Il corso affronterà la storia del Disegno Industriale tramite la lettura critico-formale degli oggetti, delle loro trasformazioni attraverso i secoli e dell’apporto confluito nel Design dal mondo della tecnica, dell’arte e dell’artigianato. Particolare attenzione sarà data all’apprendimento di una metodologia di lettura critico-storica degli oggetti secondo criteri omogenei e con appositi strumenti critici.
Contenuto del corso - Parte B
Il corso affronterà la storia del Disegno Industriale tramite la lettura critico-formale degli oggetti, delle loro trasformazioni attraverso i secoli e dell’apporto confluito nel Design dal mondo della tecnica, dell’arte e dell’artigianato. Particolare attenzione sarà data all’apprendimento di una metodologia di lettura critico-storica degli oggetti secondo criteri omogenei e con appositi strumenti critici.
• VITTA M. (2001). Il progetto della bellezza. Il design tra arte e tecnica 1851-2001. Torino: Einaudi.
• DE FUSCO R, Storia del Design, Laterza, Roma-Bari, 1985 (edizioni successive 2001, 2002, 2005).
• BRANZI A, Storia e Controstoria, Giunti Editore, Firenze 2018.
• MALDONADO, T. (1976). Disegno industriale: un riesame. Milano: Feltrinelli (1976 ed edizioni successive).
• VITTA M. (2001). Il progetto della bellezza. Il design tra arte e tecnica 1851-2001. Torino: Einaudi.
• DE FUSCO R, Storia del Design, Laterza, Roma-Bari, 1985 (edizioni successive 2001, 2002, 2005).
• BRANZI A, Storia e Controstoria, Giunti Editore, Firenze 2018.
• MALDONADO, T. (1976). Disegno industriale: un riesame. Milano: Feltrinelli (1976 ed edizioni successive).
Obiettivi Formativi - Parte A
Scopo del corso è far acquisire agli studenti conoscenze specifiche sulla storia del Disegno industriale (teorie, protagonisti, scuole, movimenti, prodotti, tematiche, grandi mostre ed eventi, ecc.) e gli strumenti adatti alla comprensione della storia intesa all’interno di una visione dinamica che tenga conto della dimensione economica, tecnologica, socio-culturale e artistica del design.
Obiettivi Formativi - Parte B
Scopo del corso è far acquisire agli studenti conoscenze specifiche sulla storia del Disegno industriale (teorie, protagonisti, scuole, movimenti, prodotti, tematiche, grandi mostre ed eventi, ecc.) e gli strumenti adatti alla comprensione della storia intesa all’interno di una visione dinamica che tenga conto della dimensione economica, tecnologica, socio-culturale e artistica del design.
Prerequisiti - Parte A
Nessuno
Prerequisiti - Parte B
Nessuno
Metodi Didattici - Parte A
Dopo che il docente avrà affrontato almeno i ¾ degli argomenti del corso, sarà chiesto agli studenti di organizzarsi in piccoli gruppi (3/4 persone) e affrontare un approfondimento critico tramite un lavoro collaborativo: sarà chiesto di costruire un elaborato che tratti compiutamente un tema proposto dal docente e affrontato a lezione. Questo lavoro mira ad attivare non solo la capacità di comunicazione scritta/pubblica, ma anche quella orale/pubblica degli studenti. La forma degli elaborati (digitale e/o scritta con presentazione orale) sarà scelta dal docente (la stessa ogni anno di corso, cambiata l’anno successivo, e comunicata a lezione) e sarà sulla base di tematiche specifiche. Gli elaborati verranno presentati in aula dagli studenti durante l’ultima lezione utile del corso.
La forma dell’elaborato potrà essere:
- scritta con presentazione orale: in questo caso sarà data particolare attenzione all’apprendimento di una metodologica di lettura critico-storica degli oggetti, tramite l’approfondimento di principi codificati e mirati alla catalogazione del patrimonio culturale, quindi secondo criteri omogenei e con gli appositi strumenti critici. Agli studenti sarà chiesto di redigere una schedatura valutativa e esplicativa di 3 oggetti iconici del Design, di rispettare un impaginato che non ecceda le 2 pagine per ciascun oggetto (comprensive di schede tecniche, immagini, didascalie, riferimenti per approfondire, ecc.) e di esporla in aula, oltre che consegnarne una stampa al docente.
