Nel degrado del paesaggio urbano e naturale, nella crisi delle teorie fondative del progetto, occorre lavorare sul rinnovamento della nostra tradizione compositiva. Il radicamento nei luoghi richiede un approccio che si confronti con i tessuti e gli spazi di città e paesaggio, con i loro sistemi di relazione, con i caratteri e le figure della composizione urbana e architettonica.
Contenuto del corso - Parte D
«Noi conosciamo veramente solo ciò che facciamo»: sulla scia del pensiero vichiano il corso intende organizzare un’esperienza didattica il cui focus sia la prassi del progetto. In tale logica anche gli aspetti di matrice teorico-riflessiva dovranno trovare nella messa a punto della proposta compositiva il loro campo di elaborazione, applicazione, definitiva rivelazione.
Fabrizio Arrigoni, Sinopie. De architectura ex atramentis, Die Neue Sachlichkeit, 2011.
Fabrizio Arrigoni, Fogli. Scritti per l’architettura, Dida press, Firenze 2019.
Fabrizio Arrigoni, Arrigoni Architetti, 000_010 progetti, Blurb.com, San Francisco (Ca) 2010.
Giorgio Agamben, L’uomo senza contenuto, Quodlibet, Macerata 2013.
Richard Sennet, L’uomo artigiano, Feltrinelli, 2017.
Giuseppe Pagano, Guarniero Daniel, Architettura rurale italiana, Hoepli, 1936.
Vittorio Sereni, Storia del paesaggio agrario, Laterza, Bari Roma 1961.
Adolfo Natalini Lorenzo Netti Alessandro Poli Cristiano Toraldo di Francia, Cultura materiale extraurbana, Alinea, Firenze 1983.
Eugenio Turri, Il paesaggio come teatro. Dal territorio vissuto al territorio rappresentato, Marsilio, Venezia 2006.
Giovanni Fanelli Barbara Mazza, La casa colonica in toscana. Le fotografie di Pier Niccolò Berardi alla Triennale del 1936, Octavo, Firenze 1999.
Franco Arminio, Geografia commossa dell’Italia interna, Bruno Mondadori, Milano 2013.
Luigi Ghirri, Pensiero Paesaggio, Silvana Editoriale, 2016.
Sul luogo:
Carla Rezza, Il monastero di Rosano: cenni storici ed artistici, Tipografia Carrai, Pontassieve 1939.
Sul tipo architettonico:
Francesca Chiorino, Cantine secolo XXI: architetture e paesaggi del vino, Electa, Milano 2011.
Francesca Chiorino, Architettura e vino: nuove cantine e il culto del vino, Electa, Milano 2007.
Marco Casamonti Vincenzo Pavan, Cantine: architetture, 1990-2005, Motta, Milano 2004.
Denis Duhme Katrin Friederichs, Wine and Architecture, Detail 2012.
Cantine da collezione, a cura di Luca Molinari, FORMA, Firenze 2017.
Cantine nel mondo. Architetture d’eccellenza nel paesaggio internazionale, a cura di Luca Molinari Anja Visini, FORMA, Firenze 2020.
Manuali:
Ernst Neufert, Enciclopedia pratica per progettare e costruire, Hoepli, Milano 1999.
Andrea Deplazes, Costructing Architecture: Materials Processes Structures, Birkauser Verlag AG, Basel 2008.
Obiettivi Formativi - Parte B
Il Laboratorio mira a approfondire la padronanza dei principi e metodi compositivi per concepire correttamente un organismo collettivo in un’area di delicato inserimento urbano o paesaggistico, attraverso il progetto, dalla definizione dei principi insediativi fino alla scala di dettaglio, con particolare attenzione alle scelte di relazione, spaziali, materiche, di illuminazione e di espressione dei valori istituzionali dell’organismo progettato, nonché di corretta trasmissione delle scelte progettuali.
Obiettivi Formativi - Parte D
L’esercizio progettuale al centro del laboratorio è incardinato su due temi mutuamente intrecciati: da un lato è riflessione critica su una tipologia di antico lignaggio e potenzialmente portatrice di complessità spaziale dall’altro è confronto sulle valenze del paesaggio agrario, inteso quest’ultimo come punto di intersezione tra vivente e lavoro, natura e forma costruita.
Prerequisiti - Parte B
Aver sostenuto gli altri esami di Laboratorio di Progettazione, aver acquisito gli strumenti della composizione architettonica, buona conoscenza della storia dell’architettura contemporanea, buona conoscenza delle tipologie edilizie, buone capacità di disegno, buona capacità di modellazione tridimensionale e buona conoscenza dei più contemporanei software per il progetto d’architettura.
Prerequisiti - Parte D
Quelli previsti dal corso di laurea.
Metodi Didattici - Parte B
Il corso sarà introdotto da riletture critiche di alcune esperienze progettuali. Parallelamente si svilupperà la sperimentazione progettuale per una scuola d’arte o di musica in un contesto a scelta dello studente fra quelli indicati dal corso. Particolare attenzione sarà rivolta ai principi insediativi, alla concezione teorica, alle scelte spaziali, ai linguaggi e alla presentazione del lavoro attraverso il disegno, i modelli e i video.
