Il laboratorio dovrebbe rendere gli studenti capaci di misurarsi con gli argomenti della pianificazione operativa e del suo governo.
I contenuti disciplinari tratteranno i temi della gestione urbana dei territori della contemporaneità con un approccio attento alla transizione ecologica, cioè basato su un’etica della responsabilità, con l’obiettivo di andare incontro a un futuro sostenibile, mantenendo gli equilibri planetari associati al giusto equilibri tra uomo e natura.
• F. Selicato, F. Rotondo, Progettazione urbanistica. Teorie e tecniche, McGraw-Hill, Milano 2010
• F. Rossi Prodi, G. De Luca, G. Gorelli, M. De Santis, S. Stanghellini, Abitare sociale. Modelli architettonici e urbanistici per l’abitare sociale, Altralinea, Firenze 2014 (e.book)
• P. Gabellini, Le mutazioni dell'urbanistica, Carocci, Roma 2018
• R. Sennett, Costruire e abitare. Etica per la città, Feltrinelli, Milano 2018.
• G. De Luca, «Decalogo per l’urbanistica», in C. Perrone, G. Paba (a cura di), Confini, movimenti, luoghi, Donzelli, Roma 2019.
A questi testi bisogna aggiungere alcuni utili manuali, scaricabili gratuitamente in rete, e materiali utili alla redazione di un piano operativo:
- Agenda 2030, https://www.aics.gov.it/home-ita/settori/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile-sdgs/;
https://www.un.org/sustainabledevelopment/sustainable-development-goals/
- Agenda 2030 Italia, https://asvis.it/agenda-2030/ ;
https://www.istat.it/it/benessere-e-sostenibilit%C3%A0/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile/quali-sono-i-17-goals
Osservatorio Città Sostenibili, Il manuale urbanistico invisibile. La sintassi della città disgregata, Working paper P06/07 http://www.ocs.polito.it/biblioteca/wp/paesaggio/wp_p0607.pdf
- Commissione Europea, https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal_it e https://europa.eu/new-european-bauhaus/index_it
- Environment, Heritage and Local Government, Urban Design Manual. A best practice guide, Part 1 e Part 2, May 2009 http://www.environ.ie/en/Publications/DevelopmentandHousing/Planning/
- Regione Toscana, Piano di Indirizzo Territoriale, Abachi delle invarianti http://www.regione.toscana.it/-/piano-di-indirizzo-territoriale-con-valenza-di-piano-paesaggistico
Altra bibliografia consigliata
• P. Colarossi, A. Latini, La progettazione urbana, vol. 1 “Principi e storie” cap. 3; vol. 2 “Metodi e materiali” cap. 2 e cap. 5; vol. 3 “Declinazioni e strumenti” cap. 2, Il Sole 24 Ore libri, Milano 2008-2010
• A. Magnaghi, Il principio territoriale, Bollati Boringhieri, Torino 2020
• F. Steiner, Costruire il paesaggio: un approccio ecologico alla pianificazione del territorio, McGraw-Hill, Milano 1994
Per gli studenti Erasmus provenienti dai Paesi a lingua spagnola, oltre a seguire regolarmente il corso, dovranno pre-disporre una esercitazione usando il seguente manuale:
I. Bentley, A. Alcock, P. Murrain, S. McGlynn, Hacia un diseño urbano y arquitectónico más humano. Manual Prác-tico, Gustavo Gili, Barcelona 1999.
Per gli studenti proveniente dai Paesi a lingua anglosassone, oltre a seguire regolarmente il corso, dovranno predi-sporre una esercitazione usando il seguente manuale:
I. Bentley, A. Alcock, P. Murrain, S. McGlynn, Responsive Environments. A manual for designers, Routledge, Lon-don 1985 (nuova edizione).
Obiettivi Formativi
I territori italiani stanno vivendo una fase del tutto nuova. Dopo alcuni decenni in cui città e paesi hanno accompagnato un ciclo economico sostanzialmente espansivo, tradotto in una progressiva estensione dei territori urbanizzati, finalmente si volge lo sguardo all’esistente e a quello che si è patrimonializzato. La lunga crisi pandemica legata al Covid-19 hanno accentuato questo processo e tendenzialmente reso irreversibile.
