Il Laboratorio di Progettazione dell’Architettura I A.A. 2020-2021 propone un’esperienza di composizione architettonica e progetto all’interno del centro storico di Firenze. Il tema del Laboratoro, che ha per titolo FUORICLASSE: PROGETTI DI ATELIER DIDATTICI NELLE PIAZZE MINORI DEL CENTRO STORICO DI FIRENZE, riguarda la rigenerazione di una parte del tessuto del centro storico di Firenze attraverso il progetto di piccole architetture “site specific”.
- Le Corbusier 2003, Verso una architettura, Longanesi, Milano [ed. orig. 1923].
- Loos A. 1992, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano [ed. orig. 1900].
- Norberg Schulz C. 1997, Genius Loci. Paesaggio Ambiente Architettura, Electa, Milano [ed. orig. 1979].
- Norberg Schulz C. 1982, Esistenza, spazio e architettura, Officine Edizioni, Roma [ed. orig. 1971].
- Pizzigoni V. 2010, Ludwig Mies van der Rohe. Gli scritti e le parole, Einaudi, Torino.
- Wright F. L. 2016, Una autobiografia, Jaca Book, Milano [ed. orig. 1939].
- Zermani P. 1994, Identità dell’Architettura, Officina Edizioni, Roma.
- Zumthor P. 2017, Pensare architettura, Mondadori Electa, Milano [ed. orig. 1998].
- Zumthor P. 2012, Atmosfere - Ambienti architettonici. Le cose che ci circondano, Mondadori Electa, Milano [ed. orig. 2006].
BIBLIOGRAFIA SUL DEL TEMA DEL LABORATORIO
- Capestro A. 2018, Verso una progettualità strategica per gli spazi residuali del Centro storico di Capestro A. 2017, Verso una progettualità strategica per gli spazi residuali del centro storico di Firenze - Patrimonio Mondiale UNESCO, in Piccoli Spazi Urbani. Valorizzazione degli spazi residuali in contesti storici e qualità sociale, a cura di A. Lauria, Liguori Editore, Napoli, pp. 239-261
- Capestro A. 2017, Strategie di progetto urbano per la valorizzazione degli spazi residuali e il miglioramento della vita in città, in Piccoli Spazi Urbani. Valorizzazione degli spazi residuali in contesti storici e qualità sociale, a cura di A. Lauria, Liguori Editore, Napoli, pp. 119-139
- Capestro A., Zaffi L. 2018, Il progetto del temporaneo. Tra ricerca e formazione: dispositivi per l'arte la cultura il patrimonio, DIDApress, Firenze.
https://issuu.com/dida-unifi/docs/il_progetto_del_temporaneo___capest
- Capestro A. (a cura di) 2019, Città_Patrimonio e Progetto. Piazze minori nel centro storico di Firenze, Didapress, Firenze.
https://issuu.com/dida-unifi/docs/piazze_minori_nel_centro_storico_di_firenze___anto
BIBLIOGRAFIA SU FIRENZE E LA SUA STORIA
- Barletti E. (a cura di) 2015, Firenze: ‘fotografia’ di una Città tra Storia e Attualità, Polistampa, Firenze.
https://www.youtube.com/watch?v=NVAqE_XwptM
- Fanelli G. 1988, Firenze, le città nella storia d’Italia, Laterza, Bari.
- Maccabruni L., Marchi P. (a cura di) 2015, Una capitale e il suo architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici. Firenze e l’opera di Giuseppe Poggi, Polistampa, Firenze.
- Pratolini V. 2012, Il quartiere, BUR-Biblioteca Universitaria Rizzoli, Milano [ed. orig. 1943].
- Rilke R.M. 2017, Diario Fiorentino, Rizzoli, Milano [ed. orig. 1942].
Obiettivi Formativi - Parte B
L'obiettivo principale del Laboratorio, riguarda la possibilità di riformulare e ricostruire un senso di identità per il contesto urbano intra moenia conservando le specificità di ciascuno dei singoli luoghi interessati, in maniera da stimolare nuove forme di relazione con lo spazio pubblico e una nuova cultura del Disegno Urbano. Lo studente svilupperà così la capacità di leggere il contesto e delineare i temi del progetto con una logica di sistema, che valuterà le componenti materiali ed immateriali tra i vari luoghi in esame assorbendone il genius loci e, inoltre, svilupperà la capacità di definire una nuova visione di architettura attraverso la valutazione critica e la reinterpretazione di tutti quegli elementi (spaziali relazionali e semantici) presenti nel contesto città.
