L'architettura contemporanea è imprigionata dal muro di gomma di immagini sorde ad ogni relazione con il mondo reale.
Nei rari microcosmi, riconoscibili all'interno dello spazio che rimane, l'architettura può forse ricomporre, secondo misure, le mutazioni delle cose.
Contenuto del corso - Parte B
Nel degrado del paesaggio urbano e naturale, nella crisi delle teorie fondative del progetto, occorre lavorare sul rinnovamento della nostra tradizione compositiva. Il radicamento nei luoghi richiede un approccio che si confronti con i tessuti e gli spazi di città e paesaggio, con i loro sistemi di relazione, con i caratteri e le figure della composizione urbana e architettonica.
Contenuto del corso - Parte D
«Noi conosciamo veramente solo ciò che facciamo»: sulla scia del pensiero vichiano il corso intende organizzare un'esperienza didattica il cui focus sia la prassi del progetto. In tale logica anche gli aspetti di matrice teorico-riflessiva dovranno trovare nella messa a punto della proposta compositiva il loro campo di elaborazione, applicazione, definitiva rivelazione.
- Riccardo Butini, Architettura sacra. Paolo Zermani, Ed. Libria, Melfi 2014
- Romano Guardini, Lettere dal Lago di Como. La tecnica e l'uomo, Morcelliana, Brescia 2001
- Martin Heidegger, Soggiorni. Viaggio in Grecia, Guanda, Parma 1997
- Henry James, L'altare dei morti, Adelphi, Milano 1988
- Orhan Pamuk, La valigia di mio padre, Einaudi, Torino 2007
- Andrej Tarkovskij, Scolpire il tempo, Ubulibri, Roma 1988
- Paolo Zermani, Identità dell'architettura, Voll. I – II, Officina Editore, Roma, 1995 – 2002
- Paolo Zermani. Costruzioni e Progetti, Electa, Milano, 1999
- Paolo Zermani. Architetture 1983-2003, Edizioni Diabasis, Reggio Emilia, 2003
- Paolo Zermani. Architetture italiane e altri progetti, Facoltà di Architettura di Cesena, Tielleci Editore, Colorno 2004
- Paolo Zermani. Architecture in the Italian landscape , Lo Spazio Gallery, New York, 2004
- Paolo Zermani. Spazi sacri, Facoltà di architettura di Genova, Tielleci Editore, 2004
- Paolo Zermani, Oltre il muro di gomma, Diabasis, Reggio Emilia, 2010
- AND 21. Paolo Zermani. Disegno e identità, numero monografico a cura di P. Di Nardo, Firenze 2011
- Paolo Zermani, Architettura, Luogo, Tempo, Luce, Silenzio, Electa, Milano 2015
Fabrizio Arrigoni, Fogli. Scritture per l’architettura, Didapress, Firenze 2018.
Fabrizio Arrigoni, Sinopie. Architectura ex atramentis, Die Neue Sachlichkeit, Colonia 2011.
Fabrizio Arrigoni, Arrigoni Architetti, 000_010 progetti, Blurb.com, San Francisco (Ca) 2010.
Su Pisa:
Emilio Tolaini, Forma Pisarum, Pisa 1979.
Emilio Tolaini, Pisa, Laterza, Roma Bari 1992.
Massimo Carmassi, Pisa: il recupero delle mure urbane, ridefinizione dell’immagine urbana attraverso il recupero della cinta medievale, in “AU”, V, n. 13, 1985; pp. 38-51.
Sul teatro:
Peter Brook, The Empty Space, Mac Gibbon & Klee, London 1968 (trad. it. di R. Petrillo, Il teatro e il suo spazio, Feltrinelli, Milano 1968).
Raimondo Guarino, Il teatro nella storia. Gli spazi, le culture, la memoria, Laterza, Roma Bari 2005.
Cesare Molinari, Storia del teatro, Laterza, Roma Bari 2008.
