Le “conoscenze” dei luoghi come premessa di continuità dialettica nei contesti d’intervento, il “tematismo” dell’ideazione come soggetto di trasmissibilità di contenuti comunicativi del processo di stratificazione paesaggistica, il “lessico” disciplinare come necessaria scelta linguistica dell’espressività individuale e collettiva di un fare comune, diventano le tappe fondamentali di un’elaborazione progettuale d’esplorazione di una “latenza” cui dare l’evidenza e la sostanza dell’architettura.
* C.Zanirato, LUOGHI E CONNOTAZIONI, Pamphlet, Bologna, 2012;
* C.Zanirato, RICREARE LA CITTA’, Pamphlet, Bologna, 2012;
* C.Zanirato, IPOTESIBOLOGNA, Pamphlet, Bologna, 2014;
* A.Capanna, Edifici per la Scuola, Edilstampa, Roma, 2013;
* G.Ponti, La scuola intelligente, Grafill, Palermo, 2014;
Obiettivi Formativi - Parte A
Il corso ha l’obiettivo di formare lo studente in entrata in linea con la figura professionale che si vuole delineare all’interno del corso di Laurea in Scienze dell’Architettura, cioè tale che possegga il controllo concettuale ed operativo dei metodi e degli strumenti di base necessari ad operare nel campo della progettazione, condotta alle diverse scale, negli ambiti propri dell’architettura, dell’edilizia e del territorio.
Si dovranno pertanto fornire le conoscenze degli strumenti progettuali, in grado di condurre alla dovuta sintesi le propensioni e le dinamiche dei luoghi, come materiale di costruzione di una possibile strategia d’intervento trasformativa: la conduzione ad individuare metodi compositivi con consapevolezza, in grado di dare concretezza e praticabilità alle intuizioni spaziali e formali, attraverso una gradualità ed una concatenazione d’esperienze operative, tra l'espressione della soggettività e la necessaria oggettività del costruire.
Prerequisiti - Parte A
Durante il corso sono trattati i principi generali che presiedono alla corretta costituzione dell’organismo architettonico, cioè degli elementi che concorrono alla composizione della forma urbana. Alla conclusione del corso lo studente deve essere in grado: di eseguire il progetto di un organismo architettonico non complesso, sviluppandolo alle diverse scale di rappresentazione, controllando il rapporto fra le forme, tecniche, materiali e programma funzionale, alle diverse scale, lo spazio di relazione fra edifici in rapporto al contesto d’appartenenza.
Metodi Didattici - Parte A
L’esperienza didattica del laboratorio consiste in comunicazioni teoriche e nell’elaborazione-traduzione di progetti individuali, seguite da revisioni individuali settimanali. Alcune occasioni cadenzate, con esposizione e discussione collettiva, scandiranno la verifica della maturazione dei lavori, come esperienza corale di scambio ed esercizio di comunicazione e confronto delle proprie proposte progettuali.
Tali scadenze intermedie sono anche obbligatorie per la valutazione del personale andamento didattico all’interno della programmazione didattica, per cui l’inadempienza si potrà ripercuotere sulla possibilità della regolare frequentazione del corso e dell’ammissione all’esame finale. Lezioni-dibattito e comunicazioni teoriche accompagneranno lo sviluppo del corso nelle sue fasi, e saranno tenute dai docenti stessi, dai cultori della materia e da invitati esterni. Le comunicazioni saranno supportate prevalentemente con esposizione di esempi di realizzazioni, con problematiche similari a quelle assegnate e non solo, con indicazioni linguistiche utili per la formazione di un personale quadro critico di riferimento specifico, per la formulazione di una propria concezione progettuale.
Altre Informazioni - Parte A
I temi affrontati come esercitazione progettuale all’interno del Laboratorio riguardano la progettazione di nuove scuole e poli scolastici, secondo i recenti indirizzi che vedono un'apertura significativa al territorio ed alla sua società. Ogni nuovo intervento, di ricostruzione o insediamento, dovrà pertanto farsi interprete della realtà urbana e geografica in cui si trova, coniugando il funzionamento scolastico con quello urbano e territoriale. Le progettazioni dovranno ricercare una continuità ambientale all’interno dei tematismi proposti dalle diverse realtà locali, attraverso la manipolazione degli elementi costitutivi la disciplina. Il confronto con la pratica progettuale della costruzione architettonica dovrà portare a compimento il percorso di maturazione compositivo-progettuale del Corso di Laurea triennale.
