Il Corso affronta il campo del progetto delle trasformazioni urbane, definendo i nodi fondamentali e le sfide emergenti della disciplina urbanistica. Il Corso restituisce la complessità della disciplina urbanistica e ne individua le peculiarità e le competenze specifiche sul progetto futuro, delineando alcuni approcci, metodi e strumenti utili al controllo delle trasformazioni della città e del territorio, con costante riferimento alle configurazioni fisiche e d’uso degli spazi.
- Secchi B. (2005), La città del ventesimo secolo, Laterza Roma-Bari.
- Secchi B. (1989), “Progetto di suolo”, in Un progetto per l’urbanistica, Einaudi.
- Gabellini P. (2001), Tecniche Urbanistiche, Carocci, Roma.
- Gaeta L., Janin Rivolin U., Mazza L. (2013), Governo del territorio e pianificazione spaziale”, Città Studi – DeAgostini, Novara.
- Colarossi P, Latini A. (2008-2010), La progettazione urbana, vol. 1. “Principi e storie”, vol. 2 "Metodi e materiali", vol. 3 "Declinazioni e strumenti", Il Sole 24 Ore libri, Milano
- URBANISTICA, rivista dell’Istituto Nazionale di Urbanistica
PLANUM (http://www.planum.net).
Obiettivi Formativi - Cognomi A-L
Al termine dell'attività formativa, gli studenti e le studentesse dovranno essere in grado di:
- collocare il ruolo della disciplina urbanistica nel governo delle trasformazioni del territorio e più generalmente nei processi evolutivi della società contemporanea;
- conoscere approcci, strumenti e tecniche attualmente utilizzati dalla disciplina urbanistica, le loro funzioni essenziali e il quadro normativo nazionale di riferimento;
- inquadrare i temi emergenti nell’ambito dell’evoluzione della disciplina e dei cambiamenti in corso;
- evidenziare il portato progettuale e intenzionale della disciplina urbanistica alle differenti scale e nei differenti campi e contesti di azione;
- considerare i maggiori punti di contatto e sinergia tra architettura e urbanistica.
Per raggiungere gli obiettivi dell’attività formativa, le studentesse e gli studenti dovranno:
1. acquisire conoscenza della disciplina urbanistica e della sua evoluzione fino ad arrivare ai temi e campi dell’urbanistica contemporanea;
2. approfondire le capacità di lettura, interpretazione, rappresentazione e indirizzo della dimensione urbana (storica e contemporanea) diacronica e dinamica;
3. apprendere le principali tappe della formazione della disciplina in Europa (con specifico riferimento all’Italia);
4. conoscere la natura, la finalità e la rilevanza degli strumenti di pianificazione e progettazione urbana territoriale e ambientale attualmente utilizzati.
Prerequisiti - Cognomi A-L
Occorre avere frequentato il corso di Analisi del Territorio e degli Insediamenti del primo anno.
Metodi Didattici - Cognomi A-L
La didattica, a causa della lotta al COVID-19 e seguendo le linee guida fornite dal nostro Ateneo, si svolgerà in diretta ma in remoto, utilizzando le piattaforme collegate Moodle e Webex Meeting. L’interazione tra docente e studentesse e studenti avverrà essenzialmente tramite web, attraverso il dialogo diretto, in aula virtuale, e utilizzando la messaggistica istituzionale di moodle e di unifi.
La didattica prevede, oltre alle lezioni, seminari ed esercitazioni, queste nel numero di tre, che concorreranno alla valutazione delle studentesse e degli studenti.
Sono attività previste: la formazione di gruppi per lo svolgimento dell’ultima esercitazione, alcuni sopralluoghi e alcune uscite didattiche da organizzarsi tramite moodle.
Modalità di verifica apprendimento - Cognomi A-L
La verifica dell'apprendimento avverrà tramite esame finale, e consisterà in due parti integrate.
La prima parte consiste nella verifica da parte del docente della conoscenza dei contenuti del Corso raggiunta dallo studente o dalla studentessa. La verifica e la valutazione del livello di conoscenza raggiunto è effettuata tramite colloquio individuale, che verte su alcuni dei temi trattati durante il corso, la cui trattazione estesa è rintracciabile nella bibliografia citata dal docente, che la riferisce ai temi specifici. La trattazione sintetica di questi temi è rintracciabile nei documenti proiettati e commentati in aula durante le lezioni frontali, e comunque forniti attraverso Moodle.
La seconda parte dell’esame consiste nella discussione degli elaborati riferiti alle differenti esercitazioni. La prima e seconda esercitazione saranno valutate durante il Corso tramite la piattaforma Moodle, e concorreranno a formare una valutazione della terza esercitazione, per la quale lo studente o la studentessa dovrà produrre gli elaborati al momento della sessione d’esame.