Sul tipo architettonico:
Allardyce Nicoll, The Development of the Theatre. A Study of Theatrical Art from the Beginnings to the Present Day, Harrap & Co., London 1927 (trad. It. Di C. Falletti, Lo spazio scenico. Storia dell’arte teatrale, Bulzoni editore, Roma 1971).
Franco Mancini, L’evoluzione dello spazio scenico. Dal naturalismo al teatro epico, Dedalo, Bari 1975.
Richard and Helen Leacroft, Theatre and Playhouse. An Illustrated Survey of the Theatre Building from Ancient Greece to the Present Day, Methuen, London and New York 1984.
Fabrizio Cruciani, Lo spazio del teatro, Laterza, Roma Bari 1992.
Mario Panizza, Edifici per lo spettacolo, Laterza, Roma Bari 1996.
Su Massimo Carmassi:
Massimo Carmassi, Progetti per una città. Pisa 1975-1985, Electa Firenze, 1986.
Marco Mulazzani, Massimo e Gabriella Carmassi. Opere e progetti, Electa, Milano 2004.
Massimo Carmassi, Pisa. Ricostruzione di san Michele in Borgo, Università IUAV di Venezia, Il Poligrafo, Padova 2005.
Massimo e Gabriella Carmassi, numero monografico “Costruire in laterizio”, n. 99, Roma maggio/giugno 2004.
Lorenzo & Massimo Carmassi, numero monografico “Costruire in laterizio”, n. 127, Roma gennaio/febbraio 2007.
Manuali tecnici:
Ernst Neufert, Enciclopedia pratica per progettare e costruire, Hoepli, Milano 1999.
Andrea Deplazes, Costructing Architecture: Materials Processes Structures, Birkhäuser Verlag, Basel 2008.
Obiettivi Formativi - Parte A
Obiettivo del laboratorio è la ricerca, attraverso il progetto, di una nuova misura, con particolare riferimento ai caratteri originali dell'architettura e della città italiana.
Le trasformazioni indotte dal nostro secolo hanno sovvertito le categorie canoniche del progetto, dal classico al moderno recente. La nuova identità può essere rinvenuta solo attraverso una rinnovata misura che rilevi e trasmetta la mutata distanza delle cose.
Il lavoro critico e progettuale del laboratorio si sviluppa in un itinerario italiano, quasi un urgente Grand Tour, attraverso cui raccogliere, nel progetto, ciò che del paesaggio è pronto a salvarsi.
Obiettivi Formativi - Parte B
Il Laboratorio mira a approfondire la padronanza dei principi e metodi compositivi per concepire correttamente un organismo collettivo in un’area di delicato inserimento urbano o paesaggistico, attraverso il progetto, dalla definizione dei principi insediativi fino alla scala di dettaglio, con particolare attenzione alle scelte di relazione, spaziali, materiche, di illuminazione e di espressione dei valori istituzionali dell’organismo progettato, nonché di corretta trasmissione delle scelte progettuali.
Obiettivi Formativi - Parte D
Obiettivo del laboratorio è saggiare le conoscenze maturate dagli allievi al termine del loro percorso formativo, verificando la capacità di tradurle in un esercizio progettuale complesso nei suoi assetti concettuali quanto materiali.
Prerequisiti - Parte A
Quelli previsti dal regolamento didattico della Scuola.
Prerequisiti - Parte B
Aver sostenuto gli altri esami di Laboratorio di Progettazione, aver acquisito gli strumenti della composizione architettonica, buona conoscenza della storia dell’architettura contemporanea, buona conoscenza delle tipologie edilizie, buone capacità di disegno, buona capacità di modellazione tridimensionale e buona conoscenza dei relativi programmi computer.
Prerequisiti - Parte D
Quelli previsti dal corso di studi.
Metodi Didattici - Parte A
L'attività di progetto sarà preceduta e integrata da una sequenza di lezioni teoriche.