- digitale con presentazione orale: in questo caso sarà data particolare importanza alla resa digitale di una fonte storica scritta e sarà chiesto allo studente di elaborare un video che “racconti” una intervista di un designer pubblicata su riviste del settore. La selezione delle interviste è a cura del docente. Lo studente dovrà rispettare i metodi di comunicazione pubblica di una fonte storica, con libertà di arricchire il video di presentazione con una propria riflessione critica che introduca/identifichi/esponga il pensiero contenuto nell’intervista. Allo studente sarà chiesto di presentare il video, non eccedente i 3 minuti di durata, oralmente in aula e di consegnarne una copia al docente con chiavetta USB.
La valutazione del docente, in entrambe le forme di elaborato, sarà legata alla correttezza dello svolgimento della prova, all’evidenza di contributi critichi, all’adeguatezza dell’approfondimento.
Metodi Didattici - Parte B
Dopo che il docente avrà affrontato almeno i ¾ degli argomenti del corso, sarà chiesto agli studenti di organizzarsi in piccoli gruppi (3/4 persone) e affrontare un approfondimento critico tramite un lavoro collaborativo: sarà chiesto di costruire un elaborato che tratti compiutamente un tema proposto dal docente e affrontato a lezione. Questo lavoro mira ad attivare non solo la capacità di comunicazione scritta/pubblica, ma anche quella orale/pubblica degli studenti. La forma degli elaborati (digitale e/o scritta con presentazione orale) sarà scelta dal docente (la stessa ogni anno di corso, cambiata l’anno successivo, e comunicata a lezione) e sarà sulla base di tematiche specifiche. Gli elaborati verranno presentati in aula dagli studenti durante l’ultima lezione utile del corso.
La forma dell’elaborato potrà essere:
- scritta con presentazione orale: in questo caso sarà data particolare attenzione all’apprendimento di una metodologica di lettura critico-storica degli oggetti, tramite l’approfondimento di principi codificati e mirati alla catalogazione del patrimonio culturale, quindi secondo criteri omogenei e con gli appositi strumenti critici. Agli studenti sarà chiesto di redigere una schedatura valutativa e esplicativa di 3 oggetti iconici del Design, di rispettare un impaginato che non ecceda le 2 pagine per ciascun oggetto (comprensive di schede tecniche, immagini, didascalie, riferimenti per approfondire, ecc.) e di esporla in aula, oltre che consegnarne una stampa al docente.
- digitale con presentazione orale: in questo caso sarà data particolare importanza alla resa digitale di una fonte storica scritta e sarà chiesto allo studente di elaborare un video che “racconti” una intervista di un designer pubblicata su riviste del settore. La selezione delle interviste è a cura del docente. Lo studente dovrà rispettare i metodi di comunicazione pubblica di una fonte storica, con libertà di arricchire il video di presentazione con una propria riflessione critica che introduca/identifichi/esponga il pensiero contenuto nell’intervista. Allo studente sarà chiesto di presentare il video, non eccedente i 3 minuti di durata, oralmente in aula e di consegnarne una copia al docente con chiavetta USB.
La valutazione del docente, in entrambe le forme di elaborato, sarà legata alla correttezza dello svolgimento della prova, all’evidenza di contributi critichi, all’adeguatezza dell’approfondimento.
Altre Informazioni - Parte A
Gli studenti che non riescono a frequentare le lezioni dell’intero corso e per tutti coloro che attestano l’impossibilità di frequentare per motivi di lavoro, la prova 1 (l’elaborato scritto o digitale) non è obbligatorio. Questi studenti saranno valutati sulla prova 2. (test scritto) e sul la prova 3. (colloquio orale) ma dovranno studiare un testo in aggiunta alla bibliografia al punto 2). Il testo è: VITTA M. (2001). Il progetto della bellezza. Il design tra arte e tecnica 1851-2001. Torino: Einaudi.
Altre Informazioni - Parte B
Gli studenti che non riescono a frequentare le lezioni dell’intero corso e per tutti coloro che attestano l’impossibilità di frequentare per motivi di lavoro, la prova 1 (l’elaborato scritto o digitale) non è obbligatorio. Questi studenti saranno valutati sulla prova 2. (test scritto) e sul la prova 3. (colloquio orale) ma dovranno studiare un testo in aggiunta alla bibliografia al punto 2). Il testo è: VITTA M. (2001). Il progetto della bellezza. Il design tra arte e tecnica 1851-2001. Torino: Einaudi.