I. Prima esercitazione (consegna materiali tramite Moodle): “Analisi di uno spazio pubblico urbano”.
Finalità: affinare le capacità di rilievo speditivo e interpretazione di uno spazio pubblico urbano (una piazza assegnata dal Docente) e delinearne sinteticamente alcune ipotesi trasformative.
Formato: schede con testi e immagini in formato A4 verticale o orizzontale (minimo 4 facciate), sul modello fornito in word dal docente.
Consegna: individuale tramite piattaforma Moodle, nei tempi concordati con studentesse e studenti durante il Corso
Contenuti ai fini della valutazione: dell’elaborato si valuterà l’efficacia della rappresentazione dello spazio pubblico assegnato, e la coerenza con le ipotesi di trasformazione formulate.
II. Seconda esercitazione (moodle): “Analisi di un piano regolatore comunale”
Finalità: analizzare criticamente uno strumento vigente di pianificazione comunale, comprenderne l’articolazione, gli obiettivi, le criticità.
Formato: schede con testi e immagini in formato A4 verticale (minimo 4 facciate), sul modello fornito in word dal docente.
Consegna: individuale tramite piattaforma moodle, nei tempi concordati con studentesse e studenti durante il Corso
Parametri di valutazione: grado di chiarezza della sintesi, emersione degli elementi caratterizzanti del Piano analizzato, anche in relazione al contesto, approfondimento dell’analisi critica. Fornirò scheda/indice del dossier
III. Terza esercitazione: “Il progetto della trasformazione”, da redigere singolarmente o in gruppi composti da un massimo 3 persone (nb.: i gruppi sono formati durante le prime lezioni). La terza esercitazione comporta la ricognizione di una area urbana (a scelta dello studente secondo i parametri forniti dal docente) e la redazione di una ipotesi progettuale di trasformazione, che deve seguire un programma funzionale concordato con il Docente.
Gli elaborati che compongono la terza esercitazione sono tre.
1. Primo elaborato: il “Planivolumetrico, stato di fatto”. Morfologia e disegno del suolo. Si tratta di una Tavola formato A1, Scala 1:1000, B/N tratti vari. La tavola rappresenta lo sviluppo volumetrico dell’area in oggetto (plani volumetrico) attraverso estrusioni dei volumi edilizi e vegetali e delle forme del suolo e relative ombre portate di 45 gradi, degli stessi. Dalla “forma” (unitamente al disegno del suolo, cfr. oltre) si deduce la presenza delle eventuali diverse “tipologie edilizie”. SI riporta il “disegno al suolo” e i materiali costituenti le aree libere da edifici (strade, spazi pubblici e privati, percorsi, etc.).
I contenuti minimi dell’elaborato sono i seguenti:
- sviluppo volumetrico degli edifici, rappresentato con adeguate tecniche di ombreggiatura;
- partizioni delle aree al suolo;
- restituzione dei materiali e delle consistenze delle pavimentazioni (floorscape);
- configurazione e consistenza dello spazio pubblico, incluse strade e parcheggi;
- configurazione dello spazio privato e privato di uso pubblico (ad esempio, luoghi privati accesso controllato),
- presenza e consistenza di recinzioni, barriere, cambi di quota.
2. Secondo elaborato: “Il Diagnostico”. Riporta l’analisi critica degli aspetti connotanti preliminari alla formulazione del progetto di trasformazione (cfr. legenda di base). È costituito da minimo una tavola (sono ammesse eventualmente più di una tavola dello stesso formato) in formato A1, scale varie, con schizzi, fotografie, schemi, testi etc.
L’elaborato evidenzia gli elementi o fattori sui quali si incardinerà il progetto, ovvero individua e argomenta quali siano i punti problematici da risolvere, e si focalizza sulle criticità eventualmente rilevate all’interno dell’area stessa o su una sua porzione caratterizzata da una qualche forma di omogeneità o unitarietà. Le criticità possono riguardare i più vari aspetti: carente dotazione di standard, carente organizzazione e articolazione dello spazio, problemi di prestazioni funzionali, scarsa qualità urbana ed edilizia, scarsa qualità dello spazio pubblico, etc.
Il “diagnostico” dovrà contenere così anche una qualche lettura visivo-percettiva dell’area di esercitazione (ovvero il “townscape” dell’area in oggetto), che potrà (nel caso non trovi posto nella tavola in A1) essere confezionata in un report a parte (formato A4, pagine a piacere), contenente fotografie, schizzi, etc.
I contenuti minimi dell’elaborato sono: planimetrie, schemi e schizzi che restituiscono i differenti problemi e la loro “percezione” entro l’area (apertura, chiusura, luce, ombra, rapporti dimensionali altezza/profondità, visione prospettiche, allineamenti etc., fino ad arrivare alle percezioni di “sicurezza” o “pericolo” di determinate porzioni dell’area in oggetto).