Metodi Didattici - Parte D
Le attività di laboratorio saranno modellate sull’esempio dei seminari di progettazione o workshop; il tempo a disposizione sarà interamente dedicato al lavoro degli studenti in sede - ricerca, disegno, maquette; una modalità che è calco di ciò che accade quotidianamente in una bottega/atelier. La lezione frontale sarà interpretata come breve comunicazione su aspetti singolari e specifici inerenti gli argomenti affrontati.
Il progetto sarà redatto da gruppi di lavoro composti da tre allievi.
Altre Informazioni - Parte D
Il corso prevede tre esercitazioni da svolgersi durante l’anno.
• Repertorio
Ogni gruppo di lavoro deve concordare lo studio di un’architettura contemporanea o del novecento destinata alla produzione vinicola. L’analisi sarà presentata secondo un lay-out assegnato (foglio formato A3, stampato su carta pesante: 210 grammi). L’insieme dei casi-studio definirà un repertorio.
• 1 modello 10 immagini
Presentazione, secondo la kahniana distinzione di Form e Design, del konzept della proposta progettuale attraverso un modello di studio (scala 1:500) e dieci immagini. Ogni gruppo di lavoro presenterà una proiezione (power-point/pdf) così articolata:
Immagine 0: intestazione, nomi dei partecipanti il gruppo, motto della proposta progettuale
immagini 1-5: esercizi di ermeneutica spaziale – riferimenti progettuali, interpretazione del luogo e del tipo
immagini 6-10: punti salienti del progetto in essere – tracciati regolatori, struttura, materie.
Gli strumenti impiegati saranno la fotografia, il disegno, il modello tridimensionale, il diagramma concettuale, la citazione (cinema, arti plastiche e visive, letteratura etc.).
• Quaderno rosso
La compilazione del quaderno segue una modalità siglata da Ettore Sottsass sulla rivista “Domus” e poi raccolta nel volume Foto dal finestrino (Adelphi 2010). Brevi scritti (citazioni, descrizioni, scritture originali, etc.) a cui saranno associate immagini fotografiche di piccola dimensione stampate su carta comune. Il materiale iconografico – originale o attinto da riviste, volumi, cataloghi, stampati – può essere frutto di un montaggio (papier collé, montage, photomontage, mixed media). Titolo/soggetto:
Terra-Terre
I riferimenti possono essere estratti dalle arti visive (pittura, cinema, fotografia, video arte, grafica) dalle arti plastiche (landscaping, urbanistica, architettura, scultura, design) da scritture (letteratura, filosofia, poesia).
Supporto: quaderno con copertina rossa moleskine formato 12,8x21 cm. (foglio bianco). Tutte le pagine del notebook devono risultare utilizzate. L’esercitazione è individuale (sul quaderno deve essere il nome dell’autrice/autore e recapito e-mail).
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
La verifica avverrà mediante la valutazione del lavoro dello studente durante il corso e soprattutto attraverso il lavoro finale di progettazione presentato all’esame.
Modalità di verifica apprendimento - Parte D
Le esperienze svolte nel laboratorio saranno tutte oggetto di specifico giudizio e contribuiranno alla valutazione finale. La prova orale consisterà nella discussione degli esiti progettuali: capacità di sintesi, razionalità argomentativa, competenza nell’uso di un lessico specialistico sono i principali indici nella verifica dell’apprendimento.
Elenco dei materiali richiesti per poter sostenere la prova finale:
• Modello tridimensionale della proposta finale di progetto scala 1:200 - materiale di costruzione carton-legno/ stampa digitale negli spessori idonei (dimensione e morfologia del modello secondo lay-out).
• Redazione delle tavole disegnate secondo lay-out.
• Esercitazioni: i prodotti originali delle tre esercitazioni svolte (Repertorio, 1 modello, Quaderno rosso).
• Portfolio contenente l’esercitazione 10 immagini, la relazione di progetto, piante, sezioni, profili, rendering; è possibile inserire elaborati grafici non presenti sulle tavole per una migliore comprensione della proposta progettuale.
• Dvd contenente tutti i files prodotti durante il laboratorio (riportare nome cognome indirizzo e.mail e telefono mobile di ogni componente il gruppo).
Programma del corso - Parte B
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE DELL’ARCHITETTURA V
PROF. ARCH. FABRIZIO ROSSI PRODI
L’esercitazione progettuale riguarda una scuola di musica e spettacolo o una scuola d’arte di medie dimensioni. La scuola di musica o spettacolo dovrà comprendere spazi studio/lezione individuali (e per piccoli gruppi), un auditorium da 100-150 posti per le prove generali, alcune aule per le comunicazioni teoriche, per una biblioteca, spazi di accettazione, segreteria, relazione e incontro. La scuola d’arte dovrà comprendere spazi studio e spazi lezione, ateliers, un auditorium da 100-150 posti, una biblioteca, uno spazio espositivo, spazi di accettazione, segreteria, relazione e incontro. L’allievo sarà libero di variare il programma funzionale adattandolo a finalità specifiche che potrà proporre.