Modalità di verifica apprendimento - Parte A
Nell’esame finale la valutazione si formerà dimostrando la capacità di ideare e di comunicare, rappresentare compiutamente e congruentemente, con efficace esecuzione restituiva, le soluzioni architettoniche proposte secondo gli aspetti concettuali, compositivi, tecnologici e figurativi scelti, in riferimento anche ai contenuti delle lezioni del Laboratorio. La valutazione di ciascuna fase contribuirà al giudizio finale.
Programma del corso - Parte A
La “traduzione” dell’idea compositiva in progetto d’architettura è l’articolata esperienza didattica proposta nel Laboratorio d’Architettura III.
La ricezione e l’individuazione delle potenzialità e delle vocazionalità di un luogo da trasformare, sono le premesse iniziali di tale percorso, che parte, inevitabilmente, dalla riconoscibilità delle qualità intrinseche nell’esistente, viste come promotrici di una qualità in divenire, in cui le tracce del passato e la proposta del nuovo si contaminano. La propensione disciplinare dev’essere perciò tesa alla progettazione di opere d’architettura autenticamente radicate nei luoghi e nel tempo d’appartenenza, in quanto espressione alta della nostra contemporaneità e della sua traduzione culturale, attraverso l’interpretazione critica del contesto di riferimento, diretto ed indiretto. L’architettura, quindi, è proposta come elemento costitutivo del paesaggio, naturale o urbano che sia, ed il progetto rappresenta il processo di definizione di uno “scenario” relazionale che deve scaturire dalla dialettica tra struttura funzionale ed immagine percettiva, costitutive del contesto di riferimento dato.
Si dovranno pertanto fornire le conoscenze degli strumenti progettuali, in grado di condurre alla dovuta sintesi le propensioni e le dinamiche dei luoghi, come materiale di costruzione di una possibile strategia d’intervento trasformativa: la conduzione ad individuare metodi compositivi con consapevolezza, in grado di dare concretezza e praticabilità alle intuizioni spaziali e formali, attraverso una gradualità ed una concatenazione d’esperienze operative, tra l'espressione della soggettività e la necessaria oggettività del costruire.
Gli “elementi costitutivi” dell’architettura sono pertanto i capisaldi del percorso progettuale che si devono articolare liberamente alla ricerca di un possibile “scenario” trasformativo: le connessioni tra i diversi spazi relazionali, sia interni che esterni dei luoghi, dotati sempre di molteplici dinamicità; la spazialità delle funzioni e delle componenti strutturali, costruttive e materiche, costitutive dell’immagine concreta delle fruizioni.
Il progetto diviene così l’approfondimento di un rapporto interdisciplinare tra la natura di un luogo (reale ed immaginato al contempo) e la costruzione di una sua possibile immagine evocativa-trasformativa, coerentemente “costituita” per componenti elementari, interrelazionati tra loro.
Le “conoscenze” dei luoghi come premessa di continuità dialettica nei contesti d’intervento, il “tematismo” dell’ideazione come soggetto di trasmissibilità di contenuti comunicativi del processo di stratificazione paesaggistica, il “lessico” disciplinare come necessaria scelta linguistica dell’espressività individuale e collettiva di un fare comune, diventano le tappe fondamentali di un’elaborazione progettuale d’esplorazione di una “latenza” cui dare l’evidenza e la sostanza dell’architettura.