3. Terzo elaborato: “Il Progetto della trasformazione”. Elaborato secondo il programma funzionale assegnato (da discutere con il Docente, potrà variare da gruppo a gruppo), si tratta di una tavola formato A1, che riporta a colori le trasformazioni rispetto all’Elaborato 1 (Planivolumetrico stato di fatto).
L'elaborato consiste in un disegno complessivo dell’area prescelta ove siano evidenziate migliorie alla sua conformazione, misurate rispetto alle criticità emerse nell’elaborato “Il Diagnostico”, che dovrà includere due “dimensioni” tra loro integrate:
(i) le previsioni di nuove e differenti sistemazioni del suolo dell’area: nuove articolazioni dei percorsi e degli spazi, sistemazioni stradali, degli spazi pubblici e privati, dei percorsi, degli “attacchi a terra” degli edifici, degli ingressi e delle uscite, dei materiali “verdi”;
(ii) le previsioni di riqualificazioni, sostituzione, rigenerazione di edifici esistenti, compresa la possibile previsione di abbattimenti e sostituzioni di volumi, con previsione di volumi esistenti (da concordare con il docente in fase di revisione).
Parametri di valutazione. L’esercitazione finale sarà valutata in sede di discussione d’esame finale, quando dovrà essere prodotta in stampa o in copia digitale da consegnare al Docente. Sarà valutata la capacità degli studenti/studentesse di individuare e argomentare le potenzialità e le criticità dell’area di progetto, e formulare una ipotesi di trasformazione coerente con le premesse, argomentandola attraverso il riferimento ai temi discussi durante lo svolgimento del Corso.
L’efficacia della rappresentazione spaziale dell’ipotesi di trasformazione, la sua aderenza ad un indirizzo esplicito e la risposta al programma funzionale determinato a priori, una sua “presa di posizione” rispetto ad alcuni aspetti disciplinari specifici da declinare (sostenibilità, sicurezza, bellezza, giustizia sociale, accessibilità etc.), sono parametri sui quali si baserà la valutazione generale degli elaborati.
Programma del corso - Cognomi A-L
Il Corso si compone essenzialmente di lezioni online, con una forte componente di interazione con l’aula virtuale, organizzate in sezioni tematiche integrate, funzionali a tentare risposte alla domanda immanente: come occuparsi del progetto della trasformazione della città contemporanea?
Prima sezione: “Urbanistica: definizioni, temi, questioni”
La città è luogo polifunzionale per eccellenza, anche quando è specializzata: affineremo la capacità di leggere e restituire le diverse destinazioni funzionali della città, e l’emergere continuo di nuove esigenze funzionali che determinano nuove forme urbane e/o nuovi usi di forme presenti, attraverso l’analisi, tra l’altro, dei concetti di localizzazione, zonizzazione, mixitè, specializzazione, stratificazione. Se la disciplina urbanistica è nata per affrontare la (le) “crisi” (variamente articolate) dell’organismo urbano, il corso intende affinare le capacità di lettura da parte di studentesse e studenti delle criticità specifiche dei contesti urbani, di eventuali punti di debolezza o inadeguatezza, in relazione alle loro diverse dimensioni. Competenza dell’urbanista è anche quella di riconoscere energie sopite ed elementi potenziali per la trasformazione positiva del contesto urbano: le diverse opportunità presenti nei contesti debbono essere individuate e messe in valore dal progetto, sia anche solo di differente utilizzazione dei luoghi.
Seconda sezione: “I grandi riferimenti dell’urbanistica moderna e contemporanea”
Tra i fondamenti disciplinari, il corso tratta nello specifico i seguenti aspetti.
L’elaborazione da parte della disciplina di alcuni grandi modelli di crescita urbana o di sviluppo urbano: la città “compatta”, la città “funzionalista” della Carta d’Atene, la città per nuclei separati, o la città reticolare policentrica, la metropoli, la città “globale” (North Western Metropolitan Area) per citarne solo alcuni. Modelli urbani diversamente declinati nel corso del tempo, che hanno generato esigenze di formalizzazione, e hanno orientato e orientano la scrittura di piani e programmi urbani
Terza sezione “Le grandi utopie urbane”
Il corso esplora alcune grandi utopie, nella convinzione che l’utopia, e specificamente l’utopia urbanistica e di architettura, sia uno strumento fertile di riflessione sulla città e il territorio, sulle crisi che questi elementi hanno attraversato e attraversano, sulle letture critiche alle quali sono stati sottoposti (sino a spengersi alle “utopie negative”) e sulle prefigurazioni di futuri possibili in base alle quali tentare di realizzare trasformazioni positive.
