Il corso affronta il tema della conservazione attiva e del restauro dei luoghi storici, intesi come risorse patrimoniali ed ecologiche e integrati all’interno dei paesaggi che li accolgono.
Le lezioni teoriche esplorano problematiche e casi studio attinenti alla conservazione e al progetto contemporaneo di giardini storici e spazi aperti archeologici, mentre la parte applicativa prevede una esercitazione di lettura interpretativa, masterplan e progetto su un giardino storico fiorentino.
Monique Mosser, "All'impossibile ricerca del tempo perduto: considerazioni sul restauro del giardino" in
Monique Mosser, Georges Teyssot, L’architettura dei giardini d’Occidente: dal Rinascimento al Novecento, Electa Milano 1990, pagg. 521-526.
Maria Adriana Giusti, Restauro dei giardini, teorie e storia, Alinea Firenze 2004.
C. Acidini, M. Azzi Visentini, F. Cardini, M.Dantini, G.Galletti, C. Lodari, T. Matteini, M.Treib, Giardini. L’arte del verde attraverso i secoli, Giunti, Firenze 2005.
Tessa Matteini, Paesaggi del tempo. Documenti archeologici e rovine artificiali nel disegno del giardino e del paesaggio, Alinea, Firenze, 2009.
Michael Rohde, La cura dei giardini storici. Teoria e prassi, Olshki, Firenze 2012.
Tessa Matteini, Luigi Latini, Manuale di Coltivazione pratica e poetica per i luoghi storici e archeologici del Mediterraneo, Il Poligrafo, Padova 2017
N.B. A seguito di ogni lezione, verrà suggerita una bibliografia mirata sui temi trattati
Obiettivi Formativi
Il corso si propone di fornire ai futuri paesaggisti gli strumenti culturali e le metodologie operative per la lettura, l’ interpretazione critica e l’intervento progettuale all’interno di giardini e spazi aperti storici.
L'obiettivo principale è quello di esplorare ed approfondire la dimensione culturale dei luoghi stratificati, letta secondo lo specifico sguardo disciplinare del paesaggista, che lavora in sinergia con le altre competenze coinvolte (storici, botanici, architetti restauratori, agronomi...) .
Prerequisiti
Per frequentare il Laboratorio di Restauro è necessario aver sostenuto gli esami di Storia dell’Architettura del paesaggio e del giardino e del Laboratorio di Progettazione di parchi, giardini e spazi aperti pubblici.
Metodi Didattici
I moduli didattici di quattro ore previsti dal calendario sono dedicati a lezioni frontali, seminari di esperti, visite guidate a giardini e parchi storici (se possibile in presenza, altrimenti virtuali) sopralluoghi e revisioni/lavoro condiviso sulla esercitazione tematica del Laboratorio.
Altre Informazioni
L'esercitazione applicativa proposta durante il corso si svolgerà sul giardino di Boboli a Firenze, integrato nel sistema paesaggistico storico dell'Oltrarno.
Modalità di verifica apprendimento
Lo svolgimento dell’esame prevede la elaborazione da parte degli iscritti (in gruppi composti da non più di tre persone) di un progetto di indagine interpretativa, restauro e conservazione attiva nell’ambito del giardino di Boboli e del sistema paesaggistico di Oltrarno, per il quale verranno forniti tutti i materiali iconografici ed informatici necessari.
La verifica del raggiungimento degli obiettivi formativi previsti avverrà tramite la discussione degli elaborati di analisi, del Masterplan e delle proposte progettuali; sono previste inoltre domande sugli argomenti trattati nel corso delle lezioni teoriche.
Particolare attenzione verrà dedicata alla capacità di ragionamento su casistica reale e alla proprietà di linguaggio tecnico-scientifico.
Programma del corso
1. Indirizzi culturali
Il giardino storico viene definito come " monumento vivente", ma è anche un serbatoio di memoria collettiva e di memorie individuali, caratterizzato da potenzialità sociali, ecologiche, etiche ed educative. A distanza di quaranta anni dalla firma delle due “Carte di Firenze”, che stabilirono definizioni e criteri di intervento, appare necessaria la costruzione di strategie progettuali e gestionali innovative che, nel rispetto delle fragilità dei luoghi, pongano nuove basi per consentire alla collettività di riappropriarsi di questi paesaggi straordinari.