In architettura, più che la qualità dell’edificio è importante la qualità delle relazioni che questo è in grado di instaurare: tali relazioni possono essere spaziali, temporali e funzionali. Nello spazio, le relazioni inducono alla costruzione organica di questo, alla dialettica tra città e paesaggio, alla continuità tra ambiente artificiale e naturalizzato: assumono pertanto importanza fondamentale i valori posizionali degli edifici all’interno di uno scenario evolutivo e trasformativo sempre mutevole. Rispetto al fattore temporale, bisogna collocarsi nella continuità del processo modificativo, cercando il dialogo con il passato ma senza soggezioni, affermando il dovere imprescindibile della contemporaneità, linguistica e tecnologica.
L’interpretazione delle funzioni deve avvenire con l’integrazione armonica di queste nella costruzione spaziale, ricercando tutte le possibili sinergie contestuali, nell’equilibrio tra diffusione ed ibridazione che caratterizza i nostri modi di vita.
Il progetto dovrà costituirsi come esperienza conoscitiva dei luoghi e delle problematiche insite, anche con indagine conoscitiva sulla letteratura disciplinare, evidenziandone i tematismi, lo sviluppo tecnico-normativo, la figurazione formale.
M O D A L I T A ’ D E L L A D I D A T T I C A
Durante il corso sono trattati i principi generali che presiedono alla corretta costituzione dell’organismo architettonico, cioè degli elementi che concorrono alla composizione della forma urbana. Alla conclusione del corso lo studente deve essere in grado: di eseguire il progetto di un organismo architettonico non complesso, sviluppandolo alle diverse scale di rappresentazione, controllando il rapporto fra le forme, tecniche, materiali e programma funzionale, alle diverse scale, lo spazio di relazione fra edifici in rapporto al contesto d’appartenenza.
L’esperienza didattica del laboratorio consiste in comunicazioni teoriche e nell’elaborazione-traduzione di progetti individuali, seguite da revisioni individuali settimanali. Alcune occasioni cadenzate, con esposizione e discussione collettiva, scandiranno la verifica della maturazione dei lavori, come esperienza corale di scambio ed esercizio di comunicazione e confronto delle proprie proposte progettuali.
Tali scadenze intermedie sono anche obbligatorie per la valutazione del personale andamento didattico all’interno della programmazione didattica, per cui l’inadempienza si potrà ripercuotere sulla possibilità della regolare frequentazione del corso e dell’ammissione all’esame finale. Lezioni-dibattito e comunicazioni teoriche accompagneranno lo sviluppo del corso nelle sue fasi, e saranno tenute dai docenti stessi, dai cultori della materia e da invitati esterni. Le comunicazioni saranno supportate prevalentemente con esposizione di esempi di realizzazioni, con problematiche similari a quelle assegnate e non solo, con indicazioni linguistiche utili per la formazione di un personale quadro critico di riferimento specifico, per la formulazione di una propria concezione progettuale.
I calendari dei cicli di comunicazioni saranno forniti all’inizio del corso, assieme ad indicazioni bibliografiche specifiche.
La frequenza del laboratorio è obbligatoria e soggetta a firma di presenza ad almeno due terzi degli incontri svolti.
L’esperienza progettuale proposta verte sul tema della architettura scolastica, confrontandosi su temi reali individuati in città della Toscana. Una parte del lavoro da svolgere progettualmente potrà essere coordinata inizialmente in gruppi ristretti di persone, anche se l’esperienza pratica e l’esame saranno rigorosamente individuali.
Per sostenere l’esame finale, si dovranno dimostrare in sintesi: le riflessioni, i riferimenti e gli studi di tutto l’iter progettuale; la sintesi, mediante grafici ideogrammatici e plastici di studio, d’illustrazione degli spunti concettuali e delle matrici fondamentali dell’idea compositiva; schemi illustrativi delle componenti progettuali proposte (caratteri distributivo-funzionali, configurazioni strutturali, linguistiche.); grafici in proiezione ortogonale (in scala da 1:200 a 1:50) e viste assonometriche-prospettiche; plastici finali.
Gli elaborati progettuali saranno uniformati nel numero e nei formati come di seguito indicato.
Il processo progettuale proposto dev’essere teso ad esaltare le potenzialità espressive d’ogni componente presente ed impiegato in esso, esaltare il senso della forma, della plasticità, della matericità: per questo, si dovranno potenziare le capacità percettive, l’abitudine a visualizzare lo spazio, la sensibilità estetica.