Ormai è chiaro che non si può più contare sui fattori tradizionali di crescita e di trasformazione urbana de-terminati dalla propensione privata agli investimenti, prevalentemente immobiliari, e dalle ricadute che tali investimenti potevano generare sui singoli territori. Nel futuro, in regime di risorse scarse e in risposta all’uscita dalla pandemia, riuscirà a emergere chi sarà in grado di proporre fattori di qualità piuttosto che di quantità e soprattutto chi riuscirà a mobilitare e a governare nuova rendita nei territori urbanizzati, attivata nelle forme intelligenti e diversificate dei luoghi. Il nuovo paradigma entro cui si colloca la contemporaneità è quello della rigenerazione attraverso molteplici forme di recupero, riqualificazione, rivitalizzazione, riabilitazione, ristrutturazione di quello che ha perso senso nell’evoluzione del trend economico e sociale.
Le aree urbane, specialmente quelle più grandi, sono centri di idee, cultura, produttività, sviluppo sociale, umano ed economico, ma la maggior parte delle attività che vi si svolgono rappresentano sorgenti dirette o indirette di immissione di gas alteranti nell’atmosfera, rendendole i principali responsabili del cambiamento climatico. Allo stesso tempo risultano gli organismi più vulnerabili agli impatti degli eventi naturali – come il Covid-19 ha dimostrato – che ne derivano, sia a livello economico che in termini di salute e perdita di vite umane. Questo dato sottolinea l’importanza di un intervento in termini di adattamento e mitigazione al cambiamento climatico, ma che di ripensamento dei cicli di vita dei prodotti e all’economia circolare, con il fine di poter rendere la città e il territorio entro cui è inserita più resiliente.
Come può la disciplina urbanistica contribuire a questo passaggio di sostenibilità? Come possiamo noi applicare le raccomandazioni (17 goals) dell’ONU trasferite nella cosiddetta Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile? In particolare la raccomandazione (goal) n. 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili?
La strada che la Commissione Europea ci indica è quella di una robusta rivoluzione culturale indirizzata verso il Green Deal che delinea una nuova strategia per la crescita che porti i Paesi Europei ad essere climaticamente neutrali entro il 2050, riducendo le emissioni e creando posti di lavoro in questo settore economi-co, basato su una transizione verde e inclusiva che contribuirà a migliorare il benessere delle persone e a trasmettere un pianeta sano alle generazioni future.
Il fatto che il recente Governo Italiano abbia esplicitamente adottato questa strategia, con un apposito Ministro, va in questa direzione.
Al contempo la Commissione Europea indica altre due strade da percorrere per completare la rivoluzione culturale ed economica: quella di un New European Bauhaus e quella di un programma d’azione possibile la Next Generation EU.
In tutto ciò la disciplina urbanistica è centrale, perché interseca la costruzione delle regole generali e strutturali con la loro messa in opera attiva e con il loro governo pubblico. Alla base della disciplina urbanistica, infatti, vi è la consapevolezza che la limitazione delle possibilità soggettive di modificare il soprasuolo, a favore di una regolamentazione affidata ai pubblici poteri, consente di perseguire un maggior bene colletti-vo. I metodi e gli strumenti sono vari e dipendono dalle culture maturate dalle comunità nei tempi e luoghi diversi.
Il laboratorio di urbanistica tratterà questi temi di gestione urbana dei territori della contemporaneità con un approccio attento alla transizione ecologica, cioè basato su un’etica della responsabilità, con l’obiettivo di andare incontro a un futuro sostenibile, mantenendo gli equilibri planetari associati al giusto equilibri tra uomo e natura.
La finalità del Laboratorio di Urbanistica, difatti, è quella di contribuire alla formazione di un sapere specifico per la progettazione del “piano” nelle forme e nei contenuti del quadro normativo e legislativo nazionale e regionale, con particolare riferimento alle diverse modalità di azione: strutturale vs operativo, strategico vs progetti, vision vs masterplan.
Prerequisiti
Aver superato le propedeuticità previste dal Manifesto degli studi.
Aver seguito e superato l'esame del Laboratorio di Urbanistica previsto nel primo semestre.
Metodi Didattici
L’organizzazione della didattica è mirata a che il processo di formazione e di sperimentazione necessario per sostenere l’esame avvenga durante lo svolgimento del Laboratorio.
