Il corso propone un esercizio progettuale sul tema dell’abitare nel suo inscindibile e mutevole rapporto con il contesto, sia naturale che culturale, come luogo stratificato di memorie. Il tema è affrontato con letture critiche di casi-studio esemplari del moderno o del contemporaneo insieme ad esercitazioni di progettazione alla scala del singolo edificio.
Contenuto del corso - Parte B
Nel degrado del paesaggio urbano e naturale, nello smarrimento teorico occorre lavorare sul rinnovamento della nostra tradizione urbanistica e progettuale. Il radicamento nei luoghi chiede un approccio che si confronti con i tessuti e gli spazi di città e paesaggio, con i loro sistemi di relazione, con i caratteri e le figure della composizione urbana e della sua architettura. Il Laboratorio affronta con gli strumenti del progetto urbano il tema del ruolo etico che l’architettura può svolgere a fronte della trasformazione del paesaggio.
LC, Verso una architettura, Milano 1966
LC, Une petite maison, 1954, trad. italiana di B.Messina, Cannitello 2004
LC, Entretien sur le convent de la Tourette, in “L’art sacré” n.7-8, 1960
LC, La casa degli uomini (a cura di G.Gresleri), Milano 1985
“Firenze architettura” LC a FIRENZE N 2/2016
“Firenze architettura” costruire povero N 1/2016
“Firenze architettura” Interiors N 1/2011
Carlos Martì Arìs, Silenzi eloquenti, Milano 2002
Alberto Campo Baeza, Principia Architectonica, Columbia University N.Y. 2011 (Ed.Mairea 2012)
Francesco Venezia, Che cosa è l’architettura, Milano 2011
Leon Battista Alberti, L’architettura (De re aedificatoria), introduzione e note di Paolo Portoghesi, Milano 1966 (1989)
Moneo R., La solitudine degli edifici e altri scritti, Umberto Allemandi 1999
Rossi Prodi F., Carattere dell’architettura toscana, Officina 2003
Rossi Prodi et al., Abitare Sociale – modelli architettonici e urbanistici per l’housing, Alinea 2013
Ingersoll R., Sprawltown, Meltemi ed. 2004
Obiettivi Formativi - Parte A
Obiettivo del corso è l’esercitazione alla pratica progettuale di un edificio collettivo di medie dimensioni, - abitazione plurifamiliare, alloggi sociali o residenze temporanee e studentesche- in un contesto complesso, denso di segni storici e ambientali, tra preesistenze e antiche tracce, da decifrare e reinterpretare nella redazione del progetto.
Obiettivi Formativi - Parte B
Le finalità del Laboratorio riguardano la messa a punto degli strumenti e delle strategie di intervento di progettazione urbanistica e urbana per alcune aree-problema che saranno indicate durante il corso, attraverso la messa a punto di un masterplan e poi di progetti architettonici, su alcuni problemi specifici: i “vuoti” esistenti, le aree dimesse, i nuovi monumenti per il tempo libero, la nuova forma della residenza e dell’housing sociale, le strips sature di accesso ai centri abitati, le aree di frangia delle infrastrutture, le nuove aree naturali urbane.
Prerequisiti - Parte A
Aver sostenuto gli esami prescritti dalle propedeuticità del regolamento didattico della scuola e aver maturato capacità sufficienti nella rappresentazione grafica e nell’elaborazione di modelli.
Prerequisiti - Parte B
er sostenuto gli altri esami di Laboratorio di Progettazione, aver acquisito gli strumenti della composizione architettonica, buona conoscenza delle tipologie edilizie, buone capacità di disegno, buona capacità di modellazione tridimensionale e buona conoscenza dei relativi programmi computer, buona conoscenza della storia dell’architettura contemporanea.
Metodi Didattici - Parte A
Il corso si articola su tre esercitazioni con consegne di elaborati, presentazioni o modelli a scadenze prefissate e comunicate volta volta durante lo svolgimento del corso.
L’ultima esercitazione riguarda il progetto, singolo o di gruppo (max tre allievi), di cui dovrà essere svolta la restituzione grafica completa (planimetria generale, piante a tutti i livelli, sezioni, prospetti e vedute prospettiche), il modello tridimensionale e una breve relazione di progetto.