Nell’esame finale la valutazione si formerà dimostrando la capacità di ideare e di comunicare, rappresentare compiutamente e congruentemente, con efficace esecuzione restituiva, le soluzioni architettoniche proposte secondo gli aspetti concettuali, compositivi, tecnologici e figurativi scelti, in riferimento anche ai contenuti delle lezioni del Laboratorio. La valutazione di ciascuna fase contribuirà al giudizio finale.
Il Laboratorio sarà caratterizzato da una stretta relazione tra le comunicazioni teoriche e la progressione del lavoro progettuale in aula, assistito dai docenti. Pertanto, è indispensabile, per sostenere con profitto l’esame finale, avere raggiunto il minimo richiesto di frequenza in aula (70%) e gli obbiettivi prefissati nelle tre fasi del semestre.
Sono previste tre fasi didattiche cui corrispondono altrettante consegne/discussione obbligatorie d’elaborati conformi, di progressivo sviluppo progettuale, esposti dagli studenti e valutati dai docenti. Queste scadenze intermedie sono obbligatorie e consentono di verificare l’avanzamento dei lavori, per sostenere l’esame alla fine del semestre: in mancanza di tali requisiti, lo studente non potrà completare l’iter di studio del laboratorio e quindi sostenere l’esame finale.
PRIMA FASE. Ricostruzioni geometriche dei luoghi con planimetrie e modelli tridimensionali. Analisi storica dell’evoluzione urbana e paesaggistica. Analisi critica delle relazioni e delle funzionalità urbane e territoriali. Una o più tavole A2. (attività di gruppo per area).
Ideogramma di riferimento per il nuovo assetto insediativo. Individuazione dei concept di progetto e delle idee matrici, che dovranno interpretare il senso del luogo, il suo rapporto con il paesaggio e la sua autonomia funzionale. Una tavola A2, con descrizione delle intenzioni progettuali, con schemi ideogrammatrici e slogan, sintesi concettuale, logo e motto del progetto, a scala e tecnica libere. (possibile attività in gruppi ristretti).
SECONDA FASE. Soluzione volumetrica della proposta progettuale, sviluppata in un plastico di studio. Schemi distributivi e funzionali per gli spazi interni ed esterni, il tutto in una tavola A1. (attività in gruppi ristretti o individuale)
TERZA FASE. Soluzione tridimensionale dell’intervento e scelta dei materiali, individuazioni strutturali e materiche di fondo, disegno delle superfici architettoniche e forometrie, il tutto in una tavola A1. (attività individuale)
ESERCITAZIONE FINALE. Sviluppo delle intenzioni progettuali nell’iter compositivo, concept, matrici ed ideogrammi grafici. Disegni progettuali finali d’approfondimento architettonico (piante, prospetti, sezioni, con ombreggiatura tridimensionale e rappresentazione dei materiali) in scala 1:200-100-50. Soluzioni tecnologico-strutturali e scelta delle finiture; approfondimento di almeno un particolare costruttivo originale, in scala 1:10-1:5.
Viste tridimensionali, renderizzazioni, fotoinserimenti, immagini del plastico finale.
Il tutto in 5 tavole in formato A1 ed un plastico architettonico in scala 1:200.
Tutti gli elaborati sottoposti alla valutazione dei docenti dovranno riportare il logo, il motto ed il colore-simbolo individuati dallo studente.
Sia gli elaborati grafici che i plastici prodotti dovranno seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dai docenti ed essere realizzati su basi neutre, con la sola aggiunta del colore–simbolo individuato , ottenendo così sostanzialmente una bicromia.
I risultati delle tre fasi saranno computati individualmente in sede d’esame assieme al progetto finale, da tutti i docenti e nei loro rispettivi ambiti disciplinari.
I materiali grafici ed illustrativi di base per l’elaborazione delle esercitazioni assegnate saranno messi a disposizione degli iscritti al corso su supporto digitale sull’apposito sito internet dell’intestazione e tramite Dropbox.