Attraverso le modalità della didattica si intende fornire agli studenti:
a) una formazione culturale di base, affidata alle lezioni teoriche e allo studio della bibliografia e del glossario, reperibile sulla piattaforma moodle.
b) un’informazione tecnica di base, affidata prevalentemente alle lezioni delle discipline caratterizzanti, ai riferimenti tecnici forniti durante lo svolgimento del laboratorio, anche questi reperibili sulla piattaforma moodle.
c) una formazione di base di carattere applicativo, affidata all’esercitazione annuale di laboratorio, da svolgersi da soli o in gruppo di max 3 persone.
Il corso è pertanto articolato in cicli di lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, revisioni collettive e discussioni, così strutturate:
a) le lezioni teoriche sono finalizzate a formare gli studenti sulle problematiche e sui contenuti dell’urbanistica storicizzandone la dinamica e a fornire altresì gli strumenti tecnici, concettuali e metodologici necessari per le applicazione di laboratorio
b) Le esercitazioni sono obbligatorie e finalizzate ad istruire gli studenti all’applicazione di alcuni strumenti disciplinari specifici e allo studio di una proposta progettuale nel campo della pianificazione urbanistica.
Temi trattati
L’urbanistica contemporanea: i presupposti e le pratiche
- Perché pianificare le azioni di intervento nel territorio e negli insediamenti
- Urbanistica come progetto politico: programmare, pianificare, normare
- I materiali dell’urbanistica: Natura, Forma e Linguaggio della disciplina
- Il dispositivo tecnico del piano: la quadripartizione quadro conoscitivo/parte statutaria/parte strategica/disciplina di piano e i contenuti tecnici
- Le tecniche di dimensionamento e di ripartizione
- Il dispositivo tecnico del piano: l’articolazione normativa.
Il piano come infrastruttura decisionale e guida alla trasformazione fisico-economica-sociale prospettiva sostenibile
- Il ruolo dei soggetti e i processi partecipativi
- Il piano come progetto di sviluppo locale
- Il piano come strumento di garanzia di sostenibilità, resilienza e adattabilità
- Il monitoraggio come fase di controllo sociale
- L’Agenda urbana 2030 dell’ Onu e l’Agenda urbana italiana
- La transizione ecologica dell’UE e i programmi d’azione
- Le questioni inerenti il preservare il suolo.
Altre Informazioni
La frequenza al Laboratorio è obbligatoria. L’accertamento di frequenza è fatto durante lo svolgimento delle lezioni. Si considera utile, e vale anche ai fini della valutazione finale di accreditamento, una presenza non inferiore al 75% delle lezioni effettive. Sono esonerati da questo consiglio gli studenti lavoratori certificati come tali, che dovranno concordare con il docente coordinatore le modalità di organizzazione dello studio e della relativa esercitazione.
Il calendario specifico di laboratorio servirà anche quale momento di ricevimento degli studenti.
Sede docenti: c/o il Dipartimento di Architettura – Sezione Urbanistica e Pianificazione del territorio - Via Micheli, 2 - 1° piano.
I docenti comunicheranno informazioni inerenti al laboratorio direttamente a lezione e mediante la piattaforma moodle nel sito e-l.unifi.it. Attraverso lo stesso sito sarà reperibile tutto il materiale didattico e le necessarie informazioni. Saranno stabilite altre forme di comunicazione e di interscambio ritenute utili per il migliore andamento del corso.
I docenti e i collaboratori sono contattabili singolarmente ai loro indirizzi mail ufficiali, che trovate in rete. Per quanto riguarda invece eventuali informazioni e invio dei materiali nerente il Laboratorio si farà riferimento all’arch. Tiffany Geti a questo indirizzo: tiffany.geti@unifi.it
Modalità di verifica apprendimento
L’esame sarà orale (o scritto, su richiesta dello studente), con la presentazione di progetto urbanistico alla scala locale, nonché degli elaborati predisposti per l’esercitazione.
Nel caso di esercitazione di gruppo l’esame è individuale e verterà sugli argomenti trattati nelle lezioni teoriche e nella bibliografia, nonché sulla valutazione dell’esercitazione annuale.