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
La valutazione del corso verterà su tre prove:
1. Elaborato presentato in forma scritta o digitale: obbligatorio, in gruppo di 3/4 studenti e su un approfondimento specifico (porta il 25% del voto finale).
2. Prova/Test scritto in itinere: obbligatoria, sugli argomenti del Disegno Industriale nel periodo 1850-1980. Questa prova è scritta: un test con domande a crocetta, due domande aperte e il riconoscimento visivo di alcuni oggetti da un loro particolare (porta il 25% del voto finale).
3. Prova orale finale su tutti gli argomenti del corso (porta il 50% del voto finale).
Modalità di verifica apprendimento - Parte B
La valutazione del corso verterà su tre prove:
1. Elaborato presentato in forma scritta o digitale: obbligatorio, in gruppo di 3/4 studenti e su un approfondimento specifico (porta il 25% del voto finale).
2. Prova/Test scritto in itinere: obbligatoria, sugli argomenti del Disegno Industriale nel periodo 1850-1980. Questa prova è scritta: un test con domande a crocetta, due domande aperte e il riconoscimento visivo di alcuni oggetti da un loro particolare (porta il 25% del voto finale).
3. Prova orale finale su tutti gli argomenti del corso (porta il 50% del voto finale).
Programma del corso - Parte A
Il corso affronterà la storia del Disegno Industriale tramite la lettura critico-formale degli oggetti, delle loro trasformazioni attraverso i secoli e dell’apporto confluito nel Design dal mondo della tecnica, dell’arte e dell’artigianato. Il periodo di riferimento sarà abbastanza ampio per quanto riguarda la tematica del confronto tra tecnica-arte-artigianato (dall'età classica alle avanguardie del Novecento), mentre sarà più contenuto e specifico per l'argomento che coinvolge direttamente il design e il suo rapporto con l’arte (dalla Rivoluzione industriale agli anni '70 del XX secolo).
Particolare attenzione sarà data all’apprendimento di una metodologia di lettura critico-storica degli oggetti tramite l’approfondimento di quei principi metodologici codificati e mirati alla catalogazione del patrimonio culturale italiano, quindi secondo criteri omogenei e con gli appositi strumenti critici.
Le lezioni verteranno sui seguenti argomenti:
- Definizione di Disegno industriale e di design. Concetto di Storia. Ipotesi di classificazione del design attuale in base a parametri costanti, evoluzione del termine dalla prima definizione dell'ICSID a oggi.
- La preistoria del design: le technai, le arti minori e applicate (dagli artisti artigiani agli architetti designer), l'apporto dell'estetica e dell'arte, rapporto tra l'artigianato e tecnica, il caso Thonet e i primi oggetti tecnici.
- Filone inglese 1: La Great Exhibition di Londra del 1851 e l'epifania del Design, il bello tecnico e la bellezza della funzionalità, le grandi invenzioni del XIX secolo, la casa vittoriana, School of Design di Londra, Henry Cole e Cristopher Dresser.
- Filone inglese 2: Preraffaellitismo, lo stile Neogotico e il Gothic Revival, l'Arts and Krafts, William Morris, John Ruskin, Liberty & Co., Historical revivals, la ceramica d'arte (Crane, De Morgan).
- Art Nouveau: Scozia (Charles Rennie Mackintosh, Scuola di Glasgow), Francia (Scuola di Nancy, Majorelle, Gallé, Scuola di Parigi, Guimard, Lalique), Belgio (Victor Horta), Spagna (Antoni Gaudi), Italia (Bugatti), Germania (Henry van de Velde), Austria (Wagner, Hoffmann, secessione viennese, Wiener Werkstätte).
- Art Decò: lo stile internazionale moderno: dall'Art Decò (Prouvé, E. Gray, Perugia, SAD, UAM, Biedermeier) alle avanguardie storiche (Costruttivismo, Futurismo, De Sijl, Neoplasticismo).