Metodi Didattici - Parte B
Alle riflessioni critiche sulla nascita e lo sviluppo del pensiero urbanistico, alle definizioni teoriche, alla descrizione delle diverse posizioni critiche e delle esperienze di interventi contemporanei di urbanistica e progettazione urbana, si affiancherà una sperimentazione progettuale collettiva e poi individuale, che deve muovere dal rispetto delle regole di formazione della città, dalle problematiche funzionali e dei sistemi di relazione, dalle necessità operative di intervento, dal risparmio energetico, ma anche dalla necessità di esprimere con l’architettura e le forme urbane e dello spazio i valori dell’arte e della civiltà contemporanee.
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
La verifica avverrà mediante esercitazioni di gruppo e individuali durante l’anno per i diversi step di approfondimento, poi con la redazione di un masterplan e infine di un progetto architettonico riguardante una parte del masterplan.
La verifica riguarderà gli elaborati presentati.
Programma del corso - Parte A
Il corso si articola in comunicazioni teoriche relative a letture di architetture attinenti al tema proposto ed esercitazioni progettuali.
La prima esercitazione riguarda la lettura e successiva interpretazione critica del complesso della Certosa di Ema, presso Firenze, ritenuto un caso studio esemplare per i suoi molteplici legami con il tema dell’abitazione nel moderno. La Certosa sarà oggetto di una visita guidata e parte integrante dell’esercitazione sarà costituita dal rilievo architettonico e fotografico di una cella del complesso, con successiva restituzione interpretativa tramite schizzi, disegni, montaggi fotografici o filmati e adeguato modello tridimensionale in cartonlegno.
La seconda esercitazione ha come oggetto l’opera di Le Corbusier con particolare riferimento al tema dell’abitare: ciascun gruppo di allievi dovrà produrre un lavoro critico-interpretativo di un’opera residenziale di Le Corbusier e predisporre i necessari elaborati grafici per dimostrarne la comprensione, insieme alla redazione del relativo modello tridimensionale.
L’ultima esercitazione progettuale prevede come area di intervento la zona dell’ex complesso psichiatrico di San Salvi a Firenze. Seguendo le tracce dell’antica struttura ellittica che ordinava gli antichi padiglioni, leggendo le antiche trame del parco ed i segni della ‘colonia agricola’ che avvolgevano l’intera area, così come le storiche preesistenze della Chiesa di San Michele e del Cenacolo, agli studenti è richiesto un progetto di insediamento residenziale suscettibile di accogliere diverse forme dell’abitare collettivo contemporaneo: alloggi temporanei, abitazioni studentesche, abitazioni per giovani coppie, assieme a tipologie tradizionali, anche corredate da piccoli ateliers o laboratori artigianali.
L’insieme progettato, oltre a seguire le richieste del piano attuativo comunale, deve ricomporre, in un’interpretazione contemporanea, l’originaria figura del ‘villaggio’ San Salvi, nel suo inscindibile legame tra architettura e disegno degli spazi aperti, patrimonio storico e culturale della città.
Programma del corso - Parte B
UNIVERSITÀ DI FIRENZE
Facoltà di architettura.
Corso di laurea LM-4 c.u.
A.A. 2015/2016
Laboratorio di Progettazione dell’architettura IV e Urbanistica II (18 CFU)
Prof. Fabrizio Rossi Prodi: Progettazione Urbana e Composizione Architettonica
PREMESSA
La cultura architettonica italiana ha costituito nei secoli un luogo di elaborazione di caratteri originali, che si sono riprodotti e trasmessi secondo un percorso dello spazio e della forma mantenutosi chiaro e riconoscibile, nella combinazione tra bellezza della natura e opera dell’uomo.
Negli ultimi decenni la condizione contemporanea dell’architettura e della città si è sviluppata, sulla scena internazionale e all’interno di un generale processo di globalizzazione, attraverso l’attitudine a una commercializzazione acritica dell’architettura, considerata come prodotto indifferenziato e universalmente vendibile frutto di modelli di pensiero seriale e di meccanismi di mercato e di consumo. A fronte di una situazione di estraneità alla preziosa e delicata matrice del paesaggio italiano, è utile tornare a lavorare sul radicamento nei luoghi, sui temi dell’identità e dei caratteri delle forme insediative e dell’architettura. Poiché la dequalificazione del paesaggio naturale e costruito sono la premessa per il degrado sociale, il Laboratorio affronta, con gli strumenti critici e del progetto, il tema del ruolo etico che l’urbanistica e l’architettura possono svolgere a fronte della incombente dissoluzione della città e del territorio, a salvaguardia dell'identità urbana e del paesaggio, per disegnare forme e relazioni che incarnino principi e valori civili capaci di restituire dignità ai luoghi dell’abitare.