Programma del corso
Obiettivo del Laboratorio
I territori italiani stanno vivendo una fase del tutto nuova. Dopo alcuni decenni in cui città e paesi hanno accompagnato un ciclo economico sostanzialmente espansivo, tradotto in una progressiva estensione dei territori urbanizzati, finalmente si volge lo sguardo all’esistente e a quello che si è patrimonializzato. La lunga crisi pandemica legata al Covid-19 hanno accentuato questo processo e tendenzialmente reso irreversibile.
Ormai è chiaro che non si può più contare sui fattori tradizionali di crescita e di trasformazione urbana de-terminati dalla propensione privata agli investimenti, prevalentemente immobiliari, e dalle ricadute che tali investimenti potevano generare sui singoli territori. Nel futuro, in regime di risorse scarse e in risposta all’uscita dalla pandemia, riuscirà a emergere chi sarà in grado di proporre fattori di qualità piuttosto che di quantità e soprattutto chi riuscirà a mobilitare e a governare nuova rendita nei territori urbanizzati, attivata nelle forme intelligenti e diversificate dei luoghi. Il nuovo paradigma entro cui si colloca la contemporaneità è quello della rigenerazione attraverso molteplici forme di recupero, riqualificazione, rivitalizzazione, riabilitazione, ristrutturazione di quello che ha perso senso nell’evoluzione del trend economico e sociale.
Le aree urbane, specialmente quelle più grandi, sono centri di idee, cultura, produttività, sviluppo sociale, umano ed economico, ma la maggior parte delle attività che vi si svolgono rappresentano sorgenti dirette o indirette di immissione di gas alteranti nell’atmosfera, rendendole i principali responsabili del cambiamento climatico. Allo stesso tempo risultano gli organismi più vulnerabili agli impatti degli eventi naturali – come il Covid-19 ha dimostrato – che ne derivano, sia a livello economico che in termini di salute e perdita di vite umane. Questo dato sottolinea l’importanza di un intervento in termini di adattamento e mitigazione al cambiamento climatico, ma che di ripensamento dei cicli di vita dei prodotti e all’economia circolare, con il fine di poter rendere la città e il territorio entro cui è inserita più resiliente.
Come può la disciplina urbanistica contribuire a questo passaggio di sostenibilità? Come possiamo noi applicare le raccomandazioni (17 goals) dell’ONU trasferite nella cosiddetta Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile? In particolare la raccomandazione (goal) n. 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili?
La strada che la Commissione Europea ci indica è quella di una robusta rivoluzione culturale indirizzata verso il Green Deal che delinea una nuova strategia per la crescita che porti i Paesi Europei ad essere climaticamente neutrali entro il 2050, riducendo le emissioni e creando posti di lavoro in questo settore economi-co, basato su una transizione verde e inclusiva che contribuirà a migliorare il benessere delle persone e a trasmettere un pianeta sano alle generazioni future.
Il fatto che il recente Governo Italiano abbia esplicitamente adottato questa strategia, con un apposito Ministro, va in questa direzione.
Al contempo la Commissione Europea indica altre due strade da percorrere per completare la rivoluzione culturale ed economica: quella di un New European Bauhaus e quella di un programma d’azione possibile la Next Generation EU.
In tutto ciò la disciplina urbanistica è centrale, perché interseca la costruzione delle regole generali e strutturali con la loro messa in opera attiva e con il loro governo pubblico. Alla base della disciplina urbanistica, infatti, vi è la consapevolezza che la limitazione delle possibilità soggettive di modificare il soprasuolo, a favore di una regolamentazione affidata ai pubblici poteri, consente di perseguire un maggior bene colletti-vo. I metodi e gli strumenti sono vari e dipendono dalle culture maturate dalle comunità nei tempi e luoghi diversi.
Il laboratorio di urbanistica tratterà questi temi di gestione urbana dei territori della contemporaneità con un approccio attento alla transizione ecologica, cioè basato su un’etica della responsabilità, con l’obiettivo di andare incontro a un futuro sostenibile, mantenendo gli equilibri planetari associati al giusto equilibri tra uomo e natura.
La finalità del Laboratorio di Urbanistica, difatti, è quella di contribuire alla formazione di un sapere specifico per la progettazione del “piano” nelle forme e nei contenuti del quadro normativo e legislativo nazionale e regionale, con particolare riferimento alle diverse modalità di azione: strutturale vs operativo, strategico vs progetti, vision vs masterplan.
Metodi didattici
L’organizzazione della didattica è mirata a che il processo di formazione e di sperimentazione necessario per sostenere l’esame avvenga durante lo svolgimento del Laboratorio.
