Le lezioni affronteranno la storia del Design tramite una lettura critica degli oggetti, mirata soprattutto all’individuazione dell’apporto del mondo dell’arte e dell’artigianato in quello del progetto. Tale chiave di lettura è considerata strumento adatto alla comprensione della storia del Design all’interno di una visione dinamica che tenga conto non solo della dimensione economica, tecnologica, socio-culturale ma centri l'evoluzione del Design in una dimensione di ampio respiro.
DE FUSCO R, Storia del Design, Laterza, Roma-Bari, 1985 (edizioni successive 2001, 2002, 2005).
DORFLES G. (1972). Introduzione al disegno industriale. Torino: Einaudi.
MALDONADO, T. (1976). Disegno industriale: un riesame. Milano: Feltrinelli (1976 ed edizioni successive).
Obiettivi Formativi
Il corso propone un percorso di riflessione critica delle tematiche trattate che stimoli lo studente a costruirsi una prima, propria, posizione in merito ad alcuni punti discussi. Tale riflessione sarà un percorso che lo studente affronterà in gruppo, insieme alle indicazioni del docente, costruendo un elaborato che tratti compiutamente e criticamente un tema specifico (monografico e/o trasversale) della storia del design.
Prerequisiti
Nessuno
Metodi Didattici
Dopo che il docente avrà affrontato almeno i ¾ degli argomenti del corso, sarà chiesto agli studenti di organizzarsi in piccoli gruppi (3/4 persone) e affrontare un approfondimento critico tramite un lavoro collaborativo: sarà chiesto di costruire un elaborato che tratti compiutamente un tema proposto dal docente e affrontato a lezione. Questo lavoro mira ad attivare non solo la capacità di comunicazione scritta/pubblica, ma anche quella orale/pubblica degli studenti. La forma degli elaborati (digitale e/o scritta con presentazione orale) sarà scelta dal docente (la stessa ogni anno di corso, cambiata l’anno successivo, e comunicata a lezione) e sarà sulla base di tematiche specifiche. Gli elaborati verranno presentati in aula dagli studenti durante l’ultima lezione utile del corso.
La forma dell’elaborato potrà essere:
- scritta con presentazione orale: in questo caso sarà data particolare attenzione all’apprendimento di una metodologica di lettura critico-storica degli oggetti, tramite l’approfondimento di principi codificati e mirati alla catalogazione del patrimonio culturale, quindi secondo criteri omogenei e con gli appositi strumenti critici. Agli studenti sarà chiesto di redigere una schedatura valutativa e esplicativa di 3 oggetti iconici del Design, di rispettare un impaginato che non ecceda le 2 pagine per ciascun oggetto (comprensive di schede tecniche, immagini, didascalie, riferimenti per approfondire, ecc.) e di esporla in aula, oltre che consegnarne una stampa al docente.
- digitale con presentazione orale: in questo caso sarà data particolare importanza alla resa digitale di una fonte storica scritta e sarà chiesto allo studente di elaborare un video che “racconti” una intervista di un designer pubblicata su riviste del settore. La selezione delle interviste è a cura del docente. Lo studente dovrà rispettare i metodi di comunicazione pubblica di una fonte storica, con libertà di arricchire il video di presentazione con una propria riflessione critica che introduca/identifichi/esponga il pensiero contenuto nell’intervista. Allo studente sarà chiesto di presentare il video, non eccedente i 3 minuti di durata, oralmente in aula e di consegnarne una copia al docente con chiavetta USB.
La valutazione del docente, in entrambe le forme di elaborato, sarà legata alla correttezza dello svolgimento della prova, all’evidenza di contributi critichi, all’adeguatezza dell’approfondimento.