Occorre riversare nella nuova città la qualità dei nostri centri antichi, integrarne gli strumenti con quelli dell’architettura moderna e contemporanea, sfruttando le residue occasioni possibili per rigenerare o creare una rete di elementi e luoghi significativi come condensatori di qualità urbana, sulla base dei principi di nuova centralità, di figurabilità urbana, di interconnessione funzionale e di “città aperta” nei suoi rapporti con la natura e il paesaggio, ma occorre anche introdurre dei simboli riconoscibili che soddisfino la domanda di architettura, di arte, e di proiezione nel futuro.
OBIETTIVI DEL CORSO
Questo Laboratorio ha l’obiettivo di formare gli allievi ad elaborare un progetto completo e maturo (integrato) di rigenerazione urbana di carattere interdisciplinare e multiscalare, nel quale cioè il programma (di funzioni, quantità, localizzazioni, tracciati), il disegno urbano e quello architettonico dei singoli organismi siano fra loro profondamente integrati ed esprimano appieno i valori civili e la dignità dell’abitare.
Le nozioni di recupero e di riqualificazione della città esistente si sono affermate da molti anni in rapporto ad una domanda diffusa, ma la prassi del progetto che le rappresenta non si è evoluta adeguatamente generando anche una divaricazione fra il momento urbanistico e quello progettuale e non è oggi in grado di contribuire a guidare le rilevanti e complesse trasformazioni urbane contemporanee. Così gli attuali programmi di trasformazione finiscono col subordinare gli interessi generali e la qualità ambientale agli interessi particolari e speculativi con risultati di dispersione, congestione e frammentazione urbana; sottodotazione di spazi pubblici e di servizi civili; banalizzazione delle funzioni. In questo quadro si è andata consolidando una prassi che vede la netta separazione fra il momento urbanistico e quello di progettazione architettonica, che il Laboratorio si propone di avversare ricomponendo i due saperi e le due pratiche progettuali in un continuum integrato. Ma certamente la ricomposizione non potrà avvenire se il progetto non ritrova la centralità dello spazio urbano come strumento di interpretazione e di espressione e non torna ad assumere consapevolmente come presupposti del conoscere e del fare i principi di preesistenza ambientale, di sistema dei luoghi, di ricomposizione paesaggistica, di interpretazione della reale domanda sociale e il metodo del progetto urbano e architettonico come modificazione.
Fornendo anche i necessari riferimenti teorici e di metodo il Laboratorio si propone pertanto di rilanciare valori e immagini della città come bene comune, mediante progetti integrati che iscrivono il problema della qualità delle singole trasformazioni nel quadro di un effettivo e diffuso miglioramento della qualità di tutto l’ambiente e perciò sono capaci di confrontarsi con maggior precisione e pertinenza con l’effettiva domanda sociale. Al riguardo il Laboratorio assegna al coordinamento fra programma urbanistico, disegno urbano e architettura un ruolo determinante per la qualità ambientale. Sintetizzando i risultati della tradizione classica della cultura urbana con quelli che derivano dalla rivisitazione critica del Movimento Moderno, si persegue anche una sostanziale continuità e interazione fra le diverse fasi del progetto.
ARGOMENTI TRATTATI
Gli argomenti del Laboratorio riguardano la rigenerazione urbana della città contemporanea. Le comunicazioni, dopo l’introduzione e la presentazione del programma generale, sono articolate su due campi di riflessione:
- da un lato esse sono volte a definire gli apparati metodologici e teorici, i principi e i valori da riversare nell’attività operativa del progetto a partire dalla critica dei limiti della prassi vigente di recupero e riqualificazione (caratteri e tendenze del progetto della città contemporanea; nuovi strumenti di attuazione del progetto di città; localismo e internazionalismo nell’architettura contemporanea; modelli di recupero dei caratteri identitari del paesaggio urbano contemporaneo; metodi di partecipazione e di confronto con gli abitanti, ecc.);
- dall’altro esse illustrano metodi e modelli di interventi realizzati emblematici: leggi specifiche e piani di città, progetti di interventi, di ristrutturazione di aree dismesse, di recupero di waterfronts e di aree periferiche.