Programma del corso - Parte B
EFFIMERO E CITTÀ
FIRENZE - UN PROGETTO PER PIAZZA DEI CIOMPI
OBIETTIVI E FINALITA’ DEL LABORATORIO
L’obiettivo principale è quello di produrre stimoli per la formazione di una propria filosofia della Progettazione e Composizione Architettonica fornendo strumenti per una metodologia di progetto capace di essere interprete della contemporaneità e di innescare un processo di riqualificazione e reinvenzione di un contesto definito su più scale di relazione città/architettura, permanente/effimero, lento/veloce, stanziale/dinamico, passato/futuro.
Il Laboratorio, in questo caso, trova fondamento nell’idea di riformulare urbanità contemporanee attraverso operazioni di rinnovo e rivitalizzazione urbana e sociale.
In particolare in questo A.A. 2016-2017 la finalità sarà quella di elaborare un quadro metodologico-operativo che individui un sistema di indirizzi, tra riqualificazione e reinvenzione, per Piazza dei Ciompi, situata nel Centro Storico fiorentino, patrimonio mondiale UNESCO dal 1982.
Una rilettura del conteso attraverso un approccio organico, sistemico e unitario che, attraverso la progettazione di spazi permanenti ed effimeri insieme con l’inserimento di attività di vario genere (mercatali, culturali, ricreative, sociali.), possa essere stimolo per elaborare una nuova visione di spazio urbano contemporaneo.
Un progetto che riscopra e rilanci le vocazioni di un luogo che ne ha perso il senso a causa delle ultime trasfomazioni che hanno visto lo spostamento dello storico “mercatino delle Pulci” in Largo Annigoni con la conseguente perdità di identità e ruolo per Piazza dei Ciompi.
Occasione questa per elaborare un’idea di progetto in grado di far tornare a rivivere la Piazza nella sua contemporaneità in modo più attraente e coinvolgente, vivibile, accessibile e fruibile a tutti.
TEMA DEL LABORATORIO
Piazza dei Ciompi si presenta oggi come snodo centrale rispetto ai flussi di una serie di utenze molto varie: dai turisti che percorrono gli itinerari di Santa Croce e Sant’Ambrogio ai residenti del quartiere; dai passanti occasionali a chi passeggia facendo shopping sia nei negozi specializzati che nei mercati e nelle botteghine degli antiquari; dai giovanissimi, in orari serali e notturni, per la movida ai frequentatori della Moschea situata in Borgo Allegri in corrispondenza del Giardino del Gratta e agli studenti universitari, professori, ricercatori e artisti che spesso e volentieri sostano lungo via Pietrapiana per la pausa pranzo o aperitivo.
Ciò nonostante, attualmente, la piazza si presenta come un grande vuoto urbano ma con grandi potenzialità dal punto di vista progettuale.
La scelta del tema è quindi legata alla valutazione delle potenzialità inespresse della Piazza che la Progettazione Architettonica e Urbana può mettere in campo in rapporto ad un luogo urbano inteso come “risorsa” di cui conservare integrità ed autenticità in una prospettiva di valorizzazione e innovazione in chiave contemporanea.
L’obiettivo è quello di salvaguardare la memoria attraverso progetti e non museificazioni allo scopo di attivare un processo culturale, inteso nel suo significato etimologico di prendersi cura, cioè riappropriarsi degli spazi della città, per la comunità locale e globale, attraverso la reinterpretazione e la valorizzazione delle sue vocazioni materiali ed immateriali.
In questo inquadramento tematico il Laboratorio vuole indagare sulle possibili metodologie di progetto da esplorare per arrivare ad una chiave interpretativa e, conseguentemente, a strategie e a linee di azioni auspicabili per la valorizzazione di un contesto storicizzato, elemento nodale rispetto ai circuiti del centro storico e della comunità di riferimento.