Attraverso le modalità della didattica il Corso intende fornire agli studenti:
a) una formazione culturale di base, affidata alle lezioni teoriche e allo studio della bibliografia e del glossario, reperibile sulla piattaforma moodle.
b) un’informazione tecnica di base, affidata prevalentemente alle lezioni delle discipline caratterizzanti, ai riferimenti tecnici forniti durante lo svolgimento del laboratorio, anche questi reperibili sulla piattaforma moodle.
c) una formazione di base di carattere applicativo, affidata all’esercitazione annuale di laboratorio, da svolgersi da soli o in gruppo di max 3 persone.
Il corso è pertanto articolato in cicli di lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, revisioni collettive e discussioni, così strutturate:
a) le lezioni teoriche sono finalizzate a formare gli studenti sulle problematiche e sui contenuti dell’urbanistica storicizzandone la dinamica e a fornire altresì gli strumenti tecnici, concettuali e metodologici necessari per le applicazioni di laboratorio
b) Le esercitazioni sono obbligatorie e finalizzate ad istruire gli studenti all’applicazione di alcuni strumenti disciplinari specifici e allo studio di una proposta progettuale nel campo della pianificazione urbanistica.
L’organizzazione della didattica è mirata a che il processo di formazione e di sperimentazione necessario per sostenere l’esame avvenga durante lo svolgimento del Laboratorio.
Attraverso le modalità della didattica il Corso intende fornire agli studenti:
a) una formazione culturale di base, affidata alle lezioni teoriche e allo studio della bibliografia e del glossario, reperibile sulla piattaforma moodle.
b) un’informazione tecnica di base, affidata prevalentemente alle lezioni delle discipline caratterizzanti, ai riferimenti tecnici forniti durante lo svolgimento del laboratorio, anche questi reperibili sulla piattaforma moodle.
c) una formazione di base di carattere applicativo, affidata all’esercitazione annuale di laboratorio, da svolgersi da soli o in gruppo di max 3 persone.
Il corso è pertanto articolato in cicli di lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, revisioni collettive e discussioni, così strutturate:
a) le lezioni teoriche sono finalizzate a formare gli studenti sulle problematiche e sui contenuti dell’urbanistica storicizzandone la dinamica e a fornire altresì gli strumenti tecnici, concettuali e metodologici necessari per le applicazioni di laboratorio
b) Le esercitazioni sono obbligatorie e finalizzate ad istruire gli studenti all’applicazione di alcuni strumenti disciplinari specifici e allo studio di una proposta progettuale nel campo della pianificazione urbanistica.
Argomenti trattati
L’urbanistica contemporanea: i presupposti e le pratiche
- Perché pianificare le azioni di intervento nel territorio e negli insediamenti
- Urbanistica come progetto politico: programmare, pianificare, normare
- I materiali dell’urbanistica: Natura, Forma e Linguaggio della disciplina
- Il dispositivo tecnico del piano: la quadripartizione quadro conoscitivo/parte statutaria/parte strategica/disciplina di piano e i contenuti tecnici
- Le tecniche di dimensionamento e di ripartizione
- Il dispositivo tecnico del piano: l’articolazione normativa.
Il piano come infrastruttura decisionale e guida alla trasformazione fisico-economica-sociale prospettiva sostenibile
- Il ruolo dei soggetti e i processi partecipativi
- Il piano come progetto di sviluppo locale
- Il piano come strumento di garanzia di sostenibilità, resilienza e adattabilità
- Il monitoraggio come fase di controllo sociale
- L’Agenda urbana 2030 dell’Onu e l’Agenda urbana italiana
- La transizione ecologica dell’UE e i programmi d’azione
- Le questioni inerenti il preservare il suolo.
Altre informazioni
La frequenza al Laboratorio è obbligatoria. L’accertamento di frequenza è fatto durante lo svolgimento delle lezioni. Si considera utile, e vale anche ai fini della valutazione finale di accreditamento, una presenza non inferiore al 75% delle lezioni effettive. Sono esonerati da questo consiglio gli studenti lavoratori certificati come tali, che dovranno concordare con il docente coordinatore le modalità di organizzazione dello studio e della relativa esercitazione.