MODALITA’ DELLA DIDATTICA
Il Laboratorio è organizzato in tre moduli distribuiti nei due semestri.
Ogni semestre viene introdotto da lezioni che illustrano nozioni teoriche ed esperienze emblematiche ed è accompagnato da esercitazioni applicate.
I tre moduli costituiscono il progetto integrato di tutto il Laboratorio, articolato in due fasi corrispondenti a strumenti diversi. Tale progetto riguarderà la rigenerazione di un’area complessa, ossia un’area dove la frammentazione delle proprietà, la varietà delle funzioni, la compresenza di problemi diversi (infrastrutturali, di recupero, di ristrutturazione, di tutela di valori storico-ambientali) richiedono che i singoli progetti di architettura siano inquadrati in un disegno coerente di insieme.
Il primo semestre è dedicato all’elaborazione di un progetto urbano, ossia uno strumento intermedio fra il piano generale e il progetto di architettura, accompagnato da un master plan, Quest’ultimo è una premessa necessaria al progetto urbano e contiene l’interpretazione del sito e il programma generale in rapporto alla scala urbana e alla città (localizzazione delle funzioni, quantità, densità, tracciato delle infrastrutture, sistema degli spazi pubblici). In caso di un piano generale ben fatto, questa premessa può essere dedotta, altrimenti dovrà essere costruita dalla critica del piano generale.
Nel secondo semestre la seconda fase del progetto integrato corrisponde ai progetti architettonici di alcune porzioni dell’insieme o degli organismi più importanti.
I due strumenti, per quanto focalizzati su obiettivi diversi, non sono separati in parti autonome e successive, ma sono uniti da riferimenti culturali comuni e ricomposti da un metodo coerente che connette le diverse scale di intervento. In ogni fase il progetto contiene un disegno di equilibrio fra le soluzioni di composizione spaziale, di compatibilità delle funzioni e le verifiche quantitative, con un diverso peso delle componenti; nelle diverse fasi il progetto si avvale di modalità di indagine e restituzione diverse, ma particolare rilievo come strumento operativo assume il ruolo della modellazione tridimensionale.
Fin dalla prima fase da un lato si valutano preventivamente quali risultati architettonici e quali trasformazioni fisiche saranno provocate dall’attuazione dei piani urbanistici, dall’altro si concepiscono gli edifici in stretto rapporto col contesto, attuando strategie di ricomposizione di frammenti di paesaggio, nella continuità con i sistemi di luoghi esistenti.
L’equilibrio fra le diverse componenti viene sottoposto a verifica e approfondimento con maggior attenzione agli aspetti di connessione morfologica col contesto e si precisano principi e valori civili inscrivendoli nel linguaggio dello spazio pubblico dei luoghi urbani e dei tipi urbani, compresi anche gli spazi intermedi.
Nella seconda fase si attua un approfondimento di una porzione del progetto a scala architettonica, sviluppando contenuti e lineamenti precedentemente tracciati e impiegando gli strumenti del linguaggio architettonico per realizzare organismi in grado di rappresentare luoghi significativi e una piena la qualità dell’abitare.
ESERCITAZIONI PROGETTUALI
Al termine del primo semestre dovrà essere prodotto un set di due-tre tavole del progetto urbano in formato A0 con planivolumetrico, viste e schemi funzionali, oltre a un book in formato A3 riportante tutta la ricerca effettuata, compresa la documentazione iconografica, la documentazione storica, cartografica e ambientale adeguata al contesto di intervento, arricchita da diagrammi, reportages e da modelli e planimetrie di progetto per il Masterplan, da tabelle, disegni a scale diverse, foto di plastici, proiezioni renderizzate, per illustrare le fondamentali intenzioni progettuali.
Al termine del secondo semestre dovranno essere prodotte altre due-tre tavole in formato A0 con il progetto architettonico dell’intervento, oltre a un book in formato A3 con scritti e immagini che illustrino le scelte progettuali relative agli aspetti funzionali e architettonici, oltre a un cd con le tavole del primo e del secondo semestre.
Un maggior dettaglio del tipo, della scala e dei metodi di restituzione degli elaborati verrà fornito durante le lezioni.