Prerequisiti - Parte B
In relazione al livello di complessità del progetto richiesto e alle varie fasi di lavoro previsti nel corso dell’anno, i prerequisiti necessari che lo studente dovrà avere (oltre una buona conoscenza della lingua italiana parlata e scritta) per affrontare i contenuti previsti dall’insegnamento sono:
- conoscenza di base delle proiezioni ortogonali per la rappresentazione dello spazio in pianta, in sezione e in prospetto;
- buona capacità di rappresentare, con il disegno a mano libera, lo spazio in prospettiva e in assonometria;
- conoscenza di base dei software CAD per la rappresentazione dello spazio in 2D;
- conoscenza di base della storia di Firenze, contesto in cui si colloca il progetto;
- conoscenza delle architetture e degli architetti (dai classici ai moderni) indicati dal docente;
Metodi Didattici - Parte B
Il progetto, da viluppare nell’ambito del Laboratorio, si articolerà su più livelli e scale di approfondimento, esplorerà le vocazioni, le opportunità ed anche le criticità dell’area, rileggendo le strutture relazionali, spaziali e semantiche presenti caratterizzanti il contesto e riproponendo nuove modalità di rapporto tra l’area specifica d’intervento ed il sistema delle altre piazze minori.
Gli studenti svilupperanno il lavoro attraverso i 5 step riepilogati di seguito:
1. il primo step “contesto” - dedicato all’approfondimento del quadro conoscitivo, coinvolgerà tutti gli studenti del Laboratorio in un’operazione di esplorazione/osservazione del contesto in esame e di rilievo in 2D della piazza scelta. All’interno dello stesso step saranno fornite tutte le informazioni utili per una corretta rappresentazione dello stato di fatto;
2. il secondo step “ritratto” - dedicato all’interpretazione soggettiva (ritratto dei luoghi) del contesto. Questo secondo step si concluderà con un’analisi critica dello stato di fatto di tutto il sistema indagato attraverso una lettura di tipo relazionale, spaziale, semantica;
3. il terzo step - “concept” - sarà dedicato alla definizione di una filosofia progettuale e di intervento attraverso l’individuazione di tematismi strategici per la rigenerazione del contesto in esame supportato dalla costruzione dello stato dell’arte di tematiche simili;
4. il quarto step - “progetto” - sarà dedicato all’approfondimento in scala architettonica del proprio atelier. Il lavoro prevede la messa a punto di un’idea di spazio con indicazione delle relative destinazioni d’uso;
5. il quinto step - “sintesi” - sarà dedicato al lay-out del prodotto finale comprendente le tavole riassuntive dell’intero processo progettuale, un plastico di progetto inserito nello stato di fatto, una relazione sull’idea di progetto e il blocco schizzi in A5 con le relative esercitazioni.
In tutti gli step, il lavoro sarà individuale con momenti di confronto e condivisione.
Altre Informazioni - Parte B
MODALITÀ D’ESAME
1) La frequenza al Laboratorio è obbligatoria per seguire con continuità e coerenza metodologica il calendario delle esercitazioni, delle revisioni collettive, delle lezioni e delle comunicazioni dei docenti.
2) Lo studente potrà sostenere l’esame solo se:
- risulterà regolarmente iscritto al corso,
- avrà rispettato la frequenza al laboratorio,
- avrà prodotto tutto il materiale richiesto.
3) La valutazione del progetto si baserà sui seguenti parametri:
- coerenza del concept di progetto in relazione ai tematismi individuati, all’analisi critica del contesto ed al metodo proposto;
- coerenza compositiva in relazione ai concetti spaziali elaborati, al linguaggio adottato e al rapporto con il contesto;
- qualità spaziale e funzionale del progetto;
- qualità estetica;
- coerenza, qualità della rappresentazione e sintesi della modalità di racconto dell’intero processo progettuale.
