Il corso affronta gli aspetti metodologici e operativi del Restauro architettonico in riferimento ai disposti per la tutela e fornisce agli studenti gli strumenti necessari per comporre il progetto di restauro: ordinamento della disciplina; applicazioni e modalità d’intervento per la conservazione sui materiali e per il miglioramento strutturale; iter procedurale e redazione di capitolato; organizzazione del cantiere di restauro; principi di restauro urbano e archeologico.
P. Sanpaolesi, Discorso sulla metodologia generale del restauro dei monumenti, Edam, Firenze 1973.G. Rocchi, Istituzioni di restauro architettonico dei beni architettonici e ambientali, Hoepli, Milano 1990 (II ed.).P. Marconi (a cura), Manuale del Recupero del Comune di Roma, II ed. ampliata, DEI, Roma, 1997.F. Giovanetti (a cura), Manuale del Recupero del Comune di Città di Castello, DEI, Roma, 1998.G. Carbonara (a cura di), Trattato di restauro architettonico, voll. 9, UTET, Torino, 1996-2001.G. Carbonara, Atlante del Restauro, 2 voll., UTET, Torino 2004. AA.VV. Manuale per la riabilitazione e la ricostruzione post sismica degli edifici (a cura di F. Gurrieri), DEI, Roma 1999. Ivi: G.A. Centauro et alii, La rilevazione dell’edificio danneggiato, pp. 155-223.B. Zevi (a cura), Manuale del Restauro Architettonico, Roma 2000.S. Franceschi, L. Germani, Manuale operativo per il restauro architettonico, DEI, Roma 2003.Regione Marche, Vulnerabilità, manutenzione e progetto nel recupero post-sismico del patrimonio monumentale, Ancona 2004.Regione Marche, Recupero e riduzione della vulnerabilità dei centri storici danneggiati dal sisma del 1997, Ancona 2004.F. Torrisi (a cura di), Manuale del Recupero. Centri storici della Provincia di Ascoli Piceno, Fast Edit, Acquaviva Picena (AP), s.d. (2005).S. Musso, Recupero e restauro degli edifici storici. Guda pratica al rilievo e alla diagnostica, EPC libri, 2010 Marsilio, 2006.F. Doglioni, P. Mazzotti, Codice di pratica per gli interventi di miglioramento sismico nel restauro del patrimonio architettonico, Tip. Tacconi, Ascoli Piceno, 2007.Ed altri testi che saranno consigliati nel corso.
Obiettivi Formativi - Parte C
Acquisire conoscenza della cultura del restauro, dai progetti teorici del XIX secolo attraverso le dichiarazioni di principio delle carte di restauro. Alle più recenti espressioni di cultura del restauro per la conservazione di edifici storici, antichi e moderni, centri urbani, giardini storici, patrimonio archeologico, territorio e paesaggio. Imparare le tecniche di rilevazione e rappresentazione grafica – manuale e computerizzata – di edifici e luoghi di interesse storico e artistico, compresa la conoscenza e l'uso di tecniche altamente avanzate (Lase-scanner e similari). Comprendere l'importanza di analizzare gli edifici, anche se la ricerca storica e l'analisi delle fonti originali, l'indagine diretta su strutture, indagini strutturali, documentazione fotografica convenzionale e digitale, sondaggi non distruttivi con un alto contenuto tecnologico (termografica, georadar, ecc.).Imparare a leggere le forme di degradazione e di compromissione negli edifici e nelle aree territoriali sotto codici d'esame, utilizzando metodi tradizionali e computerizzati, come parte integrante del progetto di conservazione. Di acquisire competenze per l'esame dei materiali di architettura storica, come sono lavorati e utilizzati, e come si comportano nel tempo. Particolare enfasi è posta sull'analisi dei materiali: pietra, legno, muratura semplice e complessa e più recenti materiali in cemento armato e meta moderna. Imparare a preparare un progetto di restauro in tutte le fasi del progetto, dall'indagine ai possibili approcci di restauro, dal consolidamento strutturale alla proposta di riutilizzo di complessi non utilizzati. Preparare per il controllo delle normative e delle leggi che disciplinano il potenziamento tecnologico dell'architettura storica in modo compatibile con le strutture esistenti e per apprendere le procedure tecniche e burocratiche per la stesura di un progetto di restauro nella moderna Volte. Essere consapevoli della complessità e dell'unicità dei problemi di restauro, in particolare in relazione al delicato equilibrio tra architettura antica e nuova, materiali vecchi e nuovi, e la questione generale dell'aggiunta contemporanea, pur capendo l'identità di un luogo, e i requisiti di conservazione contro espressione libera. Acquisire una conoscenza e un'esperienza diretta dei molteplici temi e delle problematiche derivanti da un cantiere di restauro.
Prerequisiti - Parte C
Aver sostenuto l’esame del Laboratorio di Restauro I
Metodi Didattici - Parte C
La didattica del corso prevede, oltre alle normali lezioni frontali, esercitazioni in aula e sopralluoghi su complessi edilizi fiorentini. Nell’ambito del Laboratorio verrà sviluppato dagli studenti, individualmente o in piccoli gruppi, il progetto di restauro conservativo e funzionale di un organismo architettonico (Caso Studio).
Altre Informazioni - Parte C
Le revisioni degli elaborati avverranno in aula.
Modalità di verifica apprendimento - Parte C
Per l’ammissione all’esame finale gli studenti devono aver completato il percorso formativo, teorico e pratico, in particolare producendo gli elaborati di progetto di restauro relativi al Caso Studio, oltre a quelli già redatti per il Laboratorio di Restauro I. Gli elaborati in preparazione dovranno essere ultimati e consegnati a scadenze prefissate. Gli elaborati di progetto da produrre saranno indicati nel corso.
Programma del corso - Parte C
I temi di approfondimento riguardano la diagnostica per il progetto di restauro architettonico, l’impostazione funzionale e strutturale complessiva, il progetto conservativo e la valorizzazione del bene patrimoniale.