I criteri e gli strumenti del restauratore sono stati definiti in maniera chiara dal lavoro degli scorsi decenni, ma la "conservazione attiva e inventiva" del patrimonio dei giardini storici richiede oggi l'esplorazione di nuove frontiere, legate alla riscoperta di usi e funzioni compatibili con le fragilità (insite nella natura di questi luoghi), alla loro riconquista come spazi collettivi e alla comunicazione efficace dei contenuti storici, culturali e ambientali, per una loro piena reintegrazione nella città contemporanea.
2. Obiettivi del corso
Il corso si propone di fornire ai futuri paesaggisti gli strumenti culturali e le metodologie operative per la lettura, l’ interpretazione critica e l’intervento progettuale all’interno di giardini e spazi aperti storici.
L'obiettivo principale è quello di esplorare ed approfondire la dimensione culturale dei luoghi stratificati, letta secondo lo specifico sguardo disciplinare del paesaggista, che lavora in sinergia con le altre competenze coinvolte (storici, botanici, architetti restauratori, agronomi...) .
3. Argomenti trattati durante le lezioni
3a. I luoghi storici e la cultura del restauro
Introduzione al corso: profondità storica e dimensione temporale di giardini, spazi aperti e paesaggi
. Il giardino come documento storico e come sistema spaziale ed ecologico complesso
. L’evoluzione della cultura del restauro del giardino storico in ambito italiano ed internazionale;
. Inquadramento culturale e normativo: dalle due Carte di Firenze (1981) alla Convenzione europea (2000) e al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (2004/2008) e documenti ICOMOS sul Cultural Landscape;
. Progetti e sperimentazioni contemporanee per la conservazione attiva/inventiva di giardini, spazi aperti storici e luoghi archeologici nel contesto europeo e internazionale.
3b. Lettura interpretativa, sintesi diagnostica e progetto
. L’indagine bibliografica e documentaria sui diversi layer storici del giardino
. L’inquadramento del giardino storico nel contesto paesaggistico
. Il rilievo del giardino storico finalizzato ad una lettura ed interpretazione diagnostica dello stato di conservazione delle sue diverse componenti (vegetazione, acqua, percorsi, elementi architettonici e scultorei)
. Le analisi tematiche e funzionali per sistemi componenti (percorsi e connessioni; la componente vegetale; sistemi idrici di adduzione/smaltimento/drenaggio; elementi architettonici e arredo)
. Elaborazione di un Masterplan e dei documenti progettuali per la conservazione attiva del giardino
. Comunicazione, traduzione e narrazione dello spessore storico del giardino
. “Dopo il progetto”, piani di manutenzione e gestione per la conservazione della struttura vegetale e degli elementi architettonici dei giardini storici
Bibliografia di riferimento
Monique Mosser, "All'impossibile ricerca del tempo perduto: considerazioni sul restauro del giardino" in
Monique Mosser, Georges Teyssot, L’architettura dei giardini d’Occidente: dal Rinascimento al Novecento, Electa Milano 1990, pagg. 521-526.
Maria Adriana Giusti, Restauro dei giardini, teorie e storia, Alinea Firenze 2004.
C. Acidini, M. Azzi Visentini, F. Cardini, M.Dantini, G.Galletti, C. Lodari, T. Matteini, M.Treib, Giardini. L’arte del verde attraverso i secoli, Giunti, Firenze 2005.
Tessa Matteini, Paesaggi del tempo. Documenti archeologici e rovine artificiali nel disegno del giardino e del paesaggio, Alinea, Firenze, 2009.
Michael Rohde, La cura dei giardini storici. Teoria e prassi, Olshki, Firenze 2012.
Tessa Matteini, Luigi Latini, Manuale di Coltivazione pratica e poetica per i luoghi storici e archeologici del Mediterraneo, Il Poligrafo, Padova 2017
N.B. A seguito di ogni lezione, verrà suggerita una bibliografia mirata sui temi trattati
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
Questo insegnamento concorre alla realizzazione degli obiettivi ONU dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile