Il tema del Laboratorio riguarda la rigenerazione di una parte del tessuto del centro storico di Firenze attraverso il progetto di piccole architetture “site specific” (atelier) da collocare all’interno del sistema delle piazze minori.
Contenuto del corso - Parte D
L’analisi della città italiana, che nella sua singolarità specifica di territorio ha espresso un raggiunto punto di equilibrio tra paesaggio ed opera dell’uomo, evidenzia la messa in opera di un rapporto solidale tra <<natura naturata>> ed <<artificiata>> nella condivisa e costante adesione alla realizzazione di frammenti antropizzati di paesaggio.
Contenuto del corso - Parte E
I sistemi storico-insediativi, la riconoscibilità dei caratteri tipo-morfologici e la loro evoluzione nel tempo rappresentano la base sulla quale si svilupperà la parte più prettamente progettuale del corso. In particolare, le lezioni frontali affronteranno gli aspetti teorici, metodologici e pratici inerenti la Progettazione Architettonica e la Teoria della Progettazione Architettonica, mentre le esercitazioni consentiranno sperimentazioni di tipo interpretativo
- Le Corbusier 2003, Verso una architettura, Longanesi, Milano [ed. orig. 1923].
- Loos A. 1992, Parole nel vuoto, Adelphi, Milano [ed. orig. 1900].
- Norberg Schulz C. 1997, Genius Loci. Paesaggio Ambiente Architettura, Electa, Milano [ed. orig. 1979].
- Norberg Schulz C. 1982, Esistenza, spazio e architettura, Officine Edizioni, Roma [ed. orig. 1971].
- Pizzigoni V. 2010, Ludwig Mies van der Rohe. Gli scritti e le parole, Einaudi, Torino.
- Wright F. L. 2016, Una autobiografia, Jaca Book, Milano [ed. orig. 1939].
- Zermani P. 1994, Identità dell’Architettura, Officina Edizioni, Roma.
- Zumthor P. 2017, Pensare architettura, Mondadori Electa, Milano [ed. orig. 1998].
- Zumthor P. 2012, Atmosfere - Ambienti architettonici. Le cose che ci circondano, Mondadori Electa, Milano [ed. orig. 2006].
BIBLIOGRAFIA SUL DEL TEMA DEL LABORATORIO
- Capestro A. 2018, Verso una progettualità strategica per gli spazi residuali del Centro storico di Capestro A. 2017, Verso una progettualità strategica per gli spazi residuali del centro storico di Firenze - Patrimonio Mondiale UNESCO, in Piccoli Spazi Urbani. Valorizzazione degli spazi residuali in contesti storici e qualità sociale, a cura di A. Lauria, Liguori Editore, Napoli, pp. 239-261
- Capestro A. 2017, Strategie di progetto urbano per la valorizzazione degli spazi residuali e il miglioramento della vita in città, in Piccoli Spazi Urbani. Valorizzazione degli spazi residuali in contesti storici e qualità sociale, a cura di A. Lauria, Liguori Editore, Napoli, pp. 119-139
- Capestro A., Zaffi L. 2018, Il progetto del temporaneo. Tra ricerca e formazione: dispositivi per l'arte la cultura il patrimonio, DIDApress, Firenze.
https://issuu.com/dida-unifi/docs/il_progetto_del_temporaneo___capest
- Capestro A. (a cura di) 2019, Città_Patrimonio e Progetto. Piazze minori nel centro storico di Firenze, Didapress, Firenze.
https://issuu.com/dida-unifi/docs/piazze_minori_nel_centro_storico_di_firenze___anto
BIBLIOGRAFIA SU FIRENZE E LA SUA STORIA
- Barletti E. (a cura di) 2015, Firenze: ‘fotografia’ di una Città tra Storia e Attualità, Polistampa, Firenze.
https://www.youtube.com/watch?v=NVAqE_XwptM
- Fanelli G. 1988, Firenze, le città nella storia d’Italia, Laterza, Bari.
- Maccabruni L., Marchi P. (a cura di) 2015, Una capitale e il suo architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici. Firenze e l’opera di Giuseppe Poggi, Polistampa, Firenze.
- Pratolini V. 2012, Il quartiere, BUR-Biblioteca Universitaria Rizzoli, Milano [ed. orig. 1943].
- Rilke R.M. 2017, Diario Fiorentino, Rizzoli, Milano [ed. orig. 1942].
INFO
Su altri argomenti utili alla comprensione delle tematiche affrontate nel laboratorio, verranno fornite nel corso dell’anno ulteriori indicazioni bibliografiche.
Il riepilogo bibliografico che segue ha un duplice intento: il primo è quello di sottolineare i testi di base del laboratorio; il secondo di suggerire alcune letture facoltative che in parte saranno trattate nel corso, ed in parte costituiranno riferimento utile nella costruzione teorica e pratica del percorso didattico.
La bibliografia, divisa nelle due sezioni sopra delineate, segue ciascuna l'ordine alfabetico dei nomi degli autori.
Bibliografia di base:
_Agostini E.M., "Giuseppe Poggi La costruzione del paesaggio", II edizione ampliata, Parma 2020.
_Purini F. "La misura italiana dell'architettura", Bari 2008
_Rilke R.M., "Diario fiorentino", Milano 1990
_Rossi A., "L'architettura della città", Milano 1995, introduzione e capitolo III
Altri testi consigliati:
_Borchardt R., "Città italiane", Milano 1989
_Choen J.L., "Mies van der Rohe", Bari 1996
_Ghirri L., "Paesaggio italiano", Milano 1989
_Ghirri L., "Il profilo delle nuvole", Milano 1989
_Le Corbuiser, "Verso una Architettura", Milano 2003
_Manganelli G., "La favola pitagorica", Milano 2005
_Monestiroli A., "L’architettura della realtà", Milano 1979
_Piovene G., "Viaggio in Italia", Varese 2005
_Purini F., "Comporre l'architettura", Bari 2006
_Rossi A., "Autobiografia scientifica", Milano 1999
_Ruskin J., "Mattinate fiorentine", Milano 2001
_Saggio A., "Giuseppe Terragni Vita e opere", Bari 1995
_Zermani P., "Ignazio Gardella", Bari 1991
_Wharton E., "Paesaggi italiani", Milano 1995
AA.VV., Identità dell'architettura italiana, anni 2003-2018
Collotti F., Appunti per una teoria dell'architettura, 2002
De Seta C, L'architettura del Novecento, Garzant, Torino, 1981. De Quincy Q., Dizionario storico di Architettura, 1832.
Fanelli G., Firenze, Le citta’ nella storia d’Italia, Laterza, Bari 1980.
Grassi G., Scritti scelti 1965-1999, FrancoAngeli, Milano 2000. Grassi G., Architettura, lingua morta, Electa, Milano 1988.
Le Corbusier, Verso un architettura, Longanesi & Co., Milano 1984, (prima edizione1923). Lisini C., Lezione di sguardi. Edoardo Detti fotografo, Firenze, FUP, 2017.
Repetti E., Dizionario geografico fisico storico della Toscana, opera costtuita da 6 volumi da lui pubblicat in Firenze negli anni dal 1833 al 1845 per i tpi delle Tipografe A. Tofani e G. Mazzoni, Federazione casse di risparmio della Toscana, Firenze 1972.
Rogers E.N., Gli elementi del fenomeno architettonico, 1981.
Rossi A., L’architettura della città, Clup, Torino 1978, (prima edizione1966). Rossi Prodi F., Carattere dell'architettura toscana, 2003.
Sereni E., Storia del paesaggio agrario italiano, Laterza, Bari 2006. Tessenhow H., Osservazioni elementari sul costruire, 1916.
Zevi B., Saper vedere l'architettura, 1948.
Obiettivi Formativi - Parte B
Gli obiettivi del Laboratorio saranno di due tipi:
- il primo riferito al progetto di ricerca finalizzato ad indagare su un possibile ruolo delle ‘piazze minori’, ambiti urbani spesso poco valorizzati ma con un grande potenziale, all’interno del centro storico di Firenze;
- il secondo, che è quello che interessa più specificatamente il Laboratorio, riguarda la possibilità di riformulare e ricostruire un senso di identità per il contesto urbano intra moenia conservando le specificità di ciascuno dei singoli luoghi interessati, in maniera da stimolare nuove forme di relazione con lo spazio pubblico e una nuova cultura del Disegno Urbano. Lo studente svilupperà così la capacità di leggere il contesto e delineare i temi del progetto con una logica di sistema, che valuterà le componenti materiali ed immateriali tra i vari luoghi in esame assorbendone il genius loci e, inoltre, svilupperà la capacità di definire una nuova visione di architettura attraverso la valutazione critica e la reinterpretazione di tutti quegli elementi (spaziali relazionali e semantici) presenti nel contesto città.
Obiettivi Formativi - Parte D
Al termine del corso l'allievo dovrà essere in possesso degli strumenti logici ed organizzativi per poter affrontare, con capacità critica autonoma ed adeguata al superamento del primo anno di corso, il processo della composizione architettonica esercitata su un tema di modesta complessità distributiva, ma che sappia tradurre in un felice connubio l'idea di spazio ed il paesaggio di riferimento.
Obiettivi Formativi - Parte E
Il corso si articola in una parte di lezioni teoriche in cui verranno trattate tematiche funzionali allo svolgimento del tema di esame. Nello specifico le tematiche affrontate dal corso lambiranno i seguenti ambiti di studio ed esercitazione:
- Esercitazione “la mano” secondo le canoniche proiezioni ortogonali; Si saggerà quale idea di mano hanno gli studenti e come riescono a restituirla col disegno;
- Esercitazione “il croissant”: esercizio analogo al precedente a cui si aggiunge la possibilità di fare una sezione dell’oggetto.
- Esercitazione “presentare un’architettura del proprio luogo di provenienza” .
- Esercitazione “Le Meraviglie”: ogni studente deve presentare una piccola ricerca su un architettura, un paesaggio, un luogo a scelta tra i podcasts del programma Le Meraviglie di Radio 3.
- Progetto: Individuazione di un’area di studio su cui si applicherà lo studio del luogo già effettuato e si procederà ad un esercizio di progettazione din un volume semplice.
Le lezioni frontali saranno alternate da: momenti di laboratorio di analisi e progetto, seminari tematici di approfondimento e momenti collettivi di revisione dei lavori prodotti.
Prerequisiti - Parte B
- conoscenza di base delle proiezioni ortogonali per la rappresentazione dello spazio in pianta, in sezione e in prospetto;
- buona capacità di rappresentare, con il disegno a mano libera, lo spazio in prospettiva e in assonometria;
- conoscenza di base dei software CAD per la rappresentazione dello spazio in 2D;
- conoscenza di base della storia di Firenze, contesto in cui si colloca il progetto;
- conoscenza delle architetture e degli architetti (dai classici ai moderni) indicati dal docente;
Prerequisiti - Parte D
I prerequisiti, da affrontare nelle prime settimane di corso, saranno affidati a brevi esercitazioni volte ad approfondire il disegno di architettura (pianta e sezione), la lettura delle scale del progetto e la capacità di sintesi di testi scritti.
Prerequisiti - Parte E
Nessuno
Metodi Didattici - Parte B
Il progetto, da viluppare nell’ambito del Laboratorio, si articolerà su più livelli e scale di approfondimento, esplorerà le vocazioni, le opportunità ed anche le criticità dell’area, rileggendo le strutture relazionali, spaziali e semantiche presenti caratterizzanti il contesto e riproponendo nuove modalità di rapporto tra l’area specifica d’intervento ed il sistema delle altre piazze minori.
Metodi Didattici - Parte D
I contributi teorici verranno articolati sotto forma di lezioni e di esercitazioni guidate, il cui svolgimento interesserà il primo semestre del corso di Laboratorio. Un taccuino di disegni ed appunti relativo alle esperienze visive, alle riflessioni ed alle indagini svolte sugli argomenti trattati, dovrà necessariamente accompagnare il percorso dell’allievo.
Il secondo semestre sarà dedicato all’esperienza progettuale in cui l’allievo, una volta confrontatosi con la lettura del luogo, approfondirà il tema di progetto attraverso la messa a punto di analisi e rappresentazioni appropriate del progetto.
Metodi Didattici - Parte E
L’attività didattica comprende lezioni frontali, esercitazioni guidate, revisioni e momenti di condivisione delle varie fasi di lavoro degli studenti.
Le esercitazioni del primo semestre saranno sviluppate in maniera singola, mentre il progetto architettonico sarà elaborato in gruppi ristretti di 2/3 studenti.
Le tavole previste saranno 5 e redatte in formato A1 (84,10x59,40 cm); e l’elaborazione di un modello alla scala architettonico del progetto finale.