4) Il voto d’esame sarà calcolato sulla base della media aritmetica delle valutazioni intermedie dei 5 step con eventuale incremento in rapporto al risultato finale.
5) A conclusione del Laboratorio un’eventuale mostra dei progetti, prevista per il periodo di luglio-settembre, potrà essere allestita negli spazi del DIDA o/e nell’area di progetto. Gli elaborati e le modalità di organizzazione e svolgimento dell’evento verranno comunicate nel corso dell’anno.
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
Le modalità di verifica e apprendimento sono relative alle attività svolte all'interno del Laboratorio specificate come segue:
Introduzione alle problematiche generali della Progettazione e Composizione alle diverse scale:
- comunicazioni teoriche da parte dei docenti del laboratorio, visiting professor e tutor;
- illustrazione di esperienze progettuali analoghe;
- incontri e seminari con altri progettisti, revisioni collettive;
- lezioni dibattito sugli argomenti trattati per chiarire gli obiettivi e le strategie dell’intervento;
- esercitazioni riguardanti tecniche di rappresentazione dell’architettura.
Introduzione alle problematiche del contesto in esame:
- valutazioni di carattere generale sul contesto;
- sopralluoghi sull’area di progetto ed analisi storico-critica;
- incontri con testimoni privilegiati;
- confronti ed approfondimenti sui tematismi individuati con indicazione delle attività e dei principali aspetti compositivi e funzionali del progetto;
- esercitazioni su argomenti riguardanti l’area di studio e primi appunti progettuali.
Introduzione alle problematiche del progetto dell’area:
- approfondimento di tematiche per la definizione del progetto in scala urbana, architettonica e di dettaglio;
- approfondimento delle questioni inerenti tematiche riguardanti gli il sistema delle attività, i sistemi relazionali-spaziali-semantici, il progetto contemporaneo in relazione al Patrimonio storico
- rappresentazione appropriata delle spazialità elaborate.
Programma del corso - Parte B
PREMESSA
Il Laboratorio di Progettazione dell’Architettura I A.A. 2020-2021 propone un’esperienza di composizione architettonica e progetto all’interno del centro storico di Firenze.
Alle diverse scale e attraverso un approccio “olistico”, il docente e i tutor forniranno agli studenti strumenti che, oltre ad essere di aiuto per una corretta rappresentazione dello spazio, siano di supporto per la messa a punto di una metodologia capace di essere interprete della contemporaneità attraverso la lettura attenta e sensibile del passato e in grado di innescare un processo di riqualificazione e reinvenzione di un contesto per ridefinire su più scale di relazione, materiale (architettura/città/paesaggio) e immateriale (memoria/patrimonio/genius loci), una nuova identità dei luoghi.
Il tema proposto si basa su una ricerca in corso avente come obiettivo la valutazione e la progettazione di un indirizzo strategico per il sistema delle “piazze minori” inteso come strumento di riappropriazione del patrimonio materiale e immateriale del tessuto storicizzato del centro antico fiorentino da parte della collettività.
A tal fine si propone come un'opportunità di ri-scoprire e promuovere un sistema di micro-spazi profondamente radicato nella storia e nella cultura di Firenze, rivestendo come tale un ruolo di particolare importanza nel tessuto insediativo e sociale della città.
Il progetto del sistema delle piazze minori è strategico in quanto, innestandosi in maniera diffusa all’interno del tessuto urbano storicizzato di Firenze, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1982, potrebbe riattivare generatori di socialità e nuove relazioni urbane, sia singolarmente che come parti di ingranaggi, se reinterpretate in una logica Unitaria, Organica e Sistemica in grado di trasformare in valore aggiunto la complementarietà tra i vari ambiti.
Per questo motivo il tema del Laboratorio è incentrato sulla formulazione di un’idea di connettivo che, partendo da elementi puntuali (le piazze minori) su cui esercitare un’azione di “agopuntura urbana” attraverso il progetto di un piccolo padiglione destinato ad attività didattica fuori sede (atelier del giovane architetto), potrebbe stimolare il comparto in esame rimettendo in moto processi virtuosi di valorizzazione/rigenerazione ed essere un esempio di ‘buone pratiche’ ripetibile in città, nel centro storico ed oltre.