Quarta sezione “Morfologie, funzioni, percezioni”
Il corso introduce modalità di lettura delle varie “parti urbane” nel loro contesto di riferimento (a partire dal rapporto che hanno con il “suolo” sul quale esse poggiano), nel loro rapporto reciproco, ragionando sulla interpretazione delle forme nello spazio e sul loro portato simbolico. Gestire le “forme” della città, valutare come queste forme sono percepite, significa ragionare sulla configurazione spaziale dell’urbano.
La lettura morfologica e tipologica, e la lettura visivo-percettiva sono entrambe legate alla capacità di leggere ed interpretare la città (il fenomeno urbano) nelle sue manifestazioni.
Quinta sezione “Strumenti e tecniche”
Tratterà dei principali strumenti attraverso i quali si “esercita” il mestiere dell’urbanista nel nostro Paese, a partire dalla legge 1150 del 1942, e dei vari “regolamenti” tematici, e del portato variamente regolativo di vari tipi di documenti, elaborazioni, proposte.
Il corso esplorerà, anche grazie ad una esercitazione strutturata ad hoc, il ruolo del progetto urbano, urbanistico e “di territorio”, e la sua funzione, nella consapevolezza che è il più formidabile strumento di conoscenza e al tempo stesso l’espressione alta di un sapere tecnico che si caratterizza e distingue, specie all’interno di una scuola di architettura, per l’attenzione alla qualità della forma fisica della “città” (urbs), seppure presa nella sua estrema complessità ed integrazione con altre dimensioni (polis, civitas.).
Quinta sezione “Il progetto delle trasformazioni urbane”
Il progetto urbanistico si applica ad un ventaglio ampio di dimensioni e campi: si occupa della riqualificazione e rigenerazione di ambiti urbani degradati sia a livello fisico che economico e sociale, e si incardina a volte su meccanismi “perequativi” (di redistribuzione delle risorse) e sul miglioramento delle condizioni di accessibilità e mobilità; si concretizza attraverso una oculata localizzazione e mixitè delle diverse attività funzionali a tutte le scale di intervento, e mette in campo meccanismi di relazione, sia spaziali che economici, tra gli spazi pubblici e gli spazi privati. La disciplina definisce gli strumenti per la valutazione degli impatti generati dalle attività umane sull'ambiente, e definisce gli interventi di trasformazione urbana e territoriale in funzione di tali indicatori, ovvero della definizione, l'implementazione e il monitoraggio, all'interno di piani e progetti, di criteri ed indicatori di sostenibilità ambientale; si occupa dei processi di trasformazione attraverso il coinvolgimento delle popolazioni alle decisioni riguardanti le trasformazioni urbane e territoriali, e si occupa di definizione e gestione delle politiche urbane sul territorio.
Tutte queste dimensioni tendono alla previsione e successiva progettazione e gestione di scenari di trasformazione urbana, orientati al miglioramento della qualità di vita nelle città e alla qualità fisico/spaziale delle città stesse.
Il corso affronterà nello specifico anche il tema della risoluzione dei problemi della qualità urbana dal punto di vista della progettazione del suolo. Con Bernardo Secchi, (“Il progetto di suolo”, in Un progetto per l’urbanistica, Torino) occorre “ragionare per ‘parti’: parti di città e di territorio. Il riconoscimento entro il territorio di parti, cioè di differenze e di specificità, corrisponde al momento nel quale il nostro sguardo comincia ad essere attivo: a separare dallo sfondo oggetti rilevanti che riconosce e nomina come diversi” [ibidem, pag. 133]. “Ogni parte di città, soprattutto se osservata nella costituzione del suolo urbano, è fortemente identificata non solo dalla geometria dei suoi tracciati, dalla dimensione delle suddivisioni, dalla gerarchia monumentale e dalle regole di organizzazione spaziale, ma soprattutto dalla articolazione dei differenti spazi collettivi e privati; dall’articolazione della rete spaziale, più che dal suo tracciato, maglie, gerarchie e regola; dai modi secondo i quali i diversi tipi stradali ricorrono, si giustappongono, si innestano l’uno nell’altro ripetitivamente o secondo sequenze che non necessariamente si rifanno a disposizioni gerarchiche; dai modi secondo i quali i diversi tipi stradali si articolano ai differenti tipi edilizi o comunque all’edificato, senza che questo necessariamente sia tipizzato; agli spazi di sosta, ai giardini, ai parchi, alle piazze, ai parcheggi” [ibidem, pag. 134] .
L’attenzione all’assetto fisico dei contesti sarà occasione per indagarne genesi e problemi riferendoli alle dimensioni storiche e socio-economiche specifiche.