- Filone tedesco: Deutsche Werkbund, Bauhaus, Esposizione Universale Stoccarda 1927, Peter Behrens e AEG, M. Breuer; la cucina di Francofortee l’existens minimum, il Movimento moderno: Le Corbusier, Gropius, Mies van Der Rohe; la scuola di Ulm.
- Filone scandinavo (Aalto, Mathsson, Jacobsen, Pantom, Marimekko).
- Filone americano: streamlining, N. B. Geddes, W. Teague, R. Loewy, R. Dreyfuss, M. Byam, international style, Charles e Ray Eamnes e il good design.
- Filone italiano: Il proto-design anni '20, gli anni tra le due guerre, le prime Triennali, la grande stagione del design italiano: il secondo dopoguerra e il boom economico, gli anni Sessanta, Radical Design, Pop e Antidesign.
Programma del corso - Parte B
Il corso affronterà la storia del Disegno Industriale tramite la lettura critico-formale degli oggetti, delle loro trasformazioni attraverso i secoli e dell’apporto confluito nel Design dal mondo della tecnica, dell’arte e dell’artigianato. Il periodo di riferimento sarà abbastanza ampio per quanto riguarda la tematica del confronto tra tecnica-arte-artigianato (dall'età classica alle avanguardie del Novecento), mentre sarà più contenuto e specifico per l'argomento che coinvolge direttamente il design e il suo rapporto con l’arte (dalla Rivoluzione industriale agli anni '70 del XX secolo).
Particolare attenzione sarà data all’apprendimento di una metodologia di lettura critico-storica degli oggetti tramite l’approfondimento di quei principi metodologici codificati e mirati alla catalogazione del patrimonio culturale italiano, quindi secondo criteri omogenei e con gli appositi strumenti critici.
Le lezioni verteranno sui seguenti argomenti:
- Definizione di Disegno industriale e di design. Concetto di Storia. Ipotesi di classificazione del design attuale in base a parametri costanti, evoluzione del termine dalla prima definizione dell'ICSID a oggi.
- La preistoria del design: le technai, le arti minori e applicate (dagli artisti artigiani agli architetti designer), l'apporto dell'estetica e dell'arte, rapporto tra l'artigianato e tecnica, il caso Thonet e i primi oggetti tecnici.
- Filone inglese 1: La Great Exhibition di Londra del 1851 e l'epifania del Design, il bello tecnico e la bellezza della funzionalità, le grandi invenzioni del XIX secolo, la casa vittoriana, School of Design di Londra, Henry Cole e Cristopher Dresser.
- Filone inglese 2: Preraffaellitismo, lo stile Neogotico e il Gothic Revival, l'Arts and Krafts, William Morris, John Ruskin, Liberty & Co., Historical revivals, la ceramica d'arte (Crane, De Morgan).
- Art Nouveau: Scozia (Charles Rennie Mackintosh, Scuola di Glasgow), Francia (Scuola di Nancy, Majorelle, Gallé, Scuola di Parigi, Guimard, Lalique), Belgio (Victor Horta), Spagna (Antoni Gaudi), Italia (Bugatti), Germania (Henry van de Velde), Austria (Wagner, Hoffmann, secessione viennese, Wiener Werkstätte).
- Art Decò: lo stile internazionale moderno: dall'Art Decò (Prouvé, E. Gray, Perugia, SAD, UAM, Biedermeier) alle avanguardie storiche (Costruttivismo, Futurismo, De Sijl, Neoplasticismo).
- Filone tedesco: Deutsche Werkbund, Bauhaus, Esposizione Universale Stoccarda 1927, Peter Behrens e AEG, M. Breuer; la cucina di Francofortee l’existens minimum, il Movimento moderno: Le Corbusier, Gropius, Mies van Der Rohe; la scuola di Ulm.
- Filone scandinavo (Aalto, Mathsson, Jacobsen, Pantom, Marimekko).
- Filone americano: streamlining, N. B. Geddes, W. Teague, R. Loewy, R. Dreyfuss, M. Byam, international style, Charles e Ray Eamnes e il good design.
- Filone italiano: Il proto-design anni '20, gli anni tra le due guerre, le prime Triennali, la grande stagione del design italiano: il secondo dopoguerra e il boom economico, gli anni Sessanta, Radical Design, Pop e Antidesign.
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile - Parte A
4. istruzione di qualità
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile - Parte B