Altre Informazioni - Parte B
Gli studenti svilupperanno il lavoro attraverso i 5 step riepilogati di seguito:
1. il primo step “contesto” - dedicato all’approfondimento del quadro conoscitivo, coinvolgerà tutti gli studenti del Laboratorio in un’operazione di esplorazione/osservazione del contesto in esame e di rilievo in 2D della piazza scelta. All’interno dello stesso step saranno fornite tutte le informazioni utili per una corretta rappresentazione dello stato di fatto (il lavoro sarà svolto in gruppo);
2. il secondo step “ritratto” - dedicato all’interpretazione soggettiva (ritratto dei luoghi) del contesto. Questo secondo step si concluderà con un’analisi critica dello stato di fatto di tutto il sistema indagato attraverso una lettura di tipo relazionale, spaziale, semantica;
3. il terzo step - “concept” - sarà dedicato alla definizione di una filosofia progettuale e di intervento attraverso l’individuazione di tematismi strategici per la rigenerazione del contesto in esame supportato dalla costruzione dello stato dell’arte di tematiche simili;
4. il quarto step - “progetto” - sarà dedicato all’approfondimento in scala architettonica del proprio atelier. Il lavoro prevede la messa a punto di un’idea di spazio con indicazione delle relative destinazioni d’uso;
5. il quinto step - “sintesi” - sarà dedicato al lay-out del prodotto finale comprendente le tavole riassuntive dell’intero processo progettuale, un plastico di progetto inserito nello stato di fatto, una relazione sull’idea di progetto e il blocco schizzi in A5 con le relative esercitazioni.
Escluso il primo step di lavoro, da svolgere in gruppo, tutti gli altri saranno individuali. Sono previsti, per tutti gli step, momenti di confronto e condivisione tra studenti, tutor e docenti.
Altre Informazioni - Parte D
I contributi teorici saranno volti in particolare all’approfondimento dell’opera degli architetti italiani del ‘900 indagando, sia nei progetti realizzati che nelle idee di spazio rimaste sulla carta, la ragion d’essere del pensare l’architettura e del costruirla. Un excursus sullo scenario europeo, a partire dal XIX secolo, arricchirà il panorama dell’esperienza italiana.
Analoga attenzione sarà dedicata alla conoscenza della cultura italiana ed europea del paesaggio rintracciabile nella struttura del pensiero tramandata attraverso straordinari contributi letterari e figurativi, oltre che dall’opera degli architetti che nel paesaggio hanno inteso il fondale su cui doveva riflettersi la propria opera nel corso del XIX e XX secolo, fino all’esperienza condotta da alcuni autori contemporanei.
Altre Informazioni - Parte E
Alla base dei primi mesi della frequenza del Laboratorio saranno i termini viaggiare, disegnare, conoscere che verranno saggiati e proposti agli studenti con varie esercitazione mirate volte a far cogliere loro questi concetti ed a far sviluppare loro queste capacità. Al secondo semestre invece saranno al centro i concetti di pensare, classificare e comporre. Nella seconda parte dell’anno gli studenti affronteranno un progetto di architettura con la progettazione di un tema urbano e lo sviluppo di un volume semplice e di altri temi minori.
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
1) La frequenza al Laboratorio è obbligatoria per seguire con continuità e coerenza metodologica il calendario delle esercitazioni, delle revisioni collettive, delle lezioni e delle comunicazioni dei docenti.
2) Lo studente potrà sostenere l’esame solo se:
- risulterà regolarmente iscritto al corso,
- avrà rispettato la frequenza al laboratorio,
- avrà prodotto tutto il materiale richiesto.
3) La valutazione del progetto si baserà sui seguenti parametri:
- coerenza del concept di progetto in relazione ai tematismi individuati, all’analisi critica del contesto ed al metodo proposto;
- coerenza compositiva in relazione ai concetti spaziali elaborati, al linguaggio adottato e al rapporto con il contesto;
- qualità spaziale e funzionale del progetto;
- qualità estetica;
- coerenza, qualità della rappresentazione e sintesi della modalità di racconto dell’intero processo progettuale.
4) Il voto d’esame sarà calcolato sulla base della media aritmetica delle valutazioni intermedie dei 5 step con eventuale incremento in rapporto al risultato finale.
5) A conclusione del Laboratorio un’eventuale mostra dei progetti, prevista per il periodo di luglio-settembre, potrà essere allestita negli spazi del DIDA o/e nell’area di progetto. Gli elaborati e le modalità di organizzazione e svolgimento dell’evento verranno comunicate nel corso dell’anno.
Modalità di verifica apprendimento - Parte D
Il corso sarà articolato in una prima parte dedicata a fornire gli strumenti di metodo ed analisi necessari ad affrontare l’esperienza progettuale della seconda parte dell’anno accademico.
Il tema progettuale, contestualizzato in ambito fiorentino, sarà dedicato alla progettazione di uno spazio pubblico con carattere di relazione urbana.
L’esperienza del progetto sarà preceduta da un approfondimento guidato sul carattere del luogo, da attuarsi mediante esercitazioni, e sull’analisi degli aspetti distributivi e funzionali di progetti contemporanei aventi il medesimo tema.
L’esame finale verterà sulle considerazioni maturate dai contenuti teorici del corso e dalla lettura dei testi indicati nella bibliografia, nonché sulla discussione del progetto elaborato durante il Laboratorio di Progettazione.
Indicazioni sugli elaborati grafici di progetto verranno fornite durante le revisioni collegiali.
Modalità di verifica apprendimento - Parte E
Il tema d'esame è la progettazione di un padiglione espositivo in Piazza Poggi a Firenze.
L’esame prevede l’elaborazione di gruppo di numero 1 tavole di analisi e 5 tavole di progetto secondo le modalità che verranno spiegate a lezione.
Le tavole in formato A1 - 84,1x59,4 cm avranno i seguenti contenuti:
1 – Analisi del luogo e dei suoi sistemi insediativi
2 - Progettazione architettonica generale - scala 1:1000;
3 - Progettazione architettonica di dettaglio - scala 1:200;
4 - Approfondimenti sulle component e sui materiali progettuali - scale di dettaglio diverse;
5 - Realizzazione del plastico di progetto in cartonlegno;
Programma del corso - Parte B
PREMESSA
Il Laboratorio di Progettazione dell’Architettura I A.A. 2021-2022 propone un’esperienza di composizione architettonica e progetto all’interno del centro storico di Firenze.
Alle diverse scale e attraverso un approccio “olistico”, il docente e i tutor forniranno agli studenti strumenti che, oltre ad essere di aiuto per una corretta rappresentazione dello spazio, siano di supporto per la messa a punto di una metodologia capace di essere interprete della contemporaneità attraverso la lettura attenta e sensibile del passato e in grado di innescare un processo di riqualificazione e reinvenzione di un contesto per ridefinire su più scale di relazione, materiale (architettura/città/paesaggio) e immateriale (memoria/patrimonio/genius loci), una nuova identità dei luoghi.
Il tema proposto si basa su una ricerca in corso avente come obiettivo la valutazione e la progettazione di un indirizzo strategico per il sistema delle “piazze minori” inteso come strumento di riappropriazione del patrimonio materiale e immateriale del tessuto storicizzato del centro antico fiorentino da parte della collettività.
A tal fine si propone come un'opportunità di ri-scoprire e promuovere un sistema di luoghi profondamente radicato nella storia e nella cultura di Firenze, rivestendo come tale un ruolo di particolare importanza nel tessuto insediativo e sociale della città.
Il progetto del sistema delle piazze minori è strategico in quanto, innestandosi in maniera diffusa all’interno del tessuto urbano storicizzato di Firenze, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1982, potrebbe riattivare generatori di socialità e nuove relazioni urbane, sia singolarmente che come parti di ingranaggi, se reinterpretate in una logica Unitaria, Organica e Sistemica in grado di trasformare in valore aggiunto la complementarità tra i vari ambiti.
Per questo motivo il tema del Laboratorio è incentrato sulla formulazione di un’idea di connettivo che, partendo da elementi puntuali (le piazze minori) su cui esercitare un’azione di “agopuntura urbana” attraverso il progetto di un piccolo padiglione destinato ad accogliere attività per un “giovane architetto”, potrebbe stimolare il comparto in esame rimettendo in moto processi virtuosi di valorizzazione/rigenerazione ed essere un esempio di ‘buone pratiche’ ripetibile in città, nel centro storico ed oltre.
TEMA
Il tema del Laboratorio riguarda la rigenerazione di una parte del tessuto del centro storico di Firenze attraverso il progetto di piccole architetture “site specific” (atelier) da collocare all’interno del sistema delle piazze minori.
Nello specifico lo studente svilupperà il proprio lavoro in una delle dieci piazze localizzate lungo l’asta del fiume Arno e sempre all’interno del tratto compreso dalle vecchie Mura cittadine:
cinque piazze sulla “riva destra” - Piazza dei Cavalleggeri - Piazza Mentana - Piazza dei Giudici - Piazza Carlo Goldoni - Piazza Ognissanti.
quattro piazze e un giardino sulla “riva sinistra” - Piazza di Cestello - Piazza di Santa Maria Soprarno/via de’ Bardi - Giardino Martin Lutero - Piazza Nicola Demidoff - Piazza Giuseppe Poggi.
