suolo e ai tessuti esistenti, le relazioni con la viabilità e con il territorio aperto, l’organizzazione delle morfologie edilizie (densità, allineamento, pattern morfologici, natura del margine, ecc.), i caratteri morfologici e distributivi degli edifici, evidenziandone gli elementi decontestualizzanti e di perdita di equilibrio spaziale ed ecologico. Per il territorio aperto devono essere individuate: le modalità di relazione fra insediamento umano e utilizzazione agricola e terziaria dell’area, il tessuto agricolo e la tessitura fondiaria, relazioni con i caratteri del suolo, caratteri morfologici e distributivi degli annessi, evidenziandone gli elementi decontestualizzanti e di perdita di equilibrio spaziale ed ecologico La descrizione deve essere costruita utilizzando liberamente tutti gli strumenti utili agli scopi descrittivi previsti: estratti cartografici a diverse scale, planimetrie, sezioni, prospetti, assonometrie, schizzi prospettici, schemi, fotografie, ecc.
2. Atlante del patrimonio territoriale Devono essere descritti i caratteri essenziali dell’identità del territorio, evidenziando il repertorio di regole virtuose di relazione tra organizzazione antropica e caratteri fisici e ambientali dei luoghi. La descrizione cartografica è costruita selezionando tra le informazioni descrittive disponibili quelle più utili alla capacità di individuare nella storia e nelle tendenze evolutive recenti di un sito “le linee guida lungo le quali è opportuno che avvenga il suo sviluppo futuro”.
C. LINEE PROGETTUALI
1. Costruzione di uno scenario strategico per lo sviluppo autosostenibile La carta dello scenario strategico deve contenere, per tutto il territorio oggetto di studio, linee guida (nella forma di obiettivi di qualità, indirizzi di trasformazione/conservazione) finalizzate alla riproduzione e alla valorizzazione del patrimonio territoriale. Tali indirizzi dovranno avere natura sia testuale, sia mista grafico/testuale (nella forma di abachi delle “buone regole”, presentazione di “esempi virtuosi”, ecc.).
2. Applicazione delle linee guida a sperimentazioni Devono inoltre essere definiti, sulla base degli elementi del quadro conoscitivo, delle linee guida di valorizzazione del patrimonio, indirizzi progettuali specifici per: (i) la progettazione di una rete tematica di offerta turistica integrata rurale; (ii) la progettazione di massima di un parco agricolo periurbano; (iii) la progettazione di una filiera agrienergetica; (iv) la individuazione di linee progettuale per la ricomposizione ecologica e morfologica dell’insediamento umano.
Modalità di presentazione degli elaborati.
L’esercitazione finale andrà presentata in due distinte forme: 1. un DVD contenente, in forma organizzata, le basi di dati utilizzate per le rappresentazioni cartografiche e le valutazioni quantitative; 2. una presentazione powerpoint (o simili) che raccolga e organizzi tutti gli elementi costitutivi le aree tematiche.
Frequenza La frequenza al laboratorio è obbligatoria. La frequenza è documentata durante le lezioni. L’obbligo di frequenza è ottemperato quando le assenze non superano il 25% delle lezioni stesse. Assenze superiori al 25% comportano l’esclusione dall’esame finale.
L’attività del laboratorio è strutturata sulle seguenti scadenze:
-03.11.2015: Compimento del punto A1. del programma
-15.12.2015: Compimento del punto A2. del programma
-15.03.2016: Compimento del punto A3. del programma
-05.04.2016: Compimento del punto B1-B2. del programma
-07.06.2016: Compimento del punto C1-C2. del programma
Per ogni scadenza dovranno essere prodotti elaborati sotto forma di tavole disegnate e digitali e/o presentazioni di power point che confluiranno nell’elaborato finale. E’ obbligatorio che tali materiali siano validati dai docenti entro le scadenze sopra indicate. Ad ogni scadenza verranno assegnati dei punti (fino a 6) che andranno a sommarsi fino a comporre il plafond necessario (18 punti) a sostenere l’esame finale. Il giorno dell’esame, partendo dai punti raccolti durante l’anno, saranno assegnati altri 12 punti dopo opportuna verifica sia del lavoro prodotto durante l’anno che delle conoscenze bibliografiche acquisite.
Dopo ciascuna scadenza termineranno le revisioni dei relativi materiali e non potranno essere acquisiti i punti relativi.
Per poter sostenere l'esame nell'area di studio Val di Pecora è assolutamente necessario effettuare tutte le cinque consegne in itinere alle date indicate e raggiungere i 18 punti di valutazione. Agli studenti che non raggiungeranno i 18 punti nella modalità suddetta oppure non effettueranno tutte le cinque consegne è invitato a frequentare nuovamente il laboratorio nell'anno accademico 2016/17. Altrimenti dovrà essere concordata con i docenti del laboratorio un’area di studio diversa dalla Val di Pecora.