L’allievo dovrà riflettere sui temi del paesaggio e del paesaggio urbano, dei principi insediativi, della pratica artistica e musicale, dei luoghi di produzione culturale, dell’acustica e dell’esporre.
La scuola sorgerà in un’area scelta dall’allievo fra due proposte dal corso: 1) Area piazza de’ Ciompi (scuola d’arte); 2) Area via Fabrizio De André (scuola di musica e spettacolo).
L’esercitazione viene svolta in forma individuale o al massimo in coppia. Il progetto andrà restituito in scala 1:200 in almeno 6 tavole quadrate di cm 70x70 (o maggiori) con uno/due disegni per tavola, comprensivi di planimetria (1:500/1:1000), piante, almeno una sezione prospettica, due prospetti e alcune viste, e a un documento in formato A4 (anche più fogli) che riporti gli schemi concettuali atti ad illustrare i criteri fondativi del progetto, oltre a una pagina A4 con relazione illustrativa (massimo 2.500 caratteri spazi inclusi) dei principali temi del progetto. In alternativa alle viste renderizzate, l’allievo potrà presentare un breve video di non più di due minuti.
Per essere ammesso alle revisioni iniziali (fino al 1 novembre) l’allievo dovrà presentare almeno gli elaborati di planimetria/planivolumetrico, schemi concettuali, prime ipotesi di aggregazione di pianta in scala 1:200, sezione 1:200 e un modello 3D; per essere ammesso alle revisioni successive l’allievo dovrà presentare piante complete 1:200, 1 sezione, 1 prospetto, oltre al modello 3D di studio e a una vista renderizzata.
Programma del corso - Parte D
Si prevede la realizzazione di una cantina vinicola per l’azienda Il Petreto in località Rosano nel comune di Bagno a Ripoli, Firenze. Nel lotto oggetto di studio è presente un aggregato rurale che dovrà essere mantenuto; il nuovo edificio troverà sede in un'area tra il piede della collina, il margine occidentale del podere, i volumi delle preesistenze. Una specifica attenzione dovrà essere posta sul disegno del suolo e delle aree di pertinenza al complesso.
Programma funzionale
Area accoglienza
hall di ingresso al pubblico (comprensivo di bancone e guardaroba) 60 mq.
punto vendita
degustazione 80 mq.
sala polivalente (incontri, presentazione libri, esposizioni) 100 mq.
deposito 40 mq.
servizi (2 bagni donna, 2 bagni uomo, 1 disabile).
Le superfici nette indicate dal programma devono essere rispettate con una tolleranza ammessa del 5% (maggiore e/o minore). Funzioni accessorie e superfici destinate alla circolazione/distribuzione non sono state conteggiate per favorire una libera interpretazione delle spazialità interne. Gli ambienti potranno avere giardini, corti e spazi aperti di pertinenza.
Indicazioni generali
Il nuovo edificio può essere articolato su più livelli; altezza massima 12 m. Ascensore e/o rampe pedonali di adeguate dimensioni, atti a consentire il collegamento dei vari piani dell’edificio secondo quanto stabilito dalle vigenti norme in materia di abbattimento delle barriere architettoniche.
altezza minima della tinaia: 600 cm.
altezza minima aree esterne per la deraspatura e pigiatura: 550 cm.
altezza minima degli ambienti: 300 cm.
altezza minima della sala polivalente: 500 cm.
altezza minima ambienti di servizio: 240 cm.
Accessibilità
Occorre garantire l’esercizio autonomo del ristorante oltre a prevedere ingressi separati per i diversi fruitori (addetti, personale amministrativo, tecnici, pubblico).
Illuminazione
Quando ciò è coerente con le destinazioni d’uso allestite impiegare di preferenza fonti naturali di illuminazione. Uno specifico controllo della luce (naturale e non) dovrà essere predisposto per gli ambienti della tinaia, della bottaia e dello spazio per l’affinamento in bottiglia. I magazzini e le toilette potranno essere serviti da aerazione forzata ed illuminazione artificiale.
Sistemazioni esterne
La proposta dovrà prevedere un riordino complessivo del sito in cui sorge il manufatto, con rispetto del viale alberato esistente e possibilità di un acceso separato per il personale ed i mezzi agricoli. Particolare attenzione dovrà essere prestata al disegno dello spazio aperto adibito allo scarico delle uve e carico merci, garantendo l’accessibilità dei diversi mezzi meccanici.
Parcheggi
La proposta dovrà prevedere uno spazio di sosta per le auto dei visitatori (minimo 10 stalli) all’interno del podere ed in prossimità della statale; da questa area il pubblico accederà al complesso attraverso il viale alberato esistente o per mezzo di un nuovo cammino.