Bibliografia essenziale:
Moneo R., La solitudine degli edifici e altri scritti, Umberto Allemandi 1999
Rossi Prodi F., Carattere dell’architettura toscana, Officina 2003
Ingersoll R., Sprawltown, Meltemi ed. 2004
Altri riferimenti bibliografici:
AA.VV., Atopia e Memoria, Officina 1994
AA.VV., Costruire-Decostruire, Officina 1992
AA.VV., La ricerca contemporanea dell’abitazione, in “Lotus” n. 64/1997
Albrecht B., La città delle piazze: la sistemazione complessiva di Roma dal 1676 al 1748, in AAVV “Metmorfosi della città”, Garzanti Scheiwiller, 1995
Augè Marc, Rovine e macerie, Bollati e Boringhieri, Torino, 2004
Aymonino C., Il significato delle città, Marsilio 2000
Aymonino C., Lo studio dei fenomeni urbani, Officina Edizioni, Roma, 1977
Bacon E. N., Design of cities, Penguin books 1969
Balbo P.P., Il Progetto Urbano, Gangemi Editore,Roma, 1992
Barbieri P., Metropoli piccole, Meltemi ed. 2003
Benevolo L., Bernini e il completamento della basilica di San Pietro, in AAVV “Metmorfosi della città”, Garzanti Scheiwiller, 1995
Benevolo L., Storia della città, Laterza 1975
Berque A., All’origine del paesaggio, in “Lotus” n. 101/1999
Burrascano Marco, I frammenti della città europea. Città, architettura, progetto, Alinea 2009
Caniggia G. e Maffei G.L., Composizione architettonica e tipologia edilizia 1 Lettura dell’edilizia di base, Marsilio 1979
Cohen J.L., Saper vedere Las Vegas, in “Lotus” n. 93/1997
Cortesi I., Il parco pubblico – Paesaggi 1985/2000, Federico Motta 2000
De Finetti G., Architettura e progetto urbano, CLUP, Milano, 2004
Diotallevi I., Marescotti F., Il problema sociale costruttivo ed economico dell’abitazione, Poligono, Milano 1947
Duany, E. Plater-Zyberk e R. Alminana, The new civic art – elements of town planning, Rizzoli New York, New York 2003
Galantino M., Bath – Crescita e modificazioni nel corso del XVIII secolo, in AAVV “Metamorfosi della città”, Garzanti Scheiwiller, 1995
Giorgio Grassi - I progetti le opere e gli scritti, Electa 1996
Heynen H., Nel dubbio di poter fare la città. Gli urbanisti olandesi affrontano nuove sfide, in “Lotus” n. 96/1998
Kollhoff H., Costruzione urbana contro alloggio, in “Lotus” n. 94/1997 pp. 100-101
Krier R., Lo spazio della città, CLUP 1982
Lynch. K., L’immagine della città, Marsilio 1984
Morandi M., Fare centro, Meltemi ed., 2004
Mosser M. e Teyssot G., L’architettura dei giardini d’occidente, Electa 1990
Muratori S., Studi per un’operante storia urbana di Venezia, in “Palladio” 1959
Nicolin P., Metamorfosi dell’Architettura urbana, Electa, Milano, 1992
Panerai P., Castex J. E Depaule J., Isolato urbano e città contemporanea, CLUP 1981
Pavia R., Babele, Meltemi ed. 2002
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Rossi A., Autobiografia scientifica, Pratiche Ed., Parma 1990
Rossi Prodi F., Atopia e memoria, Officina Edizioni, Roma, 1994
Rossi Prodi F., Costruire-decostruire, Officina Edizioni, Roma, 1993
Rossi Prodi et al., Abitare Sociale – modelli architettonici e urbanistici per l’housing, Alinea 2013
Secchi, B., Prima lezione di urbanistica, Laterza 2000
Sitte C., L’arte di costruire le città, Jaca Book 1980 (1889)
Smets M., Il nuovo paesaggio delle infrastrutture in Europa, in “Lotus” n. 110/2002
Venturi R., Complessità e contraddizioni nell’architettura, Dedalo 1980
Venturi R., Scott Brown D. e Izenour S., Imparando da Las Vegas, Cluva ed. 1985
Vragnaz G., Roma 1527-1621: modificazioni della città e disegno degli spazi aperti, in AAVV “Metamorfosi della città”, Garzanti Scheiwiller, 1995
Xaveer de Geyter Architects, After sprawl, NAI publisher – De Singel, Brussels 2002