Lo studente svilupperà il progetto immaginando di realizzare il proprio atelier in cui svolgere le varie attività da “giovane architetto”.
Gli atelier, concepiti come laboratori di architettura temporanei, accoglieranno le seguenti attività:
- spazi dedicati al lavoro individuale (postazione per disegno manuale e digitale, spazio per modelli di architettura, spazio lettura, spazio relax...);
- spazi dedicati al lavoro collettivo per condividere con i colleghi le proprie idee (sala meeting, spazio per lavoro di gruppo 3/6 persone, spazio per stampe in 2D, 3D, spazio modelli..);
- locali di servizio (un WC, un piccolo ripostiglio/deposito..)
- spazi finalizzati a promuovere, informare, mostrare, esporre il proprio lavoro ai cittadini e ad altri utenti interessati (dai residenti ai passanti occasionali).
Il Progetto si svilupperà su tre scale di approfondimento differenti ma complementari:
1. la scala urbana - riferita in generale alla posizione che l’atelier occuperà all’interno della piazza riletta in rapporto alle altre piazze circostanti, a tutti i circuiti che portano alla piazza (o che dalla piazza portano verso altri luoghi della città) ed alla presenza degli itinerari e dei luoghi notevoli circostanti. Inoltre, considerato il fatto che le piazze si affacciano sul fiume, il progetto contemplerà la possibilità di inserire all’interno della piazza elementi naturalistici (alberature, pergolati, acqua..) ed una nuova pavimentazione che collegherà la piazza al marciapiede posto lungo il bordo del Lungarno.
2. la scala architettonica - riguarda fondamentalmente la forma complessiva dell’atelier elaborata in rapporto alla morfologia della piazza che lo ospita e da aspetti funzionali/distributivi interni ed esterni.
Il progetto dell’atelier avrà una superficie che potrà variare dai 100 ai 200 mq. in relazione alla dimensione e conformazione della piazza in cui sarà collocato. Le attività saranno organizzate su uno o più piani ed articolate tra spazi chiusi e aperti collegati tra loro.
3. la scala di dettaglio - interessa l’approfondimento di alcune parti del progetto architettonico che, in particolare, caratterizzano e condizionano fortemente aspetti riguardanti la qualità estetica degli spazi e la “dimensione emozionale” del progetto.
OBIETTIVO
Il tema proposto in questo laboratorio nasce da due questioni strettamente connesse:
- la prima questione è riferita alla ricerca accennata all’inizio che indaga il sistema delle piccole piazze diffuse in tutto il centro antico fiorentino, definite minori in quanto escluse il più delle volte dai circuiti di maggior interesse turistico, culturale e commerciale, si trasformano da luoghi di relazione in luoghi marginali, sottoutilizzate o degradate anche perchè, più in generale, sono occupate impropriamente da funzioni incompatibili con la vita ed i desiderata dei propri abitanti e per questi motivi diventano non-luoghi.
- la seconda questione consiste, nell’immaginare un uso differente del centro storico rispetto al periodo pre-COVID che, come sappiamo, ha creato una serie di problemi, tra questi, il turismo di massa e lo spopolamento del centro storico da parte dei cittadini residenti (due delle 5 minacce che l’UNESCO stesso ha specificato) e altri ancora.
In generale la proposta consiste nella messa a punto di un indirizzo strategico per il Centro storico fiorentino attraverso l’immissione (anche se solo temporanea) di attività di tipo diverso rispetto a quelle che fino adesso si sono proposte. Il sistema delle “piazze minori” rappresenterebbe, in questo senso, un possibile contesto di applicazione/sperimentazione di “attività altre” con il fine di garantire una relazione più vicina al contesto sociale e, inoltre, tale proposta, sarebbe utile per un primo monitoraggio sulle differenti possibilità d'uso di alcuni luoghi del Centro antico con la relativa risposta dei cittadini.
Riepilogando, gli obiettivi del Laboratorio saranno di due tipi:
- il primo riferito al progetto di ricerca finalizzato ad indagare su un possibile ruolo delle ‘piazze minori’, ambiti urbani spesso poco valorizzati ma con un grande potenziale, all’interno del centro storico di Firenze;
- il secondo, che è quello che interessa più specificatamente il Laboratorio, riguarda la possibilità di riformulare e ricostruire un senso di identità per il contesto urbano intra moenia conservando le specificità di ciascuno dei singoli luoghi interessati, in maniera da stimolare nuove forme di relazione con lo spazio pubblico e una nuova cultura del Disegno Urbano. Lo studente svilupperà così la capacità di leggere il contesto e delineare i temi del progetto con una logica di sistema, che valuterà le componenti materiali ed immateriali tra i vari luoghi in esame assorbendone il genius loci e, inoltre, svilupperà la capacità di definire una nuova visione di architettura attraverso la valutazione critica e la reinterpretazione di tutti quegli elementi (spaziali relazionali e semantici) presenti nel contesto città.