Elaborati grafici richiesti:
- Planimetria dell'opera nel contesto scala 1:1000
- Planimetria di relazione con lo spazio esterno 1:500
- Piante di tutti i livelli 1:100
- Sezioni 1:100
- Prospetti 1:100
- Modello di inserimento 1:500
- Modello 1:100
- Vedute prospettiche
- Relazione di progetto (una cartella)
Metodi Didattici - Parte B
corso sarà introdotto da riletture critiche di alcune esperienze progettuali. Parallelamente si svilupperà la sperimentazione progettuale su un struttura formativa legata alle arti in un contesto a scelta dello studente fra quelli indicati dal corso. Particolare attenzione sarà rivolta ai principi insediativi, alla concezione teorica, alle scelte spaziali, ai linguaggi e alla presentazione del lavoro attraverso il disegno e i modelli.
Metodi Didattici - Parte D
Le attività di laboratorio saranno modellate sull’esempio dei seminari di progettazione o workshop; il tempo a disposizione sarà interamente dedicato al lavoro degli studenti in sede - ricerca, disegno, maquette; una modalità che è calco di ciò che accade quotidianamente in una bottega/atelier. La lezione frontale sarà interpretata come breve comunicazione su aspetti singolari e specifici inerenti gli argomenti affrontati.
Il progetto sarà redatto da gruppi di lavoro composti da tre allievi.
Altre Informazioni - Parte A
Il corso si avvale della piattaforma Moodle-Unifi.
Altre Informazioni - Parte D
Il corso prevede tre esercitazioni da svolgersi durante il semestre.
1 - Repertorio
Ogni gruppo di lavoro deve concordare lo studio di un’architettura destinata allo spazio dello spettacolo. L’analisi sarà presentata secondo lay-out. L’insieme dei casi-studio definirà un repertorio.
2 - 10 immagini
Ogni gruppo di lavoro presenterà una proiezione (power-point/pdf) titolata 10 Immagini.
Immagine 0: intestazione, nomi dei partecipanti il gruppo, motto della proposta progettuale
immagini 1-5: esercizi di ermeneutica spaziale - interpretazione del luogo e del tipo
immagini 6-10: punti salienti del progetto in essere (konzept).
Gli strumenti impiegati saranno la fotografia, il disegno, il modello tridimensionale, il diagramma concettuale, la citazione (cinema, arti visive, letteratura etc.)
3 Quaderno Rosso
La compilazione del quaderno segue una modalità siglata da Ettore Sottsass sulla rivista “Domus” e poi raccolta nel volume Foto dal finestrino (Adelphi 2010). Brevi scritti (citazioni, descrizioni, scritture originali, etc.) a cui saranno associate immagini fotografiche di piccola dimensione stampate su carta comune. Il materiale iconografico – originale o attinto da riviste, volumi, cataloghi, stampati – può essere frutto di un montaggio (papier collé, montage, photomontage, mixed media). Titolo/soggetto:
"Il teatro, la città, la rappresentazione". I riferimenti possono essere estratti dalle arti visive (pittura, cinema, fotografia, video arte, grafica) dalle arti plastiche (landscaping, urbanistica, architettura, scultura, design) da scritture (letteratura, filosofia, poesia). Supporto: quaderno con copertina rossa moleskine formato 12,8x21 cm. (foglio bianco). Tutte le pagine del notebook devono risultare utilizzate. L’esercitazione è individuale (sul quaderno deve essere il nome dell’autrice/autore e recapito e-mail).
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
Oltre le revisioni di carattere collettivo in aula, si terranno a cadenza settimanale le revisioni individuali.
Gli studenti dovranno sempre presentarsi alle revisioni individuali muniti di modello di studio e disegni in scala opportuna. L'esame consisterà nella discussione del progetto elaborato.
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
La verifica avverrà mediante la valutazione del lavoro dello studente durante il corso e soprattutto attraverso il lavoro finale di progettazione presentato all’esame.
Modalità di verifica apprendimento - Parte D
Le esperienze svolte nel laboratorio saranno tutte oggetto di specifico giudizio e contribuiranno alla valutazione finale.