L’esame sarà orale (o scritto, su richiesta dello studente), con la presentazione degli elaborati predisposti per l’esercitazione e del Diario di lavoro. Nel caso di esercitazione di gruppo l’esame è individuale e verterà sugli argomenti trattati nelle lezioni teoriche e nella bibliografia, nonché sull’esercitazione finale.
Il calendario specifico di laboratorio servirà anche quale momento di ricevimento degli studenti.
Sede docenti: c/o il dipartimento di Architettura – Sezione Urbanistica e Pianificazione del territorio - Via Micheli, 2 - 1° piano.
I docenti comunicheranno informazioni inerenti al laboratorio direttamente a lezione e mediante la piattaforma mood-le nel sito e-l.unifi.it. Attraverso lo stesso sito sarà reperibile tutto il materiale didattico e le necessarie informazioni. Saranno stabilite altre forme di comunicazione e di interscambio che saranno ritenute utili per il migliore andamento del corso.
I docenti e il tutor sono contattabili al seguente indirizzo di posta elettronica tiffany.geti@gmail.com
Bibliografia
• F. Selicato, F. Rotondo, Progettazione urbanistica. Teorie e tecniche, McGraw-Hill, Milano 2010
• F. Rossi Prodi, G. De Luca, G. Gorelli, M. De Santis, S. Stanghellini, Abitare sociale. Modelli architettonici e urbanistici per l’abitare sociale, Altralinea, Firenze 2014 (e.book)
• P. Gabellini, Le mutazioni dell'urbanistica, Carocci, Roma 2018
• R. Sennett, Costruire e abitare. Etica per la città, Feltrinelli, Milano 2018.
• G. De Luca, «Decalogo per l’urbanistica», in C. Perrone, G. Paba (a cura di), Confini, movimenti, luoghi, Donzelli, Roma 2019.
A questi testi bisogna aggiungere alcuni utili manuali, scaricabili gratuitamente in rete, e materiali utili alla redazione di un piano operativo:
- Agenda 2030, https://www.aics.gov.it/home-ita/settori/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile-sdgs/;
https://www.un.org/sustainabledevelopment/sustainable-development-goals/
- Agenda 2030 Italia, https://asvis.it/agenda-2030/ ;
https://www.istat.it/it/benessere-e-sostenibilit%C3%A0/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile/quali-sono-i-17-goals
Osservatorio Città Sostenibili, Il manuale urbanistico invisibile. La sintassi della città disgregata, Working paper P06/07 http://www.ocs.polito.it/biblioteca/wp/paesaggio/wp_p0607.pdf
- Commissione Europea, https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal_it e https://europa.eu/new-european-bauhaus/index_it
- Environment, Heritage and Local Government, Urban Design Manual. A best practice guide, Part 1 e Part 2, May 2009 http://www.environ.ie/en/Publications/DevelopmentandHousing/Planning/
- Regione Toscana, Piano di Indirizzo Territoriale, Abachi delle invarianti http://www.regione.toscana.it/-/piano-di-indirizzo-territoriale-con-valenza-di-piano-paesaggistico
Altra bibliografia consigliata
• P. Colarossi, A. Latini, La progettazione urbana, vol. 1 “Principi e storie” cap. 3; vol. 2 “Metodi e materiali” cap. 2 e cap. 5; vol. 3 “Declinazioni e strumenti” cap. 2, Il Sole 24 Ore libri, Milano 2008-2010
• A. Magnaghi, Il principio territoriale, Bollati Boringhieri, Torino 2020
• F. Steiner, Costruire il paesaggio: un approccio ecologico alla pianificazione del territorio, McGraw-Hill, Milano 1994
Per gli studenti Erasmus provenienti dai Paesi a lingua spagnola, oltre a seguire regolarmente il corso, dovranno pre-disporre una esercitazione usando il seguente manuale:
I. Bentley, A. Alcock, P. Murrain, S. McGlynn, Hacia un diseño urbano y arquitectónico más humano. Manual Prác-tico, Gustavo Gili, Barcelona 1999.
Per gli studenti proveniente dai Paesi a lingua anglosassone, oltre a seguire regolarmente il corso, dovranno predi-sporre una esercitazione usando il seguente manuale:
I. Bentley, A. Alcock, P. Murrain, S. McGlynn, Responsive Environments. A manual for designers, Routledge, London 1985 (nuova edizione).