MODALITÀ DELLA DIDATTICA
Il progetto, da viluppare nell’ambito del Laboratorio, si articolerà su più livelli e scale di approfondimento, esplorerà le vocazioni, le opportunità ed anche le criticità dell’area, rileggendo le strutture relazionali, spaziali e semantiche presenti caratterizzanti il contesto e riproponendo nuove modalità di rapporto tra l’area specifica d’intervento ed il sistema delle altre piazze minori.
Così come specificato nel cronoprogramma e nel calendario delle attività che via via si definiranno nel corso dell’anno, gli studenti svilupperanno il lavoro attraverso i 5 step riepilogati di seguito:
1. il primo step “contesto” - dedicato all’approfondimento del quadro conoscitivo, coinvolgerà tutti gli studenti del Laboratorio in un’operazione di esplorazione/osservazione del contesto in esame e di rilievo in 2D della piazza scelta. All’interno dello stesso step saranno fornite tutte le informazioni utili per una corretta rappresentazione dello stato di fatto (il lavoro sarà svolto in gruppo);
2. il secondo step “ritratto” - dedicato all’interpretazione soggettiva (ritratto dei luoghi) del contesto. Questo secondo step si concluderà con un’analisi critica dello stato di fatto di tutto il sistema indagato attraverso una lettura di tipo relazionale, spaziale, semantica;
3. il terzo step - “concept” - sarà dedicato alla definizione di una filosofia progettuale e di intervento attraverso l’individuazione di tematismi strategici per la rigenerazione del contesto in esame supportato dalla costruzione dello stato dell’arte di tematiche simili;
4. il quarto step - “progetto” - sarà dedicato all’approfondimento in scala architettonica del proprio atelier. Il lavoro prevede la messa a punto di un’idea di spazio con indicazione delle relative destinazioni d’uso;
5. il quinto step - “sintesi” - sarà dedicato al lay-out del prodotto finale comprendente le tavole riassuntive dell’intero processo progettuale, un plastico di progetto inserito nello stato di fatto, una relazione sull’idea di progetto e il blocco schizzi in A5 con le relative esercitazioni.
Escluso il primo step di lavoro, da svolgere in gruppo, tutti gli altri saranno individuali. Sono previsti, per tutti gli step, momenti di confronto e condivisione tra studenti, tutor e docenti.
ATTIVITÀ
Le attività del Laboratorio comprendono:
Introduzione alle problematiche generali della Progettazione e Composizione alle diverse scale:
- comunicazioni teoriche da parte dei docenti del laboratorio, visiting professor e tutor;
- illustrazione di esperienze progettuali analoghe;
- incontri e seminari con altri progettisti, revisioni collettive;
- lezioni dibattito sugli argomenti trattati per chiarire gli obiettivi e le strategie dell’intervento;
- esercitazioni riguardanti tecniche di rappresentazione dell’architettura.
Introduzione alle problematiche del contesto in esame:
- valutazioni di carattere generale sul contesto;
- sopralluoghi sull’area di progetto ed analisi storico-critica;
- incontri con testimoni privilegiati;
- confronti ed approfondimenti sui tematismi individuati con indicazione delle attività e dei principali aspetti compositivi e funzionali del progetto;
- esercitazioni su argomenti riguardanti l’area di studio e primi appunti progettuali.
Introduzione alle problematiche del progetto dell’area:
- approfondimento di tematiche per la definizione del progetto in scala urbana, architettonica e di dettaglio;
- approfondimento delle questioni inerenti tematiche riguardanti gli il sistema delle attività, i sistemi relazionali-spaziali-semantici, il progetto contemporaneo in relazione al Patrimonio storico
- rappresentazione appropriata delle spazialità elaborate.
ELABORATI FINALI
Il lavoro sviluppato nel Laboratorio comprenderà i seguenti elaborati:
CONTESTO
- Rilievo dello Stato di fatto a mano libera su blocco schizzi A5;
- Rilievo dello Stato di fatto (piante, sezioni, prospetti) in CAD 2D;
- Plastico dello stato di fatto.