Elenco dei materiali richiesti per poter sostenere la prova:
- due modelli tridimensionali della proposta di progetto (scala 1:500/scala 1:200 dimensione e morfologia del modello secondo lay-out - materiale di costruzione carton-legno negli spessori idonei).
- redazione degli elaborati grafici secondo lay-out.
- esercitazioni: Repertorio, 10 Immagini, Quaderno rosso.
- portfolio contenente i risultati delle diverse esercitazioni (foto/disegni di: Repertorio, 10 immagini, Quaderno rosso), la relazione di progetto, piante, sezioni, profili, rendering; è possibile inserire elaborati grafici non presenti sulle tavole per una migliore comprensione della proposta progettuale (formato ed impaginato secondo layout).
- dvd con tutti i files prodotti durante il laboratorio (riportare nome cognome indirizzo e.mail e telefono mobile di ogni componente il gruppo).
La prova orale consisterà nella discussione degli esiti progettuali: capacità di sintesi, razionalità argomentativa, competenza nell’uso di un lessico specialistico sono i principali indici nella verifica dell’apprendimento.
Programma del corso - Parte A
L'architettura contemporanea è imprigionata dal muro di gomma di immagini sorde ad ogni relazione con il mondo reale.
Nei rari microcosmi, riconoscibili all'interno dello spazio che rimane, l'architettura può forse ricomporre, secondo misure, le mutazioni delle cose.
Obiettivo del laboratorio è la ricerca, attraverso il progetto, di una nuova misura, con particolare riferimento ai caratteri originali dell'architettura e della città italiana.
Le trasformazioni indotte dal nostro secolo hanno sovvertito le categorie canoniche del progetto, dal classico al moderno recente. La nuova identità può essere rinvenuta solo attraverso una rinnovata misura che rilevi e trasmetta la mutata distanza delle cose.
Il lavoro critico e progettuale del laboratorio si sviluppa in un itinerario italiano, quasi un urgente Grand Tour, attraverso cui raccogliere, nel progetto, ciò che del paesaggio è pronto a salvarsi.
L'attività di progetto sarà preceduta e integrata da una sequenza di lezioni teoriche.
Elaborati grafici richiesti:
- Planimetria dell'opera nel contesto scala 1:1000
- Planimetria di relazione con lo spazio esterno 1:500
- Piante di tutti i livelli 1:100
- Sezioni 1:100
- Prospetti 1:100
- Modello di inserimento 1:500
- Modello 1:100
- Vedute prospettiche
- Relazione di progetto (una cartella)
Programma del corso - Parte B
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELL’ARCHITETTURA V
PROF. ARCH. FABRIZIO ROSSI PRODI
L’esercitazione progettuale riguarda una scuola di musica di medie dimensioni, comprensiva di spazi studio/lezione individuali (e per piccoli gruppi), un auditorium da 100-150 posti per le prove generali, alcune aule per le comunicazioni teoriche, una biblioteca, spazi di accettazione, segreteria, relazione e incontro. L’allievo sarà libero di variare il programma adattandolo a finalità specifiche che potrà proporre.
L’allievo dovrà riflettere sui temi del paesaggio e del paesaggio urbano, dei principi insediativi, della pratica artistica e musicale, dei luoghi di produzione culturale, dell’acustica.
La scuola di musica sorgerà in un’area scelta dall’allievo fra tre proposte dal corso: 1) Area parcheggio Murate posto su viale Giovine Italia; 2)area Lungarno Pecori Giraldi /Lungarno del Tempio; 3)Area ex Ospedale di Camerata compresa fra via della Piazzola e via di Dan Domenico (in sostituzione della struttura sanitaria esistente).
L’esercitazione viene svolta in forma individuale o al massimo in coppia. Il progetto andrà restituito in scala 1:100 in almeno 6 tavole quadrate di cm 70x70 (o maggiori) con uno/due disegni monocromatici per tavola, comprensivi di planimetria (1:200/1:500), piante, almeno una sezione prospettica, due prospetti e una vista, oltre a un plastico in scala 1:100, e a un documento in formato A4 (anche più fogli) che riporti gli schemi concettuali atti ad illustrare i criteri fondativi del progetto.