Due saranno le principali azioni progettuali proposte nell’ambito del Laboratorio:
1. Ri-definire un insieme di spazi urbani con un’ottica strategica, organica e sistemica attraverso la tematizzazione del circuito di relazione tra i sei luoghi notevoli (immagine sottostante) e la ridefinendone di nuovi rapporti di complementarietà con attività ad hoc. Il fine sarà quello di rafforzare il valore unificante del “tessuto” che caratterizza il distretto di Sant’Ambrogio nel quartiere storico di Santa Croce.
2. Re-inventare un nuovo ruolo per la piazza in relazione al contesto in esame e attraverso il progetto di una nuova spazialità che sappia coniugare la dimensione del tempo lento (la relazione permanente, il rapporto stanziale con la piazza e le funzioni attualmente presenti) con la dimensione del tempo veloce (la relazione dinamica con l’abitante occasionale, il turista, il “city user”, il passante) e sappia inoltre leggere ed interpretare l’identità del luogo, non solo riferita al passato e al presente ma anche al futuro, elaborando, cioè, una nuova visione.
In particolare, nell’ambito del sistema di sei luoghi, il Laboratorio prende in esame la porzione di spazio compreso tra via Pietrapiana, via dell’Agnolo, via Michelangelo e Borgo Allegri (come indicato nella foto in basso)
L’area in esame, comprendente anche Palazzo Gerini, il giardino del Gratta, il giardino Chelazzi e la Loggia del Pesce, si pone come cerniera tra la dimensione architettonica e la dimensione urbana, in questo senso il tema sarà quello di progettare una nuova relazione tra Architettura e Città ma anche una relazione tra memoria e contemporaneità, tra spazi effimeri e permanenti.
Il lavoro del semestre si articolerà inoltre su più livelli e scale di approfondimento, esplorerà le vocazioni, le opportunità ed anche le criticità dell’area, rileggendo le strutture relazionali, spaziali e semantiche presenti caratterizzanti il contesto e riproponendo nuove modalità di rapporto tra la Piazza e la Città.
MODALITA' DELLA DIDATTICA
Così come meglio specificato nel cronoprogramma e nel calendario del Laboratorio allegati al programma, gli studenti svilupperanno il lavoro attraverso i 4 step riepilogati di seguito:
1. il primo step “portrait” - dedicato all’approfondimento del quadro conoscitivo, coinvolgerà tutti gli studenti del Laboratorio, organizzati in gruppi, in un’operazione di esplorazione/osservazione del contesto in esame che si concluderà con una lettura critica dello stato di fatto e con una interpretazione soggettiva (ritratto dei luoghi) di tutto il sistema urbano-architettonico indagato;
2. il secondo step - “concept” - sarà dedicato alla definizione di una filosofia progettuale e di intervento attraverso l’idividuazione di tematismi strategici per la rigenerazione del contesto in esame supportato dalla costruzione dello stato dell’arte di tematiche simili. Il lavoro sarà svolto in gruppo con il coordinamento dei docenti e tutor del Laboratorio;
3. il terzo step - “masterplan” - prevede la messa a punto di un’idea di massima del comparto urbano di Sant’Ambrogio attraverso l’elaborazione del sistema delle attività dei sei luoghi indagati ed un focus sulla Piazza in esame con relative quantità delle destinazioni d’uso e schema distributivo che ne definisca in maniera chiara il suo funzionamento. Il nuovo impianto sarà elaborato su di tre livelli di definizione relazionale-spaziale-semantico ed il lavoro sarà sviluppato in gruppo.
4. il quarto step - “progetto” - sarà dedicato all’approfondimento in scala architettonica della piazza. Il lavoro sarà sviluppato dal il singolo studente.
A supporto del Laboratorio, oltre al Docente responsabile che ne coordina le attività, saranno coinvolti il Quartiere 1-Centro Storico del Comune di Firenze, UD-Laboratorio di Urban Design del DIDA e il CISDU-Centro Internazionale di Studi sul Disegno Urbano.