TEMA
Il tema del Laboratorio riguarda la rigenerazione di una parte del tessuto del centro storico di Firenze attraverso il progetto di piccole architetture “site specific” (atelier) da collocare all’interno del sistema delle piazze minori. Nello specifico, lo studente dovrà scegliere una piccola piazza nel centro storico di Firenze in cui immaginare di realizzare il proprio “atelier di giovane architetto” per svolgere le varie attività didattiche fuori sede. Gli atelier, concepiti come laboratori di architettura temporanei, della durata di un anno accademico (da ottobre a settembre), accoglieranno le seguenti attività:
- spazi dedicati al lavoro individuale (postazione per disegno manuale e digitale, spazio per modelli di architettura, spazio relax...);
- spazi dedicati al lavoro collettivo per condividere con docenti e colleghi le proprie idee (sala meeting, spazio per revisioni, spazio per lavoro di gruppo 3/6 persone, spazio per stampe in 2D e 3D..);
- locali di servizio (un WC, un piccolo ripostiglio/deposito..)
- spazi finalizzati a promuovere, informare e mostrare il proprio lavoro ai cittadini e ad altri utenti interessati (dai residenti ai passanti occasionali).
Una volta scelta la piazza all’interno della mappatura del sistema delle piazze minori fornita dal docente, il Progetto si svilupperà su tre scale di approfondimento differenti ma complementari:
1. la scala urbana - riferita in generale alla posizione che l’atelier occuperà all’interno della piazza riletta in rapporto alle altre piazze circostanti, a tutti i circuiti che portano alla piazza o che, dalla piazza, portano verso altri luoghi della città ed alla presenza degli itinerari e dei luoghi notevoli circostanti.
2. la scala architettonica - riguarda fondamentalmente la forma complessiva dell’atelier elaborata comunque in rapporto alla morfologia della piazza che lo ospita e da aspetti funzionali di distribuzione, interna ed esterna, delle varie attività. Il progetto dell’atelier avrà una superficie che potrà variare dai 100 ai 200 mq. in relazione alla dimensione e conformazione della piazza in cui sarà collocato. Le attività saranno organizzate su uno o più livelli ed articolate tra spazi chiusi e aperti comunque collegati tra loro.
3. la scala di dettaglio - interessa approfondimenti di alcune parti del progetto architettonico che, in particolare, caratterizzano e condizionano fortemente aspetti riguardanti la qualità estetica degli spazi e la dimensione emozionale del progetto.
OBIETTIVO
Il tema proposto in questo laboratorio nasce da due questioni strettamente connesse:
- la prima riferita al periodo particolare che stiamo vivendo a causa del COVID che ha imposto modalità di svolgimento della didattica che, come stiamo assistendo, non usa più soltanto gli spazi deputati ed i classici sistemi di comunicazione (faccia a faccia) ma anche altri modi e altri ambiti (didattica a distanza, didattica all’aperto.);
- la seconda questione è riferita alla ricerca accennata all’inizio che indaga il sistema delle piccole piazze diffuse in tutto il centro antico fiorentino, definite minori in quanto escluse il più delle volte dai circuiti di maggior interesse turistico, culturale e commerciale, si trasformano da luoghi di relazione in luoghi marginali, sottoutilizzate o degradate anche perchè, più in generale, sono occupate impropriamente da funzioni incompatibili con la vita ed i desiderata dei propri abitanti e per questi motivi diventano non-luoghi.
Il sistema delle “piazze minori” potrebbe rappresentare un possibile contesto in cui sperimentare un progetto dedicato alla didattica fuori sede (Fuoriclasse, titolo principale di questo laboratorio, sintetizza appunto questo significato).
Immaginando un uso differente del centro storico rispetto al periodo pre-COVID che, come sappiamo, ha creato una serie di problemi, tra cui il turismo di massa e lo spopolamento del centro storico da parte dei cittadini residenti (due delle 5 minacce che l’UNESCO stesso ha specificato), la proposta consiste nel destinare queste piazze ad accogliere (anche se solo temporaneamente) attività di tipo diverso rispetto a quelle che fino adesso si sono proposte.