All’esame lo studente dovrà presentare anche un cahier con i disegni sviluppati durante le lezioni teoriche e i progetti assunti a riferimento.
Per essere ammesso alle revisioni iniziali (fino al 11 novembre) l’allievo dovrà presentare in formato cartaceo planimetria/planivolumetrico, schemi concettuali, prime ipotesi di aggregazione di pianta in scala 1:200, sezione e un modello 3D (in formato digitale); per essere ammesso alle revisioni successive l’allievo dovrà presentare almeno piante 1:100, 1 sezione, 1 prospetto, (tutti in formato cartaceo) oltre al plastico di studio.
Programma del corso - Parte D
Esercizio progettuale
Si prevede la realizzazione di una sala teatrale (prosa, musica da camera, recitals, etc.) per un pubblico di trecento persone da realizzarsi nella città di Pisa. Alla funzione principale si devono associare attività connesse con la vita del quartiere e della città (laboratori per il gioco, scuola di recitazione, caffetteria). Il lotto oggetto di studio è perimetrato dal lungarno Galileo Galilei, da via Giovanni Bovio, e dall’area verde costituita dal vallo della nuova Fortezza. Il progetto dovrà soddisfare due specifiche necessità: da un lato presentarsi come nuovo fatto urbano insediato sul lungarno e destinato alla vita pubblica della città, dall’altro dovrà salvaguardare la possibilità dell’attraversamento in direzione del camminamento settecentesco, del Bastione meridionale e del vicino Giardino Scotti (il riordino di questi ampi spazi aperti non è oggetto di progetto). Le superfici nette indicate dal programma funzionale devono essere rispettate con una tolleranza ammessa del 10% (maggiore e/o minore). Funzioni accessorie e superfici destinate alla circolazione/distribuzione non sono state conteggiate per favorire una libera interpretazione delle spazialità interne. Gli ambienti potranno avere giardini, corti e spazi aperti di pertinenza.
Indicazioni generali
Ascensore e/o rampe pedonali di adeguate dimensioni, atti a consentire il collegamento dei vari livelli dell’edificio, secondo quanto stabilito dalle vigenti norme in materia di abbattimento delle barriere architettoniche.
altezza minima dei laboratori: 450 cm.;
altezza minima sala prova grande: 700 cm.;
altezza minima ambienti di servizio: 240 cm.;
altezza minima degli ambienti: 300 cm.
Accessibilità
Occorre garantire l’esercizio autonomo dei laboratori, della sala polivalente e della caffetteria, oltre a prevedere ingressi separati per i diversi fruitori (artisti, personale amministrativo, tecnici, pubblico).
Illuminazione
Quando ciò è coerente con le destinazioni d’uso allestite impiegare di preferenza la luce naturale.
La sala e la macchina scenica
La sala del nuovo teatro deve ospitare 300 sedute e può essere articolata attingendo a diverse tipologie (con galleria, con un unico piano a gradoni, con palchetti e piano opportunamente inclinato). La soffittatura e le pareti laterali dovranno risultare idonei per la percezione del palcoscenico e una buona acustica dell’ambiente. Il luogo della scena oltre alle funzioni elencate in legenda, prevede:
altezza minima della torre scenica 2200 cm.;
altezza minima del sottopalco 300 cm.;
altezza minima del boccascena 700 cm.;
altezza minima della passerella tecnica 800 cm.
Sistemazioni esterne
La proposta dovrà prevedere un riordino complessivo del sito in cui sorge il manufatto, con rispetto delle distanze minime dalle finestre degli edifici esistenti e dell’allineamento degli isolati. Non devono essere previsti parcheggi specifici ma occorre predisporre una zona per il carico/scarico in prossimità degli accessi indipendenti ai depositi/magazzini. Particolare attenzione dovrà essere prestata alla progettazione dell’angolo in affaccio sul fiume Arno.