RITRATTO
- Ritratto dei luoghi attraverso un’interpretazione del contesto (rappresentazione attraverso foto e schizzi);
- Analisi critica attraverso letture tematiche dei sistemi relazionali, spaziali, semantici. Rappresentazione attraverso disegni in scala;
CONCEPT
- costruzione dello stato dell’arte attraverso schede tipo fornite dai docenti con riferimenti ed analogie al tema di progetto;
- descrizione dell'idea, attraverso la graficizzazione del concept, con schemi ideogrammatici.
PROGETTO
- Schemi distributivi con indicazione delle destinazioni d’uso;
- Piante - sezioni - prospetti in scala;
- Plastici di studio in scala;
- Schizzi viste prospettiche e/o assonometriche.
SINTESI
- Tavole finali di progetto;
- Plastico di progetto;
- Relazione di progetto.
L’elenco degli elaborati per la consegna finale, con le indicazioni specifiche di scala e di layout, sarà comunicato all’inizio del quinto step.
MODALITÀ D’ESAME
1) La frequenza al Laboratorio è obbligatoria per seguire con continuità e coerenza metodologica il calendario delle esercitazioni, delle revisioni collettive, delle lezioni e delle comunicazioni dei docenti.
2) Lo studente potrà sostenere l’esame solo se:
- risulterà regolarmente iscritto al corso,
- avrà rispettato la frequenza al laboratorio,
- avrà prodotto tutto il materiale richiesto.
3) La valutazione del progetto si baserà sui seguenti parametri:
- coerenza del concept di progetto in relazione ai tematismi individuati, all’analisi critica del contesto ed al metodo proposto;
- coerenza compositiva in relazione ai concetti spaziali elaborati, al linguaggio adottato e al rapporto con il contesto;
- qualità spaziale e funzionale del progetto;
- qualità estetica;
- coerenza, qualità della rappresentazione e sintesi della modalità di racconto dell’intero processo progettuale.
4) Il voto d’esame sarà calcolato sulla base della media aritmetica delle valutazioni intermedie dei 5 step con eventuale incremento in rapporto al risultato finale.
5) A conclusione del Laboratorio un’eventuale mostra dei progetti, prevista per il periodo di luglio-settembre, potrà essere allestita negli spazi del DIDA o/e nell’area di progetto. Gli elaborati e le modalità di organizzazione e svolgimento dell’evento verranno comunicate nel corso dell’anno.
Programma del corso - Parte D
Il Laboratorio di Progettazione dell'Architettura è inteso come un apprendistato dei materiali logici ed organizzativi che presiedono al progetto di qualunque architettura. Il processo logico-costruttivo che in esso trova dimora accoglie la Storia dell’Architettura quale denso sostrato di matrici, le cui varianti, introdotte nel tempo, hanno generato idee, riflessioni, attuazioni e riorganizzazioni attraverso le realtà costruite o soltanto progettate.
L’analisi della città italiana, che nella sua singolarità specifica di territorio ha espresso un raggiunto punto di equilibrio tra paesaggio ed opera dell’uomo, evidenzia la messa in opera di un rapporto solidale tra <<natura naturata>> ed <<artificiata>> nella condivisa e costante adesione alla realizzazione di frammenti antropizzati di paesaggio. Il consapevole avvicinamento alla preziosa e delicata matrice del paesaggio richiama alla nostra attenzione l’urgenza di una responsabile continuità con il tracciato dell'architettura italiana, caratterizzata dal continuo rinnovamento nel solco della propria tradizione, e sostanziata dalla trasmissione critica delle identità dei singoli luoghi.
Alla luce delle premesse enunciate, la città di Firenze, straordinaria conformazione che notazioni di un notevole interesse del mondo figurativo e letterario hanno sempre collocato in stretto rapporto con la struttura del paesaggio, viene assunta come laboratorio di analisi e sperimentazione progettuale. Traendo spunti di riflessione dal valore che nel panorama urbano fiorentino le sue fabbriche maggiori hanno generato, intuendo l’inscindibile rapporto che sussiste tra l’architettura dei monumenti e quella del territorio circostante - assunto come estensione comprensiva della città-, verrà delineata la condizione odierna del paesaggio come sfondo su cui proiettare il lavoro del Laboratorio di Progettazione.
Il percorso didattico dovrà costituire lo spunto per approfondire, durante il corso di studi, la trama della sintesi attuabile tra antico e nuovo, come acuta discriminante del peso della contemporaneità.
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile - Parte B
Città e comunità sostenibili
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile - Parte D