Iniziare con attività di formazione e didattica, che in qualche modo potrebbero garantire una relazione più vicina al contesto sociale, rappresenterebbe semplicemente una prima proposta per poter monitorare differenti possibilità d'uso con la relativa risposta dei cittadini.
In sintesi, gli obiettivi del Laboratorio saranno di due tipi:
- il primo riferito al progetto di ricerca finalizzato ad indagare su un possibile ruolo delle ‘piazze minori’, ambiti urbani spesso poco valorizzati ma con un grande potenziale, all’interno del centro storico di Firenze;
- il secondo, che è quello che interessa più specificatamente il Laboratorio, riguarda la possibilità di riformulare e ricostruire un senso di identità per il contesto urbano intra moenia conservando le specificità di ciascuno dei singoli luoghi interessati, in maniera da stimolare nuove forme di relazione con lo spazio pubblico e una nuova cultura del Disegno Urbano. Lo studente svilupperà così la capacità di leggere il contesto e delineare i temi del progetto con una logica di sistema, che valuterà le componenti materiali ed immateriali tra i vari luoghi in esame assorbendone il genius loci e, inoltre, svilupperà la capacità di definire una nuova visione di architettura attraverso la valutazione critica e la reinterpretazione di tutti quegli elementi (spaziali relazionali e semantici) presenti nel contesto città.
PREREQUISITI
In relazione al livello di complessità del progetto richiesto e alle varie fasi di lavoro previsti nel corso dell’anno, i prerequisiti necessari che lo studente dovrà avere (oltre una buona conoscenza della lingua italiana parlata e scritta) per affrontare i contenuti previsti dall’insegnamento sono:
- conoscenza di base delle proiezioni ortogonali per la rappresentazione dello spazio in pianta, in sezione e in prospetto;
- buona capacità di rappresentare, con il disegno a mano libera, lo spazio in prospettiva e in assonometria;
- conoscenza di base dei software CAD per la rappresentazione dello spazio in 2D;
- conoscenza di base della storia di Firenze, contesto in cui si colloca il progetto;
- conoscenza delle architetture e degli architetti (dai classici ai moderni) indicati dal docente;
MODALITÀ DELLA DIDATTICA
Il progetto, da viluppare nell’ambito del Laboratorio, si articolerà su più livelli e scale di approfondimento, esplorerà le vocazioni, le opportunità ed anche le criticità dell’area, rileggendo le strutture relazionali, spaziali e semantiche presenti caratterizzanti il contesto e riproponendo nuove modalità di rapporto tra l’area specifica d’intervento ed il sistema delle altre piazze minori.
Così come specificato nel cronoprogramma e nel calendario delle attività che via via si definiranno nel corso dell’anno, gli studenti svilupperanno il lavoro attraverso i 5 step riepilogati di seguito:
1. il primo step “contesto” - dedicato all’approfondimento del quadro conoscitivo, coinvolgerà tutti gli studenti del Laboratorio in un’operazione di esplorazione/osservazione del contesto in esame e di rilievo in 2D della piazza scelta. All’interno dello stesso step saranno fornite tutte le informazioni utili per una corretta rappresentazione dello stato di fatto;
2. il secondo step “ritratto” - dedicato all’interpretazione soggettiva (ritratto dei luoghi) del contesto. Questo secondo step si concluderà con un’analisi critica dello stato di fatto di tutto il sistema indagato attraverso una lettura di tipo relazionale, spaziale, semantica;
3. il terzo step - “concept” - sarà dedicato alla definizione di una filosofia progettuale e di intervento attraverso l’individuazione di tematismi strategici per la rigenerazione del contesto in esame supportato dalla costruzione dello stato dell’arte di tematiche simili;
4. il quarto step - “progetto” - sarà dedicato all’approfondimento in scala architettonica del proprio atelier. Il lavoro prevede la messa a punto di un’idea di spazio con indicazione delle relative destinazioni d’uso;
5. il quinto step - “sintesi” - sarà dedicato al lay-out del prodotto finale comprendente le tavole riassuntive dell’intero processo progettuale, un plastico di progetto inserito nello stato di fatto, una relazione sull’idea di progetto e il blocco schizzi in A5 con le relative esercitazioni.
In tutti gli step, il lavoro sarà individuale con momenti di confronto e condivisione così come indicato nel cronoprogramma.