Altre Informazioni
Gli studenti che non riescono a frequentare le lezioni dell’intero corso e per tutti coloro che attestano l’impossibilità di frequentare per motivi di lavoro, la prova 1 (l’elaborato scritto o digitale) non è obbligatorio. Questi studenti saranno valutati sulla prova 2. (test scritto) e sul la prova 3. (colloquio orale) ma dovranno studiare un testo in aggiunta alla bibliografia al punto 2). Il testo è: VITTA M. (2001). Il progetto della bellezza. Il design tra arte e tecnica 1851-2001. Torino: Einaudi.
Modalità di verifica apprendimento
La valutazione del corso verterà su tre prove:
1. Un elaborato presentato in forma scritta o digitale: obbligatorio, in gruppo di 3/4 studenti e su un approfondimento specifico (porta il 25% del voto finale).
2. Una prova in itinere: obbligatoria, sugli argomenti del Disegno Industriale nel periodo 1850-1980. Questa prova è scritta: un test con domande a crocetta, due domande aperte e il riconoscimento visivo di alcuni oggetti da un loro particolare (porta il 50% del voto finale).
La bibliografia obbligatoria per questa prova è:
DE FUSCO R, Storia del Design, Laterza, Roma-Bari, 1985 (edizioni successive 2001, 2002, 2005).
DORFLES G. (1972). Introduzione al disegno industriale. Torino: Einaudi.
MALDONADO, T. (1976). Disegno industriale: un riesame. Milano: Feltrinelli (1976 ed edizioni successive).
3. Un colloquio orale: obbligatorio (porta il 25% del voto finale).
Programma del corso
L’intera durata del corso è organizzata con lezioni ex-cathedra, le tematiche affrontate saranno le seguenti:
- Definizione di Disegno industriale e di design. Concetto di Storia. Ipotesi di classificazione del design attuale in base a parametri costanti, evoluzione del termine dalla prima definizione dell’ICSID a oggi;
- La preistoria del design: le technai, le arti minori e applicate (dagli artisti artigiani agli architetti designer), l’apporto dell’estetica e dell’arte, rapporto tra l’artigianato e tecnica, il caso Thonet e i primi oggetti tecnici.
- Filone inglese 1: La Great Exhibition di Londra del 1851 e l’epifania del Design, il bello tecnico e la bellezza della funzionalità, le grandi invenzioni del XIX secolo, la casa vittoriana, School of Design di Londra, Henry Cole e Cristopher Dresser;
- Filone inglese 2: preraffaellitismo, lo stile Neogotico e il Gothic Revival, l’Arts and Krafts, William Morris, John Ruskin, Liberty & Co., Historical revivals, la ceramica d’arte (Crane, De Morgan);
- Art Nouveau: Scozia (Charles Rennie Mackintosh, Scuola di Glasgow), Francia (Scuola di Nancy, Majorelle, Gallé, Scuola di Parigi, Guimard, Lalique), Belgio (Victor Horta), Spagna (Antoni Gaudi), Italia (Bugatti), Germania (Henry van de Velde), Austria (Wagner, Hoffmann, secessione viennese, Wiener Werkstätte);
- Lo stile internazionale moderno: dall’Art Decò (Prouvé, E. Gray, Perugia, SAD, UAM, Biedermeier) alle avanguardie storiche (Costruttivismo, Futurismo, De Sijl, Neoplasticismo);
- Deutsche Werkbund, Bauhaus, Esposizione Universale Stoccarda 1927, Peter Behrens e AEG, M. Breuer; la cucina americana e la cucina di Francoforte a confronto;
- Movimento moderno: Le Corbusier, Gropius, Mies van Der Rohe.
- Il design scandinavo (Aalto, Mathsson, Jacobsen, Pantom, Marimekko);
- Il design americano: streamlining, N. B. Geddes, W. Teague, R. Loewy, R. Dreyfuss, M. Byam, international style;
- Charles e Ray Eamnes e il good design, la scuola di Ulm;
- Il proto-design italiano: anni ’20, gli anni tra le due guerre, le prime Triennali
- La grande stagione del design italiano: il secondo dopoguerra e il boom economico, gli anni sessanta, Radical Design, Pop e Antidesign;