Quest’ultimo, attraverso un gruppo di tutor, fornirà agli studenti le basi e gli strumenti teorici e pratici per un adeguato approfondimento dell'esperienza progettuale attraverso le seguenti attività:
Introduzione alle problematiche generali della Progettazione e Composizione alle diverse scale:
• comunicazioni teoriche da parte dei docenti del laboratorio, visiting professor e tutor;
• illustrazione di esperienze progettuali analoghe;
• incontri e seminari con altri progettisti, revisioni collettive;
• lezioni dibattito sugli argomenti trattati per chiarire gli obiettivi e le strategie dell’intervento.
Introduzione alle problematiche del contesto in esame:
• valutazioni di carattere generale sul contesto del distretto di Sant’Ambrogio;
• sopralluoghi sull’area di progetto ed analisi storico-critica;
• incontri con testimoni privilegiati;
• confronti ed approfondimenti sui tematismi individuati con indicazione delle attività e dei principali aspetti compositivi e funzionali del progetto;
• esercitazioni su argomenti riguardanti l’area di studio e primi appunti progettuali.
Introduzione alle problematiche del progetto dell’area:
• approfondimento di tematiche per la definizione del progetto in scala urbana, architettonica e di dettaglio;
• approfondimento delle questioni inerenti tematiche riguardanti gli spazi effimeri, il sistema delle attività, i sistemi relazionali-spaziali-semantici, il progetto contemporaneo in relazione al Patrimonio storico
• rappresentazione appropriata delle spazialità elaborate.
MODALITÀ D’ESAME
1) La frequenza al Laboratorio è obbligatoria per seguire con continuità e coerenza metodologica il calendario delle esercitazioni, delle revisioni collettive, delle lezioni e delle comunicazioni dei docenti.
2) Lo studente potrà sostenere l’esame solo se:
• risulterà regolarmente iscritto al corso,
• avrà rispettato la frequenza al laboratorio,
• avrà prodotto tutto il materiale richiesto.
3) La valutazione del progetto si baserà sui seguenti paramentri:
• coerenza del concept di progetto in relazione ai tematismi individuati, all’analisi critica del contesto ed al metodo proposto;
• qualità spaziale e funzionale del progetto;
• qualità estetica;
• coerenza costruttivo-tecnologica in relazione ai concetti spaziali elaborati, al linguaggio, ai materiali scelti;
• coerenza della rappresentazione e della modalità di racconto del progetto in relazione al concept.
4) Il voto d’esame sarà calcolato sulla base della media aritmetica delle valutazioni intermedie dei 4 step con eventuale incremento in rapporto al risultato finale.
5) A conclusione del Laboratorio un’eventuale mostra dei progetti, prevista per il periodo di luglio-settembre, potrà essere allestita negli spazi del DIDA o/e nell’area di progetto. Gli elaborati e le modalità di organizzazione e svolgimento dell’evento verranno comunicate nel corso del semestre.
ELABORATI DI PROGETTO
Il lavoro sviluppato nel Laboratorio comprenderà i seguenti elaborati il cui lay out grafico verrà comunicato nel corso del semestre:
PORTRAIT (lavoro di gruppo):
• quadro conoscitivo documentato con testi, video, foto e schizzi;
• analisi critica attraverso letture tematiche dei sistemi relazionali, spaziali, semantici;
• ritratto dei luoghi attraverso una rappresentazione grafica mista (foto, schizzi, schemi);
CONCEPT (lavoro di gruppo):
• costruzione dello stato dell’arte attraverso schede tipo fornite dai docenti con riferimenti ed analogie al tema di progetto;
• descrizione dell'idea, attraverso la graficizzazione del concept, con schemi ideogrammatici;
MASTERPLAN (lavoro di gruppo):
• modello 3D dello stato di fatto del comparto urbano in esame;
• schemi distributivi in pianta e sezione nella scala adeguata e definizione del sistema delle attività con focus sulla piazza con specifica tabella delle destinazioni d’uso;
• schema funzionale di massima con esploso assonometrico del progetto della piazza;
• viste prospettiche con fotoinserimento.
PROGETTO (lavoro singolo):
• piante - sezioni - prospetti in scala 1:100 e/o 1:50;
• modello di progetto in scala 1:100;
• dettagli costruttivi con indicazione dei materiali e delle tecnologie adottate in scala 1:20 e/o 1:10.