ATTIVITÀ
Le attività del Laboratorio comprendono:
Introduzione alle problematiche generali della Progettazione e Composizione alle diverse scale:
- comunicazioni teoriche da parte dei docenti del laboratorio, visiting professor e tutor;
- illustrazione di esperienze progettuali analoghe;
- incontri e seminari con altri progettisti, revisioni collettive;
- lezioni dibattito sugli argomenti trattati per chiarire gli obiettivi e le strategie dell’intervento;
- esercitazioni riguardanti tecniche di rappresentazione dell’architettura.
Introduzione alle problematiche del contesto in esame:
- valutazioni di carattere generale sul contesto;
- sopralluoghi sull’area di progetto ed analisi storico-critica;
- incontri con testimoni privilegiati;
- confronti ed approfondimenti sui tematismi individuati con indicazione delle attività e dei principali aspetti compositivi e funzionali del progetto;
- esercitazioni su argomenti riguardanti l’area di studio e primi appunti progettuali.
Introduzione alle problematiche del progetto dell’area:
- approfondimento di tematiche per la definizione del progetto in scala urbana, architettonica e di dettaglio;
- approfondimento delle questioni inerenti tematiche riguardanti gli il sistema delle attività, i sistemi relazionali-spaziali-semantici, il progetto contemporaneo in relazione al Patrimonio storico
- rappresentazione appropriata delle spazialità elaborate.
ELABORATI FINALI
Il lavoro sviluppato nel Laboratorio comprenderà i seguenti elaborati:
1) Contesto
- Rilievo dello Stato di fatto a mano libera su blocco schizzi A5;
- Rilievo dello Stato di fatto (piante, sezioni, prospetti) in CAD 2D;
- Plastico dello stato di fatto.
2) Ritratto
- Ritratto dei luoghi attraverso un’interpretazione del contesto (rappresentazione attraverso foto e schizzi);
- Analisi critica attraverso letture tematiche dei sistemi relazionali, spaziali, semantici. Rappresentazione attraverso disegni in scala;
3) Concept
- costruzione dello stato dell’arte attraverso schede tipo fornite dai docenti con riferimenti ed analogie al tema di progetto;
- descrizione dell'idea, attraverso la graficizzazione del concept, con schemi ideogrammatici.
4) Progetto
- Schemi distributivi con indicazione delle destinazioni d’uso;
- Piante - sezioni - prospetti in scala;
- Plastici di studio in scala;
- Schizzi viste prospettiche e/o assonometriche.
5) Sintesi
- Tavole finali di progetto;
- Plastico di progetto;
- Relazione di progetto.
L’elenco degli elaborati per la consegna finale, con le indicazioni specifiche di scala e di layout, sarà comunicato all’inizio del quinto step.
MODALITÀ D’ESAME
1) La frequenza al Laboratorio è obbligatoria per seguire con continuità e coerenza metodologica il calendario delle esercitazioni, delle revisioni collettive, delle lezioni e delle comunicazioni dei docenti.
2) Lo studente potrà sostenere l’esame solo se:
- risulterà regolarmente iscritto al corso,
- avrà rispettato la frequenza al laboratorio,
- avrà prodotto tutto il materiale richiesto.
3) La valutazione del progetto si baserà sui seguenti parametri:
- coerenza del concept di progetto in relazione ai tematismi individuati, all’analisi critica del contesto ed al metodo proposto;
- coerenza compositiva in relazione ai concetti spaziali elaborati, al linguaggio adottato e al rapporto con il contesto;
- qualità spaziale e funzionale del progetto;
- qualità estetica;
- coerenza, qualità della rappresentazione e sintesi della modalità di racconto dell’intero processo progettuale.
4) Il voto d’esame sarà calcolato sulla base della media aritmetica delle valutazioni intermedie dei 5 step con eventuale incremento in rapporto al risultato finale.
5) A conclusione del Laboratorio un’eventuale mostra dei progetti, prevista per il periodo di luglio-settembre, potrà essere allestita negli spazi del DIDA o/e nell’area di progetto. Gli elaborati e le modalità di organizzazione e svolgimento dell’evento verranno comunicate nel corso dell’anno.
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile - Parte B